Totò nei ricordi di Daniele Nannuzzi

" Ho seguito le orme di papà: sono direttore di fotografia, iscritto alla A.I.C. Mio padre, Armando Nannuzzi è il noto direttore di fotografia. Sono nato nel 1949, ed ho iniziato nel cinema a 16 anni, nel 1966, come AIUTO OPERATORE.
La mia unica esperienza di lavoro con Totò, fu per una sola giornata, per il film “IL PADRE DI FAMIGLIA”; fu unica ed alquanto singolare, per ciò le sto per raccontare.
Per “Il padre di famiglia” ero io l’assistente operatore nella squadra di papà, mi occupavo dei fuochi della cinepresa. Noi avevamo iniziato già a girarlo, ed un giorno, venne in scena Totò, vestendo il ruolo dell’anarchico: era la scena del funerale. Truccatore era Alberto De’ Rossi. Ricordo che in quella scena, Totò, aveva un guanto nero per fungere da arto mutilato. Il funerale era di un generale, politicamente di “destra”.
L’effetto scenico comico, stava, al passaggio della bara, nel fatto che l’anarchico, alzando la mano come “saluto ufficiale”, avendo una “protesi” al braccio, avrebbe alzato il pugno chiuso… Girammo in esterni, all’esterno della chiesa di Santa Maria alle Fornaci. Piovigginava.
Noi, all’epoca, giravamo anche al sabato. La coincidenza che Totò sia morto, praticamente subito dopo aver girato la scena di un funerale, ci fece pensare molto. Non credo per la sostituzione di Tognazzi, siano stati riscritti i dialoghi. Qui Tognazzi non aveva controfigure…almeno volontarie… La cosa curiosa è che, pure se Tognazzi lo ha sostituito, in pochi secondi, Totò è rimasto nel film: quella scena del funerale, aveva un enorme costo economico, perché furono adoperate molte comparse!
Infatti, per i costi, della intera sequenza del funerale, noi ne ri-girammo, solo dove era necessario rifare i primi piani con Tognazzi, e, per la uniformità della scena, bagnammo affinchè si potesse “insertare” col grigio della pioggerella, presente nel resto della scena, di Totò “da lontano”, tenuta al montaggio.
In due o tre momenti dei “totali”, e non si distingue il viso perché è in lontananza, poi Ugo Tognazzi vestito uguale, nessuno lo può immaginare. L’anarchico del film, inquadrato da lontano non è Dino Valdi, è proprio Totò. Quindi, involontariamente, qui, Totò è quasi divenuto controfigura di Tognazzi! "

intervista esclusiva del tenente Colombo del 1° dicembre 1999


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