Totò nei ricordi di dott. Romolo Garroni

" Ho 84 anni. Sono stato uno dei fondatori dell’A.I.C. Per me Totò è un ricordo meraviglioso. Un grande, molto modesto.
Come direttore di fotografia avevo già fatto un film con Lionello De Felice quando poi feci “I TRE LADRI”. Si fecero pochi esterni, il resto fu girato in un “appartamento” ricostruito in interni in un teatro di posa. La pellicola era Kodak in bianco e nero. Totò era preoccupato per la vista, dato che da un occhio non vedeva, a causa della luce, ma io ne usai molto poca. Sempre per la produzione RIZZOLI avrei dovuto fare un altro film con Totò, che poi non si fece, perché lui era impegnato per altre pellicole.
Stavo girando a Castellammare di Stabia il film “Saranno uomini” di Siano, quando Totò mi invitò ad una sua recita al Teatro Mercadante di Napoli: ci andai; dopo lo show, mi chiese: “Garroni, perché non mi accompagni tu?” Così lo accompagnai in un giro notturno per “i bassi” di Napoli, nel corso del quale egli infilava pezzi da diecimila sotto le case: ne sono testimone oculare. Non ho mai visto nessuno generoso come lui! Aveva un cuore grande per i poveri.
Lo incontrai una ultima volta che già aveva avuto la malattìa agli occhi, si era vicino alla Rai. Lui era in automobile. Gli chiesi: “Buonasera Principe, come mai qua?” replicò: “No, tu Garroni, che ci fai qua?” Mi aveva riconosciuto dalla voce "

intervista esclusiva del tenente Colombo del 15 ottobre 1999


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