Dopo "Toutcourtotò" ecco un'altra mostra che Andrea Petrone dedica al grande comico napoletano. Il feeling sottile che lega l'artista napoletano all'intramontabile maestro della risata si rafforza e dilata esulando dalle citazioni filmiche fin qui usate con l'intento di evidenziare la ricchissima gamma tipologica impersonata da Totò nelle sue varie interpretazioni. La fantasia altrettanto fervida dell'artista lo porta a configurare le più svariate situazioni immaginando incontri e trasformazioni che sottendono ancora una volta l'universalità dell'arte dell'attore, interprete, col sorriso e l'ironia, delle molteplici sfaccettature dell'animo umano. E' un modo per rilevare la complessità dell'uomo contemporaneo, sul filo accattivante dell'umorismo e del paradosso. Questa mostra, a differenza delle precedenti, mantiene un percorso linguistico univoco, arricchito tutt'al'più da inserti fotografici, presentando tutte le immagini con la mutevole maschera di Totò su di un unico costante supporto, il bustone di carta che si usa nei grandi magazzini per gli acquisti. Un riferimento indiretto al consumo e alla quotidianità, oltre che una nota giocosa; un elemento che con libertà l'artista impiega quasi per avvicinare il racconto visivo alle consuetudini esistenziali, per renderlo familiare e farlo entrare più facilmente nelle nostre case. E alla comicità insita in Totò si aggiunge quella di Petrone per cui possiamo assistere, ad esempio, ad un incontro ravvicinato tra il comico ed Einstein, tramite un improbabile e un po' irriverente telescopio, oppure imbatterci in un Totò astronauta, dall'espressione perplessa, approdato - si può immaginare - sulla luna, avendo un mappamondo terrestre alle spalle. O ancora un Totò che incontra, con imbarazzo, Marilyn Monroe, salvo il caso in cui l'aggredisce, possessivo, di spalle. O un Totò che mette in pentola un pollo scheletrico alla diossina, per non parlare del Totò metamorfico che diviene Lenin, Stalin, Mao, Che Guevara, o Salvator Dalì... con le maschere espressive di volta in volta rinnovata, tratte dal suo inesauribile inventario umano. [ Maria Campitelli - Trieste 16 giugno 2001 ]
Nelle fantasie pittoriche di Andrea Petrone vedo molti Totò, il superficiale e il profondo, il banale e l'insolito, il pesante e il leggero, l'antico e anche il postumo: un Totò ambiguo, come era Totò-principe e guitto, povero e ricco, ma mai caporale.
[ Goffredo Fofi ]
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