Totò nei ricordi di Alvaro Mancòri

(da fotografo, ad operatore/direttore luci a regista, sceneggiatore, produttore…)

" Totò era un grande. Era pulito, ed amava l’eleganza. Totò lo scoprii a teatro, assieme a Simonelli; no non ho lavorato per “Due cuori fra le belve”.. io e Tonino Delli Colli ci siamo formati col direttore di fotografia MARIO ALBERTELLI. Sono stato Operatore di macchina per dieci anni, dal 1940 al ’50, poi divenni direttore di fotografia. Per non dover ripetere alcune scene in “FIFA E ARENA”, io ci lavorai in una seconda unità: ricordo la scena della piscina.

All’epoca di “TOTO’ CERCA MOGLIE”, la nostra associazione di operatori cinematografici italiani, aveva un altro nome, non ancora la sigla A.I.C. (sorta maggio ’50). Sono passati molti anni. Alla trama iniziale Totò creava, come al solito, improvvisazioni. Come sua controfigura per le luci, pigliavamo, giornalmente, un elettricista od un macchinista, alto come lui(così io continuai a fare anche dal ’57 al ’64 circa). In “TOTò CERCA MOGLIE” per “l’effetto speciale” del boomerang fu assunto un circense.
Totò fumava parecchio, 2 marche di sigarette svizzere, le TURMAC e le LAWRENCE; quando apriva un pacchetto ne offriva a tutti, tutti accettavano, ne fumavo anche io. Se non lo chiamavano “Principe” neanche si voltava, anche attori quotati o suoi compaesani come Dante Maggio. Che io sappia, l’unico col quale si davano del “tu” a vicenda era Camillo Mastrocinque, che nei suoi confronti non era mai impositivo, ma proponente: “ Totò che ne dici? Totò che facciamo?” Totò usava regalare visoni. Così quando a Roma si vedeva una femme girare con un visone, subito si pensava asd un regalo di Totò, e nascevano leggende ed allusioni… Talvolta Totò esigeva cambiamenti dei partners previsti.

“TOTO’, VITTORIO E LA DOTTORESSA” lo aveva iniziato Gabor Pogany, il quale aveva dato molta luce: Totò si ammalò, così il film fu sospeso per 3 o 4 mesi; così, lo riprendemmo noi: sperimentai le luci e feci fare dalla Ferrania una macchina più sensibile, in modo da poter usare meno luce; era il “Ferrania 3 X”. Dal lato di un occhio aveva dei problemi, e mi faceva avvertire… Era un po’ complicato lavorare con Totò. Questo fu il primo film con Totò dove ero direttore di fotografia.

Solo sul set di “TOTO’, VITTORIO E LA DOTTORESSA”, vi erano stati sul set 3 medici per Totò: un oculista, un pneumologo, ed un esperto di circolazione. Questo si era reso necessario, perché aveva ripreso a lavorare dopo 3 mesi di totale buio, nel riposo domestico… Gli costruivano il camerino all’interno del teatro di posa in modo da dovergli far percorrere pochi passi.

“TOTO’ A PARIGI”: andai a Paris da solo, per i sopralluoghi di eventuali esterni per tale film. Qui, all’Hotel Lancar, incontrai re Umberto di Savoia(che già avevo conosciuto a Palma De Majorca), al quale chiesi: "Ma Maestà, è veramente Principe quest’uomo?"alludendo a Totò. E l’ex sovrano d’Italia mi rispose: “Beh, esistono delle sentenze che lo confermano. Inoltre, non solo è Principe, ma la sua famiglia, è molto più antica della mia!” Quindi, venne poi a Paris anche Totò, e con lui girammo alcune scene lungo la Senna. Ai francesi non era molto noto, lo divenne dopo l’uscita del film “La legge è legge”

“TOTO’ A MADRID”(“Totò, Eva e il pennello proibito”): fra un ciak e l’altro, Totò, di Louis De Funes, diceva:"questo attore diverrà importante: è bravo" prevedendone il successivo successo. De Funes sul set era nervoso. Totò con Abbe Lane era uno spettacolo. Le varianti dei vari quadri delle “Maje” erano erano dipinti su foto da uno o più “pittori di scena”.

I Cinegiornali “si litigavano” per venire sul set di “KEAN” con e di Vittorio Gassmann, che feci, così come vennero per il medesimo Gassmann sul set de “LA CAMBIALE”, dove il negozio per cani era ricostruito in studio. Il tribunale e la corte per Totò e Peppino ricostruiti in teatrodi posa, fu l’ultima cosa del film che girammo. A causa del problema alla vista di Totò, i pezzi con Lui, li dovemmo accorciare di molto da quanto previsto! Ed anche qui per il suo problema agli occhi, le sue scene furno interrotte per qualche mese. Comunque, nonostante la sua menomazione alla vista, non è mai accaduto fosse necessario Rifare delle scena.

“SIGNORI SI NASCE”. Delia Scala era corteggiata da molti, specie da Riccardo Gualino della LUX. Le scene girate a teatro furono filmate al teatro MANZONI, vecchio locale abbandonato: quando vi giungemmo puzzava di chiuso; comunque, per girarvi, pagavano giornalmente l’affitto! Le scene col pubblico seduto a teatro, le girammo separatamente, perché Totò voleva evitare la folla. Era sì generoso nelle beneficenze, però quando esse esagervano di quantità ed in insistenza, ovviamente, si scocciava. Il TOTALSCOPE era un rettangolino da montare sulla macchina da presa al posto del classico “mascherino”. Era una lente anamorfica.

“TOTO’, FABRIZI E I GIOVANI D’OGGI”. Ricordo con piacere la scena dello scambio dei pantaloni: il tassista era Nino Milano. Non è vero che tale sketch fu costruito per omaggiare Laurel e Hardy: questa è una delle solite attribuzioni critiche postume!! Erano idee create giornalmente nel camerino. Qui Totò e Fabrizi litigavano perché Fabrizi era prepotente e Totò lo accusava di maleducazione. Al contrario di Totò, Aldo Fabrizi qui non aveva una controfigura personale, solo quelle occasionali per le prove-luci.

“TOTO’ TOVARICH/Letto a tre piazze”Ricordo gli scherzi che Totò e Peppino facevano a Nadia Gray, per esempio gli fregavano la sedia,… A Totò piacevano le belle donne: Isa Barzizza,..e pure Nadia Gray…Franca Faldini seppe tenerselo accanto. Della ambientazione a Cortina, mi pare la girammo al Terminillo, dove c’era un po’ di neve eTotò soffriva perché il freddo gli infastidiva gli occhi. No, non fu il caso di controlli medici sul set.

“TOTO’, PEPPINO E LA DOLCE VITA” Le scene ambientate a Via Vittorio Veneto: parte le girammo nella vera citata via Veneto di notte, e parte nella via Veneto ricostruita in teatro di posa. Fra i nobili annoiati e giocherelloni c’era Giovannelli, comparsa che si infilava un po’ dappertutto.

“SUA ECCELLENZA SI FERMO’ A MANGIARE” La lavorazione procedette tranquilla. Nelel riunioni in camerino era Totò che consigliava quali attori assumere. Qui per il ruolo del Ministro derubato, fu lui a suggerire a Mattòli: “ Pigliàte Tognazzi e Vianello perché quei due fanno ridere” No, non era geloso della comicità dei colleghi.

Nel 1963 fondai la “HELIOS FILM”, che, per praticità si semplificò in “ELIOS”. Alla inaugurazione vennero tantissimi, compreso Totò. Ma ai giornalisti non interessava. Interessò solo successivamente, quando, all’interno dei miei stabilimenti ELIOS inugurai anche un villaggio WESTERN. Lo feci per un film con Franchi e Ingrassìa, e poi venne a girarci i propri western anche Sergio Leone. Alla mia Elios girarono i TOTO’ DI NOTTE, che constavano di due o tre episodi: io seguii, c’era una lite continua.
A lui piaceva lavorare nei miei teatri perché erano caldi e confortevoli. Alla ELIOS feci pure 2 ristoranti: 1 per le personalità ed 1 per operai e comparse, dato anche il loro modo diverso di comportarsi. No, non mi risulta che il corto WESTERN “Totò ciak”/Tuttototò sia stato girato nel mio villaggio western… Talvolta girando un film si preparava il successivo. Mi pare sul set de “IL MONACO DI MONZA” Totò abbia litigato sia con MACARIO che con TARANTO ed abbia detto di non voler più fare film con loro…

“TOTO’ E CLEOPATRA” girammo parte in un teatro di posa alla DE PAOLIS e parte in un capannone a lamiere ondulate, sito presso Prima Porta, di cui non rammento il nome…

“TOTO’ CONTRO IL PIRATA NERO” girammo in quel capannone appena citato…

Non è vero che si disinteressava dei film che faceva! Li seguiva dall’inizio all’uscita, seguiva le proiezioni giornaliere ed il montaggio, sequenza per sequenza. Scene “venute” troppo scure o “che non gli andavano” era Lui a chiedere di tagliarle! Sì, le troupes di Cinegiornali e rubriche cinematografiche televisive, venivano per interviste sui set, ma non per Lui, che, era considerato “guitto in films di serie B”, ma per le “dive” quali ABBE LANE, MAGALI NOEL,ecc….

intervista esclusiva del tenente Colombo del 21 e del 24 dicembre 1999


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