Totò nei ricordi di Felice D'Alisera

" Fra tutti gli attori, italiani ed esteri compresi, con i quali ho lavorato, il principe Totò, era il più professionale. Ero AIUTO REGISTA e con lui ho fatto solo il film “I LADRI”, dove, rispettava scrupolosamente Il copione, e creava i dialoghi, ceh mancavano, assieme a Mario Castellani. Arrivava alle 11:30, ed alle 12 era pronto per girare, senza soste fino alle 20. Aveva il camerino costruito dentro al teatro di posa, ed in questa occasione almeno, non portava parrucche.
Lo girammo a primavera. Gli attori spagnoli recitavano in spagnolo, poi venivano doppiati. Non aprofittava della propria posizione, l’unico suo “sfizio”, era quello di farsi chiamare “principe”.
Ogni due giorni visionavamo il materiale girato. A fine lavorazione, fu montata una prima copia, poi da sistemare con eventuali tagli ed aggiunte… Per tale specifico caso, non mi pare si fosse reso necessario “ri-girare” delle scene. Poi passammo al doppiaggio.
A fine lavorazione regalò a ciascun operaio l’equivalente di una settimana di paga! Oltre agli esterni a Roma, ne girammo a Napoli: al porto per la scena iniziale della nave che arriva con i barili di marmellate ed Armando Calvo, e nella maggior piazza; il Principe era sempre presente in scena ed era impossibile trattenere la folla.
La scena finale in aereo, essendo stato troppo costoso ricostruire l’aereo in studio, fu girata all’interno di un autentico aereo, affittato per un giorno all’aereoporto di Ciampino. Nonostante avesse rifiuto psicologico per gli aerei, nel dovervi girare all’interno, da gran professionista, non manifestò nessun nervosismo.
Si informava di chi avesse bisogno, per aiutarlo.

intervista esclusiva del tenente Colombo del 27 agosto 1999


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