Critica alle canzoni di Totò

Le canzoni di "Totò" è un lato della sua carriera artistica ben poco conosciuto, tranne ormai la canzone divenuta un successo internazionale "Malafemmena" che è il succo di un tema languido e malinconico, di solitidine, e di abbandono, di un cuore smarrito senza trovare una via d'uscita, tormentandone quest'ultimo aspetto cioè "'o core" su circa una decina delle sue canzoni. "Malafemmena" per Totò divenne una specie di messaggio vendicativo, (da non confondere con "minaccia"), per dar sfogo alla sua incolmabile solitudine per l'ormai perduta moglie Diana Rogliani e fù da musa ispiratrice per altre numerose canzoni oltre "Malafemmena", ne ritorna con "Nemica". In queste canzoni si assapora il gusto amaro di una realtà pessimistica, in quanto ne ribadisce spesso la delusione, che i sui gesti d'amore, il suo sentimento genuino e i numerosi tentativi di riconciliazione venivano ricambiati col disprezzo. Infine Totò scriveva queste canzoni forse come uniche armi per esorcizzare il suo stato d'animo in depressione. In quanto ai testi, pur non attenendosi perfettamente alle norme metriche dei versi, il significato delle parole suscitano profonde emozioni e manifesta con indescrivibile bellezza le autenticità del sentimento.

Umberto Del Prete.