Mariano Laurenti

(Il truccatore Giuliano Laurenti era mio cugino: fece molti films con Totò. E’ morto 10 anni fa)

"Nei “titoli di testa” di “FIFA E ARENA” scrissero come “segretario di edizione” TOTO MIGNONE solamente, in quanto era il cognato del regista: l’avvocato Mario Mattòli, ma in realtà, come segretari di edizione eravamo in 2; il secondo, più o meno ad inizi carriera, ero io. No, nessuna sequenza di film, aveva un titoletto proprio!
Come AIUTO REGISTA sceglievo vari luoghi adatti agli esterni dei films che proponevo al regista, il quale, dall’elenco sceglieva… Di “TOTO’ NELLA LUNA”, non ricordo i luoghi dove girammo gli esterni, ma gli interni li girammo negli studi “Ponti-De Laurentiis” alla Vasca Navale.
“Totò, Eva e il pennello proibito”(nota del tenente Colombo: come assodato da diverse ed attendibili fonti, in lavorazione risultava col titolo originale “TOTO’ A MADRID”, e probabilmente, avrebbe dovuto fare parte di un ciclo relativo a Totò all’estero; infatti seguiva “Totò a Parigi” girato pochi mesi prima, e probabilmente sarebbe stato seguito da altri, “Totò a Londra”, ecc….): ufficialmente risulto l’aiuto regista, e come tale, mi inviarono in Spagna, per vedere di prendere accordi per gli esterni che avremmo in sèguito dovuto girare là.
Nel frattempo, sul set (in Italia) mi sostituiva quale aiuto regista Giuliano Carnimeo. Rimasi quasi un mese in Spagna, senza risultato, perché, per quanto mi sia dato da fare, non ci diedero il permesso per gli esterni spagnoli previsti. Quando, deluso, ero tornato in Italia per la mia relazione negativa, nel frattempo, senza aspettarmi, il film, lo avevano già girato tutto!
Nei tre giorni che fui presente sul set, ad inizio lavorazione, girammo la scena dei quadri (le false Maje) portati alla villa: seguiva il ciak un “pittore di scena”; questa che è se non la prima, una delle prime sequenze girate, nella trama del film risulta come sottofinale. Feci “Letto a tre piazze” che in lavorazione era “Totò Tovarich”
All’epoca, generalmente, le squadre di macchinisti erano composte da “4+1”, vale a dire 4 macchinisti di scena coordinati da un caposquadra, e così pure gli elettricisti. In alcuni films c’erano due operatori alla macchina, per filmare le inquadrature da diverse angolazioni.
A differenza di Totò: Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Nino Taranto e Macario, non avevano controfigure personali, ma solo stuntmen occasionali per le scene pericolose o di abilità.
Le sigle C.S.C. per gli attori, e A.D.C., A.I.C. eccetera per i tecnici, erano le sigle delle associazioni alle quali apparetnevano i singoli. Ci fu un periodo in cui, le Società di Produzione erano obbligate ad assumere perlomeno 2 soci per categoria.
Al termine di ogni lungometraggio da me diretto, non ho mai fatto scrivere la parola “fine”: è la mia nota distintiva, che indica che, le storie raccontate non finoscono, al concludersi della trama visibile…ma sempre, la vita continua..

intervista esclusiva del tenente Colombo del 21 giugno e 13 settembre 1999


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