Totò,Fabrizi e i giovani d'oggi

[Totò con Aldo Fabrizi] [Totò,Christine Kaufmann e Geronimo Meynier]

[ Aldo Fabrizi e Rina Morelli] [Aldo Fabrizi,Christine Kaufmann e Geronimo Meynier]

[Totò e Christine Kaufmann] [Totò e Geronimo Meynier]

[Totò e Aldo Fabrizi] [Totò e Aldo Fabrizi]

[Totò e Aldo Fabrizi] [Totò e Aldo Fabrizi]

Videoclip titoli di testa

Regia : Mario Mattoli
Soggetto : Castellano,Pipolo
Sceneggiatura : Castellano,Pipolo
Fotografia : Alvaro Marcori
Scenografia : Alberto Boccianti
Musica : Gianni Ferrio
Montaggio : Gisa Radicchi Levi
Aiuto regia :
Direttore produzione : Romolo Laurenti
Produzione : Broggi,Libassi per la ddl,Roma
Durata: 87 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( il cavalier Antonio Cocozza )
Aldo Fabrizi( il rag. Giuseppe D'Amore )
Christine Kaufmann( Gabriella )
Geronimo Meynier( Carlo )
Franca Marzi( Matilde )
Rina Morelli( Teresa )
Luigi Pavese( il comm. la Sarda )
Angela Luce( Angela )
Carlo Pisacane( il nonno di Gabriella )
Liana Del Balzo( zia Adelaide )
Ester Carloni( zia Carlotta )
Nando Angelini( il commesso pasticciere )
Serenella Verdirosi( la sorellina di Carlo )
Mimmo Poli( un cliente della psticceria )
Antonio Acqua( il mangiatore di cannoli )
Lella Fabrizi( la padrona della trattoria )
Nino Milano( il tassinaro )
Ughetto Bertucci( il tipografo )
Oreste Lionello( un compagno di Carlo)
Sandro Moretti( altro compagno di Carlo)
Salvo Libassi( Regolini )
Nino Manfredi( la voce del narratore )
Anna Maria Gambineri( se stessa )
Dino Valdi(autista del taxi

  

     

              

           

  

  

Soggetto

Carlo e Gabriella conosciutisi in piscina decidono di sposarsi malgrado l'incopatibilita' tra il padre di lei,pasticciere,e quello di lui,statale.I due giovani per affrettare le nozze fingono di fuggire e di essere in attesa di un bambino.Ma il giorno delle nozze gli abiti dei due consuoceri vengono scambiati,e dopo l'ennesimo contrasto si recano in chiesa per ritirare il loro consenso alle nozze,ma giunti in ritardo trovano i giovani gia' sposati.

Critica e curiosità

Il film , che puo' essere considerato una variante dei Tartassati ,fu girato all'insegna del divertimento , pare infatti che i due comici a stento riuscivano a trattenere le risa prima di ogni ciak . Eccezionale i duetti fra i due attori , tra tante ricordiamo la battuta : " Suo figlio si piglia una Cocozza...e un domani va con una Cocozza sotto il braccio " .Nella parte finale del film c'è anche Dino Valdi, la controfigura "ufficiale" di molti film di Totò e interpreta l'autista del taxi
Scriveva Morando Morandini : " I giovani d'oggi non c'entrano . [..] la prima parte del titolo è , invece , veritiera : è un festival Totò - Fabrizi , sono le loro liti e i loro duetti che alimentano la comicità dalla grana grossa del film . [..] Totò è un grande e Fabrizi non gli è da meno " .
E sull'Avanti da un articolo non firmato : " Nessuno ha mai preteso un bel film da Mario mattoli , nemmeno Mario Mattoli . Perciò non siamo affatto meravigliati di vedere il solito Totò e il solito Fabrizi immischiati in una scombinata storiella dove le battute , more solito , sono per metà incomprensibili dato che tutti , in scena , fanno a gara a chi urla più forte . [..] Totò , Fabrizi e gli altri , ma loro due in special modo , hanno la responsabilità di giustificare le pretese umoristiche-pagliaccesche della vicenda [..] " .


Aldo Fabrizi

Data nascita: 1 Novembre 1905 (Scorpione), Roma (Italia)
Data morte: 2 Aprile 1990 (84 anni), Roma (Italia)
Aldo Fabrizi rappresenta l'anima di Roma, la cosiddetta Città Eterna, che l'ha sempre considerato il suo figlio prediletto. Del popolo romano l'attore ha canzonato in oltre cinquant'anni di carriera vizi e debolezze, con quel suo umorismo tanto cinico e disincantato, quanto dissacrante e tagliente, così caratterizzante del suo fare flemmatico e arguto. Sapeva scherzare su tutto, ma prima di tutto su se stesso, ed in particolar modo sul suo fisico corpulento, palese dimostrazione della sua smisurata passione per il cibo, e soprattutto per i piatti tipici della cucina romana, che egli stesso si deliziava nel preparare. Era la voce del "popolino", dal quale egli proveniva e che ha sempre portato nel cuore. Attraverso i suoi tipici personaggi - con i quali ha conquistato le platee dell'Italia intera a partire dai suoi esordi teatrali nei primi anni Trenta, e che ha fortunatamente riproposto in televisione negli anni Settanta - come il vetturino il cui cavallo lo batte in fatto di stanchezza, il tranviere contro cui tutti i passeggeri si accaniscono, o il cameriere dai piedi stanchi, Fabrizi esprimeva il suo spirito caustico, e conduceva una sferzante satira sulla romanità, ma ancor più in generale sull'uomo qualunque del suo tempo. In cinema debuttò nel 1942, ma si sarebbe dovuto aspettare il 1945 perché egli avesse potuto dar prova di una profonda sensibilità artistica in un ruolo diverso dai soliti, stavolta drammatico, quello di un prete eroico che si fa fucilare dai tedeschi pur di non rivelare i nomi di alcuni partigiani, nel capolavoro di Rossellini, Roma città aperta. Il film - che lo vede per la terza volta al fianco dell'amica-nemica Anna Magnani, che in quanto a schiettezza e sfacciataggine riusciva a tenergli testa - gli offrì l'opportunità di fornire una struggente e sofferta interpretazione, densa di emotività, e carica di una coinvolgente naturalezza, dimostrando così di essere un attore a tutto tondo. La sua filmografia è sterminata: lo ricordiamo spesse volte al fianco dell'amico Totò, soprattutto nel film caustico-amaro Guardie e ladri (1951) di Steno e Mario Monicelli; e poi in una serie di svariati, e talvolta grotteschi personaggi, come il contadino furbo e bonario di Vivere in pace (1947) di Luigi Zampa, il padre egoista e protervo di Prima comunione (1950) di Alessandro Blasetti, lo sfortunato e bizzarro capofamiglia nella serie de "La famiglia Passaguai" (tre film dal 1951 al '52), di cui egli stesso fu il regista, e il ricco e rozzo palazzinaro di C'eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola, deluso e disincantato ritratto della pseudo-impegnata generazione di sinistra del periodo post-secondo conflitto mondiale. Dopo tanti impegni come attore cinematografico, il teatro lo rivide incontrastato mattatore nella celeberrima commedia musicale di Garinei e Giovannini, Rugantino, portata per la prima volta in scena nel 1962, ripetuta diverse volte negli anni successivi, e portata addirittura a New York. Accanto ad interpreti del calibro di Nino Manfredi e Bice Valori, Fabrizi impersonò il tragicomico personaggio di Mastro Titta, un boia della Roma papalina, che dietro il suo aspetto burbero e rude, si dimostrava sensibile e bonario. Da ricordare infine le sua spassosissime apparizioni televisive, e le sue deliziose raccolte di ricette e poesie, spiritosamente intitolate La pastasciutta (1971), Nonna minestra (1974) e Nonno pane (1980). La Roma paciosa e scanzonata che lo vide nascere, se lo portò via, in una triste mattinata primaverile del 1990, quando "er sor Aldo" aveva da qualche mese compiuto ottantaquattro anni.


Christine Kaufmann

Data nascita: 11 Gennaio 1945 (Capricorno), Lengdorf (Austria)
Classe 1945, Christine Kaufmann nasce a Lengdorf (Austria). 66enne, il prossimo 11 Gennaio, nasce sotto il segno del Capricorno. La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi (1960) di Mario Mattoli dove ha interpretato la parte di Gabriella. Nel 1959 ha inoltre lavorato con Mario Bonnard per la realizzazione del film Gli ultimi giorni di Pompei [4] dove ha interpretato la parte di Elena.


Geronimo Meynier

Data nascita: 5 Luglio 1941 (Cancro), Roma (Italia)
A quattordici anni fu «scoperto» da Franco Rossi che lo diresse in Amici per la pelle(1955). In quel film egli diede vita al personaggio d'un ragazzo di oggi con molto brio e naturalezza, doti che si ritrovarono due anni dopo nella caratterizzazione da lui fatta inAmore e chiacchiere(1957, Alessandro Blasetti), in cui sostenne il ruolo di protagonista al fianco di Carla Gravina. Ha partecipato a numerosi altri film, in parti di primo e di secondo piano, ma non ai è affermato per particolari doti drammatiche.


Franca Marzi

Nome: Francesca Marsi
Data nascita: 18 Agosto 1926 (Leone), Roma (Italia)
Data morte: 6 Marzo 1989 (62 anni), Cinisello Balsamo (Italia)
Esordisce giovanissima nel teatro di rivista per passare subito dopo al cinema col film Amanti in fuga, del 1946. Tra il 1950 e il 1960 partecipa a numerosi film comici e sentimentali, cui perfettamente si addice la sua bellezza prosperosa. Fra le numerose pellicole a cui prende parte ricordiamo Fifa e arena (1948), Totò terzo uomo (1951), Tizio, Caio e Sempronio (1951), Il mostro dell'isola (1953), Fermi tutti arrivo io! (1953), Suor Maria (1955), Fortunella (1957), Racconti d'estate (1958) e Gastone (1960). Recita al fianco di grandi nomi dello schermo, come Totò, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi e Macario. Nel 1957 fornisce la sua più grande prova recitativa nel film Le notti di Cabiria (1957) di Federico Fellini, nei panni della prostituta Wanda, personaggio che ha saputo tracciare con grandissima umanità. Questo ruolo le fa valere un meritatissimo Nastro d'argento e la fa entrare a pieni meriti nella storia del cinema italiano.


Rina Morelli

Data nascita: 6 Dicembre 1908 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 17 Luglio 1976 (67 anni), Roma (Italia)
"La più grande di tutte… In lei si accentrano le qualità dell'artista del teatro, di una sensibilità e di una intelligenza più che moderne… una fonte inesauribile di possibilità, umile e modesta per di più: un mostro sacro del teatro contemporaneo". Questa è la descrizione che il regista Luchino Visconti fa della Morelli. Piccola, timida, fragile e aggraziata, malinconica e ironica, Rina Morelli, proveniente da una rispettabilissima famiglia di attori, cominciò la sua lunga e prolifica carriera con la creazione della compagnia del Teatro Eliseo di Roma, in cui entrò a fianco di Andreina Pagnani, Carlo Ninchi, Gino Cervi e Paolo Stoppa. Subito dopo la seconda guerra mondiale inaugurò con Paolo Stoppa, compagno sulle scene e nella vita, e Luchino Visconti, quel sodalizio artistico che in oltre dieci anni ha contribuito a maturare la fisionomia dello spettacolo italiano, Fra le sue migliori interpretazioni, quelle di Tre sorelle e Zio Vanja di Checov, di Zoo di vetro e Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, di Morte di un commesso viaggiatore e Uno sguardo sul ponte di Arthur Miller. Entrata nel 1965 a far parte del Teatro Stabile di Roma la Morelli ha svolto anche una positiva attività cinematografica ( Senso, 1954; Il bell'Antonio, 1960; Il Gattopardo, 1963), televisiva (prese parte a numerosi sceneggiati soprattutto al fianco di Paolo Stoppa, come Vita col padre e con la madre, 1960; Questa sera parla Mack Twain, 1965; I Buddenbrock, 1971; Le sorelle Materassi, 1972) e radiofonica ( Gran varietà, 1969).


Luigi Pavese

Data nascita: 25 Ottobre 1897 (Scorpione), Asti (Italia)
Data morte: 13 Dicembre 1969 (72 anni), Roma (Italia)
Caratterista sanguigno dall'inconfondibile timbro vocale, ha alternato esperienze teatrali a quelle soprattutto cinematografiche. Debutta in teatro nel 1921, con la compagnia Pederzini, per passare poi dal 1922 al 1924 ad altre compagnie minori, fino ad arrivare nel 1925 al Teatro Odescalchi di Roma, allora diretto dallo scrittore Luigi Pirandello. Nel 1926 è con la Sabbatici-Fontana e l'anno dopo con la Almirante-Manzini; dal 1928 al 1936 lavora con ben sei gruppi teatrali, tra i quali la compagnia De Sica-Tofano-Rissone e la compagnia Merlini-Cialente. Nella stagione 1937-1938 è primattore con la compagnia Borboni-Cimara con cui compie una lunga tournée. Tra le sue partecipazione ricordiamo: I padri etruschi (1942) di Pinelli, Casa di bambola (1942) di Ibsen e Sacro esperimento (1948) di Hochwalder. Nel teatro di rivista ha partecipato a Sai che ti dico?? (1944), Cantachiaro n. 1 (1944), Imputati alziamoci! (1945), e Tobia, la candida spia (1954). In cinema è interprete di numerosissime pellicole, quasi tutte del genere comico, e spesso accanto a grandi comici quali Totò e Aldo Fabrizi, interpretando quasi sempre personaggi burberi e irascibili. Fra i film che interpretò ricordiamo, Melodie eterne (1940), L'allegro fantasma (1941), Le miserie del signor Travet (1946), Fifa e arena (1948), Totòtarzan (1950), La famiglia Passaguai (1951), La famiglia Passaguai fa fortuna (1951), Totò a colori (1952), Papà diventa mamma (1952), Questa è la vita (1954), La banda degli onesti (1956), Totò a Parigi (1958), Signori si nasce (1960), Totòtruffa '62 (1961), Gerarchi si muore (1962), Veneri al sole (1965). Svolge anche un'intensa attività di doppiatore: fu Fredric March in The Desperate Hours (Ore disperate, 1955), Gary Cooper in Saratoga (Saratoga, 1937) e Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1947), Burl Ives in Cat on a Hot Tin Roof (La gatta sul tetto che scotta, 1958). Negli ultimi anni prende parte anche ad alcuni sceneggiati televisivi, come David Copperfield (1965) e Il conte di Montecristo (1966). Luigi Pavese ha dimostrato in oltre quarant'anni di carriera di essere un attore dotato di un grande talento e di una straordinaria versatilità. Nei numerosi film a cui prese parte gli erano spesso riservate brevi apparizioni, ma le sequenze che ha interpretato, sono illuminate dall'immenso valore della sua arte.


Angela Luce

Data nascita: 3 Dicembre 1938 (Sagittario), Napoli (Italia)
Si esibisce fin da giovanissima in manifestazioni di piazza e feste private, rivelando ben presto un forte temperamento sia come attrice che come cantante. Assume il cognome d’arte in omaggio a Clara Booth Luce, scrittrice e popolare ambasciatrice degli Stati Uniti in Italia negli anni Cinquanta. Entra a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo (che, si racconta, la assume senza neanche farle un provino, solo guardandola negli occhi) e successivamente lavora in teatro con Peppino De Filippo, G. Patroni Griffi, F. Zeffirelli, C. Viviani (nel memorabile Bammenella ’e coppa ’o quartiere), P. Garinei e S. Giovannini (sostituisce Bice Valori nella parte di Eusebia nella commedia musicale Rugantino), oltre che in numerose sceneggiate napoletane, trasmissioni radiofoniche e spettacoli televisivi. Con la sua voce calda e ricca di sfumature ottiene un notevole successo anche come cantante, e non solo nel repertorio partenopeo. Si afferma anche nel cinema, dove lavora con registi di rilievo come F. Rosi (La sfida, 1958), D. Risi (Il vedovo, 1959; La marcia su Roma, 1962), L. Zampa (Anni ruggenti, 1962), L. Visconti (Lo straniero, 1967), P.P. Pasolini (Il Decameron, 1971), G. Patroni Griffi (Addio fratello crudele, 1971), S. Samperi (Malizia, 1973), anche se quasi sempre in piccoli ruoli. Dotata di una bellezza vistosa e prorompente, di schietta impronta popolare, di temperamento generoso e passionale, «aggressiva e imbarazzante come la faccia vera di Napoli», secondo la definizione di G. Patroni Griffi, rischia semmai di eccedere talvolta nella teatralità del gesto e della voce. Queste sue qualità vengono valorizzate forse tardivamente, ma in modo eccellente, dal film di M. Martone L’amore molesto (1995). Nella parte di Amalia, la madre della protagonista, suicidatasi misteriosamente, si mostra esuberante, sensuale, carnale, disperatamente “naturale”, simbolo stesso della napoletanità più profonda, che suscita nello stesso tempo fascino e repulsione. Il ruolo le fa ottenere il David di Donatello come migliore attrice non protagonista.


Carlo Pisacane

Data nascita: 1 Gennaio 1891 (Capricorno), Napoli (Italia)
Data morte: 1 Gennaio 1974 (83 anni), Roma (Italia)
Inizia con Raffaele Viviani a teatro e dopo numerose apparizioni al cinema raggiunge la notorietà con il personaggio di Capannelle, ne I soliti ignoti. Ma del suo aspetto da spiritello perennemente affamato, che sembra uscito da una novella del Boccaccio, della sua figura caricaturale e segaligna, spesso nei panni dell'arguto e simpatico vecchietto, si serviranno anche Rossellini e Fellini. Tra i film: Paisà (epis. Sicilia, 1946) di Roberto Rossellini; Processo alla città (1952) di Luigi Zampa; La bella mugnaia (1955) di Mario Camerini; I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli; Prepotenti più di prima (1959) di Mario Mattoli; Audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanni Loy; Il vigile (1960) di Luigi Zampa: Che gioia vivere! (1961) di René Clément; Colpo gobbo all'italiana (1962) di Lucio Fulci; Giulietta degli spiriti (1965) di Federico Fellini.


Liana Del Balzo

Data nascita: 4 Marzo 1899 (Pesci), Buenos Aires (Argentina)
Data morte: 26 Marzo 1982 (83 anni), Roma (Italia)
Alta, magrissima, occhi pungenti e naso aquilino, è una delle caratteriste più operose nel cinema di prima e dopo la guerra. Attiva in teatro e nell’operetta (dove conosce il tenore Guido Agnoletti, del quale diviene la moglie), fa parte di formazioni di un certo prestigio negli anni Trenta, come quella diretta da Lamberto Picasso nel 1936, con la quale partecipa a commedie come Equatore di De Stefani e Robespierre di Rino Alessi. Nel 1944, poco dopo la liberazione di Roma, fa parte del nutrito cast tutto al femminile dell’edizione italiana di Donne di Clara Booth Luce, diretta da Lamberto Picasso, in cui impersona Miss Fordyce. Al cinema il debutto avviene abbastanza tardi, quando ha compiuto circa quaranta anni, sostenendo spesso ruoli di poco spessore che non le consentono quasi mai di mettersi in piena luce. Quando produttori e registi hanno bisogno di una caratterista che interpreti zitelle invadenti, amiche premurose o pettegole, madri possessive, zie incartapecorite, nobildonne schizzinose o insegnanti arcigne, bussano quasi sempre alla sua porta, e ci pensa lei a colorire con una certa dose di umorismo tali personaggi secondari (vedasi la segretaria tuttofare del ricchissimo Nazzari in Centomila dollari, 1940, o la dama patronessa che offre le caramelle a Totò scambiato per un bambino in Totò cerca casa, 1949). Ma purtroppo la Del Balzo non esce mai dai ranghi delle caratteriste e spesso il suo volto e la sua preparazione artistica si perdono in mezzo a figuranti incolori. Recita anche in televisione: appare in alcune commedie; in qualche telepoliziesco, tra cui l’episodio La trappola, della serie Aprite: polizia (1958), diretto da D’Anza; in sceneggiati come Ottocento (1959), diretto da Majano e I fratelli Karamazov (1969) per la regia di Bolchi; e nel telefilm 1943: un incontro, diretto nel 1971 da Alfredo Giannetti per la serie Tre donne.


Ester Carloni

Data nascita: 1904, Napoli (Italia)
Attrice del teatro dialettale napoletano, inizia giovanissima la carriera artistica recitando insieme ai fratelli Maria, Pietro e Adelina, questi ultimi due destinati ad imparentarsi con Titina e Peppino De Filippo, della cui compagnia teatrale fanno parte. Anche se quasi sempre adoperata in ruoli molto secondari, Ester Carloni, o Esterina, come viene chiamata dai suoi, interpreta moltissime commedie apparendo sui palcoscenici di tutta Italia per lunghissimi anni. Al cinema si accosta relativamente tardi e soltanto come caratterista, specialmente per raffigurare zitelle brontolone o domestiche servizievoli; sempre come caratterista è richiesta per alcuni lavori televisivi, fra cui Sabato, domenica e lunedì (1990) di Lina Wertmüller.


Nando Angelini

Data nascita: 17 Agosto 1933 (Leone), San Benedetto del Tronto (Italia)
Allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, diplomatosi nel 1955, esordisce subito sullo schermo in un ruolo di contorno. Nonostante la sua buona volontà, non riesce mai ad ottenere ruoli consistenti, relegato a partecipazioni irrilevanti e di poco conto, anche se prende parte ad un numero considerevole di film. Appare anche con i nomi americanizzati, secondo l’uso corrente di un certo periodo del cinema italiano, Nick Angel o Fernand Angels. Svolge anche attività teatrale e televisiva e per parecchi anni realizza rubriche culturali per la TV. Sposatosi nel 1973, ha poi abbandonato il set.


Mimmo Poli

Nome: Domenico Poli
Data nascita: 11 Aprile 1920 (Ariete), Roma (Italia)
Data morte: 4 Aprile 1986 (66 anni), Roma (Italia)
Una filmografia sterminata (più di 120 film), una faccia che potrebbe con impassibile orgoglio posare sul busto di un senatore romano, amata tanto da Totò quanto da Federico Fellini. Compare ovunque, dove serve un barista, uno scaricatore, un detenuto, dai film del Monnezza a quelli di Bernardo Bertolucci. Una presenza costante, tanto familiare quanto fugace, sul grande schermo deI cinema italiano tra gli anni Cinquanta e la fine degli Ottanta. Tra i film: Il cappotto (1952) di Alberto Lattuada; Totò a colori (1952) di Steno; Stazione Termini (1953) di Vittorio De Sica; Il tesoro dell'Africa (Beat the Devil, 1953) di John Huston; Le notti di Cabiria (1956) di Federico Fellini; Poveri ma belli (1956) di Dino Risi; Arrangiatevi! (1959) di Mauro Bolognini: Totò, Peppino e la dolce vita (1961) di Sergio Corbucci; Vanina Vanini (1961) di Roberto Rossellini; Il monaco di Monza (1963) di Corbucci.i


Antonio Acqua

Data nascita: 1910, Roma (Italia)
Data morte: 18 Ottobre 1976, Roma (Italia)
Attore di carattere solido e roccioso, è scelto quasi sempre da produttori e registi per impersonare ufficiali, ingegneri, avvocati, professionisti e onorevoli: purtroppo sempre e comunque personaggi di secondo piano, cui l’attore aderisce in perfetta sintonia ma quasi sempre a livello di figurazioni, spesso senza che il suo nome compaia nei titoli di testa o di coda. Una carriera all’insegna dell’anonimato che, pur priva di scossoni positivi o negativi, gli permette però di partecipare a parecchie pellicole, alcune delle quali peraltro importanti, fra cui è doveroso almeno citare quelle dirette da Pietro Germi, in cui Acqua ha avuto qualche soddisfazione con ruoli di un certo rilievo, da Il ferroviere (1956) a Un maledetto imbroglio (1959), da Divorzio all’italiana (1961) – in cui impersona il parroco di un piccolo paese siciliano, che strabuzza gli occhi quasi incredulo di ciò che avviene in loco – a Signore & Signori (1966). Per dovere di informazione è da rilevare che Antonio Acqua ha sostenuto, almeno una volta, un ruolo da protagonista ne La via del Sud (1953), dove impersona un vecchio generale che organizza la costruzione di un museo per ricordare le imprese e l’opera di colonizzazione degli italiani in Africa. Un film onesto, sincero ma che gli concede poco perché mal distribuito e visto da pochissimi. Attivo anche in teatro, in compagnie primarie, ma sempre in ruoli di supporto.


Lella Fabrizi

Data nascita: 17 Giugno 1915 (Gemelli), Roma (Italia)
Data morte: 9 Agosto 1993 (78 anni), Roma (Italia)
Attrice italiana. Sulle orme del fratello Aldo, è anche lei attiva in teatro e nel varietà. Esordisce nel cinema abbastanza tardi in I soliti ignoti (1958) di M. Monicelli, in cui è una delle zie adottive dell’orfano interpretato da R. Salvatori. Il suo aspetto bonario e matronale e il suo inconfondibile accento romanesco ne fanno la caratterista ideale di diverse commedie all’italiana come Audace colpo dei soliti ignoti (1959) di N. Loy, I tartassati (1959) di Steno, Scusi lei è favorevole o contrario?? (1966) di A. Sordi, C’eravamo tanto amati (1974) di E. Scola. All’inizio degli anni ’80 C. Verdone le farà interpretare la nonna rassicurante dei suoi personaggi nevrotici e insicuri (Bianco, rosso e Verdone, 1981; Acqua e sapone, 1983).


Nino Milano

Data nascita: 11 Ottobre 1922 (Bilancia), Napoli (Italia)
Simpatico e talentoso attore di carattere dal fisico minuto, magro e scattante, utilizzato sovente come caratterista o gustosa spalla di attori di primo piano, al cinema giunge subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, richiesto da registi affermati per sostenere ruoli di contorno, spesso insignificanti ma altre volte di un certo spessore tanto da non passare inosservato. Per circa quindici anni Nino Milano lavora incessantemente guadagnandosi una reputazione di attore puntuale e preciso nelle caratterizzazioni, di vivace interlocutore con attori più noti, di servitore, di tassinaro, di inquilino curioso, di inserviente intrigante, di operaio in commedie brillanti per palati poco esigenti, apparendo in una miriade di pellicole che non gli permettono grandi voli e, purtroppo per lui, lo relegano a ruoli sovente in sottordine ma che non gli impediscono di costruirsi una filmografia impressionante


Ughetto Bertucci

Data nascita: 18 Ottobre 1907 (Bilancia), Roma (Italia)
Data morte: 25 Giugno 1966 (58 anni), Roma (Italia)
Fa realmente il venditore di frutta e verdura in un mercato situato in una famosa piazza romana ed è il proprietario di un camioncino in pessime condizioni, quando viene notato da Mattòli e scritturato per un ruolo aderente al suo fisico e alla sua attività di “fruttarolo” per La vita ricomincia (1945). Il tarlo dello spettacolo si insinua in lui che decide, pur gestendo sempre il suo banco al mercatino, di dedicarsi al cinema e, occasionalmente, all’avanspettacolo in teatrini romani. Di bassa statura, magrolino, con una faccia decisamente simpatica e con l’aria scanzonata, è interprete di una elevata quantità di film, per lo più leggeri, accanto ai comici del momento, soprattutto Totò, ma anche Macario, Billi e Riva, Walter Chiari. Non va mai fuori dal suo cliché, non diventa un eccelso caratterista, non ottiene mai ruoli consistenti, ma non si monta la testa e continua il suo mestiere con umiltà, rarefacendo le sue apparizioni verso la fine degli anni Cinquanta, per ritirarsi poi piano piano dal mondo dello spettacolo.


Oreste Lionello

Data nascita: 18 Aprile 1927 (Ariete), Rodi (Grecia)
Data morte: 18 Febbraio 2009 (81 anni), Roma (Italia)
Esordisce nel 1954 nella compagnia comico-musicale di Radio Roma, in cui si distingue come brillante autore e interprete. Subito dopo debutta in televisione con la serie di film tv per ragazzi Il marziano Filippo. Contemporaneamente comincia la sua attività nel campo del doppiaggio: si è afferma come "voce" di Woody Allen, Peter Sellers, Groucho Marx, Jerry Lewis, Charlie Chaplin e Marty Feldman. Nel 1965 è tra gli interpreti di Le avventure di Laura Storm, una serie giallo-rosa interpretata da Lauretta Masiero; l'anno seguente partecipa ad alcuni episodi della serie Le inchieste del commissario Maigret, con Gino Cervi, e nel 1970 a I racconti di Padre Brown, con Renato Rascel. Alla carriera di attore televisivo affianca una fortunata attività di comico e cabarettista nella compagnia del Bagaglino, di cui fa parte fin dagli esordi, nei primi anni '70. Il suo umorismo fine e surreale, basato su allusioni e doppisensi, lo fa entrare immediatamente nel cuore degli italiani. Da allora partecipa (assieme agli autori Castellacci e Pingitore e agli attori Leo Gullotta e Pippo Franco) al rilancio del genere dell'avanspettacolo, che riscuote un buon successo di pubblico in Tv. Tra gli spettacoli più famosi si possono citare Dove sta Zazà? (1973), Mazzabubù (1975), Palcoscenico (1980) e Biberon (1987). Proprio con Biberon si inaugura una nuova stagione di varietà imperniati sulla satira politica, che prosegue con numerosi programmi, come Crème Caramel (1991), Saluti e Baci (1993), Bucce di banana (1994), Champagne (1995) e i recenti Rose rosse (1996), Viva l'Italia (1997-98) e Miconsenta (2003).


Sandro Moretti

Data nascita: 9 Ottobre 1931 (Bilancia), Roma (Italia)
Diplomato nel 1955 al Centro Sperimentale di Cinematografia, esordì nel cinema nel 1954 affermandosi come protagonista di Tempo d'amarsi (1954, Elio Ruffo, edito nel 1957). In seguito interpretò alcuni film in parti di secondo piano, intensificando invece la sua attività teatrale e televisiva, dove si affermò attore di buone doti drammatiche.


Nino Manfredi

Nome: Saturnino Manfredi
Data nascita: 22 Marzo 1921 (Ariete), Castro del Volsci (Italia)
Data morte: 4 Giugno 2004 (83 anni), Roma (Italia)
Attore di grande sensibilità e di immediata simpatia, Nino Manfredi ha debuttato in teatro nel 1947 al Piccolo di Roma, passando in seguito alla compagnia Maltagliati-Gassman, quindi al Piccolo di Milano e di nuovo al Piccolo di Roma, dove è stato diretto da Orazio Costa. Nel 1951 ha iniziato l'attività di doppiatore durata quasi un decennio; nello stesso periodo ha guadagnato una vasta popolarità alla radio partecipando a rubriche di grande ascolto. Nel 1953 è tornato in palcoscenico come attore di rivista nella compagnia di Wanda Osiris. Nel teatro leggero Manfredi ottenne grande successo: il pubblico mostrò ben presto di gradire la sua comunicativa, la sua caratterizzazione comica, la sua inedita vena ironica, il modo nuovo di stare in scena e di dividere lo sketch con dei coevi compagni di lavoro. Dopo aver preso parte nel 1956 allo sceneggiato televisivo L'alfiere, nel 1958 è passato alla commedia musicale a fianco di Delia Scala e Paolo Panelli con i quali, conclusa una onorevole gavetta nella tv delle origini, ha ottenuto un grande successo nella conduzione della trasmissione televisiva Canzonissima (edizione 1959 60) interpretando l'indimenticabile barista di Ceccano dalla tipica battuta" Fusse che fusse la vorta bbona". Da allora, per tutti gli anni '60 e '70, interpretò alcune delle migliori commedie italiane, come Anni ruggenti (1962), Io, io, io... e gli altri (1965), Straziami, ma di baci saziami (1968), Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Nell'anno del Signore (1969), Pane e cioccolata (1974), C'eravamo tanto amati (1974) e In nome del papa re (1977), vincitore del Nastro d'argento. Nel frattempo, ha debuttato dietro la macchina da presa con "L'avventura di un soldato", episodio del film L'amore difficile (1962), tratto dall'omonima novella di Italo Calvino, cui seguirono Per grazia ricevuta (1971), premiato al Festival di Cannes, e Nudo di donna (1981). In teatro ha riscosso un grandissimo successo come protagonista della commedia musicale Rugantino (1963) di Garinei e Giovannini. In seguito apparve spesso in televisione come ospite d'onore di varietà e talk-show e per 17 anni consecutivi è apparso negli spazi pubblicitari come testimonial di una nota marca di caffè. Nel 1972 ha interpretato in tv, con arguzia ed efficacia, il ruolo di Geppetto ne Le avventure di Pinocchio, diretto Luigi Comencini, e nel 1993 à stato protagonista della serie Un commissario a Roma. Sempre sul piccolo schermo, ha ottenuto un grandissimo successo nella miniserie Linda e il brigadiere, in onda dal 1997 al 1999, nella quale interpretava il brigadiere in pensione Nino Fogliani. Nino è sposato con Erminia, una bellissima indossatrice, dalla quale ha avuto tre figli. Il grande Nino se n'è andato la mattina del 4 giugno 2004, a ottantatre anni, dopo molti mesi di malattia. Con lui è scomparsa per sempre una enorme branca del cinema italiano, quella che voleva far divertire con arguzia e semplicità

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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