I ladri

[Totò e Enzo Turco] [Totò e Armando Calvo]

[Totò e Armando Calvo] [Totò e Armando Calvo]

[Totò e Armando Calvo] [Totò ]

Videoclip titoli di testa

Regia : Lucio Fulci
Soggetto : Coscia,Loy,Jemma,Onorati,Vighi,Fulci
Sceneggiatura : Coscia,Loy,Jemma,Onorati,Vighi,Fulci
Fotografia : Manuel Berenguer
Scenografia : Ugo Pericoli
Musica :Carlo Innocenzi diretta da Franco Ferrara
Montaggio : Gino Talamo
Aiuto regia : Felice D'Alisera
Direttore produzione : Ignazio Luceri
Produzione : Icm Roma/Fenix Film,Madrid
Durata: 95 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Il commissario Gennaro Di Sapio)
Armando Calvo( Joe Castagnato )
Giacomo Furia( Vincenzo Scognamiglio )
Giovanna Ralli( Maddalena,sua moglie )
Enzo Turco( il brigadiere La Nocella)
Roberto De Simone( zio Alberto)
Juan Josè Mènèndez( Salvatore,fratello di Vincenzo )
Rafael Luis Calvo( don Antonio Ciardella )
Maria Luisa Rolando( Concetta Improta )
Felix Fernandez( il dottor Ascione)
Leopoldo Valentini( un brigadiere )
Fred Buscaglione( se stesso )

                 

Soggetto

Il commissario Di Sapio e' sulle tracce di Joe,che ha fatto un grosso colpo negli Usa il cui bottino ha spedito a Napoli in barattoli di marmellata che per caso sono scoperti da Vincenzo.Joe progetta un nuovo colpo ma incappa in Vincenzo e i suoi compari:nella baruffa che segue ci scappa il morto.Joe per scagionarsi dall'accusa di omicidio confessa il primo furto e indirizza la polizia sui veri colpevoli.

Critica e curiosità

Altro film in coproduzione , stavolta italo-spagnola . Esordio alla regia per Luigi Fulci , Totò accetta di partecipare al film a titolo di amicizia . Al film partecipa Fred Buscaglione che interpreta se stesso e canta " Che notte! ". Il film esce in Spagna col titolo di Contrabando in Napoles.
Tutte senza firma le recensioni del film. Dal Corriere della Sera : " [..] Si salvano alcune macchiette , tipicamente napoletane e Totò , che pur male impiegato , trova , di tanto in tanto , lo spunto esilarante " .
Da La Notte . " Il film è una farsa che deve a Totò i suoi momenti migliori " .
Dal Corriere Lombardo : " Totò questa volta è un commissario di pubblica sicurezza . Approssimativo , fiducioso che le cose si sistemeranno da sole , pigro e svagato , in una parola napoletanissimo . [..] L'atmosfera è un pò quella dei Soliti Ignoti , ma i risultati comici sono parecchio inferuiori , anche se Totò , ogni tanto , fa sentire la sua classe [..] " .


Armando Calvo

Data nascita: 25 Dicembre 1919 (Capricorno), San Juan (Portorico - USA)
Data morte: 6 Luglio 1996 (76 anni), Città del Messico (Messico)
Classe 1919, Armando Calvo nasce a San Juan negli Stati Uniti in Portorico sotto il segno del Capricorno. La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Agente Sigma 3 - Missione Goldwather (1966) di Gian Paolo Callegari. Nel 1987 ha inoltre lavorato con Ernesto Arreola, Beatriz Sheridan per la realizzazione del film Rosa selvaggia dove ha interpretato la parte di Sebastian. Armando Calvo ci lascia all'eta di 77 anni spegnendosi in una triste giornata del 6 Luglio 1996 a Città del Messico (Messico).


Giacomo Furia

Data nascita: 1 Gennaio 1925 (Capricorno), Arienzo (Italia)
Uno dei più grandi caratteristi cinematografici e teatrali degli Anni Quaranta e Cinquanta. Debutta sul palcoscenico accanto a Eduardo De Filippo con il quale stringerà una profonda amicizia e un reciproco rispetto della professione. Infatti, è proprio con Eduardo De Filippo che esordisce al cinema nel dramma d'amore e gelosia Assunta Spina (1948) di Mario Mattoli con Anna Magnani e Titina De Filippo. Lo stesso anno, è scelto da Roberto Rossellini come uno dei protagonisti della commedia La macchina ammazzacattivi, mentre l'anno seguente è accanto a Gino Cervi in La sposa non può attendere (1949). Spalla comica o semplice attore di secondo piano accanto a Totò, Peppino De Filippo, Tina Pica, Aldo Fabrizi, Luigi Pavese, Ave Ninchi, Giovanna Ralli, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Raimondo Vianello e Alberto Sordi, è spesso diretto da Mattoli, Steno, Camillo Mastrocinque, Alberto Lattuada e Mario Monicelli in pellicole che hanno scritto la storia del genere comico italiano, soprattutto quelle accanto al principe De Curtis: Totò cerca casa (1949); Totò Tarzan (1950); Totò sceicco (1950); Un turco napoletano (1953); Il medico dei pazzi (1954); Totò all'Inferno (1955); Siamo uomini o caporali? (1955); Destinazione Piovarolo (1955); il perfetto La banda degli onesti (1956); Totò, Peppino e le fanatiche (1958); Totò nella luna (1958); Totò, Eva e il pennello proibito (1959); I ladri (1959); Il monaco di Monza (1963) e Totò contro il pirata Nero (1964). È nel 1954 che spicca nel ruolo del panciuto e ingenuo marito della bella pizzaiola Sophia Loren nell'episodio Pizze a credito de L'oro di Napoli (1954) di Vittorio De Sica. Sarà il primo di molti incontri sul set con la Loren: La domenica della buona gente (1953); Due notti con Cleopatra (1954); Peccato che sia una canaglia (1954) e il fiabesco C'era una volta (1967) di Francesco Rosi. Per ben due volte è stato diretto da Federico Fellini, la prima volta assieme a Lattuada in Luci del varietà (1951) con Giulietta Masina nel ruolo del giornalista Duke, la seconda volta in I clowns (1971), mentre assai di più è stato confermato come attore in un set diretto da Mario Soldati, come Il sogno di Zorro (1952). Furia ha lavorato anche con Amedeo Nazzari in L'ultimo amante (1955), è stato diretto da Franco Rossi in Amore a prima vista (1957), poi ha anche affiancato Ernest Borgnine in Il re di Poggioreale (1961), Fernandel in Giudizio universale (1961); Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in Il giorno più corto (1962), diventando negli Anni Sessanta e Settanta, uno degli attori prediletti da Bruno Corbucci e Antonio Margheriti per i primi film b-movies italiani, di qualunque genere essi siano stati. Recita con Claudio Gora in Io non spezzo… rompo (1971) e in Provaci anche tu, Lionel (1973), poi è accanto a Yul Brynner in Con la rabbia agli occhi (1976). Televisivamente, prenderà parte alla fiction Luisa Sanfelice (1963) e la miniserie di Leonardo Cortese incentrate sul Tenente Sheridan, magistralmente interpretato da Ubaldo Lay. Seguono: Il cappello del prete (1970) di Sandro Bolchi con Antonio Casagrande e Angela Luce; Qui squadra mobile (1973); Storie della Camorra (1978) di Paolo Gazzara con Antonio Casagrande, Isa Danieli, Luigi De Filippo, Ida Di Benedetto, Ivo Garrani, Marzio Honorato, Massimo Ranieri e Giacomo Rizzo; Melodramma (1984); Non basta una vita (1988) di Mario Caiano con Carole André; L'edera (1992) di Fabrizio Costa con Agnese Nano, Maria Rosaria Omaggio, Clarissa Burt ed Erika Blanc; Passioni (1993) di Fabrizio Costa con Giorgio Albertazzi, Giulia Boschi, Mariangela D'Abbraccio, Lorenzo Flaherty, Rosa Fumetto, Simona Marchini, Marino Masé, Paola Pitagora, Gigi Proietti e Virna Lisi; Vado e torno (1998) e Mai con i quadri (1999) di Caiano con Daniele Liotti, Elisabetta Gardini, Alessandra Acciai, Alessio Boni e Jean-Pierre Cassel. Anche se, bisogna dire che il suo volto è legato principalmente a uno spot del Carosello di una famosa azienda di latticini. Nel 1997, ha firmato anche la sua biografia “Le maggiorate, il principe e l'ultimo degli onesti” dove racconta assieme al giornalista Michele Avitabile la sua carriera.


Giovanna Ralli

Data nascita: 2 Gennaio 1935 (Capricorno), Roma (Italia)
Fa la sua prima apparizione sugli schermi a otto anni, nel film di Vittorio De Sica I bambini ci guardano (1943). Ancora ragazzina recita in teatro nella compagnia di Peppino De Filippo, poi, quindicenne, torna al cinema in Luci del varietà (1951), di Alberto Lattuada e Federico Fellini. Inizia così per Giovanna Ralli una brillante carriera che la vede per tutto gli anni '50 spigliata interprete di giovani popolane, belle, vivaci e intraprendenti. Dopo essere comparsa in alcuni film ad episodi di Gianni Franciolini ( Villa Borghese, 1953 e Racconti romani, 1955), accanto a Renato Rascel è Sgargamella nella commedia musicale Un paio d'ali (1957) di Garinei e Giovannini. Nel 1959 grazie, grazie a Roberto Rossellini che le affida una parte nel drammatico Il generale Della Rovere, la Ralli ha modo di manifestare appieno la sua maturità di attrice, sia pure in un ruolo secondario. La conferma delle sue doti arriva l'anno successivo: ancora Rossellini la vuole protagonista di Era notte a Roma, dove interpreta una ragazza brontolona ma di buon cuore che nasconde in soffitta tre soldati fuggiti da un campo di concentramento tedesco. Nel 1964 vince il Nastro d'argento come migliore attrice per La fuga, di Paolo Spinola. Sentimentalmente legata allo sceneggiatore Sergio Amidei, verso la seconda metà degli anni '60 lascia il cinema, ma nel 1974 riappare in ottima forma per fare da madrina al battesimo cinematografico di Renato Pozzetto, in Per amare Ofelia, di Flavio Mogherini. Sempre nello stesso anno Ettore Scola la dirige in C'eravamo tanto amati, nel quale interpreta la grassa e goffa Elide che muore per amore di Gianni (interpretato da Vittorio Gassman), il marito cinico e ambizioso. Un ruolo questo che le fa guadagnare il Nastro d'argento. Nel 1977 sposa l'avvocato Ettore Boschi, mentre a teatro riscuote un grande successo accanto a Giancarlo Sbragia e Paolo Ferrari. Dopo dieci anni di assenza, torna al cinema con un film di Francesca Archibugi ( Verso sera, 1990) e poi prende parte ad una cena tra vecchi amici in Tutti gli anni, una volta l'anno (1993) di Gianfrancesco Lazotti. Dal 1997 prende parte ad alcune miniserie televisive, come Un prete tra noi (1997) e Angelo il custode (2001), nelle quali si fa apprezzare come sempre per il suo finissimo garbo e per la sua inconfondibile spontaneità.


Enzo Turco

Data nascita: 1 Gennaio 1902 (Capricorno), Napoli (Italia)
Data morte: 7 Luglio 1983 (81 anni), Roma (Italia)
Appena terminati gli studi in un istituto industriale della sua città, si dedicò al teatro, imponendosi fino dagli anni Trenta come uno degli attori dialettali più validi, soprattutto come spalla di Nino Taranto. La sua attività nel teatro di rivista continuò intensa e coronata da successo affiancata anche dal lavoro nel cinema, in cui Turco aveva debuttato verso la fine degli anni Trenta. La sua stagione migliore in ambito cinematografico iniziò però alla fine degli anni Quaranta, quando cominciò ad essere richiesto da vari registi, che lo impiegarono in parti di secondo piano, sempre come “spalla” del protagonista, un ruolo in cui Turco dimostrò di trovarsi a suo agio, affermandosi come caratterista disinvolto e brillante, particolarmente adatto a situazioni comiche e farsesche. Oltre che attore, Turco fu anche soggettista e sceneggiatore cinematografico; a lui si devono infatti due film di gusto e argomento tipicamente partenopei, Scapricciatiello (1955) e Ci sposeremo a Capri (1956), purtroppo non realizzati con la cura necessaria. Dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, Turco lavorò spessissimo anche in televisione, partecipando a commedie, a sceneggiati e a serie televisive di successo.


Rafael Luis Calvo

Data nascita: 30 Dicembre 1911 (Capricorno), Madrid (Spagna)
Classe 1911, Rafael Luis Calvo nasce a Madrid (Spagna). 99enne, il prossimo 30 Dicembre, nasce sotto il segno del Capricorno. La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film I ladri (1959) di Lucio Fulci dove ha interpretato la parte di La zio di Vincenzo. Nel 1965 ha inoltre lavorato con Juan Antonio Bardem per la realizzazione del film Amori di una calda estate.


Felix Fernandez


La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di filmmaker ma come interprete tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Tintin et les Oranges Bleues (1964) di Philippe Condroyer dove ha interpretato la parte del professore tournesol. Nel 1961 ha inoltre lavorato con Sergio Leone per la realizzazione del film Il colosso di Rodi dove ha interpretato la parte di Carete. Oltre al ruolo di interprete Felix Fernandez ha lavorato come assistente alla regia nel film guerra di Maurizio Pradeaux I leopardi di Churchill (1970). E ancora assistente alla regia nel film di Rovira Beleta Peccato mortale (1972), assistente alla regia nel film di Tulio Demicheli I due volti della paura (1972), assistente alla regia nel film di Gianni Puccini Dove si spara di più (1967), assistente alla regia nel film di José G. Maesso La testa del serpente (1974).


Fred Buscaglione

Data nascita: 12 Maggio 1921 (Toro), Torino (Italia)
Data morte: 2 Febbraio 1960 (38 anni), Roma (Italia)
Nato a Torino il 23 novembre 1921 da famiglia appartenente alla piccola borghesia, Ferdinando Buscaglione in arte Fred mostra sin da piccino una palese predisposizione per la musica, che i genitori prontamente assecondano iscrivendolo appena undicenne al Conservatorio Giuseppe Verdi: alcuni anni più tardi cominciano le scritture delle orchestre, ed il giovane Fred muove i primi passi da violinista alla Joe Venuti, esibendosi nelle pause fra i ballabili e le canzoni partenopee. Il jazz è la sua passione ed il faro destinato a guidarlo, anche nella successiva produzione leggera. Per dir dei risultati da lui raggiunti nel genere, basti ricordare che, nella classifica dei migliori violinisti jazz europei dei primi anni del dopoguerra, il nome di Nando Buscaglione viene subito dopo quelli, celebri, di Stephane Grappelli e del già citato Joe Venuti. Tuttavia solo tempo dopo, terminata la serie di tournée all'estero con gli Asternovas, egli imbrocca la sua vena più fruttifera: con la complicità del vecchio amico Leo Chiosso, che gli confeziona testi croccanti e spiritosi, di coloritura hard boiled, il nostro mette su un delizioso teatrino di bulli&pupe e dà vita ad un universo canoro ispirato con ogni evidenza ai romanzi di Peter Cheyney, ai film di Eddie Constantine ed ai lavori del giallista Damon Runyon. Brani quali Che bambola! (1956), Teresa non sparare (1957), Eri piccola così (1958: di quest'ultima, diceva che "prima di una canzone è una story, l'articolo di una rivista americana specializzata in hot news, a cui noi aggiungiamo il paradosso togliendo il grottesco") ce lo presentano di volta in volta come Dave lo Sciccoso, Cielo Masterson, Nathan Detroit, improbabili gangster chicagoani o newyorkesi che rifanno il verso ai mille duri delle pellicole hollywoodiane, spietati coi nemici quanto sensibili al fascino femminile. Il successo è enorme, la pubblicità s'impossessa della sua immagine per una serie di spot, il cinema lo subissa di proposte: ma, proprio mentre è all'apice della parabola, la morte lo ghermisce all'alba d'una fredda giornata di febbraio del 1960, mandando la sua Thunderbird rosa a schiantarsi contro un camion in una strada del quartiere romano dei Parioli. Poco prima, forse col cuore gonfio d'amarezza per essersi separato dall'amata moglie Fatima, aveva scritto della disperazione lieve che abita le prime luci del mattino in una strofa di Nel cielo dei bar, melodia fra le sue più struggenti: "Ci vediamo al fondo di un bicchiere / fino a quando l'alba in cielo tornerà / e nell'alba disperata / sarà triste rincasare / per attendere la notte / e poterti ritrovare / al fondo di un bicchiere / nel cielo dei bar". Courtesy of RAI

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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