| da "Epoca" del 23 aprile 1967Caro Totò
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Quasi cieco, era tornato davanti alla macchina da presa per un nuovo film. "Io chiudo con un fallimento", disse a un amico negli ultimi tempi, deluso e rattristato per le "schifezze" che aveva dovuto interpretare durante tanti anni. Temeva di ammalarsi sul lavoro ed era terrorizzato dalle malattie polmonari: non si aspettava il colpo improvviso e fatale al cuore. |