Totò,Eva e il pennello proibito

[Totò e Giacomo Furia] [Totò e  Giacomo Furia]

[Louis De Funes e Abbe Lane] [Abbe Lane, Mario Carotenuto e Louis De Funes]

[Totò, Francesco Mulè e Abbe Lane] [Totò, Mario Carotenuto e Giacomo Furia]

[Totò] [Totò, Giacomo Furia e Ignazio Leone]

[Totò, Giacomo Furia e Bruno Corelli] [Abbe Lane, Mario Carotenuto e Louis De Funes]

[Abbe Lane] [Totò e Josè Guardiola]

Videoclip titoli di testa

Regia : Steno(Stefano Vanzina)
Soggetto : Metz,Gianviti,Maccari
Sceneggiatura : Metz,Gianviti,Maccari
Fotografia : Alvaro Mancori
Scenografia : Piero Filippone
Musica : Gorni Kramer
Montaggio : Giuliana Antenni
Aiuto regia : mariano Laurenti
Direttore produzione : Franco Palaggi
Produzione : Jolly Film,Roma/Cormoran Paris/Hesperia,Madrid
Durata: 90 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Totò Scorcelletti )
Abbe Lane( Eva )
Mario Carotenuto( Raoul La Spada )
Louis De Funès( Francisco Montiel )
Giacomo Furia( Tobia )
Josè Guardiola( Josè )
Riccardo Valle( il torero Pablo Segura )
Luna Pilar Gomez Ferrer( Gloria Harrison )
Luigi Pavese( il commissario )
Anna Maria Marchi( Caterina,moglie del commissario )
Francesco Mulè( don Alonzo )
Anna Maria Di Giulio( una ballerina )
Enzo Garinei( l'amante del separè)
Anna Maestri( la moglie di don Alonzo )
Guido Martufi( il postino )
Gianni Partanna( il maitre de La posada de la chica )
Silvia De Vietri( un'altra ballerina )
Nerio Bernardi( il notaio )
Bruno Corelli( il copista oriundo )
Ignazio Leone( il facchino spagnolo )
Nino Milano( gendarme spagnolo )

                    

           

Soggetto

Totò,pittore,viene convocato a Madrid da Eva e da Raoul per eseguire una copia della Maja desnuda ma viene convinto a ricoprirla con una camicia.Tentano quindi di truffare una ricca americana che convinta dal critico Montiel si convince ad acquistare il quadro.Dopo una serie di disavventure Totò e Montiel si danno alla produzuione di falsi,ma finiscono in carcere.

Critica e curiosità

Co-produzione italo-franco-spagnola , la partecipazione spagnola in particolare era dovuta al fatto che essi volevano Totò in Spagna , ma lui aveva paura degli aerei . Si dovevano sfruttare le scene degli interni de " La Maja desnuda " e poi gli esterni in Spagna , ma non potendo andare in Spagna si cambiò la sceneggiatura ed invece di un comico spagnolo si optò per uno francese , Louis de Funes .
Scriveva Arturo Lanocita : " Goya torna nel cinema italiano , per una variazione spagnola sul tema e sul personaggio Totò . Un Totò stavolta con le nacchere ; ma non diverso da quello abituale , nel clima consueto della farsa [..]. Situazioni già note, battute ad ogni costo spiritose che fanno tanto di sabato grasso : del tipo di questa , colta sulle labbra di Totò . "Ogni limite ha una pazienza " . C'è del vero " .
E Ugo Casiraghi : "[..] Ma Totò [..] crea anche una Maja in mutande , una Maja in reggiseno , una Maja in bikini , ecc . ma non è fortunato . E neanche gli spettatori , siamo giusti , lo sono , costretti a ingerire prodotti così squallidamente raffazzonati , così privi di spirito e d'ogni luce d'intelletto umano " .


Abbe Lane

Data nascita: 14 Dicembre 1932 (Sagittario), New York City (New York - USA)
Quando arrivò in Italia, nel 1954, i giornalisti entusiasti la chiamarono «statua di carne». Mai definizione fu più sbagliata: Abbe Lane, semmai era una goccia di mercurio. Scultorea sì, ma scatenata! Lanciata (e sposata) dal musicista spagnolo Xavier Cugat, era una danzatrice dalla mosse arditissime: “cantava con il corpo». Una trionfale tournée la consacrò regina del «cha cha cha” (e di ogni ballo sudamericano) anche in televisione. La trasmissione Casa Cugat (1955), di cui era protagonista accanto a suo marito, divenne ben presto un appuntamento irrinunciabile e dal sapore trasgressivo per migliaia di telespettatori. Nel 1960 la coppia Lane-Cugat tornò in tv con Corrado nella trasmissione Controcanale; negli show l'ordine (per i cameraman) era di inquadrarla di fronte e in primissimo piano o in campo lungo. Censurata e condannata (come «strumento di Satana») in televisione, venne valorizzata dal cinema: dalla metà degli anni '50 ha partecipato a numerosi film con Totò, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio De Sica ( Lo scapolo, 1955; Totò, Vittorio e la dottoressa, 1957; Marinai, donne e guai, 1958; Totò, Eva e il pennello proibito, 1959; Il mio amico Jekyll, 1960). Xavier Cugat, di 34 anni più anziano (è morto nel 1990) era un marito padrone. Per fuggire da lui, Abbe rinunciò al successo, diradando gradualmente i suoi impegni nel mondo dello spettacolo (una delle sue ultima apparizioni è stata nella riedizione prodotta da Steven Spielberg della nota serie di telefilm Ai confini della realtà). Il «re del samba” era famoso anche per i suoi due inseparabili chiuaua. “Io ero il terzo cagnolino», confessò l'ex moglie quando si risposò nel 1965 con l'avvocato Perry Left


Mario Carotenuto

Data nascita: 29 Giugno 1915 (Cancro), Roma (Italia)
Data morte: 14 Aprile 1995 (79 anni), Roma (Italia)
Figlio d'arte, trascorre un'infanzia turbolenta al fianco del fratello maggiore Memmo, che sarà a sua volta attore. Debutta sul palco a otto anni al Teatro Costanzi di Roma. In seguito, il suo carattere ribelle lo relegherà per tre anni in riformatorio. Verso la seconda metà degli anni '40, dopo aver svolto diversi mestieri (salumiere, cravattaio, attacchino,...), approfitta di una scrittura radiofonica a Firenze per iniziare la carriera d'attore. È protagonista al microfono di trasmissioni come Zig zag e Il rosso e il nero, e interprete di rivista al fianco delle Peter Sisters in Ice Follies, di Rosalia Maggio in Cavalcata a piedi (1952), prima di diventare capocomico in proprio con Occhio per occhio, lente per lente (1953). Non esce da nessuna accademia, ma si forma sui palcoscenici dei teatri minori, affinando le sue doti naturali, la comicità affidata alla mimica, alla voce, al fisico e al confronto continuo con il pubblico. Nel 1951 debutta sullo schermo in Marakatumba, ma non è una rumba, con Renato Rascel. Questo è il primo titolo di una filmografia che arriva a più di cento pellicole (tra il 1958 e il '62 sono oltre trenta), soprattutto del genere comico, nelle quali veste spesso il ruolo del borghese godereccio che perde la testa per avvenenti cameriere e segretarie. Formidabile caratterista dotato di grande personalità, Carotenuto viene chiamato anche da autori importanti, che lo vogliono nei propri film per parti più complesse e drammatiche: con Alberto Lattuada gira La spiaggia (1953), con Dino Risi Poveri ma belli (1956), con Damiano Damiani Girolimoni, il mostro di Roma (1972), con Luigi Comencini Lo scopone scientifico (1972), che gli vale il Nastro d'argento, e con Ettore Scola Il romanzo di un giovane povero (1995). Inaugura la sua epoca d'oro in teatro con il ruolo di Peachum ne L'opera da tre soldi (1956) diretta da Giorgio Strehler. In seguito è lo scanzonato interprete di due commedie musicali di Garinei e Giovannini: Un paio d'ali (1957) e Un trapezio per Lisistrata (1958). Nel 1963 offre la sua prova teatrale più completa, dando vita ad Alfred Doolittle, padre scorbutico e sempre sbronzo della bella Eliza (interpretata da Delia Scala) nella commedia musicale My fair lady. Nel 1966 Giorgio Strehler lo chiama di nuovo al Piccolo Teatro di Milano per affidargli il ruolo di Cromo ne I giganti della montagna, di Luigi Pirandello. Ma il teatro comico lo risucchia con Neil Simon ( Promesse promesse, I ragazzi irresistibili), Feydeau ( Un gatto in tasca) e i classici riadattati da Roberto Lerici nei tardi anni '80 ( L'avaro, Il burbero benefico, Falstaff). Sul teleschermo è presentatore del varietà Un, due, tre (1954) e protagonista di Carosello, come testimonial di un noto marchio di camice. Inoltre prende parte (quasi sempre in parti negative) a sceneggiati come Giocando a golf, una mattina (1969), La fine dell'avventura (1969), I demoni (1972) e Il sospetto (1972). Con il cinema divenuto avaro di occasioni, Carotenuto passa gli ultimi anni a teatro, portando in scena i grandi classici. È sulla scena per l'ultima volta con Il medico per forza di Moliére. Attore dall'umorismo sottile ed elegante, Carotenuto non ha mai soddisfatto pienamente la critica, che gli riconosceva non comuni capacità interpretative ma stemperate in troppi film di modesto valore. Malgrado ciò Mario Carotenuto ha lasciato un bagaglio di caratterizzazioni che potrebbe far vivere di rendita qualsiasi giovane attore.


Louis De Funès

Nome: Louis Germain de Funès de Galarza
Data nascita: 31 Luglio 1914 (Leone), Courbevoie (Francia)
Data morte: 27 Gennaio 1983 (68 anni), Nantes (Francia)
Di origini spagnole, dopo aver svolto diversi mestieri ed essersi mantenuto, durante la Seconda Guerra Mondiale, suonando il pianoforte in locali notturni, entrò nel corso di recitazione curato da René Simon. Ma la sua dizione, non all'altezza di un attore ma certamente adatta per far ridere, non venne apprezzata, così il giovane Louis venne messo alla porta. La sua grande carriera cominciò per caso quando nel 1945, l'attore Daniel Gelin, venne colpito particolarmente dalla sua vivacità e dal suo stralunato umorismo, cosicché gli trovò un piccolo ruolo nel film La tentation de Barbizon di Jean Stelli, e in seguito ne L'amant de paille di Marc-Gilbert Sauvageon. Un piccolo passo era stato fatto quindi, ma perché Louis de Funès avesse ottenuto il successo meritato si sarebbe dovuto aspettare ancora del tempo. Dai primi anni '50 alternò la precaria attività cinematografica a quella teatrale. Nel 1956 finalmente il cinema si decise a mettere in risalto il suo grande istrionismo e la sua personalità buffa ed eccentrica nel film La traversée de Paris (La traversata di Parigi) di Claude Autant-Lara, con Jean Gabin. All'uscita la pellicola ottenne grandi consensi e sancì la scalata al successo del grande Louis de Funès. Nel 1959 il comico ebbe un trionfo anche il teatro con una divertentissima commedia intitolata Oscar, rappresentata anche negli anni seguenti e portata sullo schermo nel 1967. Sempre nel '59 arrivò in Italia per girare due film al fianco del grande Totò: I tartassati e Totò, Eva e il pennello proibito. I rapporti col grande comico napoletano (del quale Louis doppiava la voce in Francia) parvero non essere idilliaci inizialmente a causa del fastidio che Totò provava nei confronti della mimica nervosa e frenetica del collega francese. Ma in seguito i due divennero amici, tanto che quando Totò morì, il 15 aprile 1967, de Funès fu il solo attore francese ad inviare un comunicato di condoglianze alla famiglia del comico. Nel 1964 interpretò Le gendarme de Saint Tropez di Jean Girault (che ebbe cinque seguiti), e per questa occasione creò l'esilarante personaggio che contribuì a far accrescere la sua già grande fama: lo scalcinato gendarme Cruchot. Altro suo grande personaggio fu quello del commissario Juve in tre film della serie " Fantomas ": Fantômas (Fantomas '70, 1965), Fantômas se déchaine (Fantomas minaccia il mondo, 1966) e Fantômas contre Scotland Yard (Fantomas contro Scotland Yard, 1967). Sempre in quel periodo il regista Gérard Oury lo mise in coppia con André Bourvil in una serie di film di grande successo, tra i quali ricordiamo Le corniaud (Colpo grosso, ma non troppo, 1965) e La grande vadrouille (Tre uomini in fuga, 1966). Nel 1969 scrisse ed interpretò un film davvero gustoso, intitolato Hibernatus (Louis de Funès e il nonno surgelato, 1969). Fu diretto di nuovo da Gérard Oury ne La folie des grandeurs (Mania di grandezza, 1971) con Yves Montand, e Les aventures di Rabbi Jacob (Le folli avventure di Rabbi Jacob, 1973). Nel 1979 si calò eccellentemente nella doppia veste di regista e attore in L'Avare (L'avaro), tratto da Molière. La sua interpretazione grottesca e surreale del meschino Arpagone rimane certamente una delle migliori del grande attore francese. Ma da qualche tempo la sua salute stava cominciando a dare alcuni problemi (fu colto da alcuni infarti). Il 27 gennaio 1983, dopo aver ricoperto per l'ultima volta il ruolo di Cruchot, in Le gendarme et les gendarmettes, il grande Louis de Funès si spense a causa di un'ennesima crisi cardiaca. Louis de Funès è stato e sarà sempre un comico eccezionale: le sue smorfie e le sue collere, hanno scritto pagine vive nella mente di intere generazioni di spettatori.


Giacomo Furia

Data nascita: 1 Gennaio 1925 (Capricorno), Arienzo (Italia)
Uno dei più grandi caratteristi cinematografici e teatrali degli Anni Quaranta e Cinquanta. Debutta sul palcoscenico accanto a Eduardo De Filippo con il quale stringerà una profonda amicizia e un reciproco rispetto della professione. Infatti, è proprio con Eduardo De Filippo che esordisce al cinema nel dramma d'amore e gelosia Assunta Spina (1948) di Mario Mattoli con Anna Magnani e Titina De Filippo. Lo stesso anno, è scelto da Roberto Rossellini come uno dei protagonisti della commedia La macchina ammazzacattivi, mentre l'anno seguente è accanto a Gino Cervi in La sposa non può attendere (1949). Spalla comica o semplice attore di secondo piano accanto a Totò, Peppino De Filippo, Tina Pica, Aldo Fabrizi, Luigi Pavese, Ave Ninchi, Giovanna Ralli, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Raimondo Vianello e Alberto Sordi, è spesso diretto da Mattoli, Steno, Camillo Mastrocinque, Alberto Lattuada e Mario Monicelli in pellicole che hanno scritto la storia del genere comico italiano, soprattutto quelle accanto al principe De Curtis: Totò cerca casa (1949); Totò Tarzan (1950); Totò sceicco (1950); Un turco napoletano (1953); Il medico dei pazzi (1954); Totò all'Inferno (1955); Siamo uomini o caporali? (1955); Destinazione Piovarolo (1955); il perfetto La banda degli onesti (1956); Totò, Peppino e le fanatiche (1958); Totò nella luna (1958); Totò, Eva e il pennello proibito (1959); I ladri (1959); Il monaco di Monza (1963) e Totò contro il pirata Nero È nel 1954 che spicca nel ruolo del panciuto e ingenuo marito della bella pizzaiola Sophia Loren nell'episodio Pizze a credito de L'oro di Napoli (1954) di Vittorio De Sica. Sarà il primo di molti incontri sul set con la Loren: La domenica della buona gente (1953); Due notti con Cleopatra (1954); Peccato che sia una canaglia (1954) e il fiabesco C'era una volta (1967) di Francesco Rosi. Altri titoli della sua filmografia, necessariamente da citare sono: Biancaneve e i sette ladri (1949); L'arte di arrangiarsi (1954); L'allegro squadrone (1954); La vergine moderna (La trappola d'oro) (1954); Ballata tragica (1955); I due compari (1955); La ballerina e il buon Dio (1958); Non sono più guaglione – Oh, mia bella Carolina (1958); Ferdinando I, re di Napoli (1959); La cambiale (1959); La prima notte – Le nozze veneziane (1959); Prepotenti più di prima (1959); Guardatele ma non toccatele (1959); Il nemico di mia moglie (1959); I dolci inganni (1960); Pugni pupe e marinai (1961); Il comune senso del pudore (1976, anche con Philippe Noiret) e La mazzetta (1978). Per ben due volte è stato diretto da Federico Fellini, la prima volta assieme a Lattuada in Luci del varietà (1951) con Giulietta Masina nel ruolo del giornalista Duke, la seconda volta in I clowns (1971), mentre assai di più è stato confermato come attore in un set diretto da Mario Soldati, come Il sogno di Zorro (1952). Furia ha lavorato anche con Amedeo Nazzari in L'ultimo amante (1955), è stato diretto da Franco Rossi in Amore a prima vista (1957), poi ha anche affiancato Ernest Borgnine in Il re di Poggioreale (1961), Fernandel in Giudizio universale (1961); Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in Il giorno più corto (1962), diventando negli Anni Sessanta e Settanta, uno degli attori prediletti da Bruno Corbucci e Antonio Margheriti per i primi film b-movies italiani, di qualunque genere essi siano stati. Recita con Claudio Gora in Io non spezzo… rompo (1971) e in Provaci anche tu, Lionel (1973), poi è accanto a Yul Brynner in Con la rabbia agli occhi (1976). Televisivamente, prenderà parte alla fiction Luisa Sanfelice (1963) e la miniserie di Leonardo Cortese incentrate sul Tenente Sheridan, magistralmente interpretato da Ubaldo Lay. Seguono: Il cappello del prete (1970) di Sandro Bolchi con Antonio Casagrande e Angela Luce; Qui squadra mobile (1973); Storie della Camorra (1978) di Paolo Gazzara con Antonio Casagrande, Isa Danieli, Luigi De Filippo, Ida Di Benedetto, Ivo Garrani, Marzio Honorato, Massimo Ranieri e Giacomo Rizzo; Melodramma (1984); Non basta una vita (1988) di Mario Caiano con Carole André; L'edera (1992) di Fabrizio Costa con Agnese Nano, Maria Rosaria Omaggio, Clarissa Burt ed Erika Blanc; Passioni (1993) di Fabrizio Costa con Giorgio Albertazzi, Giulia Boschi, Mariangela D'Abbraccio, Lorenzo Flaherty, Rosa Fumetto, Simona Marchini, Marino Masé, Paola Pitagora, Gigi Proietti e Virna Lisi; Vado e torno (1998) e Mai con i quadri (1999) di Caiano con Daniele Liotti, Elisabetta Gardini, Alessandra Acciai, Alessio Boni e Jean-Pierre Cassel. Anche se, bisogna dire che il suo volto è legato principalmente a uno spot del Carosello di una famosa azienda di latticini. Nel 1997, ha firmato anche la sua biografia “Le maggiorate, il principe e l'ultimo degli onesti” dove racconta assieme al giornalista Michele Avitabile la sua carriera.


José Guardiola

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Totò, Eva e il pennello proibito (1959) di Steno dove ha interpretato la parte di José. Nel 1958 ha inoltre lavorato con Raffaello Matarazzo per la realizzazione del film Malinconico autunno dove ha interpretato la parte di Giacomo.


Luigi Pavese

Data nascita: 25 Ottobre 1897 (Scorpione), Asti (Italia)
Data morte: 13 Dicembre 1969 (72 anni), Roma (Italia)
Caratterista sanguigno dall'inconfondibile timbro vocale, ha alternato esperienze teatrali a quelle soprattutto cinematografiche. Debutta in teatro nel 1921, con la compagnia Pederzini, per passare poi dal 1922 al 1924 ad altre compagnie minori, fino ad arrivare nel 1925 al Teatro Odescalchi di Roma, allora diretto dallo scrittore Luigi Pirandello. Nel 1926 è con la Sabbatici-Fontana e l'anno dopo con la Almirante-Manzini; dal 1928 al 1936 lavora con ben sei gruppi teatrali, tra i quali la compagnia De Sica-Tofano-Rissone e la compagnia Merlini-Cialente. Nella stagione 1937-1938 è primattore con la compagnia Borboni-Cimara con cui compie una lunga tournée. Tra le sue partecipazione ricordiamo: I padri etruschi (1942) di Pinelli, Casa di bambola (1942) di Ibsen e Sacro esperimento (1948) di Hochwalder. Nel teatro di rivista ha partecipato a Sai che ti dico?? (1944), Cantachiaro n. 1 (1944), Imputati alziamoci! (1945), e Tobia, la candida spia (1954). In cinema è interprete di numerosissime pellicole, quasi tutte del genere comico, e spesso accanto a grandi comici quali Totò e Aldo Fabrizi, interpretando quasi sempre personaggi burberi e irascibili. Fra i film che interpretò ricordiamo, Melodie eterne (1940), L'allegro fantasma (1941), Le miserie del signor Travet (1946), Fifa e arena (1948), Totòtarzan (1950), La famiglia Passaguai (1951), La famiglia Passaguai fa fortuna (1951), Totò a colori (1952), Papà diventa mamma (1952), Questa è la vita (1954), La banda degli onesti (1956), Totò a Parigi (1958), Signori si nasce (1960), Totòtruffa '62 (1961), Gerarchi si muore (1962), Veneri al sole (1965). Svolge anche un'intensa attività di doppiatore: fu Fredric March in The Desperate Hours (Ore disperate, 1955), Gary Cooper in Saratoga (Saratoga, 1937) e Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1947), Burl Ives in Cat on a Hot Tin Roof (La gatta sul tetto che scotta, 1958). Negli ultimi anni prende parte anche ad alcuni sceneggiati televisivi, come David Copperfield (1965) e Il conte di Montecristo (1966). Luigi Pavese ha dimostrato in oltre quarant'anni di carriera di essere un attore dotato di un grande talento e di una straordinaria versatilità. Nei numerosi film a cui prese parte gli erano spesso riservate brevi apparizioni, ma le sequenze che ha interpretato, sono illuminate dall'immenso valore della sua arte.


Francesco Mulè

Data nascita: 1 Gennaio 1926 (Capricorno), Roma (Italia)
Data morte: 1 Gennaio 1984 (58 anni), Roma (Italia)
Figlio di Giuseppe, all'epoca direttore dell'Accademia di Santa Cecilia, frequentò l'Accademia d'arte drammatica e iniziò presto a calcare le scene, con Processo a Gesù di Fabbri (1956), al fianco di Renzo Ricci ed Elsa Merlini. Dotato di un notevole talento comico, si rivelò nella rivista Senza Rete con Paolo Panelli. Lavorò quindi in una serie di commedie brillanti come Non ti conosco più, Cara delinquente e Dobbiamo uccidere Tony. Con Renato Rascel recitò in un insolito spettacolo brillante firmato da Franco Zeffirelli nel 1969, Venti zecchini d'oro. Attivo anche sul grande schermo, il grande successo di pubblico arrivò con le sue partecipazioni televisive, soprattutto con Carosello e le scenette della birra Peroni, che Mulè interpretò dal 1968 al 1973, indossando gli ingombranti panni del ragioniere Mario Bianchi, sperduto nel deserto, assetato e in preda a un delirante miraggio biondo, quello di Solvi Stubing, che impietosita pronunciava l'immancabile, famoso codino pubblicitario: « Chiamami Peroni, sarò la tua birra ».


Enzo Garinei

Data nascita: 4 Maggio 1926 (Toro), Roma (Italia)
Ottimo e spontaneo caratterista teatrale e cinematografico, Enzo Garinei esordisce in rivistine di carnevale per studenti al Teatro Valle di Roma, come primo attore in uno spettacolo scritto dal fratello Pietro (che si unirà in seguito a Sandro Giovannini, creando così la coppia "principe" del teatro leggero italiano del secondo dopoguerra). Dagli anni '40 comincia a partecipare a numerose importantissime riviste e commedie musicali accanto a grandi nomi del palcoscenico, come Wanda Osiris, Gianni Agus, Renato Rascel, Delia Scala e Gino Bramieri. È molto attivo anche in televisione, nel cinema - ha interpretato una serie di divertentissime commedie alcune delle quali al fianco di Totò ( Totò le Mokò, 1949; Totò terzo uomo, 1951) - e nel doppiaggio. Dai primi anni '80 è il direttore artistico della scuola teatrale "Ribalte" di Roma.


Nerio Bernardi

Data nascita: 23 Luglio 1899 (Leone), Bologna (Italia)
Data morte: 12 Gennaio 1971 (71 anni), Roma (Italia)
Raffinato e carismatico attore dal portamento signorile e dalla voce profonda e incisiva, dopo aver studiato prima matematica e medicina, poi contrappunto e composizione, si è dedicato al teatro e al cinema. Ha recitato in compagnie di prestigio, debuttando con il Teatro degli Italiani di Roma, diretto da Lucio D'Ambra, nel 1922-23 in qualità di attor giovane. Poi nel ruolo di primattore ha recitato nella compagnia della grandissima Maria Melato (1928-31), a cui sono seguite le interpretazioni con le compagnie di Tatiana Pavlova, la Carini-Capodaglio-Betrone, la Solbelli-Calò-Bernardi (1938-39) e la Maltagliati-Ninchi (1948-49). Inoltre ha affiancato due importantissimi nomi della scena italiana: Ermete Zacconi e Dina Galli. Ha lavorato con grandi registi quali Max Reinhardt (si ricordano il Sogno d'una notte di mezza estate nel 1933 e Il mercante di Venezia nel 1935 di Shakespeare), Copeau, Simoni, Pavolini e Visconti. Dal 1919 ha interpretato molti ruoli cinematografici sia in Italia che all'estero. Durante la 2^ Guerra Mondiale si recò in Spagna per girare alcune pellicole. Durante il soggiorno spagnolo, insieme ad altri attori che vi si erano recati per colpa del conflitto (Emilio Cigoli, Paola Barbara, Franco Coop, Romano Calò, Anita Farra), contribuì a doppiare alcuni film. Dal 1952 ha insegnato trucco e comportamento all'Accademia d'arte drammatica”Silvio D'Amico”di Roma.


Bruno Corelli

Data nascita: 20 Agosto 1918 (Leone), Bologna (Italia)
Data morte: 17 Febbraio 1983 (64 anni), Tunisi (Tunisia)
Appassionato di teatro, dopo aver recitato in una filodrammatica della sua città si trasferisce a Roma con l’intenzione di frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografica e in qualità di allievo partecipa nel 1938 insieme ad altri del suo corso al film Giuseppe Verdi. Abbandona presto la scuola per prendere parte a spettacoli di prosa e rivista facendosi apprezzare per il suo umorismo e le sue qualità di mimo-ballerino. Inizia una vera attività cinematografica all’indomani del secondo dopoguerra prendendo parte a numerose pellicole per lo più di genere comico-brillante in qualità di attore secondario ameno e divertente o di caratterista dalle battute gustose e salaci, purtroppo senza mai diventare una punta di forza del film, pur lavorando intensamente per quasi tutto il decennio degli anni Cinquanta


Ignazio Leone

Data nascita: 19 Aprile 1923 (Ariete), Palermo (Italia)
Data morte: 30 Dicembre 1976 (53 anni), Torino (Italia)
Attore del teatro dialettale e di rivista operante in Sicilia (lavora con la coppia Franchi e Ingrassia), si dedica al cinema a partire dal 1952, chiamato dal regista Carlo Ludovico Bragaglia ad impersonare piccoli ruoli in due film suoi. Per oltre un ventennio (interpreta il suo ultimo lungometraggio nel 1954) è caratterista di rango, anche se non troppo appariscente. Nei suoi numerosi film disegna sobriamente sindaci, camerieri, ragionieri, vigili, commissari di polizia e tanti altri ruoli. Fra tanti lavori di puro e spesso modesto intrattenimento, se ne segnalano alcuni diretti da registi di prestigio come F. Rossi, L. Zampa, C. Lizzani, A. Lattuada e P. Festa Campanile. Ha anche svolto attività di documentarista.


Nino Milano

Data nascita: 11 Ottobre 1922 (Bilancia), Napoli (Italia)
Simpatico e talentoso attore di carattere dal fisico minuto, magro e scattante, utilizzato sovente come caratterista o gustosa spalla di attori di primo piano, al cinema giunge subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, richiesto da registi affermati per sostenere ruoli di contorno, spesso insignificanti ma altre volte di un certo spessore tanto da non passare inosservato. Per circa quindici anni Nino Milano lavora incessantemente guadagnandosi una reputazione di attore puntuale e preciso nelle caratterizzazioni, di vivace interlocutore con attori più noti, di servitore, di tassinaro, di inquilino curioso, di inserviente intrigante, di operaio in commedie brillanti per palati poco esigenti, apparendo in una miriade di pellicole che non gli permettono grandi voli e, purtroppo per lui, lo relegano a ruoli sovente in sottordine ma che non gli impediscono di costruirsi una filmografia impressionante.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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