Operazione San Gennaro

[Totò, Senta Berger e Harry Guardino] [Senta Berger, Claudine Auger e NIno Manfredi]

[Nino Manfredi, Senta Berger e Harry Guardino] [Nino Manfredi,Mario Adorf, Senta Berger e Harry Guardino]

[Nino Manfredi,Dante Maggio,Mario Adorf.Ugo Fangareggi,Pinuccio Ardia]

Videoclip titoli di testa

Regia : Dino Risi
Soggetto : Ennio De Concini,Dino Risi
Sceneggiatura : Baracco,Manfredi,De Concini,Risi
Fotografia : Aldo Tonti
Scenografia : Luigi Scaccionoce
Musica : Armando Trovajoli
Montaggio : Francio Fraticelli
Aiuto regia : Franco Montemurro
Direttore produzione : Danilo Marciani
Produzione : Ultra Film,Roma/ Lyre,Paris/ Roxy Film,Munchen
Durata: 100 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( don Vincenzo 'o Fenomeno )
Nino Manfredi( Armandino Girasole detto Dudù )
Mario Adorf( Sciascillo )
Senta Berger( Maggie )
Harry Guardino( Jack )
Claudine Auger( Concettina )
Vittoria Crispo( mamma Assunta )
Ugo Fangareggi( Agonia )
Jean Louis( il francese )
Dante Maggio( il capitano )
Ralph Wolter( Frank )
Giovanni Bruti( il cardinale Aloisio )
Giovanni Ivan Scratuglia( uno della banda)
Pinuccio Ardia( o' Barone )
Enzo Cannavale( Gaetano,un secondino )

        

        

        

  

Soggetto

Venuti dall'America per fare un colpo,Jack Maggie e Frank si rivolgono a don Vincenzo,che sta nel carcere di Poggioreale,che li indirizza dal guappo Dudù che organizza la banda.Morto Frank di indigestione durante un pranzo di matrimonio,gli altri due rivelano a Dudù l'obiettivo del colpo:rubare il tesoro di San Gennaro.Si rivolgono quindi a don Vincenzo che li consiglia di rivolgersi direttamente al Santo:la comparsa di un improvviso raggio di sole nella cattedrale convince Dudù dell'approvazione del Santo.Nel giorno della finale del festival della canzone napoletana il colpo viene portato a termine:ma Maggie fugge col bottino.Viene raggiunta all'aereoporto da Dudù che consegna involontariamente il tesoro all'arcivescovo:ritenuto il salvatore del tesoro Dudù viene accolto in trionfo dalla folla.

Critica e curiosità

La partecipazione di Totò al film è ridotta a cinque piccole scene, cinque piccoli camei per un attore vecchio , stanco e praticamente cieco .Per gli esterni girati a Napoli rifiutò dalla produzione la diaria , compenso in denaro che si dava agli attori quando erano costretti a girare fuori sede , per lui napoletano verace che girava un film nella sua città era inconcepibile percepire quei soldi .
"Come vi permettete di dare la diaria a un napoletano come me?.....Io sono napoletano verace e nella mia città non posso avere la diaria".
Altro aneddoto lo ricorda Enzo Cannavale, che nel film interpretava Gaetano,il secondino."Stavamo girando una scena dove era prevista una carrozzella e a un certo momento andò a piovere. Il cocchiere prese il cavallo con la carrozzella e lo mise sotto un androne per ripararlo dalla pioggia. Totò andò vicino al cavallo e lo accarezzava. Diceva: "Solo quando muoiono si riposano ’ste bestie". A un certo momento è venuto il suo segretario, lo ha preso sottobraccio e se l'è portato via. Quando il segretario è tornato gli ho chiesto: "Scusa, ma perché te l'è purtat”. E lui mi risponde: "Chill' era capace ca s'accattava o' cavallo"
Per questo film Carco Croccolo oltre che Totò fa il doppiaggio di quasi tutti gli altri attori
Da un articolo senza firma sul Corriere della Sera : " [..] C'è poco di propriamente originale nella struttura generale del racconto , che oltretutto ha i suoi momenti di fiacca [..]Gli attori sono spassosi , e più ancora le macchiette ( fra le quali giganteggia ovviamente Totò ) [..] " .
E Angelo Solmi : " [..] Domina su ogni altro don Vincenzo 'o Fenomeno che , impersonato da Totò , dà al personaggio un'impronta di autentico realismo [..] " .


Nino Manfredi

Nome: Saturnino Manfredi
Data nascita: 22 Marzo 1921 (Ariete), Castro del Volsci (Italia)
Data morte: 4 Giugno 2004 (83 anni), Roma (Italia)
Attore di grande sensibilità e di immediata simpatia, Nino Manfredi ha debuttato in teatro nel 1947 al Piccolo di Roma, passando in seguito alla compagnia Maltagliati-Gassman, quindi al Piccolo di Milano e di nuovo al Piccolo di Roma, dove è stato diretto da Orazio Costa. Nel 1951 ha iniziato l'attività di doppiatore durata quasi un decennio; nello stesso periodo ha guadagnato una vasta popolarità alla radio partecipando a rubriche di grande ascolto. Nel 1953 è tornato in palcoscenico come attore di rivista nella compagnia di Wanda Osiris. Nel teatro leggero Manfredi ottenne grande successo: il pubblico mostrò ben presto di gradire la sua comunicativa, la sua caratterizzazione comica, la sua inedita vena ironica, il modo nuovo di stare in scena e di dividere lo sketch con dei coevi compagni di lavoro. Dopo aver preso parte nel 1956 allo sceneggiato televisivo L'alfiere, nel 1958 è passato alla commedia musicale a fianco di Delia Scala e Paolo Panelli con i quali, conclusa una onorevole gavetta nella tv delle origini, ha ottenuto un grande successo nella conduzione della trasmissione televisiva Canzonissima (edizione 1959 60) interpretando l'indimenticabile barista di Ceccano dalla tipica battuta" Fusse che fusse la vorta bbona". Da allora, per tutti gli anni '60 e '70, interpretò alcune delle migliori commedie italiane, come Anni ruggenti (1962), Io, io, io... e gli altri (1965), Straziami, ma di baci saziami (1968), Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Nell'anno del Signore (1969), Pane e cioccolata (1974), C'eravamo tanto amati (1974) e In nome del papa re (1977), vincitore del Nastro d'argento. Nel frattempo, ha debuttato dietro la macchina da presa con "L'avventura di un soldato", episodio del film L'amore difficile (1962), tratto dall'omonima novella di Italo Calvino, cui seguirono Per grazia ricevuta (1971), premiato al Festival di Cannes, e Nudo di donna (1981). In teatro ha riscosso un grandissimo successo come protagonista della commedia musicale Rugantino (1963) di Garinei e Giovannini. In seguito apparve spesso in televisione come ospite d'onore di varietà e talk-show e per 17 anni consecutivi è apparso negli spazi pubblicitari come testimonial di una nota marca di caffè. Nel 1972 ha interpretato in tv, con arguzia ed efficacia, il ruolo di Geppetto ne Le avventure di Pinocchio, diretto Luigi Comencini, e nel 1993 à stato protagonista della serie Un commissario a Roma. Sempre sul piccolo schermo, ha ottenuto un grandissimo successo nella miniserie Linda e il brigadiere, in onda dal 1997 al 1999, nella quale interpretava il brigadiere in pensione Nino Fogliani. Nino è sposato con Erminia, una bellissima indossatrice, dalla quale ha avuto tre figli. Il grande Nino se n'è andato la mattina del 4 giugno 2004, a ottantatre anni, dopo molti mesi di malattia. Con lui è scomparsa per sempre una enorme branca del cinema italiano, quella che voleva far divertire con arguzia e semplicità


Mario Adorf

Data nascita: 8 Settembre 1930 (Vergine), Zurigo (Svizzera)
Attore svizzero. Forte di una solida formazione teatrale alla scuola di O. Falkenberg a Monaco, esordisce nel cinema nella trilogia antimilitarista 08/15 Kaputt (1955) del tedesco P. May, imponendosi in ruoli da «duro». Dopo una ventina di film in Germania, all’inizio degli anni ’60 comincia a frequentare i set italiani (La visita, 1963, e Io la conoscevo bene, 1965, di A. Pietrangeli; Le soldatesse, 1965, di V. Zurlini), con qualche occasionale puntata in quelli internazionali (Sierra Charriba, 1964, di S. Peckinpah). Negli anni ’70, dopo una buona caratterizzazione in L’uccello dalle piume di cristallo (1970) di D. Argento, dà volto a umanissimi villain sopra le righe in molti film del filone «poliziottesco» (Milano Calibro 9, 1972, e La mala ordina, 1972 entrambi di F. di Leo; La polizia ringrazia, 1972, di Steno). Mai interprete di primo piano, ma sempre affidabile caratterista, in oltre cinquant’anni di carriera colleziona più di 170 titoli, guadagnandosi l’apprezzamento di autori di vari paesi, come l’americano B. Wilder (Fedora, 1978), i tedeschi V. Schlöndorff (Il caso Katharina Blum, 1975, e Il tamburo di latta, 1979), R.W. Fassbinder (Lola, 1981) e J.-M. Straub e D. Huillet (Rapporti di classe, 1984), il francese C. Chabrol (Giorni felici a Clichy, 1990), il danese B. August (Il senso di Smilla per la neve, 1997), oltre agli italiani (fra cui L. Cavani per Francesco, 1989, e C. Mazzacurati per Notte italiana, 1987). Molto attivo anche in televisione, sia in Germania che in Italia (Marco Polo, 1982; La Piovra, 1984; Fantaghirò, 1991 e 1992).


Senta Berger

Data nascita: 13 Maggio 1941 (Toro), Vienna (Austria)
Attrice austriaca. Particolarmente portata per i ruoli di donna fatale rivisitati con ironia, esordisce giovanissima in parti secondarie e viene notata da R. Widmark che la convince a trasferirsi negli Stati Uniti per interpretare l’avventuroso Le vie segrete (1961) di P. Karlsson. In seguito alterna film hollywoodiani a impegni europei: lavora con un giovanissimo W. Wenders e, in Italia, con D. Risi (Operazione San Gennaro, 1966), L.F. D’Amico e altri, in ruoli di donna fascinosa e spregiudicata. Con gli anni dimostra più convincenti doti d’interprete drammatica, come la morbosa amante di Ritratto di borghesia in nero (1978) di T. Cervi.


Harry Guardino

Data nascita: 23 Dicembre 1925 (Capricorno), New York City (New York - USA) Data morte: 17 Luglio 1995 (69 anni), Palm Springs (California - USA) Classe 1925, Harry Guardino nasce a New York City negli Stati Uniti in New York sotto il segno del Capricorno. La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi dove ha interpretato la parte di Jack. Nel 1961 ha inoltre lavorato con Nicholas Ray per la realizzazione del film Il re dei re dove ha interpretato la parte di Barabba. Harry Guardino ci lascia all'eta di 70 anni spegnendosi in una triste giornata del 17 Luglio 1995 a Palm Springs negli Stati Uniti in California.


Claudine Auger

Nome: Claudine Oger
Data nascita: 26 Aprile 1942 (Toro), Parigi (Francia)
Eletta miss Francia, esordì sugli schermi nel 1959 ma il film che le rese una larga popolarità fu Agente 007, Operazione tuono (1965) a fianco di Sean Connery. Nel 1963, diretta da Mario Camerini, ha recitato in Il mistero del tempio indiano. Dopo il successo come Bond girl viene chiamata a interpretare ruoli piccanti particolarmente in Italia e diviene molto attiva in film di produzione italiana, francese e spagnola come Il triangolo delle Bermude, 1978, La Bocca, 1990. Lavora molto anche per la televisione.


Vittoria Crispo

Data nascita:1 Maggio 1905 (Toro), Napoli (Italia)
Caratterista fra le più quotate del teatro e del cinema, in particolare quello partenopeo, simpatica, espressiva, sapida e piena di verve, è spesso chiamata dai registi per impersonare popolane pettegole e irruente, comari litigiose, mamme e domestiche fedeli, per una gamma di espressioni fra le più varie, una virago napoletana a mezza strada fra Dolores Palumbo e Tecla Scarano. La carriera ha inizio in teatro nell’immediato dopoguerra nella compagnia di Eduardo De Filippo che le affida personaggi di buon rilievo in Napoli milionaria (1945), Questi fantasmi (1946), Filumena Marturano (1946), Le bugie con le gambe lunghe e Le voci di dentro, entrambe del 1948, La paura numero uno (1950) e molte altre. Ed è sempre nel dopoguerra che inizia la sua avventura nel cinema, dapprima quasi sottotono poi trovando punte fra le più significative, come il personaggio della madre impicciona della “Bersagliera” nei due Pane, amore e... di Luigi Comencini e, soprattutto, quello della sorella invadente dei due protagonisti in Totò, Peppino e la... malafemmina (1956) non facendo per nulla rimpiangere la grande Titina De Filippo, prevista per quel ruolo. In televisione è accanto a Nino Taranto in Il numero vincente, L’avvocato Carraturo e Il padrino diretti da Giuseppe Di Martino nel 1962, per la serie Racconti napoletani di Giuseppe Marotta, e nell’episodio Un braccio di meno, per la serie Racconti dell’Italia di oggi diretto da Majano nel 1963.


Ugo Fangareggi

Data nascita: 30 Gennaio 1938 (Acquario), Genova (Italia)
Nel 1961, mentre sta esercitando la professione di odontotecnico, viene notato da Luigi Squarzina che lo convince a debuttare nello spettacolo teatrale Ciascuno a suo modo. Successivamente si trasferisce a Roma per dedicarsi all’attività cinematografica e, grazie al suo fisico allampanato, ad un mento lungo e particolare e ad una vena satirica insita in lui, riesce ad ottenere qualche ruolo divenendo in breve uno dei caratteristi più quotati degli anni Sessanta. Compie un grande salto di qualità quando viene richiesto da registi come Pietrangeli, De Sica, Risi, Scola e soprattutto Monicelli, che lo lancia nell’orbita della popolarità affidandogli un personaggio simpaticissimo ne L’armata Brancaleone (1966). Fangareggi appare moltissimo sugli schermi, anche se spesso invischiato in produzioni scalcinate o modeste che appannano un po’ la sua popolarità da bizzarro attore di carattere. Nel 1967 è con Gassman in teatro e nel 1969 inizia l’attività televisiva con Geminus, sceneggiato diretto da Luciano Emmer, cui fa seguito anni più tardi un altro sceneggiato, Il passatore, per la regia di Piero Nelli. Nel 1979 fa parte del numeroso cast di Cinema ideato e diretto da Pupi Avati, quindi interpreta Buio nella valle (1983) di Giuseppe Fina, All’ombra del Vesuvio (1985), I promessi sposi (1989) diretto da Salvatore Nocita e infine i serial Sapore di gloria (1988), Un bosco e una capanna (1989) e Un commissario a Roma (1992) e le fiction Le ragazze di piazza di Spagna 2 (1999) di G. Lazotti e Un difetto di famiglia (2002) per la regia di Alberto Simone. È sposato con Antonietta Ermini.


Dante Maggio

Data nascita: 2 Marzo 1909 (Pesci), Napoli (Italia)
Data morte: 3 Marzo 1992 (83 anni), Roma (Italia)
Fratello di Beniamino, Rosalia, Pupella ed Enzo Maggio, lavorò fino dalla più tenera età nel teatro dialettale e di rivista. Nel 1946 esordì nel mondo del cinema, rivelandosi un valido caratterista, adatto sia ruoli comici che patetici. Nella sua vastissima attività, spesso svolta in opere di scarso rilievo, per lo più di tipo comico-musicale-partenopeo, fanno spicco alcune caratterizzazioni in film di maggior impegno, fra i quali possiamo ricordare Luci del varietà (1951, Alberto Lattuada e Federico Fellini), Prima comunione (1950, Alessandro Blasetti), Processo alla città (1952, Luigi Zampa), e, più recentemente, Le tentazioni del dottor Antonio (Federico Fellini), un episodio di Boccaccio ‘70 (1961).


Ralph Wolter

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi dove ha interpretato la parte di Frank. Nel 1969 ha inoltre lavorato con Josef Zachar per la realizzazione del film Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze.


Pinuccio Ardia

Data nascita: 21 Agosto 1914 (Leone), Napoli (Italia)
Data morte: 15 Febbraio 1994 (79 anni), Roma (Italia)
Appartiene alla schiera dei simpatici caratteristi dialettali che abbondano nel cinema italiano. Ma è una di quelle facce che, purtroppo per lui, non rimangono impresse a lungo nella memoria dello spettatore, nonostante la simpatica rudezza di alcuni ruoli. Baffuto, di media statura, magro e ossuto ricorda per un certo verso il Carlo Pisacane (Capannelle) di più facile identificazione. Al cinema giunge abbastanza tardi azzeccando il personaggio del “Barone”, un ladruncolo un po’ imbranato che partecipa ad un colpo organizzato per rubare un favoloso tesoro custodito nel duomo di Napoli nel film Operazione San Gennaro (1966) che Dino Risi dirige con perizia riallacciandosi al genere inaugurato da Monicelli con I soliti ignoti (1958). Al film di Risi non fa seguito alcunché di importante per il caratterista che, pur partecipando ad altri lavori, rimane una faccia oscura per gran parte del pubblico. Partecipa anche a qualche sceneggiato televisivo come Napoli 1860: la fine dei Borboni (1970) della serie I giorni della storia diretto da Blasetti. Nello stesso anno appare nell’episodio Un artista (’o Pruovolo) della serie Piccole storie - Racconti napoletani diretta da Italo Alfaro e nel 1978 nell’episodio La bella società riformata della serie Storie della camorra diretta da Paolo Gazzara e nello sceneggiato Il furto della Gioconda per la regia di Renato Castellan


Enzo Cannavale

Data nascita: 5 Aprile 1928 (Ariete), Napoli (Italia)
Data morte: 18 marzo 2011 , Napoli (Italia)
Attore dotato di un sagace umorismo, Enzo Cannavale è uno degli ultimi esponenti del grande teatro napoletano. Sul palcoscenico ha debuttato molto giovane, e grazie alla sua proverbiale ironia, e alla sua recitazione briosa e allo stesso tempo pacata, ha raggiunto ben presto il successo. Ha partecipato a numerosi spettacoli teatrali, fra i quali ricordiamo Fortunato...! di Armando Curcio ed Eduardo De Filippo con la compagnia di Aldo Giuffré 81985), La festa di Montevergine (1989) e Miseria e nobiltà (1994) di Eduardo Scarpetta. Al cinema ha partecipato a numerosi film, regalando alcune gustose caratterizzazioni. Tra le decine di pellicole a cui ha preso parte ricordiamo Casta e pura (1981) di Salvatore Samperi, Le vie del Signore sono finite (1987) di Massimo Troisi, Nuovo cinema Paradiso 81988) di Giuseppe Tornatore, che gli è valsa la vittoria del Nastro d'argento come miglior attore non protagonista, e La casa del sorriso di Marco Ferreri 81991).

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it


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