Totò nei ricordi di Fernanda De Rossi

truccatrice

"Camillo De’Rossi era mio padre: fu attore e regista teatrale, e del Cinema Muto, prima di diventare il primo truccatore cinematografico italiano! Prima gli attori, si truccavano da sé. Truccatori erano pure una mia sorella e mio fratello Alberto. A teatro ne vidi parecchi: Vittorio De Sica che cantava, Nino Taranto, ma Totò mai.

Per “YVONNE LA NUIT” il truccatore era papà, ed io ero l’aiuto-trucco. Papà di Totò affermava che non era solamente un Comico, infatti, basta guardare il citato “Yvonne la nuit” per capirlo.

In “RITA, LA FIGLIA AMERICANA” Totò lo truccavo io; era generoso e signore; mi recitò “ ‘A livella” e mi elencò tutti i suoi titoli nobiliari. Doveva girare una scena all’aereoporto: osservando gli aerei mi confidò “Io, su quelli, non ci salirò mai!” Ed infatti, non mi risulta vi sia mai salito. Veniva alle 13, lo truccavo in una roulotte. Alle 19, l’attore Mario Castellani fischiava lo stop. Non è vero che occorresse poco trucco: di trucco ne occorreva, eccome! Non ricordo se avesse baffi “di scena” o propri, ma sicuramente metteva una parrucca: la parrucchiera gliela doveva sistemare con il màstice. E lui al màstice era un poco insofferente, e contestava le spugne, a suo parere troppo bagnate. A volte era più bravo alle prove che al ciak, perché andava “di getto”, cambiando ogni volta. Una volta si appoggiò ad una tenda e si ferì un dito: una cosuccia da niente, ma lui si lamentava come un bambino: “Ahi! Ahi, ahi!”

intervista esclusiva del tenente Colombo del 9 marzo 2000


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