Il coraggio

[Totò e Gino Cervi] [Totò e Gino Cervi]

[Totò] [Totò]

[Totò] [Totò e Gino Cervi]

[Totò] [Gino Cervi e Leopolado Trieste]

[Totò] [Totò e Gino Cervi]

Videoclip titoli di testa

Regia : Domenico Paolella
Soggetto : riduzione di A.de Curtis tratto da atto unico di Augusto Novelli
Sceneggiatura : E.Anton,Marchesi,Mantoni,Ciorciolini,Moscovini,de Curtis
Fotografia : Mario Fioretti
Scenografia : Piero Filippone
Musica : Carlo Savina
Montaggio : Gisa Radicchi Levi
Aiuto regia : Mariano Laurenti
Direttore produzione : Alfredo De Laurentiis
Produzione : Broggi e Libassi per la DDL,Roma
Durata: 95 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Gennaro Vaccariello )
Gino Cervi( il comm. Aristide Paoloni )
Gianna Maria Canale( Susy, la sua amica )
Ernesto Almirante( zì salvatore )
Irene Galter( Irene )
Paola Barbara( Anna Paoloni )
Gabriele Tinti( Raffaele )
Bruna Vecchio( la segretaria )
Leopoldo Trieste( il ragionier Rialti )
Anna Campori( Ginevra )
Gina Amendola( la cuoca )
Edda Ferronao( la cameriera dei Paoloni )
Sandro Pistolini( il piccolo Ninì )
Enzo Garinei(un uomo vicino al fiume)
Enrico Lucherini( un amico di Irene )

Altri interpreti :
Salvo Libassi, Mimmo Poli

              

           

Soggetto

Il tema di questo film è stato tratto da un atto unico di Augusto Novelli che ottenne in altri tempi il più strepitoso successo sulle scene italiane. Gennaro Vaccariello è un personaggio ricco di risorse, che riesce sempre a volgere a suo vantaggio anche le situazioni più impensate. Un personaggio che sembra fatto apposta per il grande comico italiano Totò. Lo storia ha un altro personaggio chiave: il Comm. Paoloni, industriale tessile, un fervente fiumarolo e benemerito cittadino che ha già salvato dai gorghi del Tevere ben ventiquattro persone. La venticinquesima, però, che egli trae a riva gli procura una nuova medaglia ma anche un sacco di guai. Il "salvato", che è poi Gennaro Vaccariello dice al salvatore "Voi mi avete restituito alla vita - ma a quale vita? A quella di prima, no di certo, dato che volevo troncarla. Ad una migliore, quindi, che dovete procurarmi voi; voi, che avendomi ridato la vita, siete il mio secondo padre". Con questa filosofia, Totò (Vaccariello) s'installa con sei figli, ed uno zio ex bersagliere, maniaco, in casa del ricco industriale che insiste nel chiamare "papà". Cervi (Comm. Paoloni) fa buon viso al pessimo gioco, sia perchè il gesto "generoso" potrà giovargli per le sue ambizioni politiche, sia perchè Totò lo ricatta con la conoscenza - dapprima segreta e poi autentica - di un suo segreto, il segreto che Cervi ha un amante. Ma non tutto il male viene per nuocere. Cervi, che ha commesso la dabbenaggine di regalare cinque milioni alla sua amante, si trova in gravi difficoltà finanziarie per la mancata concessione di un appalto e giunge a meditare il suicidio. Totò recupera l'assegno, spedisce nel Venezuela con un inganno l'amante e, smascherato un impiegato infedele, fa concedere l'appalto a Cervi, salvandogli la vita, mentre stava per premere il fatale grilletto. Per coronare la lieta, comicissima avventura la figlia di Paoloni si sposa con il figlio maggiore di Vaccariello. La fabbrica di Paoloni riprende il suo moto, operoso, uniforme, ritmico. Paoloni e Gennaro, come due buoni amici, entrano frammischiati agli operai. Si fermano un attimo e Paoloni dice: " Senti Gennaro, tu mi devi spiegare una cosa sola, e poi basta. Come mai un uomo abile e intelligente come te, ha potuto concepire, sia pure per un istante, l'idea di suicidarsi?". La risposta di Gennaro è breve ma conclusiva: "Suicidarmi, io? E' roba che se trovo quello che m'ha dato la spinta e mi ha fatto cadere nel fiume... ".

Critica e curiosità

E' il primo film interamente prodotto dalla D.D.L. , le riprese iniziano nel settembre del '55 negli stabilimenti Pisorno di Tirrenia , Totò scrittura personalmemnte l'attore Leolpoldo Trieste . Il film non ebbe il successo commerciale sperato tanto che Totò lascio' la societa' di produzione agli altri due soci , anzi si racconta che il Principe alla fine del primo ciak pretese la consueta paga giornaliera ma dal momento che anche lui era uno dei produttori gli fu detto : " Ma Principe il film lo produciamo noi ! I soldi li avrai ai primi incassi " E Totò di rimando : " Ah , ma cosi' non mi trovo ! Sapete che vi dico ? Se le cose stanno così continuate la società senza di me ! " .
Scriveva Luigi Chiarini . " Totò è quel grand comico che tutti conosciamo , ma quanti sono i film tra decine e decine da lui interpretati che si salvano non dico sul piano dell'arte , ma almeno sul piano dell'intelligenza e della dignita? Totò ha sempre successo di pubblico perchè le sue risorse sono tali da strappare qualche risata anche con le più insulse banalità . [..] Questa volta nemmeno Totò è riuscito a superare la piattezza della sceneggiatura . Ne è venuto fuori un film scolorito e noioso [..] .


Gino Cervi

Data nascita: 3 Maggio 1901 (Toro), Bologna (Italia)
Data morte: 3 Gennaio 1974 (72 anni), Grosseto (Italia)
Ha doppiato Laurence Olivier nei film shakespeariani, ha interpretato il condottiero Ettore Fieramosca, il sindaco Peppone, il commissario Maigret: così Gino Cervi ha consegnato il suo nome alla storia del cinema e della televisione. Figlio di Antonio, critico teatrale del”Resto del Carlino ", Dopo un breve intermezzo da filodrammatico, esordì nel 1924 come attor giovane ne La vergine folle di Bataille a fianco di Alda Borelli. Sempre come attor giovane, nel 1925 passò al Teatro d'Arte di Roma, il cui direttore era allora lo scrittore Luigi Pirandello. Dopo un decennio di intense esperienze, divenne primattore della compagnia Tofano-Maltagliati (1935-1937). Nel 1938 entrò a far parte della compagnia semistabile del Teatro Eliseo di Roma, di cui assunse la direzione nel 1939. Il suo stile, la sua voce profonda e suggestiva, la sua pronta comunicatività, lo resero uno dei più apprezzati interpreti di Goldoni, Sofocle, Dostoevskij e soprattutto di Shakespeare. Dal 1932 Cervi è passato quasi stabilmente al cinema, diventando uno dei divi più popolari grazie al regista Alessandro Blasetti, che lo diresse in Ettore Fieramosca (1938), Un'avventura di Salvator Rosa (1939), La corona di ferro (1941), Quattro passi tra le nuvole (1942), Fabiola (1948). Negli anni '50 e '60 fu il bonario interprete del sindaco Peppone nella fortunata serie di film su Don Camillo (personaggio creato da Giovanni Guareschi), al fianco di Fernandel nella parte dell'agguerrito prete ( Don Camillo, 1952; Don Camillo e l'onorevole Peppone, 1955; Don Camillo monsignore… ma non troppo, 1961, ecc…). Gino Cervi aveva una faccia bonaria, che trasmetteva simpatia, ma ha anche interpretato ruoli di cattivo, come il gerarca fascista de La lunga notte del '43 (1960). Una rinnovata notorietà gli venne dalla televisione con il primo ciclo degli episodi de Le inchieste del commissario Maigret, tratto dai romanzi dello scrittore francese, Georges Simenon. Un secondo ciclo andò in onda nel 1966, un terzo nel 1968; il commissario transalpino dal fiuto infallibile tornò sui teleschermi per l'ultima volta nel 1972 con l'episodio finale della lunga serie dal titolo Maigret in pensione. Il successo del personaggio fu tale che la serie venne trasmessa anche in Francia, dove il pubblico apprezzò soprattutto la mitezza casalinga del Maigret di Cervi. Fratello ladro fu la sua ultima fatica cinematografica, due anni prima della sua scomparsa. Versatile e comunicativo, Gino Cervi è tra gli attori italiani più noti e significativi per la serietà del suo lavoro e l'impegno costante dimostrato in quarant'anni di carriera.


Gianna Maria Canale

Data nascita: 12 Settembre 1927 (Vergine), Reggio Calabria (Italia)
Data morte: 13 Febbraio 2009 (81 anni), Firenze (Italia)
Nata da una famiglia di lontane origine greche, a vent'anni partecipa al concorso di Miss Italia e, pur se non vince, riesce ad arrivare fra le finaliste. La sua sofisticata e allo stesso tempo prorompente bellezza non passa inosservata e il cinema comincia ad interessarsi a lei. La sua prima esperienza cinematografica è nel film operistico Rigoletto (1946) di Carmine Gallone, nel quale è però relegata al semplice ruolo di figurante. La Canale è troppo sprecata in piccoli ruoli di contorno, ma finalmente il regista Riccardo Freda, ammaliato dal suo grande fascino, le offre un ruolo di spicco, quello della baronessa Lehmann, nel suo Il cavaliere misterioso (1948). È subito un enorme successo: escono molte riviste con la sua foto in copertina, i suoi occhi verdi stimolano i rotocalchi a paragoni un po' azzardati con Ava Gardner. Freda perde completamente la testa per lei, così abbandona la moglie e inizia una convivenza intensa e conflittuale. Intensa, naturalmente, anche sul piano artistico: con la Canale Freda si sposta in Brasile dove gira due film, Guareany (1948) e O Caçula do Barulho (1949); conflittuale perché la Canale mal sopporta il Sudamerica e obbliga Freda a tornare con lei in Italia. Continua però a essere la sua protagonista preferita. Tornata in patria, ha l'occasione di dare sfoggio del suo grande temperamento drammatico ne Il conte Ugolino (1949), sempre di Freda nel quale interpreta la figlia del noto conte forse antropofago per fame. Nello stesso anno recita in Totò le Mokò (1949) di Carlo L. Bragaglia, un divertentissimo film al fianco del grande Totò (col quale tornerò a lavorare alcuni anni dopo ne Il coraggio, del 1955). Nel 1954 ottiene grandi consensi nel film Teodora - L'imperatrice di Bisanzio (1954), dove raggiunge l'apice della sua sensualità quando si esibisce nella danza dei sette veli. Il successo del film la segnala per ruoli in costume: la ritroveremo infatti in La Gerusalemme liberata (1957) dove è un'Armida straordinaria. Dalla fine degli anni '50 si dedica soprattutto al genere peplum, recitando in film di scarso rilievo, che però non mancano di mettere in risalto la sua austera e raffinata bellezza (Le fatiche di Ercole, 1957; La rivolta dei gladiatori, 1958). Infine la ricordiamo nell'intenso ruolo della baronessa Du Grand ne I vampiri (1957), ultimo lavoro diretto per lei da Freda. Rotto il rapporto col regista e iniziata la vecchiaia, si ritira per sempre non solo dalle scene ma anche dalla mondanità. Non appare più in pubblico, non si fa fotografare, rimanendo così immortalata nella mente degli spettatori affascinante e raffinata come nei tempi d'oro. Anche per questo motivo muore nel febbraio 2009 senza troppe commemorazioni.


Ernesto Almirante

Data nascita: 24 Settembre 1877 (Bilancia), Mistretta (Italia)
Data morte: 13 Dicembre 1964 (87 anni), Bologna (Italia)
Fin da piccolo sul palcoscenico accanto al padre, Nunzio, e ai fratelli Giacomo, Luigi e Mario, arriva sul grande schermo nel 1935. Nel dopoguerra diventa l'effigie dell'attore anziano, un'icona da Belle Epoque sopravvissuta nelle famiglie e nei salotti borghesi anni Cinquanta in film di Blasetti, Fellini e Totò. Ideale nei panni dell'ufficiale in pensione o del nonno rimbambito. Tra i film: O sole mio (1945) di Giacomo Gentilomo; Il testimone (1945) di Pietro Germi; L'angelo e il diavolo (1946) di Mario Camerini; L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa; I pompieri di Viggiù (1949) di Mario Mattoli: Prima comunione (1950) di Alessandro Blasetti; Guardie e ladri (1951) di Steno e Mario Monicelli; Lo sceicco bianco (1952) di Federico Fellini: Ore 10 lezione di canto (1955) di Marino Girolami.


Irene Galter

Nome: Irene Patuzzi
Data nascita: 16 Settembre 1931 (Vergine), Merano (Italia)
Commessa di negozio, esordì nel cinema nel 1952 in Roma ore 11, diretto da Giuseppe De Santis. In seguito, fu presente in numerosi film, senza riuscire tuttavia ad imporsi durevolmente all'attenzione del pubblico, nonostante le sue notevoli qualità drammatiche e la sua spiccata sensibilità. Tali doti si rivelarono con evidenza in quella che rimane la sua interpretazione più riuscita e significativa, il personaggio della servetta ne Il sole negli occhi (Celestina), firmato nel 1953 da Antonio Pietrangeli.


Paola Barbara

Data nascita: 22 Luglio 1912 (Cancro), Roma (Italia)
Data morte: 2 Ottobre 1989 (77 anni), Roma (Italia)
Attrice che ha saputo unire il proprio impegno teatrale di buon livello con il lavoro cinematografico. In quest'ultima attività, intensa soprattutto negli anni dell'anteguerra e dell'immediato dopoguerra, si distinse per aver dimostrato la sua predilezione per il personaggio della femme fatale, bellissima, ma crudele, insensibile e spesso equivoca, che furoreggiava nelle pellicole di quegli anni, o, comunque, per figure femminili protagoniste di vicende cupe e tormentate, come quella di Virginia de Leyva, la celeberrima monaca di Monza di manzoniana memoria, che la Barbara interpretò da protagonista nel film omonimo, girato nel 1947. Durante gli anni della guerra la Barbara soggiornò in Spagna; tornata in Italia, riprese la sua carriera nel cinema e nel teatro.


Gabriele Tinti

Nome: Gastone Tinti
Data nascita: 22 Agosto 1932 (Leone), Bologna (Italia)
Data morte: 12 Novembre 1991 (59 anni), Roma (Italia)
Debuttò sul grande schermo negli anni del dopoguerra, interpretando dapprima un certo numero di film come semplice comparsa o in ruoli di secondo piano. Finalmente, nel 1953, gli fu affidato un personaggio di rilievo, che gli diede modo di dimostrare le proprie qualità di attore capace di ottima presa sul pubblico, simpatico, brillante e, oltre a ciò, dotato di un’innegabile bellezza fisica; diede infatti vita alla figura di Mario, nel film di Carlo Lizzani, Cronache di poveri amanti, tratto dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini. Da allora Tinti divenne un attore molto richiesto, sia in Italia che all’estero, soprattutto in Francia, ma anche a Hollywood, dove fu chiamato dal regista Robert Aldrich. Attore professionalmente assai serio, Tinti ebbe al suo attivo una vastissima filmografia, non tutta dello stesso livello, ma caratterizzata anche da opere di buona qualità. Tra le sue più valide interpretazioni ricordiamo quella de L’occhio selvaggio (1967, Paolo Cavara), in cui diede vita ad un personaggio vigoroso e ricco di sfumature. Dopo i primi anni Settanta, Tinti si dedicò con sempre maggiore frequenza al genere erotico, talora con la sua compagna di vita, Laura Gemser; scomparve nel 1991 per un male incurabile.


Leopoldo Trieste

Data nascita: 3 Maggio 1917 (Toro), Reggio Calabria (Italia)
Data morte: 25 Gennaio 2003 (85 anni), Roma (Italia)
Il calabrese Leopoldo Trieste fu apprezzato attore di teatro e di cinema, sceneggiatore e regista. Come attore vide coronata una lunga e luminosa carriera con il Nastro d'argento e il David di Donatello attribuitigli per L'uomo delle stelle (1995), di §Tornatore. Agli inizi aveva lavorato per Fellini in Lo sceicco bianco (1952) e ne I vitelloni (1953), poi collaborò con Rossellini (Dov'è la libertà…? - 1954), Loy (Un giorno da leoni - 1961) e Germi (Sedotta e abbandonata - 1964). Oltre a interpretare più di cento film, ne diresse due: Città di notte (1958) e Il peccato degli anni verdi (1960).


Anna Campori

Data nascita: 22 Settembre 1917 (Vergine), Roma (Italia)
Napoletana d'adozione, Anna Campori debuttò piccolissima nella compagnia del padre, anch'egli attore, che lasciò quando incontrò l'attore Pietro De Vico, dal 1937 suo marito e compagno nella vita e sulla scena. Nel 1940Anna e Pietro formarono una loro compagnia che si dedicava prevalentemente alla rivista. Nel 1950 Anna lasciò la compagnia del marito per lavorare con Macario ( La bisbetica sognata, parodia della commedia di Shakespeare). In seguito fondò una compagnia con Alberto Semprini, Katyna Ranieri e Achille Togliani, dedicandosi prevalentemente allo spettacolo musicale. Ottenne grandissima popolarità grazie al divertentissimo sceneggiato televisivo Giovanna, la nonna del Corsaro Nero (1961-66), nel quale vi interpretava l'attempata e tenace corsara Giovanna, a capo di una banda di pirati impegnati a dare la caccia al governatore spagnolo, responsabile della morte del nipote, il Corsaro Nero. Prese parte anche a qualche decina di film, quasi tutti del genere comico, alcuni dei quali accanto al grande Totò, come Un turco napoletano (1953), I tartassati (1959) e Gli onorevoli (1963). Negli anni '80 iniziò la lunga collaborazione con il regista teatrale Antonio Calenda, che la volle nella messa in scena di diversi classici, come L'inventore del cavallo di Achille Campanile, Miles gloriosus di Plauto e Le rose del lago di Brusati. Dotata di un umorismo garbato e gentile, Anna Campori ha dimostrato in sessant'anni di carriera, di essere una delle più brave e spontanee attrici brillanti che lo spettacolo italiano abbia mai avuto.


Gina Amendola

Data nascita: 18 Febbraio 1917 (Acquario), Roma (Italia)
Appartenente a una famiglia in cui si respira aria di palcoscenico, fin da piccola è attratta dal mondo dello spettacolo. Partecipa in teatro, un po’ grandicella, a numerose commedie soprattutto brillanti. Al cinema arriva piuttosto tardi ed è molto attiva negli anni Cinquanta, richiesta specialmente per disegnare argute figure di comari romane, zie, madri apprensive, portinaie, popolane intriganti e di buon cuore. Una delle caratteriste di buon rilievo nel panorama del cinema italiano leggero.


Edda Ferronao

Data nascita: 8 Giugno 1934 (Gemelli), Verona (Italia)
Viso espressivo, carattere estroverso, è una delle attrici più communicative, con una lunga attività sul grande schermo anche se sovente relegata a ruoli di secondo o terzo piano, che non le concedono lo spazio necessario ad esprimere pienamente le proprie potenzialità artistiche. Molto richiesta per ruoli coloriti e da caratterista, ha al suo attivo collaborazioni con Mattòli, Zampa, Comencini, Risi, Pietrangeli, Monicelli, Francesco Rosi, Damiano Damiani e Bernardo Bertolucci. Di ottimo livello le interpretazioni sostenute in I compagni (1963) di Monicelli e in Il caso Mattei (1972) di Francesco Rosi.


Enzo Garinei

Data nascita: 4 Maggio 1926 (Toro), Roma (Italia) Ottimo e spontaneo caratterista teatrale e cinematografico, Enzo Garinei esordisce in rivistine di carnevale per studenti al Teatro Valle di Roma, come primo attore in uno spettacolo scritto dal fratello Pietro (che si unirà in seguito a Sandro Giovannini, creando così la coppia "principe" del teatro leggero italiano del secondo dopoguerra). Dagli anni '40 comincia a partecipare a numerose importantissime riviste e commedie musicali accanto a grandi nomi del palcoscenico, come Wanda Osiris, Gianni Agus, Renato Rascel, Delia Scala e Gino Bramieri. È molto attivo anche in televisione, nel cinema - ha interpretato una serie di divertentissime commedie alcune delle quali al fianco di Totò ( Totò le Mokò, 1949; Totò terzo uomo, 1951) - e nel doppiaggio. Dai primi anni '80 è il direttore artistico della scuola teatrale "Ribalte" di Roma.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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