"TotòPinocchio chiò chiò" personale dell’artista ANDREA PETRONE
Luogo: Museo-Biblioteca "Laboratorio delle Parole e delle Figure", Parco di Pinocchio, Collodi (Pt)
Promozione: Fondazione nazionale Carlo Collodi in collaborazione con Studio Frassa Associati
Inaugurazione: lunedì 28 aprile 2003, alle ore 16.00
Durata: 28.04-18.05 2003
Orario: tutti i giorni dalle ore 8.30 fino al tramonto (tel. 0572.429342 - 0572.429613)
ANDREA PETRONE è alla sua prima personale in Toscana, nel Museo-Biblioteca "Laboratorio delle Parole e delle Figure", al Parco di Pinocchio a Collodi (Pt).
Il suo nutrito curriculum annovera personali e collettive negli spazi pubblici e nelle più importanti gallerie italiane ed europee.
" Seguo il lavoro di Andrea Petrone da quasi un decennio e ne ho sempre ammirato la fervida vena, la voglia di stupire e stupirsi con uno stile ispirato da una creatività in grado di esprimersi liberamente, senza piegarsi a compromessi o giacere su comode rendite di posizione-scrive il critico d’arte Edoardo Di Mauro nella presentazione
in catalogo.
La scelta della pittura è stata per Petrone dettata dalle enormi possibilità fornite da una disciplina data varie volte per morta e puntualmente riemersa, con grande dispetto dei molti che analizzano la fenomenologia dell’arte in base a schemi preconcetti.
Negli ultimi anni Petrone ha sposato una strategia articolata su vari livelli, assolutamente coerente con i postulati del suo stile, che potremmo per taluni aspetti definire "warholiana", nel senso migliore del termine, realizzando ritratti di personaggi noti ed emblematici dell’immaginario artistico e culturale, spesso accostandoli a memorie del suo vissuto personale...
Tutto ciò si è affiancato ad intelligenti ed originali operazioni dal sapore performanziale, certo più interessanti di molte banali happening neo concettuali, e valga ad esempio la tombola artistica "Morfè chiste so’ nummere!"
Le serie, talvolta felicemente ibridate, dedicate a Totò e Pinocchio ne sono la prova più evidente.
Il suo "TotòPinocchio" dialoga con le marionette di Fortunato Depero, con il gatto e la volpe di Enrico Prampolini: proprio come nella realtà è Totò che magicamente si tramuta in burattino, il suo corpo si trasforma e le sue rivoluzionarie performances anticipano di mezzo secolo molta parte della cosiddetta "nuova avanguardia" dell’attuale scena artistica.
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