Noi duri

[Fred Buscaglione] [Fred Buscaglione e Paolo Panelli]

[Totò e Lina Sini] [Totò con Fred Buscaglione e Mario Castellani]

[Fred Buscaglione e Scilla Gabel] [Totò,Paolo Panelli,Toni Ucci e Mario Castellani]

Videoclip titoli di testa

Regia : Camillo Mastrocinque
Soggetto : Dino Verde,Leo Chiosso
Sceneggiatura : Dino Verde,Leo Chiosso
Fotografia : Luciano Trasatti
Scenografia : Piero Filippone
Musica : Lallo Gori
Montaggio : Roberto Cinquini
Aiuto regia :Giavanni Fago
Direttore produzione : Piero Donati
Produzione : E.Donati,L.Carpentieri per Cei-Incom,Roma
Durata: 102 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( l'Algerino )
Ferd Buscaglione( il commissario Fred Bombardone )
Scilla Gabel( Josette la sigaraia )
Paolo Panelli( Hercule Robinot)
Bice Valori( Genzianetta,sua moglie )
Mario Castellani( Alì segretario dell'Algerino )
Luigi Pavese( il doganiere )
Elio Pandolfi( don Serafino Alvarez )
Linda Sini( Barbara,la proprietaria del night )
Lynn Shaw( Monique )
Giuseppe Porelli( il commissario Vichy )
Gino Ravazzini ( il regista televisivo )
Toni Ucci( suonatore di sassofono )
Peppino De Martino( il prefetto)
Romano Villi( Pat 'O guarda )
Gianni Solaro( Joe Nicotina Ferguson)
Graziella Tolusso( una spogliarellista )
Marisa Ancelli( un'altra spogliarellista )
Giulio Marchetti( un poliziotto )

Altri interpreti :
Ignazio Dolce, Andrea Petricca

     

Soggetto

Fred,agente dell'FBI si fa assumere come musicista in un night,covo dell'Algerino,che lo manda a ritirare una partita di droga a Casablanca.Al rientro Fred viene derubato della merce e l'Algerino sospetta di lui.Ma l'autrice del colpo e' la soubretee del locale,Jossette;alla fine arriva la polizia che arresta i cattivi.

Critica e curiosità

Ancora un film in cui Totò recita solo in alcune scene , sette per la precisione . Scopo del film fare la parodia a Eddie Constantine e al genere noir , ma soprattutto quello di far cantare un popolarissimo Fred Buscaglione e mostrare qualche casto sopogliarello , inizialmente il film doveva chiamarsi " A qualcuno piace Fred "
Scriveva Alberto Albertazzi : " [..] Questo film [..] è [..] un vero guazzabuglio di avventure improbabili pue nella loro stessa paradossalità , e rivela una cura non troppo attenta nel rendere più credibile una storia che una migliore sceneggiatura avrebbe potuto presentare sotto un aspetto più gradevole .[..] La macchietta disegnata da Totò ricalca vecchi schemi del celebre comico [..] " .


Fred Buscaglione

Data nascita: 12 Maggio 1921 (Toro), Torino (Italia)
Data morte: 2 Febbraio 1960 (38 anni), Roma (Italia)
Nato a Torino il 23 novembre 1921 da famiglia appartenente alla piccola borghesia, Ferdinando Buscaglione in arte Fred mostra sin da piccino una palese predisposizione per la musica, che i genitori prontamente assecondano iscrivendolo appena undicenne al Conservatorio Giuseppe Verdi: alcuni anni più tardi cominciano le scritture delle orchestre, ed il giovane Fred muove i primi passi da violinista alla Joe Venuti, esibendosi nelle pause fra i ballabili e le canzoni partenopee. Il jazz è la sua passione ed il faro destinato a guidarlo, anche nella successiva produzione leggera. Per dir dei risultati da lui raggiunti nel genere, basti ricordare che, nella classifica dei migliori violinisti jazz europei dei primi anni del dopoguerra, il nome di Nando Buscaglione viene subito dopo quelli, celebri, di Stephane Grappelli e del già citato Joe Venuti. Tuttavia solo tempo dopo, terminata la serie di tournée all'estero con gli Asternovas, egli imbrocca la sua vena più fruttifera: con la complicità del vecchio amico Leo Chiosso, che gli confeziona testi croccanti e spiritosi, di coloritura hard boiled, il nostro mette su un delizioso teatrino di bulli&pupe e dà vita ad un universo canoro ispirato con ogni evidenza ai romanzi di Peter Cheyney, ai film di Eddie Constantine ed ai lavori del giallista Damon Runyon. Brani quali Che bambola! (1956), Teresa non sparare (1957), Eri piccola così (1958: di quest'ultima, diceva che "prima di una canzone è una story, l'articolo di una rivista americana specializzata in hot news, a cui noi aggiungiamo il paradosso togliendo il grottesco") ce lo presentano di volta in volta come Dave lo Sciccoso, Cielo Masterson, Nathan Detroit, improbabili gangster chicagoani o newyorkesi che rifanno il verso ai mille duri delle pellicole hollywoodiane, spietati coi nemici quanto sensibili al fascino femminile. Il successo è enorme, la pubblicità s'impossessa della sua immagine per una serie di spot, il cinema lo subissa di proposte: ma, proprio mentre è all'apice della parabola, la morte lo ghermisce all'alba d'una fredda giornata di febbraio del 1960, mandando la sua Thunderbird rosa a schiantarsi contro un camion in una strada del quartiere romano dei Parioli. Poco prima, forse col cuore gonfio d'amarezza per essersi separato dall'amata moglie Fatima, aveva scritto della disperazione lieve che abita le prime luci del mattino in una strofa di Nel cielo dei bar, melodia fra le sue più struggenti: "Ci vediamo al fondo di un bicchiere / fino a quando l'alba in cielo tornerà / e nell'alba disperata / sarà triste rincasare / per attendere la notte / e poterti ritrovare / al fondo di un bicchiere / nel cielo dei bar". Courtesy of RAI


Scilla Gabel

Nome: Gianfranca Gabellini
Data nascita: 4 Gennaio 1938 (Capricorno), Rimini (Italia)
Comincia la sua carriera come controfigura di Sophia Loren nelle scene subacquee del film Il ragazzo sul delfino (1957). Poi però quell'etichetta, che le resterà appiccicata, di "sosia di Sophia" (Scilla è la sua controfigura anche in Timbuctù). Per liberarsi di quella "persecuzione", insidiosa per la carriera, Scilla si cambia il profilo con la chirurgia plastica. Dopo un esordio teatrale si rivela nel ruolo di Zerbina in Capitan Fracassa (sceneggiato per la tv), che la fa conoscere al grande pubblico nel 1958. Intanto partecipa a numerosi film (lavora anche con Totò: Gambe d'oro, 1958; Noi duri, 1960; I due colonnelli, 1962), e in I fuorilegge del matrimonio (1963), suscita uno scandalo per essere apparsa nuda. La sua attività prosegue soprattutto in televisione. Interpreta Elena nell' Odissea (1968) e una partecipa, nel ruolo di Laura Millington, al celebre sceneggiato di Anton Giulio Majano E le stelle stanno a guardare. Nel 1973 è diretta dal marito Piero Schivazappa nella versione televisiva di Vino e pane di Ignazio Silone, nella parte della protagonista Annina; ma la possibilità di mostrarsi come valida interprete drammatica l'otterrà nel 1976 nei panni di Zobeide, nel Garofano rosso, e in seguito nel ruolo di Virginia in Un eroe del nostro tempo. Ottiene anche molte soddisfazioni dal teatro, che però abbandona nel 1974, quando nasce suo figlio Emiliano. Lo sceneggiato tv Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1983) le fa conquistare il riconoscimento come miglior attrice al Festival del Giallo di Cattolica. Nuovamente diretta dal marito, appare nel 1988 nel film per la tv Festa di Capodanno.


Paolo Panelli

Data nascita: 15 Luglio 1925 (Cancro), Roma (Italia)
Data morte: 18 Maggio 1997 (71 anni), Roma (Italia)
Diplomato all'Accademia di Arte drammatica”Silvio D'Amico ", ha debuttato nel 1946 ne Il giardino dei ciliegi; dopo alcune esperienze nella rivista, è entrato a far parte del Piccolo Teatro di Roma, dove ha lavorato fino al 1951. Da allora si è orientato prevalentemente verso la carriera radiofonica (cominciata nel 1946 con la Rivista musicale) e televisiva (iniziata nel 1953, ancora nella fase delle trasmissioni sperimentali). La vera affermazione la ottiene con la partecipazione alle commedie musicali di Garinei e Giovannini ( Buonanotte Bettina, 1955-56; L'adorabile Giulio, 1957-58; Un trapezio per Lisistrata, 1958-59). Con Delia Scala e Nino Manfredi ha condotto nel 1959 una celebre edizione della trasmissione musicale Canzonissima, vincendo il Microfono d'argento come personaggio televisivo dell'anno. Mentre al fianco della moglie Bice Valori, sua compagna insostituibile dal 1952 fino alla morte, avvenuta nel 1980, Panelli ha partecipato a numerose trasmissioni televisive divertentissime, come Pep - Piccola Enciclopedia Panelli (1963), Speciale per noi (1971) e Ma che sera (1978). Ospite fisso delle principali trasmissioni televisive degli anni '60, come Studio Uno, ha portato i suoi personaggi - come il celebre Cecconi Bruno o Menelao Strarompi - anche in radio, in numerose edizioni di Gran Varietà. Fra le decine di pellicole interpretate, le più importanti sono Il conte Tacchia (di Sergio Corrucci, 1982), Splendor (di Ettore Scola, 1988) e Parenti Serpenti (di Mario Monicelli, 1991). L'ultima apparizione televisiva è stata nella fiction di Raiuno Pazza famiglia (1995) e in Pazza Famiglia 2 (1996), al fianco di Enrico Montesano. Personaggio fra i più popolari del piccolo schermo, Paolo Panelli è stato un attore comico che ha saputo seguire con le sue scenette ed i suoi personaggi quarant'anni di vita italiana. In teatro come in radio. In cinema come in televisione.


Bice Valori

Data nascita: 13 Maggio 1927 (Toro), Roma (Italia)
Data morte: 17 Maggio 1980 (53 anni), Roma (Italia)
Iniziò giovanissima una carriera assai intensa, lavorando con pari fortuna alla radio e alla televisione, nel doppiaggio e nel cinema, nella rivista e nel teatro da camera. L'ironia salace e l'irridente simpatia la resero una delle presenze più colorite e apprezzate del piccolo schermo, dove spesso comparve accanto al marito Paolo panelli, dando vita con lui ad un affiatatissimo duo comico. Calandosi in efficaci caratterizzazioni, come la popolana esplosiva e petulante o la ragazza smaniosa di marito, si mosse attraverso tutti i generi dell'intrattenimento televisivo. Laureata in lettere, diplomata all'Accademia nazionale d'arte drammatica, negli anni '50 ha lavorato molto nel teatro di rivista ( Controcorrente, 1953; Senza rete, 1955). In radio ha lavorato spesso con la regia di Luciano Mondolfo e con la regia di quest'ultimo ha partecipato a uno straordinario spettacolo comico, Sei storie da ridere (1956), insieme a Monica Vitti, Gianrico Tedeschi e Alberto Bonucci. In televisione ha preso parte al varietà di Antonella Falqui Eva ed io (1961), interpretò il personaggio dell'odiosa direttrice del collegio nello sceneggiato musicale Il giornalino di Gian Burrasca (1964-65), prese parte al varietà musicale Biblioteca di Studio Uno (1964), sostenne il ruolo della regina nella commedia musicale La vedova allegra (1968) e presentò, a fianco di Alighiero Noschese, due edizioni del varietà Doppia coppia (1969-70); con Panelli fu la spigliata ed ironica intrattenitrice di importanti varietà, come Studio Uno (1965-66), Speciale per noi (1971) e Ma che sera (1978) con Raffaella Carrà e Alighiero Noschese. In teatro va ricordata la sa partecipazione a tre bellissime commedie musicali di Garinei e Giovannini: Rugantino (1962, 1968 e 1978), con Nino Manfredi, Aldo Fabrizi e Lea Massari; Aggiungi un posto a tavola (1974) con Johnny Dorelli, Daniela Goggi e Paolo Panelli; Accendiamo la lampada (1979) con Johnny Dorelli, Gloria Guida e Paolo Panelli, che fu il suo ultimo spettacolo. Si spense prematuramente all'età di cinquantatre anni a causa di un terribile cancro, lasciando un vuoto che non si colmerà mai...


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità


Luigi Pavese

Data nascita: 25 Ottobre 1897 (Scorpione), Asti (Italia)
Data morte: 13 Dicembre 1969 (72 anni), Roma (Italia)
Caratterista sanguigno dall'inconfondibile timbro vocale, ha alternato esperienze teatrali a quelle soprattutto cinematografiche. Debutta in teatro nel 1921, con la compagnia Pederzini, per passare poi dal 1922 al 1924 ad altre compagnie minori, fino ad arrivare nel 1925 al Teatro Odescalchi di Roma, allora diretto dallo scrittore Luigi Pirandello. Nel 1926 è con la Sabbatici-Fontana e l'anno dopo con la Almirante-Manzini; dal 1928 al 1936 lavora con ben sei gruppi teatrali, tra i quali la compagnia De Sica-Tofano-Rissone e la compagnia Merlini-Cialente. Nella stagione 1937-1938 è primattore con la compagnia Borboni-Cimara con cui compie una lunga tournée. Tra le sue partecipazione ricordiamo: I padri etruschi (1942) di Pinelli, Casa di bambola (1942) di Ibsen e Sacro esperimento (1948) di Hochwalder. Nel teatro di rivista ha partecipato a Sai che ti dico? (1944), Cantachiaro n. 1 (1944), Imputati alziamoci! (1945), e Tobia, la candida spia (1954). In cinema è interprete di numerosissime pellicole, quasi tutte del genere comico, e spesso accanto a grandi comici quali Totò e Aldo Fabrizi, interpretando quasi sempre personaggi burberi e irascibili. Fra i film che interpretò ricordiamo, Melodie eterne (1940), L'allegro fantasma (1941), Le miserie del signor Travet (1946), Fifa e arena (1948), Totòtarzan (1950), La famiglia Passaguai (1951), La famiglia Passaguai fa fortuna (1951), Totò a colori (1952), Papà diventa mamma (1952), Questa è la vita (1954), La banda degli onesti (1956), Totò a Parigi (1958), Signori si nasce (1960), Totòtruffa '62 (1961), Gerarchi si muore (1962), Veneri al sole (1965). Svolge anche un'intensa attività di doppiatore: fu Fredric March in The Desperate Hours (Ore disperate, 1955), Gary Cooper in Saratoga (Saratoga, 1937) e Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1947), Burl Ives in Cat on a Hot Tin Roof (La gatta sul tetto che scotta, 1958). Negli ultimi anni prende parte anche ad alcuni sceneggiati televisivi, come David Copperfield (1965) e Il conte di Montecristo (1966). Luigi Pavese ha dimostrato in oltre quarant'anni di carriera di essere un attore dotato di un grande talento e di una straordinaria versatilità. Nei numerosi film a cui prese parte gli erano spesso riservate brevi apparizioni, ma le sequenze che ha interpretato, sono illuminate dall'immenso valore della sua arte.


Elio Pandolfi

Nome: Elio Pandolf
Data nascita: 17 Giugno 1926 (Gemelli), Roma (Italia)
Allievo dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, ha svolto una intensa e varia attività nel teatro di prosa e di rivista, quindi alla radio e in televisione, affermandosi attor comico, mimo e parodista di grande talento e versatilità. In cinema è apparso saltuariamente, in alcuni film di genere rivistaiolo.


Linda Sini

Data nascita: 3 Febbraio 1926 (Acquario), Rocciolato (Italia)
Bruna, bella, formosa, di nobili origini (è infatti contessa di Venosa), dopo essersi laureata in lettere si dedica al cinema, ottenendo giusti riconoscimenti anche senza giungere al rango di protagonista, se si eccettua Cronaca di un delitto (1952), ingiustamente dimenticato, e qualche altro film di fattura puramente commerciale. La Sini è invece l’ideale seconda donna, ottima per ruoli da amica, segretaria, vicina di casa, moglie trascurata, amante sensuale, etc… Eppure, sebbene richiesta da registi come Visconti, Risi, Mastrocinque, Zampa, Ferreri e anche stranieri come Losey e Lang, stranamente rimane incatenata ai ruoli di supporto, senza accedere mai ad una vera e propria notorietà pur dimostrando buone doti drammatiche. Attrice duttile e preparata, recita al Teatro Stabile di Palermo e in rivista accanto a Rascel nella commedia musicale di Garinei & Giovannini Alvaro piuttosto corsaro (1953). Non trascura neanche la televisione, dove si costruisce una carriera più che decorosa e soddisfacente con molte partecipazioni al suo attivo. Linda Sini si fa apprezzare in originali TV come Delitto smarrito… cercasi (1960) di Morandi, che la dirige anche nell’episodio Tutti contro Clay (1961), della serie Giallo club e in Lo stagno del diavolo (1965); appare in Una bionda di troppo (1965) diretto da Mastrocinque, per la serie Le avventure di Laura Storm. Nel 1966 fa parte del numeroso cast dello sceneggiato Quinta colonna di Cottafavi; quindi appare nell’episodio Soltanto una voce (1967), diretto da Leonardo Cortese per Sheridan, squadra omicidi; in Diritto di cronaca (1969), diretto da Vittorio Sala per la serie Storie italiane; in L’incidente (1971), diretto da Perelli per la serie Allo specchio. Negli anni Settanta e Ottanta, Linda Sini prende parte a sceneggiati quali Joe Petrosino (1972) di D’Anza, che la dirige anche in L’ultimo aereo per Venezia (1977); Nero su nero di Guardamagna e Il delitto Paternò di Calderone, entrambi nel 1978; Il ’98 di Bolchi (1979); Giacinta (1980) di Calderone; La brace dei Biassoli (1981) di Fago; Una tranquilla coppia di killer (1982) di Gianfranco Albano. Recita anche in vari episodi come La fine dei Green (1974), diretto da Marco Leto per la serie Philo Vance; La polizia non deve essere avvertita (1976) di Majano, per la serie Qui squadra mobile; La sfida (1977) di Giacomo Colli, per La mossa del cavallo; Sangue di coniglio (1979) di Landi, per La vedova e il piedipiatti; Lorenza (1981) di Paolo Poeti per Le milanesi. Nel 1965, sempre in TV, appare anche nella commedia di Scarnicci e Tarabusi I papà nascono negli armadi, accanto a Nino Taranto e Angela Luce, diretta da Eros Macchi


Lynn Shaw

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Il grido (1957) di Michelangelo Antonioni dove ha interpretato la parte di Andreina. Nel 1960 ha inoltre lavorato con Camillo Mastrocinque per la realizzazione del film Noi duri dove ha interpretato la parte di Monique.


Giuseppe Porelli

Nome: Giuseppe Porcelli
Data nascita: 24 Novembre 1897 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 5 Marzo 1982 (84 anni), Roma (Italia)
Dopo avere frequentato l'Istituto Tecnico, si impiegò nelle Ferrovie dello Stato, frequentando nelle ore libere una filodrammatica. Nel 1918 lasciò l'impiego per accettare una scrittura da attore professionista, con la qualifica di “generico” nella compagnia di Irma Gramatica. Iniziò così la sua attività teatrale come attore di prosa, passando in varie compagnie e facendosi apprezzare come valido attore “di spalla”. Dagli anni Quaranta ai primi anni Settanta fu attivo in varie compagnie, sia nella prosa che nella rivista; quanto alla sua carriera cinematografica, ebbe inizio con una particina nel film muto Garibaldi, l'eroe dei due mondi, diretto nel 1926 da Aldo De Benedetti. Da allora Porelli iniziò una lunga carriera di caratterista, che continuò anche dopo l'avvento del «sonoro», recitando in numerosissimi film comico-leggeri, in parti di secondo piano, per lo più nel ruolo del signore elegante e mondano, particolarmente adatto alle sue qualità di interprete sagace e brillante. Si ricordano: Don Camillo monsignore ma non troppo, (1961) di Camine Gallone; I dongiovanni della costa azzurra, (1962) di Vittorio Sala; Mi vedrai tornare, (1966) di Ettore Maria Fizzarotti.


Gino Ravazzini

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Totò, Peppino e... la dolce vita (1961) di Sergio Corbucci. Nel 2003 ha inoltre lavorato con Daniele D'Anza per la realizzazione del film Tutto Totò. Vol. 01. Il latitante. Il tuttofare dove ha interpretato la parte di Entambi gli episodi.


Toni Ucci

Data nascita: 13 Gennaio 1920 (Capricorno), Roma (Italia)
Esordisce e si forma nella rivista, si afferma nel cabaret (fra gli altri il Puff), lavora con assiduità in teatro, interpretando commedie di ogni genere, comprese quelle musicali, appare in alcuni telefilm e originali televisivi (dal 1959). Nel cinema – il suo primo film risale al 1947 – è soprattutto una preziosa “spalla”, ma disegna anche piacevoli e accattivanti figurine di contorno con notevole maestria. Attore brillante più che comico, dotato di una bella voce e di un volto che esprime immediata simpatia, è a suo agio soprattutto quando interpreta il ruolo dell’uomo del popolo, arguto e saggio. Notevoli anche le sue performances nel versante drammatico (è Erode Antipa nel Messia di Rossellini). Fra i suoi lavori televisivi si ricordano almeno: Qualcuno al telefono (serie Giallo Club, 1959), Io accuso, tu accusi (serie Processi a porte aperte, 1968), Quel negozio di Piazza Navona, sceneggiato filmato di M. Guerrini (1969), la serie di telefilm La famiglia Benvenuti di A. Giannetti (1969), L’accusa rinuncia (serie Di fronte alla legge, 1972), Testimoni reticenti (serie Qui squadra mobile, 1976) e lo sceneggiato filmato Accadde a Zurigo di D. Montemurri, 1981


Peppino De Martino

Data nascita: 8 Dicembre 1908 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 19 Giugno 1970 (61 anni), Napoli (Italia)
Attore squisitamente partenopeo, ha al suo attivo una carriera cinematografica da caratterista alquanto corposa, piena di titoli importanti. Diretto da registi famosi lavora al fianco di attori di prim’ordine, accanto ai quali non sfigura affatto, pur nell’esiguità dei ruoli affidatigli che non gli hanno permesso di accedere a una notorietà più che meritevole. L’inizio della sua carriera è in teatro: fa parte della compagnia dei fratelli De Filippo a partire dalla stagione 1931-32 fino alla 1934-35, recitando al Teatro Kursaal di Napoli in Gennareniello, L’ultimo bottone e Uomo e galantuomo dello stesso Eduardo e in altre opere di differenti autori, per allontanarsene successivamente richiesto dal teatro di rivista. Fa ritorno, dopo la separazione dei fratelli De Filippo, nella compagnia di Eduardo, nell’immediato dopoguerra, ma provvisoriamente, scritturato per Questi fantasmi! (1946). Dopo la parentesi nella rivista, il richiamo della prosa e della compagnia di Eduardo è più forte e nel 1954-55 accetta una nuova scrittura per recitare nella novità Mia famiglia, e in riprese quali Ditegli sempre di sì e Non ti pago, tutte di Eduardo, accanto al quale è anche nella stagione successiva per la prima di Bene mio e core mio. Spesso al fianco dei grandi comici del tempo quali Totò, non da spalla come le sue possibilità artistiche gli avrebbero fatto meritare, ma come gustoso e intelligente attore di carattere, prende parte nel 1947 a una delle più gradevoli riviste del dopoguerra C’era una volta il mondo di Michele Galdieri. Poi è accanto a Rascel nelle pregevoli commedie musicali Attanasio cavallo vanesio (1952-53) e Alvaro piuttosto corsaro (1953-54) di Garinei e Giovannini. De Martino si sente anche sollecitato dal richiamo del cinema dove, per quasi tutto il decennio degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, è richiestissimo pur interpretando spesso ruoli di terzo piano, talvolta simili a semplici figurazioni, ma sostenuti sempre con senso dell’ironia e professionalità.


Gianni Solaro

Data nascita: 11 Agosto 1926 (Leone), Roma (Italia)
Attore di secondo o di terzo piano, caratterista di buone attitudini artistiche, presente sugli schermi italiani per un lungo ventennio, mai sopra le righe, attento e professionale come pochi, ma che non è mai riuscito a trarsi fuori dal “branco” per staccarsi dai ruoli di contorno che hanno sacrificato la sua carriera artistica. Ha preso comunque parte a innumerevoli pellicole, alcune anche di ottima fattura e dirette da registi di vaglia come Zampa, Bonnard, Camerini, Salce, Maselli, Vancini, Bellocchio, Monicelli. Solaro si è distinto per serietà e attaccamento ai ruoli, anche quelli di minimo spessore, sostenendoli senza alzate di testa e con grande maturità e misura. In una filmografia sterminata ha ricoperto i ruoli più svariati, dal professionista integerrimo all’attempato blasonato, dall’ispettore di polizia al militare incorruttibile, dal genitore severo al giudice imparziale, dal re al governatore o all’imperatore dei film d’avventura. Ma, purtroppo, ruoli che non lo hanno mai fatto diventare un volto popolare o un nome di grande richiamo. Rimane, comunque, uno di quegli attori di carattere di cui il cinema italiano può andar fiero. È inoltre uno dei pochi attori che non ha ceduto alle lusinghe di far diventare straniero il proprio nome, tranne una volta presentandosi con lo pseudonimo John Sun nel poliziesco-spionistico 2 + 5: Missione Hydra (1966) di Pietro Francisci. Davvero divertente!


Giulio Marchetti

Data nascita: 9 Giugno 1911 (Gemelli), Barcellona (Spagna)
Data morte: 1 Dicembre 1993 (82 anni), Roma (Italia)
Figlio di Adriano Marchetti, direttore artistico di numerose operette e riviste, nipote dell’omonimo Giulio capocomico di operette, dopo aver compiuto gli studi liceali a Bologna sente intensamente la vocazione per il teatro leggero diventando ben presto un attore di varietà e cantante sullo stile dei minstrel americani, assai stimato e apprezzato. Il periodo di maggiore popolarità per Marchetti si situa nei primi anni Quaranta per continuare in crescendo nel dopoguerra con la partecipazione a riviste quali Noi (quasi vivi) (1942), Scampoli (1943), Com’era verde la nostra valle (1946), Snob (1950) di Galdieri, Agitatissimo (1953) di Bracchi, Spiller, Mario Landi, E tu biondina (1956) di Amendola e Maccari – autori anche del successivo spettacolo Non sparate alla cicogna (1957) – e molte altre. Caratterista “tuttofare”, recita accanto ai grandi comici dell’epoca pur non essendo ufficialmente una spalla. Recita accanto a Tino Scotti, Macario, Totò, Nino Taranto e Dapporto, meritandosi applausi ed elogi. La sua presenza nel cinema è molto marginale, in ruoli di contorno e spesso di terzo o quarto piano, in filmetti di mediocre fattura e di pura essenza commerciale. Anche in televisione la sua presenza è poco significativa, limitata a commedie realizzate per il piccolo schermo, a programmi per La TV dei ragazzi fra cui Giovanna, la nonna del Corsaro Nero (1961) per la regia di Alda Grimaldi, che dirige Marchetti insieme alla coppia Pietro De Vico-Anna Campori anche nei sequel Le nuove avventure di Giovanna, la nonna del Corsaro Nero (1962) e Giovanna alla riscossa (1966), e infine nell’episodio Un caso di cronaca (1969) della serie Vivere insieme diretto da Giuseppe Fina. È stato per anni presentatore della trasmissione Giochi senza frontiere. Sposato con la ballerina Trudy Kessner, dopo aver abbandonato verso gli inizi degli anni Settanta ogni attività artistica, diventa proprietario di una stazione di servizio. È apparso anche in un film western con lo pseudonimo James Hill

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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