Totò nei ricordi di Mario Palermi

(elettricista)

" A meno che “alla lontana”, non mi risulta parentela col regista degli anni ’30 AMLETO PALERMI (anche perché, pare, in realtà il vero cognome di tale regista fosse Palermo).
Sono nato nel 1942. A 16 anni ero “apprendista elettricista”. All’epoca la squadra era composta normalmente di “4+1”, ma nei film “grossi”, talvolta, occorrevano dei “rinforzi” per qualche giorno. Per esempio in “Risate di Gioia”, oltre ai 4+1, per le scene notturne eravamo vari di rinforzo, per poche giornate lavorative, saremmo stati dai 15 ai 20: ricordo sotto la Galleria Colonna, dove si vede tutto il Corso, Piazza Venezia, per illuminarla tutta. Qui, una squadra preparava il giorno, ed una illuminava di notte.
Fra il ’61 ed il ’63 ho lavorato in altre 5 (in reltà sei, cfr lista sotto) pellicole con Totò, stavolta “a tempo pieno” come facente parte della regolare squadra: “I due marescialli”, “TOTO’ CRIMEN”(forse trattasi di “Totò contro i 4”), “Lo smemorato di Collegno”, “I due colonnelli” e “Gli onorevoli”.
Il capoelettricista era Remo Dolci. Totò era squisito, unico. Non solamente sul set de “I due colonnelli”, ma sul set di ogni film venivano piccole troupe ad intervistarlo. Dava mancie alle nostre squadre, ad inizio e fine film, 5 mila lire anoi elettricisti, che eravamo “4+1”, ed altre 5 mila ai macchinisti, anch'essi in “4+1”. Quando era in camerino, a sistemargli la stufetta, chiamava sempre me:
io bussavo, e la sarta, Maria, chiedeva: “Chi è?” e lui “ Oh, Mariuccio, venga, venga…” Totò si appartava con Mario Castellani, e poi quando girava, diceva ciò che gli veniva in mente.
Quando facevamo gli interni alla Titanus, il quarto elettricista era Mario Zanoli, che era il “consegnatario del materiale”, figura oggi scomparsa, perché era dipendente fisso della Titanus. Capo-macchinista era Chico Tocchi, poi divenuto Organizzatore. Altri macchinisti erano Gilberto Carbonaro e Silvio D’Amico. Il primo assistente operatore ricordo era Giorgio Tonti, figlio di Aldo. Nei set, ogni tanto veniva in visita sua figlia Liliana. Fra Totò e Vittorio De Sica i rapporti erano buoni, erano due signori. Il finale de “I due marescialli” con Totò frate che ruba la valigia, lo girammo in esterno alla stazione di BAGNI DI TIVOLI. “Von Bartrop” parlava bene l’italiano. In scena era impeccabile. Nelle pause, però, rideva.
In “Diabolicus”, Totò faceva sei ruoli ed Enzo Barboni faceva le prime “impressioni fotografiche” con i mascherini. Walter Pidgeon non lo ho mai sentito parlare in italiano, però studiava il copione ed imparava a memoria.
“Gli onorevoli”che in lavorazione risultava “Vinca il migliore”: anche Cervi era bravissimo ed un gran signore.
Ora le leggo dai miei libretti Enpals i dati di quei film con Totò dove lavorai, con i titoli “di lavorazione”; premetto che le date, si riferiscono al mio lavoro da elettricista, quindi, la data di inizio, dato che noi iniziavamo preparando il set, potrebbe essere di uno o due giorni antecedente alla data del primo ciak dato; così, la data di fine, logicamente, esclude le date di eventuali doppiaggi.
All’epoca, noi lavoravamo anche tutta la giornata del sabato.
I DUE MARESCIALLI: 9/10/1961- 4/11/1961
DIABOLICUS: 22/01/1962- 21/02/1962
LO SMEMORATO DI COLLEGNO: 14/05/1962 – 9/06/1962
I DUE COLONNELLI: 15/10/1962 – 28/11/1962
TOTO’ CRIMEN: 3/12/1962 – 22/12/1962
VINCA IL MIGLIORE:15/05/1963 – 25/06/1963

intervista esclusiva del tenente Colombo del 22 e 23 febbraio 2000


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