Che fine ha fatto Totò Baby?

[Totò e Ivy Holzer] [Totò]

[Totò e Misha Auer] [Totò]

[Totò] [Totò,Pietro De Vico e Misha Auer]

[Totò e Pietro De Vico] [Totò e Pietro De Vico]

[Totò ] [Totò]

[Totò e Ivy Holzer] [Totò] [Totò e Ivy Holzer]

[Totò] [Totò e Pietro De Vico]

[Totò e Ivy Holzer] [Totò e Pietro De Vico ]

Videoclip titoli di testa

Regia : Ottavio Alessi
Soggetto : B.Corbucci,Grimaldi,Alessi
Sceneggiatura : B.Corbucci,Grimaldi,Alessi
Fotografia : Sergio D'Offizi
Scenografia : Nedo Azzini
Musica : Roman Vatro (Armando Trovajoli)
Montaggio : Licia Quaglia
Aiuto regia : Albino Cocco
Direttore dei dialoghi : Mario Castellani
Direttore produzione : Antonio Negri
Produzione : Produz.Cinemat.Mediterranee,Roma
Durata: 110 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Totò Baby )
Pietro De Vico( Pietro,suo fratello )
Misha Auer( il barone Miscia )
Alicia Brandet( Inger )
Ivy Holzer( Elga )
Mario Castellani( il direttore dell'orfanotrofio )
Alvaro Alvisi( il commissario di polizia )
Stelvio Rosi( un ospite della villa )
Paolo Giusti( altro ospite della villa )
Edy Biagetti( ospite della villa)
Peppino De Martino( il maresciallo dei carabinieri )
Renato Montalbano( il postino )
Gina Mascetti( la moglie di Miscia )
Olimpia Cavalli( ospite della villa)
Gianluigi Scarpa( Giuseppe )
Clara Bindi( la moglie di Totò Baby )
Franco Ressel( un ufficiale americano )
Piero Morgia( gelataio )
Lina Alberti( una dama di carità )

           

        

Soggetto

I fratelli Totò e Pietro rubano due valigie ma si accorgono che in una di esse c'e' un cadavere e decidono di sbarazzarsene.Danno allora un passaggio a due autostoppiste e a loro insaputa scambiano le valigie,ma le ragazze sono corrieri della droga infatti ora i due fratelli si ritrovano con un carico di marijuana.Seguendo le ragazze arrivano al castello del barone Miscia,vizioso aristocratico che pianta semi di marijuana nel suo giardino;qui trovano il barone addormentato e credendolo il cadevere che cercavano lo gettano in un pozzo.Dopo una serie di avventure il barone assume i due fratelli come segretari,ma Totò mangia la marijuana dell'orto scambiandola per insalata e,impazzito,uccide tutti.

Critica e curiosità

E' una parodia del film " Che fine ha fatto Baby Jane? " di Robert Aldrich con Totò che interpreta il ruolo che fu di Bette Davis e Pietro De Vico quello di Joan Crawford . Il regista del film è Ottavio Alessi ma pare che in realta' fu girato da Paolo Heusch , non compare nei titoli di testa perchè il suo nome fu associato ai frequentatori di una casa di tolleranza per omosessuali . Il film non ebbe successo , il pubblico di Totò non sembrò gradire un Totò crudele , un folle omicida .
Scriveva Mario Soldati : " [..] Ho visto il film [..] E adesso sono felice di potere scrivere che Totò è vivissimo , e che la sua arte è giovanissima: così fosse la mia! . Scriverò anche di più: Totò è migliorato , perchè alla smaccata e dilatata mimica che richiedeva la partecipazione acrobatica di tutto il suo corpo , e che forse era soltanto l'effetto della gioninezza , della sua intima esuberanza e vitalità , oggi è stato costretto a sostituire una recitazione più paziente e più precisa , più musicale e più raffinata [..] Il film [..] ,vale poco o niente . Ma Totò è bravissimo . E' sempre , vorrei dire , il più bravo , il più dotato di tutti [..] . Ci si chiede infine se non sarebbe bello vedere Totò diretto da un sommo regista , de Fellini , per esempio .[..] Caro Totò , in ogni modo , grazie . Grazie di averci tanto divertito . nella tua carriera , e nell'esattezza del tuo più piccolo lazzo , c'è qualche cosa di indomito : un esempio per tutti , e una lezione . Anche di questo , grazie " .
E Ugo Casiraghi : " Che fine ha fatto Baby Jane? Era già un brutto film , ma la sua parodia è anche peggiore[..] Si può ridere per queste cose ? Mah ! A un certo punto la sua follia criminale non conosce limiti , così come le incontrollate smorfie del peggior Totò di questi ultimi tempi . Un attimo , fuggevolissimo , di grazia , quando intona sottovoce Non ho l'età per amarti " .


Pietro De Vico

Altri nomi: Peter De Vico
Data nascita: 1 Febbraio 1911 (Acquario), Napoli (Italia)
Data morte: 10 Dicembre 1999 (88 anni), Napoli (Italia)
Figlio d'arte, debutta, ancora bambino, nella compagnia di Vincenzino Scarpetta interpretando Peppiniello in Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta. Appena ventenne, siamo negli anni '30, iniziò a lavorare nella compagnia del padre con i fratelli Antonio e Mario, dando vita a una delle riviste più affiatate e richieste dell'avanspettacolo. Attore con una grandissima verve comica, si fece conoscere nella parte di balbuziente e mimo, muovendosi sulla traccia di Ciccio De Rege (con il quale lavorò alla fine degli anni '30). Proprio a lui si deve la riscoperta della macchietta del “Balbuziente” delineata da Trilussa. La popolarità maggiore gli derivò da una notissima serie televisiva per ragazzi, La nonna del corsaro nero, con Anna Campori e Giulio Marchetti; una trasmissione epocale andata in onda a cavallo tra gli anni '50 e '60. È approdato alla prosa solo in età avanzata, grazie al sodalizio con il regista Antonio Calenda con il quale ha lavorato nel fortunato Cinecittà (1985) e in un originale Aspettando Godot(1990) di Beckett. De Vico ha lavorato moltissimo nel cinema come caratterista o spalla comica (per esempio di Totò nell'affermata parte di balbuziente, il suo maggiore leitmotiv artistico, come abbiamo visto). Alcuni titoli: Totò cerca casa (1949), Totò diabolicus (1962), Il giudizio universale (1961), Che fine ha fatto Totò Baby? (1964), Sgarro alla camorra (1973), La messa è finita (1985), Ladri di futuro (1991).


Mischa Auer

Nome: Mischa Ounskowsky
Data nascita: 17 Novembre 1905 (Scorpione), San Pietroburgo (Russia)
Data morte: 5 Marzo 1967 (61 anni), Roma (Italia)
Caratterista del cinema americano, d'origine russa. Attore di teatro di Broadway, poi nel cinema intorno al 1930. Alto, dinoccolato, inconfondibile, ebbe fortuna in parti di fianco soprattutto nelle sophisticated comedies, interpretando molto amabilmente personaggi di svitati, pianisti falliti, intellettuali assidui frequentatori di salotti di miliardari: L'impareggiabile Godfrey, 1936, di La Cava; Tre ragazze in gamba,1937; L'eterna illusione,1938, di Capra; L'ammaliatrice, 1941 e Dieci piccoli indiani,1935, di Clair (due film americani del regista francese); Hellzapoppin', 1941, di H.C. Potter, ecc. Ha partecipato a oltre 150 film.


Alicia Brandet

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Giulietta degli spiriti (1965) di Federico Fellini dove ha interpretato la parte di L'attrice che balla in tv. Nel 1967 ha inoltre lavorato con Ugo Tognazzi per la realizzazione del film Il fischio al naso dove ha interpretato la parte di Gloria, sua figlia.


Ivy Holzer

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Totò contro i 4 (1963) di Steno. Nel 1964 ha inoltre lavorato con Ottavio Alessi per la realizzazione del film Che fine ha fatto Totò Baby? dove ha interpretato la parte di Helga.


Edy Biagetti

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Tototruffa '62 (1961) di Camillo Mastrocinque. Nel 1962 ha inoltre lavorato con Luciano Salce per la realizzazione del film La voglia matta dove ha interpretato la parte del medico.


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità.


Stelvio Rosi

Data nascita: 1 Agosto 1938 (Leone), Roma (Italia)
Biondo, prestante, è uno degli attori giovani più in vista degli anni Sessanta, destinato (sembrerebbe) a sostituire nel cuore delle spettatrici attori mitici dei Cinquanta come Ettore Manni, Cifariello, Arena e Francioli. Fotogenico e disinvolto, interpreta con perfetta adesione fisica una grande quantità di commedie giovanili e di filmetti comico-musicali, senza purtroppo giungere ad una popolarità vera e propria. Gli capita anche di essere diretto da registi come Salce, che gli offre un ruolo sostanzioso nel movimentato La voglia matta, dove è uno dei tanti rampolli egoisti e spensierati di una comitiva in vacanza al mare, o Visconti che gli affida la breve parte di uno degli ufficiali partecipanti al gran ballo del Principe di Salina ne Il gattopardo, una semplice presenza fisica in mezzo a tanti altri. Sul finire degli anni Sessanta partecipa con lo pseudonimo di Stan Cooper a modeste pellicole giallo-poliziesche.


Paolo Giusti

Data nascita: 22 Ottobre 1942 (Bilancia), Roma (Italia)
È uno degli attori giovani di bella presenza, dal fisico atletico, dalla fotogenia esaltante, che si affaccia sul grande schermo agli inizi degli anni Sessanta e che, al pari di tanti suoi coetanei, fa sperare bene in un rinnovo generazionale nei quadri del cinema italiano bisognoso di nuovi talenti. Con una modesta incursione nel fotoromanzo, il giovane Paolo Giusti sembra avere tutte le carte in regole per imporsi e, invece, qualcosa s’inceppa nel meccanismo di una carriera di buon auspicio che lo fa utilizzare in ruoli di poco spessore in filmetti di altrettanto poco spessore. È anche richiesto all’estero per produzioni internazionali ma purtroppo di poco sale e di mediocre realizzazione. Fa eccezione comunque nella carriera del Giusti il ruolo da “primo attor giovane” offertogli dal grande Claude Chabrol ne Gli innocenti dalle mani sporche (Les innocents aux mains sales, 1975), un ruolo ambiguo e morboso cui l’attore aderisce perfettamente e non solo per sensuale fisicità, risultando in parte e non sfigurando affatto accanto a una Romy Schneider radiosa e a un Rod Steiger in piena forma. Un bel film che ricorda spesso le atmosfere viscontiane di Ossessione, anche se l’ambientazione è tipicamente francese e il ruolo bellissimo per il Giusti che molti attori giovani dell’epoca gli avranno indubbiamente invidiato. Ma è solo e soltanto Chabrol che ha valorizzato le doti interpretative (e forse anche fisiche) dell’attore che anni prima aveva già lavorato con il regista francese nel noir del 1967 Criminal Story (La route de Corinthe), anche se in un ruolo secondario. In seguito poi, chissà perché, subentrano i soliti ruoli di routine in film di minore importanza, che appannano l’immagine dell’attore. Anche Giusti ha utilizzato lo pseudonimo straniero trasformandosi in Paul Just, ma non per uno spaghetti-western bensì per un film di genere bellico.


Peppino De Martino

Data nascita: 8 Dicembre 1908 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 19 Giugno 1970 (61 anni), Napoli (Italia)
Attore squisitamente partenopeo, ha al suo attivo una carriera cinematografica da caratterista alquanto corposa, piena di titoli importanti. Diretto da registi famosi lavora al fianco di attori di prim’ordine, accanto ai quali non sfigura affatto, pur nell’esiguità dei ruoli affidatigli che non gli hanno permesso di accedere a una notorietà più che meritevole. L’inizio della sua carriera è in teatro: fa parte della compagnia dei fratelli De Filippo a partire dalla stagione 1931-32 fino alla 1934-35, recitando al Teatro Kursaal di Napoli in Gennareniello, L’ultimo bottone e Uomo e galantuomo dello stesso Eduardo e in altre opere di differenti autori, per allontanarsene successivamente richiesto dal teatro di rivista. Fa ritorno, dopo la separazione dei fratelli De Filippo, nella compagnia di Eduardo, nell’immediato dopoguerra, ma provvisoriamente, scritturato per Questi fantasmi! (1946). Dopo la parentesi nella rivista, il richiamo della prosa e della compagnia di Eduardo è più forte e nel 1954-55 accetta una nuova scrittura per recitare nella novità Mia famiglia, e in riprese quali Ditegli sempre di sì e Non ti pago, tutte di Eduardo, accanto al quale è anche nella stagione successiva per la prima di Bene mio e core mio. Spesso al fianco dei grandi comici del tempo quali Totò, non da spalla come le sue possibilità artistiche gli avrebbero fatto meritare, ma come gustoso e intelligente attore di carattere, prende parte nel 1947 a una delle più gradevoli riviste del dopoguerra C’era una volta il mondo di Michele Galdieri. Poi è accanto a Rascel nelle pregevoli commedie musicali Attanasio cavallo vanesio (1952-53) e Alvaro piuttosto corsaro (1953-54) di Garinei e Giovannini. De Martino si sente anche sollecitato dal richiamo del cinema dove, per quasi tutto il decennio degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, è richiestissimo pur interpretando spesso ruoli di terzo piano, talvolta simili a semplici figurazioni, ma sostenuti sempre con senso dell’ironia e professionalità.


Renato Montalbano

Data nascita: 17 Maggio 1931 (Toro), Catania (Italia)
Abbandona gli studi di medicina per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia dove si diploma attore nel biennio 1955-57. Alto, moro, di bell’aspetto, trova immediatamente occasione di lavoro sia nel cinema (dal 1956) sia in televisione (dal 1958), dove è impegnato intensamente per un trentennio. Caratterista fra i più richiesti, interpreta anche film di prestigio (quasi sempre in ruoli di fianco) diretti da maestri come Rossellini e Pasolini. Per il piccolo schermo, oltre a molte opere a carattere cinematografico, recita in numerosissimi sceneggiati e originali di successo, spesso in parti di rilievo. Fra questi lavori ricordiamo L’isola del tesoro (1958) di A.G. Majano, I Giacobini (1962) di E. Fenoglio, Una tragedia americana (1962) di A.G. Majano, Giuseppe Verdi di M. Ferrero, Resurrezione di F. Enriquez, Vita di Cavour di P. Schivazappa, Tommaso d’Aquino (1975) di R. Castellani, Dov’è Anna di P. Schivazappa; Il delitto Paternò (1978) di G. Calderone, Con gli occhi dell’Occidente (1979) di V. Cottafavi, Racconti di fantascienza di A. Blasetti, Illa: punto d’osservazione (1981) di D. D’Anza, Piccolo mondo moderno di D. D’Anza.


Gina Mascetti

Data nascita: 24 Aprile 1911 (Toro), Roma (Italia)
Data morte: 14 Settembre 1995 (84 anni), Roma (Italia)
Gustosa caratterista di grossa mole, eccelle in ruoli da popolana aggressiva, portinaia impicciona, ruoli a cui aderisce con simpatica verve e sapida comunicativa. Pur avendo interpretato un’innumerevole quantità di pellicole, alcune di buona fattura e dirette da registi di ottimo valore, è rimasta sempre ancorata alle parti di “terza” o “quarta” donna. Uno dei registi che ha saputo mettere in luce le sue qualità è stato indubbiamente Federico Fellini, come dimostrano le argute caratterizzazioni fornite dalla Mascetti in Luci del varietà (1950) e, soprattutto, in Lo sceicco bianco (1952) dove è la moglie “virago” di Alberto Sordi-attore di fotoromanzi. Impossibile da dimenticare.


Olimpia Cavalli

Data nascita: 30 Agosto 1930 (Vergine), Cadeo (Italia)
Attrice di ottimo temperamento drammatico, sanguigna e aggressiva, pur avendo lavorato sotto la direzione di uomini di talento come Bolognini, Visconti, Rossellini, Risi, non è mai riuscita a imporsi come il suo talento avrebbe meritato. Grande speranza del cinema italiano dei primi anni Sessanta, utilizzata spesso in ruoli ingrati, brevi anche se di buon rilievo, purtroppo è rimasta una delle tante presenze un po’ sottovalutate, che non riescono ad emergere. Dopo essersi allontanata dal grande schermo per più di trent’anni, è tornata al cinema in un film di Pasquale Fanetti, rimasto chissà perché sconosciuto. Il film, L’ultimo volo (1999), non è mai stato distribuito pur essendo stato realizzato. Ancora un mistero che penalizza un’attrice da riscoprire.


Clara Bindi

Altri nomi: Clara Bini
Data nascita: 1 Novembre 1927 (Scorpione), Napoli (Italia)
Nell'epoca attuale, la Bindi, che ha davvero abbracciato il cinema italiano dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a oggi, ha ricoperto brillanti caratterizzazioni, facendosi notare soprattutto e recentemente per i ruoli di madre e di nonna. Familiare, estremamente partenopea, sa essere pericolosa con uno sguardo, ma anche mansueta come un'orsa coi suoi cuccioli. Esattamente come una mamma. Sposata all'attore Aldo Bufi Landi, con il quale ha costituito una delle inossidabili coppie del panorama teatrale partenopeo, nella stagione 1947/1948 è entrata nella compagnia di Eduardo De Filippo, rimanendoci per parecchi anni. Esordisce cinematograficamente ne La macchina ammazzacattivi (1948) con Giacomo Furia, Aldo e Carlo Giuffré, poi lavora soprattutto con Mario Mattoli che la dirigerà in molte delle sue pellicole come: Assunta Spina (1948) con Anna Magnani, Accidenti alle tasse!! (1951), Guardatele ma non toccatele (1959) con Ugo Tognazzi fino alle comiche con Totò (Totòtarzan, 1950), ritrovando poi il grande artista anche in commedie senza la direzione di Mattoli (Il monaco di Monza e Che fine ha fatto Totò Baby?). Reciterà poi ne Verginità (1952), Campane di Pompei – Il bandito calabrese (1952), Amaramente (1956), Avventura a Capri (1959) e La scimitarra del Saraceno (1959), anche se rimarranno nella memoria le sue caratterizzazioni napoletane ne Martin Toccaferro (1952) con Peppino De Filippo, Avanzi di galera (1954) di Vittorio Cottafavi e I prepotenti (1958) con Aldo Fabrizi. Diretta da Luigi Comencini apparirà invece ne Mariti in città (1957) e La donna della domenica (1975) con Claudio Gora e Marcello Mastroianni, che poi ritroverà ne Il momento più bello (1957) e Tutti innamorati (1959). Con l'arrivo degli Anni Sessanta la sua filmografia si arricchisce di titoli come: Le ambiziose (1960), L'invincibile cavaliere mascherato (1963) e Faustina (1968), partecipando anche al capolavoro dell'horror italiano La maschera del demonio (1960) di Mario Bava con Barbara Steele, Andrea Cecchi e Ivo Garrani. Sempre nel 1960 lavorerà con Nanni Loy ne Audace colpo dei soliti ignoti (1960) con Vittorio Gassman, poi sarà la spalla comica di Franco Franchi & Cicchio Ingrassia ne: Obiettivo ragazze (1963) e Ma chi ti ha dato la patente?? (1970), passando per l'Alberto Sordi regista e protagonista de Fumo di Londra (1966). Ma non ci sono solo grandi nomi italiani nel suo curriculum: la Bindi ha avuto occasione di recitare anche con John Cassavetes ne Roma come Chicago – Banditi a Roma (1969). Nei decenni successivi la sua filmografia si infittisce però di titoli mediocri, commedie scollacciate e poliziotteschi come: Commissario di notturna (1974), La poliziotta fa carriera (1975), Scandalo in famiglia (1976), La prima notte di nozze (1976), La ragazza dalla pelle di corallo (1976), Napoli serenata calibro 9 (1978), Arrapaho (1984). Recita anche in televisione: dalla miniserie Panagulis vive (1980) alle fiction Assunta Spina (2006) e Donne sbagliate (2007). Pur continuando a collaborare con grandi nomi del cinema italiano come Vittorio Caprioli – sia nei panni di regista con Mercadet il Faccendiere (1987), sia in quelli di attore con La posta in gioco (1988). Ancora oggi, la Bindi è molto ricercata - C'è posto per tutti (1990), Per tutto il tempo che ci resta (1998), Ti lascio perché ti amo troppo (2006), L'amico di famiglia (2006) e Signorinaeffe (2007) – per i ruoli di mamma e di nonna.


Franco Ressel

Data nascita: 8 Febbraio 1925 (Acquario), Napoli (Italia)
Data morte: 30 Aprile 1985 (60 anni), Roma (Italia)
Attore poliedrico, duttile, capace di passare con sobria disinvoltura dal genere drammatico a quello satirico-brillante, ha un curriculum cinematografico impressionante per quantità di titoli dagli inizi degli anni Sessanta in poi. Viene spesso adoperato come attore di supporto o caratterista, mai come primo attore, essenziale comunque in pellicole pseudopoliziesche, in commedie comico-brillanti, in spaghetti-western, in film avventurosi o peplum. Un attore molto richiesto, buon professionista, serio elemento cui fanno appello anche registi importanti come Arrabal, Fellini, Petri, Bragaglia, Tessari, Sergio Corbucci, ma purtroppo spesso invischiato in filmetti modesti e di poco conto, che non gli permettono di compiere il gran salto verso ruoli e film di maggiore impegno. Ressel inizia l’attività artistica debuttando in teatro, appena ventenne, ne La famiglia Barrett nella Compagnia Pagnani-Ninchi, dapprima come attor giovane, e subito dopo come “attore di carattere”. Recita poi con Dina Galli, Picasso, Randone, Gandusio, Ruggeri, Tofano e molti altri. Il teatro lo assorbe per quasi tutti gli anni Cinquanta con puntate anche nella rivista come Burlesco (1950) con Walter Chiari e la Maresca. Ed è sempre accanto a Chiari in Sogno di un Walter (1951) di Silva e Terzoli, approdando poi nella stagione 1956-57 alla commedia musicale Buonanotte Bettina di Garinei e Giovannini, cui fa seguito Uno scandalo per Lili (1958) diretta da Luciano Salce. Sempre in modesti ruoli di contorno, Ressel fa anche delle apparizioni in TV in originali fra cui La presenza perfetta (1981) per la regia di Piero Nelli per la serie I giochi del diavolo.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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