Le belle famiglie

4° episodio "Amare e' un pò morire

[Totò con Sandra Milo] [Adolfo Celi e  Sandra Milo]

[Sandra Milo e Jean Rochefort] [Totò,Jean Rochefort e  Sandra Milo]

Videoclip titoli di testa

Regia : Ugo Gregoretti
Soggetto : Ugo Gregoretti,Steno
Sceneggiatura : Ugo Gregoretti,Steno
Fotografia : Ajace Parolin
Scenografia : Dario Micheli
Musica : Armando Trovajoli
Montaggio : Mario Serandrei
Aiuto regia : Fernando Morandi
Direttore produzione : Fernando Franchi
Produzione : Crono Film-Archimede Film,Roma
                      Les Films Number-One,Paris

Durata: 35 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Filiberto Comanducci )
Sandra Milo( Esmeralda,sua moglie )
Jean Rochefort( il marchese Osvaldo )
Adolfo Celi( il professor Della Porta)

        

        

Soggetto

Ersmeralda ,donna dalla mania di proteggere sempre qualcuno,esce di senno quando il marito,arteriosclerotico, e l'amante,epilettico,guariscono e non hanno piu' bisogno delle sue cure.Torna serena quando il medico di famiglia,respinto in passato perche' integro,e' uscito menomato da un incidente.

Critica e curiosità

Scriveva Guglielmo Biraghi : " [..] Ma nel complesso il film è divertente ed efficace , riuscendo appieno gregoretti nei suoi agrodolci intenti sarcastici . generalmente buoni anche i molti interpreti , diversi da episodio a episodio . Ricordiamo Totò , spassosissimo nei panni del marito arteriosclerotico [..] " .
E Ugo Casiraghi : " [..] Per foruna dell'episodio ( e del film ) Totò ingrana un paio di suoi numeri [..] " .


Sandra Milo

Nome: Elena Liliana Greco
Data nascita: 11 Marzo 1935 (Pesci), Tunisi (Tunisia)
Io sono nata in un tempo in cui il cinema era qualcosa di speciale, faceva sognare. Allora il cinema era il più bello del mondo e dava lezioni a tutti». Meteora, modello e icona degli Anni Cinquanta e Sessanta, scintillante bionda che ha colorato i suoi capelli neri, ispiratrice di grandi registi italiani e francesi. Divertente, forse per quella sua voce così particolare. Sandra Milo si immedesima totalmente nel ruolo di donna manipolatrice e amante borghese. Una donna che ha bruciato la vita, ma non l'ha mai interrotta. Non è l'antesignana di tutte le maggiorate, ma una vera e propria sopravvissuta in un'Italia che ha dimenticato i fasti del suo cinema. Si sposa giovanissima, a soli 15 anni, con il Marchese Cesare Rodighiero. Il matrimonio sfortunatamente dura un paio di mesi, ma quanto le basta per avvicinarsi a un'elite molto ricercata. Nel 1953 decide di cominciare a recitare e lo fa nella pellicola di Giorgio Bianchi Via Padova, 46 accanto a Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Giulietta Masina, Memmo Carotenuto, Massimo Dapporto, Ernesto Almirante, Vittorio Duse, Lamberto Maggiorani e Virna Lisi, ma in un cast così variegato di noti volti nessuno si accorge del suo. Non importa, continua per la sua strada, trovando in Antonio Pietrangeli il primo sodalizio artistico. Il regista la sceglierà infatti per affiancare Alberto Sordi ne Lo scapolo (1955), e proprio grazie alle sue forme particolarmente rotonde e vistose e per quella sua strana voce, ancora da bambina, si impone come una maggiorata del grande schermo, prendendo parte a numerose commedie. Pietrangeli la imporrà poi come prostituta in Adua e le compagne (1960), accanto a Claudio Gora e Marcello Mastroianni, poi la trasformerà in un fantasma ne Fantasmi a Roma (1961) inserendola fra i desideri soprannaturali di Vittorio Gassman e Mastroianni, e ancora una volta accanto a Gora. Infine, nel 1964, diventa protagonista de La visita. Dopo aver recitato con Gino Cervi in Moglie e buoi (1956), ha un piccolo ruolo nel film Mio figlio Nerone (1956) con Brigitte Bardot, Alberto Sordi, Vittorio De Sica e la grande diva del muto americana Gloria Swanson. Lavorerà con De Sica anche ne La donna che venne dal mare (1956), poi, notata in Francia, comincerà a essere esportata oltralpe, recitando in pellicole come Le avventure di Arsenio Lupin (1957) di Jacques Becker. Mentre in Italia, le si riserva, per esempio il ruolo di una delle belle donne cui Totò presta molta "attenzione" come ne Totò nella luna (1958) anche accanto a Ugo Tognazzi. Nel 1959, dopo il matrimonio con il produttore Moris Ergas, la Milo riesce – grazie alle influenze del marito – a ritagliarsi un ruolo in un film di Roberto Rossellini: Il generale Della Rovere (1959), accanto a De Sica e a Vittorio Caprioli. Ancora una volta sarà una prostituta, ma colpirà così tanto l'immaginario di Rossellini da spingerlo a sceglierla per il ruolo di protagonista in Vanina Vanini (1961), tratto da un racconto di Stendhal. Stroncata dalla critica, venne soprannominata "Canina Canini" per la sua recitazione. La Milo ne soffre, ma non si piega e si rifugia in Francia dove Claude Sautet la sceglie come partner di Jean-Paul Belmondo in Asfalto che scotta (1960). Torna in Italia nel 1962, con la pellicola comica Il giorno più corto (1962), accanto a Franco & Ciccio, Totò, Cervi, Peppino De Filippo, Tognazzi, Aldo Fabrizi e Amedeo Nazzari. Fa fatica a ricominciare, a ottenere altri ruoli di rilievo… almeno fino a quando non riceve una telefonata da Federico Fellini! Durante la chiacchierata, lei ammette di non voler più continuare la strada del cinema, dichiarazione che fece incaponire Fellini e che a sorpresa le organizzò un provino a casa sua. «Ce l'hai una chitarra?», le chiese. Lei rispose di no: «Ma ho un gatto di peluche». «Mettilo sotto il braccio e accarezzalo. Motore, azione!». Qualcosa emozionò il regista che non solo la collocò nel ruolo di femme fatale ironica e disinibita ne 8 ½ (1963) con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Mario Pisu, Rossella Falk, Anouk Aimée, Barbara Steele, Caterina Boratto, Annibale Ninchi e Giuliana Calandra, facendole ottenere fra l'altro il suo primo Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista, ma se ne innamorò perdutamente. La Milo gli rimane accanto per 17 lunghi anni, 17 lunghi anni in cui Giulietta Masina – moglie di Fellini – era a conoscenza della relazione extraconiugale del marito e si era ritrovata persino a recitare con la Milo ne Giulietta degli Spiriti (1965), vincendo il suo secondo Nastro d'Argento. Nasce "Sandrocchia", così la soprannominava affettuosamente lui. Nel frattempo, la carriera della Milo continua accanto a Claudio Gora, Vittorio Caprioli e Barbara Steele ne Le voci bianche (1964), poi con Mauro Bolognini e sempre con Caprioli ne La donna è una cosa meravigliosa (1964), arrivando a Vittorio Gassman, Nazzari e Philippe Noiret in Frenesia dell'estate (1964). Nel 1965, è ancora accanto a Totò ne Le belle famiglie, dove ha il piacere di conoscere Nanni Loy che recita nel film, e lo stesso anno divide il set con Catherine Deneuve in … poi ti sposerò (1965). La commedia è il ruolo in cui dà il meglio di se stessa, Dino Risi la vuole ne L'ombrellone (1965), poi è ancora con Caprioli ne Come imparai ad amare le donne(1967). Chiusa il burrascoso matrimonio con Ergas, dal quale nascerà Deborah, attualmente giornalista televisiva, troverà un nuovo amore con Ottavio De Lollis, che la renderà madre di Ciro e Azzurra. È l'addio definitivo alle scene, ma non per un insuccesso cinematografico o per le critiche dei recensori: la Milo sceglie la famiglia, tenendosi a lungo tempo lontana dai grandi schermi. La si rivedrà solo nel 1973 con la miniserie Sabato sera dalle nove alle dieci (1973), mentre il ritorno al cinema sarà in qualche modo fissato da F.F.S.S., cioè… che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?(1983) con Roberto Benigni e dal film con Caprioli Cenerentola '80 (1983). Nel 1987, recita con Jeanne Moreau in Remake, poi spinta dall'amicizia con Bettino Craxi, si improvvisa conduttrice televisiva su Rai Due con il programma "Piccoli fans", programma per bambini che la riporterà nuovamente in auge. Ma è durante la trasmissione "L'amore è una cosa meravigliosa" (1990), che la Milo entrerà al top. Il tutto però è dovuto a un brutto scherzo telefonico fattole in diritta dove la sia avvertiva di un incidente – peraltro mai accaduto – del figlio Ciro. La Milo scappa in lacrime dallo studio, ma le urla della Milo diventano un tormentone per programmi come "Blob" e "Target", ispirando perfino un varietà "Ciro, il figlio di Target", su Italia 1. Le sue apparizioni sul grande schermo si fanno sporadiche: da Camerieri (1995) con Ciccio Ingrassia a Il cuore altrove (2003) di Pupi Avati, entrando timidamente nel tubo catodico con la serie tv Ma il portiere non c'è mai? (2002) e il reality show "Ritorno al presente". Nel 2006, comincia a recitare sul palcoscenico, prendendo parte a "8 donne e un mistero" con Nadia Rinaldi e Corinne Clery, poi nel 2008 è ne "Il letto ovale" accanto a Gino Landi, con Barbara D'Urso e Maurizio Micheli. Dotata ancora oggi di quel fascino perverso e di quella voce inconfondibile che colpì il grande Fellini, Sandra Milo continua a essere poco camaleontica, integrata eppure ribelle volto della settima arte italiana. Da attrice promettente che venne lanciata fra le celebrità, arrivò a essere modella, interprete, musa, icona, trendsetter e superstar.


Jean Rochefort

Data nascita: 29 Aprile 1930 (Toro), Dinan (Francia)
Lo si ricorderà in Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre (1974), commedia di Claude Sautet interpretata tra gli altri da due mostri sacri del cinema francese, Yves Montand e Serge Reggiani. Anche Certi piccolissimi peccati (1976), il film di Yves Robert considerato una parodia di quello di Sautet e ispirato a Amici miei (1975) di Mario Monicelli, vede un nutrito cast su cui primeggia proprio Rochefort. Col suo aspetto impeccabile e atletico, lo sguardo vigile e scaltro sottolineato da un paio di baffi ben curati, può interpretare indifferentemente il dramma e la commedia. Appare agli inizi della carriera in film quali Capitan Fracassa (1961) e Cartouche (1962) e lavorò poi da comprimario in Non tirate il diavolo per la coda (1968) e Il fantasma della libertà (1974), ma anche in ruoli drammatici, Che la festa cominci... ( 1975), L'uomo del fiume (1977).


Adolfo Celi

Data nascita: 27 Luglio 1922 (Leone), Messina (Italia)
Data morte: 19 Febbraio 1986 (63 anni), Roma (Italia)
Entrato nell'immaginario collettivo per alcune interpretazioni immortali di film senza tempo, anche se il suo ricordo non è riuscito a svincolarsi dal cult; dopo aver studiato all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, inizia la sua carriera d'attore nell'immediato dopo guerra, al confine tra l'Italia e il Brasile, dove interpreta e dirige alcuni film. In Italia lavora con Luigi Zampa, Aldo Fabrizi, Luigi Comencini, interagendo con attori del calibro di Gassman e Totò. Sono i primi vent'anni della sua carriera che lo consacrano attore di livello internazionale. Cinismo e divertimento si alternano con leggerezza nelle sue interpretazioni; indimenticabile antagonista di James Bond in Agente 007, Thunderball operazione tuono, capace di partecipare nello stesso anno a film di Zeffirelli (Fratello sole, sorella luna) e di Di Leo (La mala ordina), lavora con Bava (Diabolik), Olmi (…e venne un uomo), Bunuel (Il fantasma della libertà), Monicelli, da Brancaleone alle crociate a Amici Miei, dove la sua interpretazione del professor Sassaroli ha fatto storia, senza dimenticare Sandokan di Sollima e Febbre da cavallo di Steno. Attore versatile, capace di far ridere e al tempo stesso irritare, capace di regalare sorrisi e terrore, fine interprete in grado di camuffarsi nelle più diverse realtà cinematografiche e stili narrativi. Con la leggerezza tipica solo dei più grandi, ha rappresentato l'alta borghesia italiana del dopoguerra, tanto pulita e inattaccabile in apparenza, quanto perversa e corrotta nei suoi lati nascosti. Un attacco cardiaco è l'addio improvviso al mondo del cinema.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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