Totò nei ricordi di Eva Vanicek

" Sono nata a Verona.
Ho anche vissuto a Rovigo, perché mio padre, allenò squadre di calcio locali. All’esordio della mia carriera, ero “giostrata” da mia madre alla quale ubbidivo. Avevo 13 anni e giravo contemporaneamente due film: al mattino, giravo alla Titanus-Farnesina di Lombardo “Roma ore 11”, in una ricostruzione, nel ruolo di una disgraziata, senza trucco; alle 13:00-13:30 passavo all’altro set, al trucco x “E poi dice che uno si butta a sinistra…”, con Totò.
Da disgraziata a figlia dell’impiegato povero, era sempre un ruolo simile, ma era tutt’altro ambiente.
Ricordo il grande Totò: non stava bene, perché aveva grossi problemi con la vista! Il primo incontro fu sul set dove mi presentarono a lui: “Questa fa sua figlia”, ma lui non ci dava molta importanza. Non aveva una controfigura fissa. Simpaticissimo, fu una esperienza piacevole, divertente. Non avevo scene con Aroldo Tieri.
Io giravo con Totò, Anna Carena, Giovanna Pala, Anna Vita, Ada Mari e l’altra, e con Sordi. Sordi era scostante, freddo; con Sordi lavorai poi anche ne “Il seduttore”, trovandolo ancora così. Per me quello fu un periodo fortunato.
Non so perché “E poi dice che...” sia poi uscito come “Totò e i re di Roma”

intervista esclusiva del tenente Colombo del 4 febbraio 2000


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