Totò, Vittorio e la dottoressa

[Totò e Agostino Salvietti] [Totò e Agostino Salvietti]

[Abbe Lane e Vittorio De Sica] [Totò e Agostino Salvietti]

[Totò e Agostino Salvietti] [Vittorio De Sica]

[Titina De Filippo] [Abbe Lane e Vittorio De Sica]

Videoclip titoli di testa

Regia : Camillo Mastrocinque
Soggetto : da un'idea di D.Sabatello,R.Gianviti
Sceneggiatura : Vittorio Metz, Marcello Marchesi
Fotografia : Pogany, Mancori, Berenguer
Scenografia : Piero Filippone,Gianfranco Cuppini
Musica : Carlo Innocenzi
Montaggio : Roberto Cinquini, Juan Pison
Aiuto regia : Leo Lenoir
Direttore produzione : Seriano, Palaggi, Rodriguez
Produzione : Jolly Film,Roma / Gallus Film-Film F. Rivers,Paris /
                      Fènix Film,Madrid

Durata: 90 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Michele Spillone detto Mike )
Vittorio De Sica( il marchese Vittorio De Vitti )
Titina De Filippo( sua madre )
Pierre Mondy( Romeo, il cameriere )
Abbe Lane( la dott. Brigitte Baker )
Agostino Salvietti( Gennaro detto Johnny )
German Cobos( l'avvocato Otello Bellomo )
Tecla Scarano( zia Ada Barbalunga )
Amelia Perella( zia Ida )
Luigi Pavese( il capo dell'agenzia "Nulla sfugge" )
Franco Coop( il maitre del night Conchiglia)
Dante Maggio( un cameriere )
Teddy Reno( se stesso )
Darry Cowl( Egisto il padre nervoso )
Fulvia Franco( Caterina la domestica di Egisto )
Arturo Bragaglia( il signore del comizio )
Rafael Bardem( Elia Vagoni )
Benedetta Rutili( un'infermiera )
Gianni Partanna( il signore del Mont Blanc )
Giulio Calì( il pazzo col martello )
Amedeo Trilli( altro malato di mente )
Amalia Pellegrini(la suora)
Sandro Pistolini(Sandrino)
Antonio Acqua(il chirurgo)
Nicola Maldacea jr(il tizio dello Sputnik)

Altri interpreti :
Manno De Guidi, Amilcare Pettinelli, Angela Lavagna,
Pino Sciacqua, Donatella Marrosu, Mario Meniconi,
Antonio Acqua, Nino Marchetti

              

           

  

Soggetto

Il film inizia con un matrimonio: fra il giovane avvocato Bellomo e l'attraente dottoressa americana Brigitte Baker (Abbe Lane). Con Bellomo vivono due vecchie zie, le quali- provinciali e gelose del nipote- diffidano subito della troppo spigliata Brigitte e della sua misteriosa attività. Per controllare certi loro sospetti, nei quali è implicato anche il marchese De Viti (Vittorio De Sica), le zie incaricano l'ispettore privato Mike Spillone (Totò), di indagare. Di equivoco in equivoco il film prende l'avvio per snodarsi ancora più divertente e imprevisto, tra situazioni, battute, scenette e dialoghi, uno più spiritoso dell'altro.

Critica e curiosità

E' il film che segna il ritorno di Totò al cinema dopo una breve parentesi teatrale ma soprattutto dopo la grave malattia agli occhi che lo fa rimanere in casa per sette lunghi mesi . Il film fu girato nell'autunno del 1957 fra Napoli, Roma e Madrid con titoli provvisori "Mia moglie è dottore", "Totò,Vittorio e la dottoressa squillo", in Francia uscirà con titolo di "Dites 33" mentre in Spagna come "My mujer es doctor".In questo periodo di crisi del cinema italiano vanno di moda le coproduzioni internazionali , questo infatti è una coproduzione italo-franco-spagnola . Ma Totò è visibilmente stanco e malato , e la critica fu impietosa .Il ruolo di Johnny fu preso dall'attore Agostino Salvietti anche se in realta' era stato pensato per Peppino De Filippo. Anche se presenti nel titolo in realtà Totò e Vittorio De Sica non girano alcuna scena insieme.

Scriveva Franco Maria Pranzo : " Rieccoci al film con Totò . Benvenuto Totò , ci hai fatto ridere , ci hai divertito . Rivederti nei panni del poliziotto è stato un vero piacere . Ad majora dunque . Ma il film , scusaci Totò se usiamo una tua vecchia battuta di commento , è una vera "schifezza" . Una di quelle "schifezze" che piacciono al pubblicoe , e modestia a parte , anche a noi [..].
E il solito "vice" dall'Unità : " Dicendo che Totò ,Vittorio a la dottoressa è il solito film della serie Totò , commetteremmo un a grave inesattezza : infatti , è molto peggio dei precedenti [..] ".
E dal Giorno un articolo senza firma : " Nel filmetto che [..] è interpretato da Totò un pò stanco [..] si possono ascoltare tre o quattro battute di una rara grossolanità . Davvero allegra la nostra censura " .


Vittorio De Sica

Data nascita: 7 Luglio 1901 (Cancro), Sora (Italia)
Data morte: 13 Novembre 1974 (73 anni), Parigi (Francia)
La vicenda cinematografica di De Sica si intreccia strettamente con quella dello scrittore e sceneggiatore Cesare Zavattini, con il quale il regista ha firmato dei grandi capolavori. De Sica iniziò la sua carriera cinematografica come attore, divenendo uno dei volti principali della stagione dei La vicenda cinematografica di De Sica si intreccia strettamente con quella dello scrittore e “telefoni bianchi” e della commedia sentimentale. La coppia De Sica-Zavattini si incontra nel 1943 per realizzare I bambini ci guardano, che narra il dramma di un bambino all'interno di una famiglia piccolo-borghese divisa, e che in parte già anticipa alcune tematiche del N. Appena tre anni più tardi, infatti, Sciuscià (1946) ritorna nell'universo infantile ma stavolta il dramma psicologico ha trovato un contesto sociale, l'indagine interiore ha assunto i toni della denuncia civile, la piccola borghesia degli anni fascisti mostra i tratti della disperazione dell'immediato dopoguerra. Attraverso gli occhi di due piccoli lustrascarpe che la miseria e la guerra hanno costretto ad affrontare il problema della sopravvivenza, De Sica entra all'interno di un istituto di pena minorile, per mostrare con realismo e distacco le condizioni disumane in cui vengono tenuti i piccoli inquisiti, e mettere a nudo le dubbie funzioni rieducative di tutta l'istituzione carceraria. Dietro l'epilogo tragico però, inserisce un elemento di speranza. Ladri di biciclette (1948), il maggiore dei film di questa stagione, scendeva talmente a fondo nella denuncia della situazione sociale da sollevare non poche polemiche, soprattutto in ambienti governativi, sull'opportunità di mostrare all'estero l'immagine dei problemi e delle difficoltà italiane. Forse per evitare tali polemiche Miracolo a Milano (1951) adotta uno stile favolistico, pur non rinunciando alla denuncia della povertà e dell'ingiustizia sociale nella città più avanzata d'Italia. Ma il piglio neorealistico di De Sica e Zavattini tornerà di nuovo e con maggior rigore in Umberto D. (1952). Questo film, infatti, presenta una narrazione elementare, costruita attraverso l'osservazione delle persone nei momenti di vita quotidiana che meglio esprimono la miseria. E attraverso questo procedimento, la coppia riesce a concretizzare la teoria del “pedinamento zavattiniano”, che attraverso l'osservazione di persone comuni mirava alla scoperta di una realtà che fosse degna di essere rappresentata, in quanto sintomatica di problematiche generali. Ecco allora un pensionato, con le difficoltà che incontra ogni giorno per cercare di vivere con poche migliaia di lire al mese, e con le umiliazioni che la sua situazione comporta. L'emarginazione e la solitudine in cui egli viene lentamente sospinto sono un dato che colpisce un'intera categoria sociale. Il film raggiunge una essenzialità che in futuro - anche a causa del suo insuccesso economico - De Sica e Zavattini non sapranno più raggiungere. La loro storia successiva è, per lo più, storia di compromessi: prima con le esigenze di spettacolarità che richiedeva la produzione americana (Stazione Termini, 1953), poi con la riproposizione stanca di contenuti neorealisti in forme incapaci di contenerli (Il tetto, 1956, Il giudizio universale, 1961), infine con il richiamo del successo commerciale (I sequestrati di Altona, 1962, Il boom, 1963, Ieri, oggi, domani, 1963, Matrimonio all'italiana, 1964, Un mondo nuovo, 1965, Caccia alla volpe, 1966, I girasoli, 1970). Le uniche eccezioni, tra loro lontane, sono costituite da due trasposizioni sullo schermo di testi letterari: L'oro di Napoli (1954), dove l'ironia di Giuseppe Marotta serve per disegnare tanti piccoli e vivaci bozzetti che esprimono compiutamente la cultura e la saggezza della città parteneopea, e Il giardino dei Finzi Contini (1970) che è una diligente e sentita, anche se a tratti manierata, rilettura del romanzo di Giorgio Bassani.


Titina De Filippo

Nome: Annunziata Passaretti
Data nascita: 27 Marzo 1898 (Ariete), Napoli (Italia)
Data morte: 26 Dicembre 1963 (65 anni), Roma (Italia)
Figlia naturale di Eduardo Scarpetta, sorella maggiore di Eduardo e Peppino, esordisce a sette anni sul palcoscenico di Miseria e nobiltà. Lavora con i fratelli nella loro compagnia teatrale. Si sposa a 24 anni con Pietro Carloni. Avrà un figlio, Augusto, che scriverà la sua biografia. Esordisce sul grande schermo net 1937. Strappa il ruolo di Filumena ad Anna Magnani. Net 1961 e costretta a ritirarsi dalle scene, per i suoi frequenti attacchi d'asma. Tra i suoi film: Assunta Spina (1948), di Mario Mattoli; Napoli milionaria (1950), di Eduardo De Filippo; Cameriera bella presenza offresi (1951), di Giorgio Pastina; Filumena Marturano (1951), di Eduardo De Filippo: Cinque poveri in automobile (1952), di Mario Mattoli; La vena d'oro (1955). di Mauro Bolognini; La fortuna di essere donna (1956) di Alessandro Blasetti; Totò, Peppino e i fuorilegge (1956), di Camillo Mastrocinque; Totò, Vittorio e la dottoressa (1957) di Mastrocinque.


Pierre Mondy

Data nascita: 10 Febbraio 1925 (Acquario), Neully-sur-Seine (Francia)
La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Totò, Vittorio e la dottoressa (1957) di Camillo Mastrocinque dove ha interpretato la parte di Romeo, il cameriere di De Vitti. Nel 1960 ha inoltre lavorato con Abel Gance per la realizzazione del film Napoleone ad Austerlitz dove ha interpretato la parte di Napoleone Bonaparte.


Abbe Lane

Data nascita: 14 Dicembre 1932 (Sagittario), New York City (New York - USA)
Quando arrivò in Italia, nel 1954, i giornalisti entusiasti la chiamarono «statua di carne». Mai definizione fu più sbagliata: Abbe Lane, semmai era una goccia di mercurio. Scultorea sì, ma scatenata! Lanciata (e sposata) dal musicista spagnolo Xavier Cugat, era una danzatrice dalla mosse arditissime: “cantava con il corpo». Una trionfale tournée la consacrò regina del «cha cha cha” (e di ogni ballo sudamericano) anche in televisione. La trasmissione Casa Cugat (1955), di cui era protagonista accanto a suo marito, divenne ben presto un appuntamento irrinunciabile e dal sapore trasgressivo per migliaia di telespettatori. Nel 1960 la coppia Lane-Cugat tornò in tv con Corrado nella trasmissione Controcanale; negli show l'ordine (per i cameraman) era di inquadrarla di fronte e in primissimo piano o in campo lungo. Censurata e condannata (come «strumento di Satana») in televisione, venne valorizzata dal cinema: dalla metà degli anni '50 ha partecipato a numerosi film con Totò, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio De Sica ( Lo scapolo, 1955; Totò, Vittorio e la dottoressa, 1957; Marinai, donne e guai, 1958; Totò, Eva e il pennello proibito, 1959; Il mio amico Jekyll, 1960). Xavier Cugat, di 34 anni più anziano (è morto nel 1990) era un marito padrone. Per fuggire da lui, Abbe rinunciò al successo, diradando gradualmente i suoi impegni nel mondo dello spettacolo (una delle sue ultima apparizioni è stata nella riedizione prodotta da Steven Spielberg della nota serie di telefilm Ai confini della realtà). Il «re del samba” era famoso anche per i suoi due inseparabili chiuaua. “Io ero il terzo cagnolino», confessò l'ex moglie quando si risposò nel 1965 con l'avvocato Perry Left.


Agostino Salvietti

Nome: Agostino Salvietti
Data nascita: 1 Gennaio 1967 (Capricorno), Napoli (Italia)
Data morte: 2 Febbraio 1967 (0 anni), Napoli (Italia)
Grande esponente del teatro comico napoletano, Agostino Salvietti è stato un eccezionale attore brillante, dotato di una spontanea e garbata comicità. Ha lavorato dapprima sul palcoscenico con Peppino De Filippo e Tina Pica, e poi è approdato sullo schermo dove, dagli anni '30 agli anni '60, è stato il gustoso caratterista di numerosi film, soprattutto del genere comico, alcuni dei quali accanto a Totò. Fra i tanti ricordiamo: Fra Diavolo (1942), Anni difficili (1948), Il barone Carlo Mazza (1949), Carosello napoletano (1953), Totò, Vittorio e la dottoressa (1957), Io, mammeta e tu (1958), Totò a Parigi (1958), Gli onorevoli (1963) e Ieri, oggi e domani (1963).


German Cobos

Data nascita: 7 Luglio 1927 (Cancro), Siviglia (Spagna)
Attore spagnolo, spesso impegnato nel cinema italiano di genere, ha utilizzato talora lo pseudonimo Jerry Cobb. In Italia esordisce in un film con Totò, venendo in seguito sovente coinvolto in spaghetti-western di discreta fattura e pellicole spionistiche di facile consumo. Tra i film interpretati in Italia spiccano il bel western di Giorgio Ferroni Wanted, in cui divide la scena con Giuliano Gemma, e una serie di commedie italo-spagnole dirette da Stefano Vanzina (in arte Steno). Con Steno inizia a lavorare in Totò, Vittorio e la dottoressa (1957), dov’è il fascinoso avvocato Otello Bellomo, che come dice il nome non può che essere geloso della bella dottoressa Abbe Lane, ambita anche da uno squattrinato marchese (Vittorio De Sica). In Susanna tutta panna (1958), sempre di Steno, è Alberto, fidanzato della procace pasticciera Susanna, una radiosa Marisa Allasio, una cui ricetta rischia di cadere nelle mani della concorrenza. Terzo e ultimo film di Cobos con Steno, Femmine tre volte (1959) dove si racconta la storia di una squadra di basket femminile russa in trasferta a Roma. Ne I tromboni di Fra’ Diavolo (1962) di Giorgio C. Simonelli è il colonnello Chamonix, strenuo nemico del brigante Fra’ Diavolo che semina il terrore tra i francesi che occupano il Regno di Napoli. A metà dei Sessanta, come molti altri attori spagnoli, diventa una presenza ricorrente del western europeo: Wanted (1967) di Giorgio Ferroni e Lola Colt (1967) di Siro Marcellini sono due dei titoli migliori Se il primo è segnato dall’interpretazione di Giuliano Gemma, il secondo si avvale di una protagonista di eccezione come la ballerina televisiva Lola Falana, nel ruolo di una vedette da saloon che induce gli abitanti di una quieta cittadina a ribellarsi contro il bandito El Diablo, appunto German Cobos. Dall’inizio degli anni Settanta le sue frequentazioni con il cinema italiano cessano quasi del tutto, con l’unica eccezione di un ruolo, quello dell’impresario teatrale, ne I picari (1988) di Mario Monicelli. In tempi recenti ha lavorato con registi come Almodóvar e Saura.


Tecla Scarano

Nome: Tecla Moretti
Data nascita: 20 Agosto 1894 (Leone), Napoli (Italia)
Data morte: 22 Dicembre 1978 (84 anni), Napoli (Italia)
Appartenente ad una famiglia d'arte, debuttò in teatro a soli nove anni e, in seguito, si dedicò al Caffè concerto dove grazie alla sua bella voce, alla sua fragrante bellezza e alla sua incontenibile vena umoristica, si affermò subito come artista di alto livello. Il grande successo ottenuto con l'interpretazione drammatica in Pupatella di Bovio, la portò a investire il suo talento artistico nella prosa. Nel 1917 venne chiamata da Raffaele Viviani, che ne intuì subito il grande talento e la impiegò subito in Donna Nunziata 'a cagnacavalle, a cui seguirono Tuledo 'e notte e Bammenella 'e coppa 'e quartiere. Nel primo dopoguerra apparve in qualche film ( La cantante napoletana; La regina della canzone)e tornò al canto, incidendo dischi di grande successo. Dopo una nuova, trionfale tournée nel 1930, con la compagnia che l'aveva lanciata, conobbe il maestro Langella che diventerà più tardi suo marito. Per lo Stabile del Teatro Nuovo di Napoli, interpretò riviste di Galdieri, Guido di Napoli, Nelli e Mangini. Nel secondo dopoguerra lavorò saltuariamente in spettacoli leggeri di varietà. Famosi rimangono inoltre i suoi lavori con Eduardo De Filippo. Presenza costante del cinema comico degli anni '40, '50 e '60 , sullo schermo la ricordiamo in Sono stato io! (1937), I bambini ci guardano (1944), Bellissima (1951), Il medico dei pazzi (1954), Totò, Vittorio e la dottoressa (1957), Ieri, oggi e domani (1963), Matrimonio all'italiana (1964) e Made in Italy (1967)


Luigi Pavese

Data nascita: 25 Ottobre 1897 (Scorpione), Asti (Italia)
Data morte: 13 Dicembre 1969 (72 anni), Roma (Italia)
Caratterista sanguigno dall'inconfondibile timbro vocale, ha alternato esperienze teatrali a quelle soprattutto cinematografiche. Debutta in teatro nel 1921, con la compagnia Pederzini, per passare poi dal 1922 al 1924 ad altre compagnie minori, fino ad arrivare nel 1925 al Teatro Odescalchi di Roma, allora diretto dallo scrittore Luigi Pirandello. Nel 1926 è con la Sabbatici-Fontana e l'anno dopo con la Almirante-Manzini; dal 1928 al 1936 lavora con ben sei gruppi teatrali, tra i quali la compagnia De Sica-Tofano-Rissone e la compagnia Merlini-Cialente. Nella stagione 1937-1938 è primattore con la compagnia Borboni-Cimara con cui compie una lunga tournée. Tra le sue partecipazione ricordiamo: I padri etruschi (1942) di Pinelli, Casa di bambola (1942) di Ibsen e Sacro esperimento (1948) di Hochwalder. Nel teatro di rivista ha partecipato a Sai che ti dico?? (1944), Cantachiaro n. 1 (1944), Imputati alziamoci! (1945), e Tobia, la candida spia (1954). In cinema è interprete di numerosissime pellicole, quasi tutte del genere comico, e spesso accanto a grandi comici quali Totò e Aldo Fabrizi, interpretando quasi sempre personaggi burberi e irascibili. Fra i film che interpretò ricordiamo, Melodie eterne (1940), L'allegro fantasma (1941), Le miserie del signor Travet (1946), Fifa e arena (1948), Totòtarzan (1950), La famiglia Passaguai (1951), La famiglia Passaguai fa fortuna (1951), Totò a colori (1952), Papà diventa mamma (1952), Questa è la vita (1954), La banda degli onesti (1956), Totò a Parigi (1958), Signori si nasce (1960), Totòtruffa '62 (1961), Gerarchi si muore (1962), Veneri al sole (1965). Svolge anche un'intensa attività di doppiatore: fu Fredric March in The Desperate Hours (Ore disperate, 1955), Gary Cooper in Saratoga (Saratoga, 1937) e Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1947), Burl Ives in Cat on a Hot Tin Roof (La gatta sul tetto che scotta, 1958). Negli ultimi anni prende parte anche ad alcuni sceneggiati televisivi, come David Copperfield (1965) e Il conte di Montecristo (1966). Luigi Pavese ha dimostrato in oltre quarant'anni di carriera di essere un attore dotato di un grande talento e di una straordinaria versatilità. Nei numerosi film a cui prese parte gli erano spesso riservate brevi apparizioni, ma le sequenze che ha interpretato, sono illuminate dall'immenso valore della sua arte.


Franco Coop

Data nascita: 27 Settembre 1891 (Bilancia), Napoli (Italia)
Data morte: 27 Marzo 1962 (70 anni), Roma (Italia)
Magnifico caratterista, distintosi sempre per la sua grande classe e il suo fine umorismo, ottenne grandissimi successi in teatro come in cinema, dove interpretò, a partire dagli anni '30, numerose commedie leggere, come Ninì Falpalà (1933), La signora di tutti (1934), Darò un milione (1935), Fermo con le mani (1937), il primo film del grande Totò, San Giovanni Decollato (1940), L'allegro fantasma (1941), Gelosia (1942), Le vie del peccato (1945), La presidentessa (1952), Café Chantant (1954) e Totò, Vittorio e la dottoressa (1957). La sua voce profonda e nasale gli consentì di intraprendere anche una brillante carriera come doppiatore.


Dante Maggio

Data nascita: 2 Marzo 1909 (Pesci), Napoli (Italia)
Data morte: 3 Marzo 1992 (83 anni), Roma (Italia)
Fratello di Beniamino, Rosalia, Pupella ed Enzo Maggio, lavorò fino dalla più tenera età nel teatro dialettale e di rivista. Nel 1946 esordì nel mondo del cinema, rivelandosi un valido caratterista, adatto sia ruoli comici che patetici. Nella sua vastissima attività, spesso svolta in opere di scarso rilievo, per lo più di tipo comico-musicale-partenopeo, fanno spicco alcune caratterizzazioni in film di maggior impegno, fra i quali possiamo ricordare Luci del varietà (1951, Alberto Lattuada e Federico Fellini), Prima comunione (1950, Alessandro Blasetti), Processo alla città (1952, Luigi Zampa), e, più recentemente, Le tentazioni del dottor Antonio (Federico Fellini), un episodio di Boccaccio ‘70 (1961).


Teddy Reno

Nome: Ferruccio Ricordi
Data nascita: 11 Luglio 1926 (Cancro), Trieste (Italia)
Classica voce di stampo americano con venature melodiche dette "alla Sinatra", Teddy Reno attraversò il suo periodo d'oro dall'immediato dopoguerra fino alla fine degli anni '50, lanciando memorabili canzoni, come Te vojo ben, Trieste mia, Night and day, Piccolissima serenata e Libero (vincitrice del Festival di Sanremo del 1960). A soli 22 anni Teddy Reno ha fondato e diretto per 22 anni la CGD, Compagnia Generale del Disco, lanciando con la propria etichetta artisti del calibro di Johnny Dorelli, Jula De Palma e Betty Curtis, oltre naturalmente a se stesso. Negli anni '50 e '60 ha preso parte ad alcuni film, fra i quali ricordiamo il celeberrimo Totò, Peppino e la… malafemmina (1956), nel quale interpretava il ruolo del nipote di Totò e Peppino De Filippo. Dagli anni '60 in poi si è dedicato alla produzione, lanciando fra gli altri con la sua "Festival degli Sconosciuti "artisti come Claudio Baglioni, Enrico Montesano e Rita Pavone, divenuta in seguito sua moglie.


Darry Cowl

Data nascita: 27 Agosto 1925 (Vergine), Vittel (Francia)
Data morte: 14 Febbraio 2006 (80 anni), Neully-sur-Seine (Francia)
La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Non toccare la donna bianca (1974) di Marco Ferreri dove ha interpretato la parte di Arcibald, il veterinario imbalsamatore. Nel 1957 ha inoltre lavorato con Camillo Mastrocinque per la realizzazione del film Totò, Vittorio e la dottoressa dove ha interpretato la parte di Egisto, il padre nervoso. Darry Cowl ci lascia all'eta di 81 anni spegnendosi in una triste giornata del 14 Febbraio 2006 a Neully-sur-Seine (Francia)


Fulvia Franco

Data nascita: 21 Maggio 1931 (Gemelli), Trieste (Italia)
Data morte: 15 Maggio 1988 (57 anni), Roma (Italia)
Ex moglie del pugile e attore Tiberio Mitri, lavora con lui per un breve periodo nei fotoromanzi. Viene eletta Miss Italia nel 1948 e nello stesso anno interpreta il suo primo film, Totò al giro d'Italia, di Mario Mattoli. La sua carriera, costruita sull'avvenenza fisica, caratterizzata dai boccoli neri e i tratti delicati del volto, è costituita da ruoli di donna fatale o da frivole commedie ambientate nel mondo dello spettacolo. Oltre Totò al giro d'Italia (1948): Totò a colori (1952) di Steno; Le avventure di Giacomo Casanova (1954) di Steno; Totò all'inferno (1955) di Camillo Mastrocinque: A sud niente di nuovo (1956) di Giorgio Simonelli: Buongiorno, primo amore! (1957) di Marino Girolami; Ercole e la regina di Lidia (1959) di Pietro Francisci: L'amore difficile (epis. Avventura di un soldato di Nino Manfredi, 1962); Alta infedeltà (epis. Scandaloso di Franco Rossi, 1964): Letti sbagliati (epis. 00 Sexy Missione bionda platino, 1965) di Steno.


Arturo Bragaglia

Data nascita: 7 Gennaio 1893 (Capricorno), Frosinone (Italia)
Data morte: 21 Gennaio 1962 (69 anni), Roma (Italia)
Dalla attività fotografica, svolta col fratello Anton Giulio, passò al cinema come caratterista, favorito dalla figura mingherlina e da un istintivo talento. Il tipo brontolone e bisbetico che egli riuscì a tratteggiare spiritosamente in numerosi film, specie di carattere comico, fu una delle macchiette più riuscite del cinema italiano del tempo di guerra. Fra i suoi film, si ricordano Imputato, alzatevi (1939), Maddalena zero in condotta (1940), I mariti (1941), Teresa Venerdì (1941), Avanti c'è posto (1942), Quattro passi fra le nuvole (1942), e, nel dopoguerra47 morto che parla (1950), Miracolo a Milano (1951), Bellissima (1951) Altri tempi (1952), Il ritorno di don Camillo (1953) e I due marescialli (1961).


Giulio Calì

Data nascita: 26 Marzo 1895 (Ariete), Roma (Italia)
Data morte: 20 Gennaio 1967 (71 anni), Roma (Italia)
Proveniente dal mondo dell'avanspetta¬colo e del teatro dialettale, in cui aveva esercitato una intensa attività, esordi nel cinema interpretando un ruolo significativo ne Il mulino del Po,tratto dal romanzo omonimo di Riccardo Bacchelli e diretto nel 1949 da Alberto Lattuada. In seguito, ha partecipato a nu¬merosi film, in cui ha saputo creare, con grande abilità, tutta una serie di vivaci macchiet¬te, ora comiche, ora patetiche, ma sempre caratterizzate in modo eccellente, anche se talora un po' manierate. Una delle sue migliori caratte¬rizzazioni rimane quella a cui Cali diede vita ne Il cappotto, un film tratto da uno dei Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol e diretto nel 1959 da Alberto Lattuada). In esso, il ruolo del protagonista, il modestissimo impiegato Carmine De Carmine, fu interpretato da Renato Rascel, che diede una notevole prova delle sue capacità, creando un personaggio di grande intensità umana, al tempo stesso umoristico, patetico e malinconico. Costretto a fare i conti con un miserrimo stipendio, Carmine deve affrontare la spesa, per lui enorme, di farsi cucire un cappotto nuovo, perché il vecchio è talmente logoro e malandato da non potersi più riparare. Ma tale necessità non rappresenta un vero e proprio evento solo per lui; lo è anche per il suo sarto (interpretato appunto da Cali), che da tempo non cuce più un capo nuovo, abituato com'è ad una clientela che chiede solamente rattoppi e aggiustature di abiti ormai consunti. Perciò, non solo la scelta del modello, della stoffa e la realizzazione del capo rappresentano per lui un'impresa da programmare a lungo e da eseguire tenendo conto di ogni minimo particolare; una volta che il cliente se n'è andato indossando il suo bel cappotto nuovo, il sarto, come un'artista desideroso dell'approvazione del pubblico, non può resistere alla tentazione di seguirlo di nascosto, per vedere l'effetto che la sua creazione fa sui passanti, esclamando “L'ho fatto io!”, ogni volta che se ne presenta l'occasione.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it


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