Totò all'inferno

[ Totò ] [ Totò]

[ Totò]

[ Totò ] [ Totò e Maria Frau]

[ Totò e Mario Castellani] [ Totò,Mario Pisu e Franca Faldini ]

Videoclip titoli di testa

Regia : Camillo Mastrocinque
Soggetto : da un'idea di Antonio de Curtis
Sceneggiatura : Metz,Nelli,Mangimi,De Tuddo,de Curtis,Mastrocinque,Fulci
Fotografia : Aldo Tonti
Scenografia : Alberto Boccianti
Musica : Pippo Barzizza
Montaggio : Gisa Radicchi Levi
Aiuto regia : Leopoldo Savona
Direttore produzione : Alfredo De Laurentiis
Produzione : Carlo Ponti,Excelsa Film,Roma
Durata: 90 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Antonio Marchi)
Maria Frau( Cleopatra )
Dante Maggio( Pacifico )
Ubaldo Lay( Belfagor )
Nerio Bernardi( Satana )
Franca Faldini( Maria )
Erika Sendecher( Lucia )
Mario Castellani( Cri-Cri / il marito della dirimpettaia )
Maja Jusanova( miss Angoscia )
Mario Pisu( Tolomeo )
Vincent Barbi( Al Capone )
Aldo Giuffrè( Minosse )
Gustavo Giorgi( Mustafà )
Fulvia Franco( la dirimpettaia )
Galeazzo Benti( il cantante )
Wilma Casagrande( la signora della pelliccia )
Guglielmo Inglese( il cavalier Scartacchione )
Olga Solbelli( la madre di Cleopatra )
Giulio Calì( Caronte )
Pietro Tordi( il vero pazzo )
Tino Buazzelli( il diavolo segretario )
Amedeo Girard( Cicerone )
Fanny Landini( la fidanzata di Antonio )
Mario Passante( il padre di Antonio )
Mara Werlen( Elena di Troia )
Ignazio Balsamo( l'infermiere )
Salvo Libassi( l'uomo con il fucile )
Cristina Fanton( Messalina )

Altri interpreti :
Teresa Vallesi, Mara Morgan, Anna Berardelli

           

        

        

Soggetto

Dopo una serie di tentati suicidi il ladro Totò annega e si ritrova all'inferno,dove incontra Cleopatra da lui amata in una precedente vita quando era Marcantonio.Per la gelosia di Satana è costretto a fuggire sulla terra ma viene ripreso dai diavoli Alla fine Totò' si sveglia e si accorge che era solo un incubo.

Critica e curiosità

" Totò all'inferno " è il primo degli undici film diretti da Camillo Mastrocinque , in questo Antonio de Curtis è autore del soggetto e Totò e' uno dei co-sceneggiatori . Nel film viene usato il bianco e nero nelle scene di vita reale ed il colore per le scene della discesa all'inferno . Da ricordare lo sketch delle sorelle siamesi e quello del pazzo d'amore ripresi dal suo repertorio teatrale .
Scriveva Vittorio Ricciuti : " [..] E Totò , che è anche autore del soggetto , si è preoccupato di imbastire qualcosa che aderisse alla sua maschera più tipica , quella che in fondo , più è popolare e gradita al pubblico : la maschera di un Totò spettrale e funambolico che storcendo il collo o contorcedosi come se fosse fatto di più pezzi ha lo straordinario potere di far ridere come nessun altro attore comico lo ha .[..] " .
E il solito "vice" dalle pagine del Messaggero : " [..] E' narrato in modo semplicemente caotico , senza la minima ricerca di originalità nè da parte del oggettista , che è lo stesso Totò , nè da parte degli sceneggiatori , che sono responsabili di un dialogo altamente insipido . La regia [..] non conta più del resto nè vale la pena di nominare gli attori che prendono parte alla carnevalata . Qualche altro film come questo qui , e si finisce all'inferno per advvero " .


Maria Frau

Data nascita: 6 Agosto 1930 (Leone), Sassari (Italia)
Esordì giovanissima sul grande schermo, interpretando il personaggio di Margherita da Cortona, nel film omonimo dedicato nel 1950 da Mario Bonnard all’approfondimento di questa interessante e controversa figura femminile. Tuttavia, come spesso accade, la Frau non ebbe in seguito altre occasioni di cimentarsi con parti così impegnative; pur essendo presente in numerosi film, forse anche a causa del loro scarso rilievo artistico, non riuscì a farsi notare se non per la sua bellezza.


Dante Maggio

Data nascita: 2 Marzo 1909 (Pesci), Napoli (Italia)
Data morte: 3 Marzo 1992 (83 anni), Roma (Italia)
Fratello di Beniamino, Rosalia, Pupella ed Enzo Maggio, lavorò fino dalla più tenera età nel teatro dialettale e di rivista. Nel 1946 esordì nel mondo del cinema, rivelandosi un valido caratterista, adatto sia ruoli comici che patetici. Nella sua vastissima attività, spesso svolta in opere di scarso rilievo, per lo più di tipo comico-musicale-partenopeo, fanno spicco alcune caratterizzazioni in film di maggior impegno, fra i quali possiamo ricordare Luci del varietà (1951, Alberto Lattuada e Federico Fellini), Prima comunione (1950, Alessandro Blasetti), Processo alla città (1952, Luigi Zampa), e, più recentemente, Le tentazioni del dottor Antonio (Federico Fellini), un episodio di Boccaccio ‘70 (1961).


Ubaldo Lay

Nome: Ubaldo Bussa
Data nascita: 14 Aprile 1917 (Ariete), Roma (Italia)
Data morte: 27 Settembre 1984 (67 anni), Roma (Italia)
Debutta in teatro nel 1946 nella rivista Niente abbasso, solo evviva con Cimara, Proclemer, Bonucci e Caprioli, entrando poi nella compagnia Merlini-Scelzo. Nel 1947 recita con la Compagnia di prosa di radio Roma dove rimane per otto anni, interpretando duemila spettacoli di prosa con la sua voce inconfondibile, diventando assai popolare. Approda in televisione partecipando allo sceneggiato L'alfiere (1957). Dopo una breve attività cinematografica torna al piccolo schermo in Giallo club. Invito al poliziesco (1959-61), un programma del genere americano a metà tra il quiz e lo sceneggiato giallo, nei panni del tenente Sheridan, sempre avvolto nel suo impermeabile bianco, il personaggio che lo renderà famoso al punto da essere scambiato nella realtà per un poliziotto vero, e quindi invitato a sciogliere dei piccoli gialli. Nel 1963 compare nella trasposizione televisiva di Delitto e castigo e nel 1965 in David Copperfield. Continua a vestire i panni del tenente Sheridan fino al 1972, quando, nell'ultima puntata de La donna di picche, viene colpito da una pallottola (fatto che, nella finzione scenica, vuole simboleggiare l'epilogo della serie). La sua ultima apparizione in televisione risale al 1984, come tenente in pensione nella miniserie Indagine sui sentimenti.


Nerio Bernardi

Data nascita: 23 Luglio 1899 (Leone), Bologna (Italia)
Data morte: 12 Gennaio 1971 (71 anni), Roma (Italia)
Raffinato e carismatico attore dal portamento signorile e dalla voce profonda e incisiva, dopo aver studiato prima matematica e medicina, poi contrappunto e composizione, si è dedicato al teatro e al cinema. Ha recitato in compagnie di prestigio, debuttando con il Teatro degli Italiani di Roma, diretto da Lucio D'Ambra, nel 1922-23 in qualità di attor giovane. Poi nel ruolo di primattore ha recitato nella compagnia della grandissima Maria Melato (1928-31), a cui sono seguite le interpretazioni con le compagnie di Tatiana Pavlova, la Carini-Capodaglio-Betrone, la Solbelli-Calò-Bernardi (1938-39) e la Maltagliati-Ninchi (1948-49). Inoltre ha affiancato due importantissimi nomi della scena italiana: Ermete Zacconi e Dina Galli. Ha lavorato con grandi registi quali Max Reinhardt (si ricordano il Sogno d'una notte di mezza estate nel 1933 e Il mercante di Venezia nel 1935 di Shakespeare), Copeau, Simoni, Pavolini e Visconti. Dal 1919 ha interpretato molti ruoli cinematografici sia in Italia che all'estero. Durante la 2^ Guerra Mondiale si recò in Spagna per girare alcune pellicole. Durante il soggiorno spagnolo, insieme ad altri attori che vi si erano recati per colpa del conflitto (Emilio Cigoli, Paola Barbara, Franco Coop, Romano Calò, Anita Farra), contribuì a doppiare alcuni film. Dal 1952 ha insegnato trucco e comportamento all'Accademia d'arte drammatica”Silvio D'Amico”di Roma.


Franca Faldini

Data anascita: 10 Febbraio 1931 (Acquario), Roma (Italia)
Intelligente, colta, fotogenica, impersonerà sempre una donna non banale, sofisticata ed elegante, mai a corto di gaiezza e vitalità. Ha lavorato con Steno, Mario Monicelli e Roberto Rossellini ma la sua immagine è immancabilmente associata a quella di Totò che, sedotto da una sua foto sulla rivista Oggi, se ne innamorò. Franca divenne così la compagna della sua vita. Tra i film: Attente ai marinai! (Sailor Beware, 1951) di Hal Walker; Totò e le donne (1952) di Steno e Mario Monicelli; Dov'è la libertà...? (1953) di Roberto Rossellini; L'uomo, la bestia e la virtù (1953) di Steno: Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli; Totò all'inferno (1955) di Camillo Mastrocinque.


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità.


Mario Pisu

Data nascita: 21 Maggio 1910 (Gemelli), Montecchio Emilia (Italia)
Data morte: 17 Luglio 1976 (66 anni), Velletri (Italia)
Iniziò a comparire sullo schermo nel 1935 (Re burlone) e proseguì alternando l'attività teatrale, prevalente, con quella cinematografica. Fu tra l'altro in un paio di occasioni a fianco di Angelo Musco: ma in genere svolse un lavoro di oscura routine. Seppe infine valorizzarlo, nel 1963, Federico Fellini in Otto e mezzo e soprattutto, nel 1965, in Giulietta degli spiriti. Pisu aveva anche realizzato, nel 1953-54, due film in qualità di regista, ma si trattò di opere scarsamente rilevanti (La brigata della speranza, La grande avventura). Tra i film: Mio figlio professore (1946) di Renato Castellani; Il vedovo allegro (1949) di Mario Mattoli; Io sono il Capataz (1950) di Giorgio Simonelli; Totò all'inferno (1955) di Camillo Mastrocinque; Primo amore (1958) di Mario Camerini; Mariti a congresso (1961) di Luigi Filippo D'Amico; Anni ruggenti (1962) di Luigi Zampa; I compagni (1963) di Mario Monicelli.


Vincent Barbi


La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Guerra e pace [1] (1955) di King Vidor dove ha interpretato la parte di Balaga, il cocchiere di Dolochov. Nel 1955 ha inoltre lavorato con Camillo Mastrocinque per la realizzazione del film Siamo uomini o caporali? dove ha interpretato la parte del segretario.


Aldo Giuffré

Data nascita: 10 Aprile 1924 (Ariete), Napoli (Italia)
Data morte: 26 giugno 2010 , Roma (Italia)
Fino a che un'operazione alla gola non lo privò di una delle sue qualità migliori (la pastosa voce napoletana), Giuffré fu uno dei più sicuri valori in tv, alla quale si dedicò stabilmente negli anni Sessanta, dopo una lunga, ma splendida gavetta nella compagnia di Eduardo De Filippo (dove aveva debuttato assieme al fratello Carlo). Il grande mestiere gli permise di passare dalla commedia più disimpegnata (le avventure giallo-rosa di Laura Storm) alla tragedia classica (Macduff in “Macbeth”), dal dramma moderno (il regista di “La ragazza di campagna”) a quello in costume (don Pedro in “Mariana Pineda”, Corina in Antonello capobrigante). Ha partecipato anche a originali sceneggiati televisivi, tra cui La figlia del diavolo. A parte il ruolo d’esordio al cinema nel drammatico Assunta Spina (1948) di Mario Mattoli, è spesso caratterista comico (in un mondo ironico e scanzonato, in una dimensione da commedia che gli è più congeniale): è in Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica, prende parte alle commedie erotiche degli anni Settanta e fa parte del cast di Scugnizzi (1989) di Nanni Loy e de La Repubblica di San Gennaro (2003) di Massimo Costa.


Fulvia Franco

Data nascita: 21 Maggio 1931 (Gemelli), Trieste (Italia)
Data morte: 15 Maggio 1988 (57 anni), Roma (Italia)
Ex moglie del pugile e attore Tiberio Mitri, lavora con lui per un breve periodo nei fotoromanzi. Viene eletta Miss Italia nel 1948 e nello stesso anno interpreta il suo primo film, Totò al giro d'Italia, di Mario Mattoli. La sua carriera, costruita sull'avvenenza fisica, caratterizzata dai boccoli neri e i tratti delicati del volto, è costituita da ruoli di donna fatale o da frivole commedie ambientate nel mondo dello spettacolo. Oltre Totò al giro d'Italia (1948): Totò a colori (1952) di Steno; Le avventure di Giacomo Casanova (1954) di Steno; Totò all'inferno (1955) di Camillo Mastrocinque: A sud niente di nuovo (1956) di Giorgio Simonelli: Buongiorno, primo amore! (1957) di Marino Girolami; Ercole e la regina di Lidia (1959) di Pietro Francisci: L'amore difficile (epis. Avventura di un soldato di Nino Manfredi, 1962); Alta infedeltà (epis. Scandaloso di Franco Rossi, 1964): Letti sbagliati (epis. 00 Sexy Missione bionda platino, 1965) di Steno.


Galeazzo Benti

Nome: Galeazzo Bent
Data nascita: 6 Agosto 1923 (Leone), Firenze (Italia)
Data morte: 20 aprile 1993 , Firenze (Italia)
Quando il conte Bentivogli si accorse che il nipote Galeazzo, alto, bello, brillante, raffinato, seduttore, stava trascinando”nel fango del cinematografo”il buon nome del casato, gli impose, per vie legali, di”potare”il cognome. Nacque così, dall'ira del nonno, un elegante nome d'arte: Galeazzo Benti. Divenne sulla scena (e spesso sullo schermo) il”gagà”per antonomasia. Rappresentò quindi sia in teatro che sullo schermo il giovanotto snob e nullafacente, con erre moscia e movenze sincopate. Nella stagione 1943-44, Benti recitò in Ritorna Za Bum di Marcello Marchesi, accanto ad Alberto Sordi, anch'egli agli esordi. Il successo si ripeté nella stagione successiva con Sai che ti dico??dello stesso autore, sempre accanto ad Alberto Sordi, Vivi Gioi, Ave Ninchi e Luigi Pavese. Nel 1944-45 fu in Pasquino di Vittorio Metz e alla rivista, dedicata all'irriverente personaggio romano (le”pasquinate”erano poesie polemiche contro le autorità), alla quale parteciparono Sergio Tofano, Enrico Viarisio e Aroldo Tieri. Nella stessa stagione, fu in Imputato alziamoci!di Michele Galdieri, accanto a Vittorio Caprioli e Alberto Bonucci, con Lucy D'Albert soubrette. Affrontò la satira con Soffia, so'...di Garinei e Giovannini, famosissima rivista con Anna Magnani e Alberto Sordi. Nella stagione 1952-53 fu eccellente in La piazza di Michele Galdieri, con Carlo Dapporto. Tramontata la rivista ed esauritosi il filone dei filmetti comico-musicali (ne interpretò una sessantina, di cui sette con Totò), Benti nel 1955 si trasferì in Venezuela, allestendovi una compagnia di produzione televisiva (programmi e spot). Venne richiamato in Italia nel 1979 da Ettore Scola per il film La terrazza. In Italia tornò”vendicativo come il conte di Montecristo”, raccontava spiritosamente,”Quando un produttore mi proponeva di fare il gagà, gli dicevo di andare a…”. Dopo il suo rientro in patria, oltre ad aver recitato in alcune commedie teatrali, ha interpretato una quindicina di film e serial tv, meritandosi anche una nomination al David di Donatello per il film Io e mia sorella (1987) di Carlo Verdone. Da ricordare infine il ruolo dell'anziano nobile decaduto che insegna buone maniere a un giovanotto aspirante conte, interpretato da Christian De Sica, nel remake del film Il conte Max (1991).


Guglielmo Inglese

24 Novembre 1892 (Sagittario), Napoli (Italia)
Appartenente ad una famiglia di origine pugliese, calca la scene sin dall’età di due anni, poi fa parte di varie compagnie di giro fra cui, importantissima, quella di Raffaele Viviani nel 1920. Abbandona il teatro per dedicarsi con impegno alla radio dove disegna con gustosa ironia alcune macchiette di tipico stampo meridionale, come il “cafone pugliese”, che lo conducono ad una certa popolarità. Inevitabile pertanto che il cinema si interessi a lui proponendogli in film commerciali la ripetitività delle macchiette radiofoniche, di simpatia contagiosa e di immediata comicità, anche se egli viene sempre relegato a ruoli di terzo piano, da caratterista bonario e semplicione, spesso in produzioni minori. Non raggiunge mai una grande popolarità ma, sin dal suo debutto nel cinema che è piuttosto tardivo, il pubblico lo riconosce subito. È molto attivo in teatro, e talvolta fa da spalla a Totò per alcune gustose gag da rivista come 50 milioni, c’è da impazzire! (1936). È anche autore di spassose riviste fra le quali Dal guanto al milione! (1937) e La cosa è andata così (1938).


Olga Solbelli

Data nascita: 11 Maggio 1898 (Toro), Forlì (Italia)
Data morte: 8 Settembre 1976 (78 anni), Bologna (Italia)
Dopo un’intensa e significativa attività nel teatro di prosa, in cui riscosse notevole successo per le sue capacità di espressione e di sensibilità interpretativa, nel 1936 esordì nel cinema. Prima e dopo la guerra comparve in numerosi film piuttosto commerciali e di non grande interesse artistico, relegata in parti di secondo piano che non le permisero di far valere pienamente le sue capacità. Dotata di una bella e duttile voce, lavorò anche come doppiatrice.


Giulio Calì

Data nascita: 26 Marzo 1895 (Ariete), Roma (Italia)
Data morte: 20 Gennaio 1967 (71 anni), Roma (Italia)
Proveniente dal mondo dell'avanspetta¬colo e del teatro dialettale, in cui aveva esercitato una intensa attività, esordi nel cinema interpretando un ruolo significativo ne Il mulino del Po,tratto dal romanzo omonimo di Riccardo Bacchelli e diretto nel 1949 da Alberto Lattuada. In seguito, ha partecipato a nu¬merosi film, in cui ha saputo creare, con grande abilità, tutta una serie di vivaci macchiet¬te, ora comiche, ora patetiche, ma sempre caratterizzate in modo eccellente, anche se talora un po' manierate. Una delle sue migliori caratte¬rizzazioni rimane quella a cui Cali diede vita ne Il cappotto, un film tratto da uno dei Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol e diretto nel 1959 da Alberto Lattuada). In esso, il ruolo del protagonista, il modestissimo impiegato Carmine De Carmine, fu interpretato da Renato Rascel, che diede una notevole prova delle sue capacità, creando un personaggio di grande intensità umana, al tempo stesso umoristico, patetico e malinconico. Costretto a fare i conti con un miserrimo stipendio, Carmine deve affrontare la spesa, per lui enorme, di farsi cucire un cappotto nuovo, perché il vecchio è talmente logoro e malandato da non potersi più riparare. Ma tale necessità non rappresenta un vero e proprio evento solo per lui; lo è anche per il suo sarto (interpretato appunto da Cali), che da tempo non cuce più un capo nuovo, abituato com'è ad una clientela che chiede solamente rattoppi e aggiustature di abiti ormai consunti. Perciò, non solo la scelta del modello, della stoffa e la realizzazione del capo rappresentano per lui un'impresa da programmare a lungo e da eseguire tenendo conto di ogni minimo particolare; una volta che il cliente se n'è andato indossando il suo bel cappotto nuovo, il sarto, come un'artista desideroso dell'approvazione del pubblico, non può resistere alla tentazione di seguirlo di nascosto, per vedere l'effetto che la sua creazione fa sui passanti, esclamando “L'ho fatto io!”, ogni volta che se ne presenta l'occasione.


Pietro Tordi

Data nascita: 12 Luglio 1906 (Cancro), Firenze (Italia)
Attore teatrale, esordì nel cinema nel 1937, in ruoli secondari, poco più che da comparsa. Tuttavia, soprattutto negli anni del dopoguerra, la sua presenza sul grande schermo divenne più assidua; anche se relegato in parti di secondo piano, Tordi seppe comunque imporre la sua presenza, grazie alla propria imponenza fisica e alla voce profonda e bene impostata. Particolarmente adatto a parti drammatiche, fu tuttavia dotato di una notevole duttilità, tanto che, ormai non più giovane, seppe sostenere con bravura anche ruoli comici o grotteschi. Degne di essere ricordate, le sue interpretazioni in Achtung banditi! (1951, Carlo Lizzani), in Divorzio all’italiana (1961, Pietro Germi) e, più recentemente, ne Il delitto Matteotti (1973, Florestano Vancini) e ne Il marchese del Grillo (1981, Mario Monicelli).


Tino Buazzelli

Nome: Agostino Buazzelli
Data nascita: 13 Settembre 1922 (Vergine), Frascati (Italia)
Data morte: 20 Ottobre 1980 (58 anni), Roma (Italia)
Diplomatosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica, Buazzelli diede inizio alla sua attività cinematografica nel 1949,con La fiamma che non si spegne, diretto da Vittorio Cottafavi. Attore vigoroso e ricco di personalità, ha tratteggiato personaggi sempre molto interessanti, anche se spesso in parti di secondo piano e in film di scarso rilievo. Tra le sue migliori interpretazioni è degna di nota quella di un giovane disilluso, con un passato di rivoluzionario fallito, ma ancora pieno di velleità, in Chi lavora è perduto - In capo al mondo, diretto nel 1963 da Tinto Brass. Tuttavia, se la sua carriera cinematografica è stata marginale, dobbiamo invece ricordare che Buazzelli, a partire dal 1947, ha svolto un' intensa attività teatrale, lavorando al Piccolo Teatro di Roma, al Piccolo di Milano, al Teatro Stabile di Genova e a quello di Torino. In seguito, come magnifico interprete televisivo ha fatto conoscere al grande pubblico i testi di Brecht, Shakespeare, Miller, Pirandello. Come protagonista di ottimi sceneggiati, nel 1966 fu il protagonista di Charlov e le figlie, tratto un'opera di Ivan Turgenev, mentre nel 1968 portò sul piccolo schermo Tartarino sulle Alpi, prestando la sua straripante fisicità all'improbabile eroe di Alphonse Daudet. La sua mole gli fu di aiuto anche per rivestire gli ampi panni di Nero Wolfe, il celebre investigatore infallibile e misantropo, appassionato coltivatore di orchidee, nato dalla fantasia di Rex Stout. In questa fortunata serie televisiva, Buazzelli ebbe come partner un giovane Paolo Ferrari, atletico e dongiovanni. Nel 1970, Buazzelli fu sceneggiatore e regista , oltre che interprete, dello sceneggiato Papà Goriot , tratto dal romanzo omonimo di Honoré de Balzac.


Amedeo Girard

Data nascita: 14 Febbraio 1893 (Acquario), Napoli (Italia)
Data morte: 12 Febbraio 1972 (79 anni), Napoli (Italia)
Grande caratterista napoletano, Amedeo Girard ha regalato al cinema e al teatro ruoli umani e gustosi, che ha tracciato grazie alla sua immancabile bonomia e al suo arguto umorismo. Figlio di attori, esordì in teatro giovanissimo come sostituto del grande Federico Stella, nel dramma Caterina la pettinatrice di San Giovanni a Carbonara, facendo poi seguire a questo, opere di De Lise, di Minichini, Starace e Di Maio. Il vero successo arrivò quando Girard passò alla sceneggiata, dando vita a formazioni come la Compagnia della Canzone Sceneggiata, con la quale, e sempre al rinomato Teatro San Ferdinando, mise in scena soprattutto lavori del grande poeta napoletano Salvatore Di Giacomo che nutriva per Girard grande stima sia come uomo che come attore. Anche il grande Raffaele Viviani lo volle con sé in 'O bello guaglione e Napoli tascabile. Amedeo Girard aveva il teatro nel sangue: dotato di una memorabile presenza scenica, era un maestro nel caratterizzare i personaggi e ad interpretare con raffinato stile ogni spettacolo, commedia o dramma che fosse. Da ricordare le numerose collaborazioni al fianco di Eduardo De Filippo, con cui ha lavorato in tantissime commedie, da Palummella zompa e vola a Miseria e nobiltà, da La casa n. 7 a Mia famiglia. Amedeo Girard, oltre al teatro, ha preso parte a più di cinquanta film, quasi tutti del genere comico (fra cui ricordiamo Un turco napoletano, del 1953, al fianco di Totò, e Le notti di Cabiria, del 1957, diretto dal grande Federico Fellini ) e a diversi lavori televisivi. Si spense nel 1972, tra il dolore di quella Napoli che lui aveva amato e dalla quale fu dolcemente riamato.


Mario Passante

Data nascita: 14 Ottobre 1912 (Bilancia), Napoli (Italia)
Attore molto presente nel cinema degli anni Cinquanta e in parte degli anni Sessanta, in ruoli secondari. Giunse sul grande schermo dopo una discreta attività in spettacoli di rivista e di teatro dialettale, con una parte in Processo alla città (1952, Luigi Zampa); nel film, che ebbe come protagonista Amedeo Nazzari, Passante diede vita all'ambiguo personaggio del gioielliere De Nicola, in apparenza cittadino integerrimo, in realtà abituale ricettatore e riciclatore di oggetti rubati. Passante comparve anche ne La lupa (1953, Alberto Lattuada), in cui tratteggiò con grande efficacia il viscido personaggio di Don Pietro Imbornone, proprietario di una manifattura di tabacchi e pronto ad approfittare del suo potere per pretendere laidamente i favori di ogni donna giovane e piacente su cui si posino i suoi occhi. Tuttavia, il capolavoro interpretativo di Passante può essere considerato un personaggio di Le notti di Cabiria, girato nel 1957 da Federico Fellini, in cui incarnò, con straordinaria vivezza ed evidenza fisica, uno storpio, ex tenutario di bordelli, in pellegrinaggio al santuario della Madonna del Divino Amore, certo di ottenere la grazia di guarire dalla sua deformità. Passante interpretò numerosi film, sempre in parti di secondo piano, talora ridotte quasi a semplici figurazioni, sufficienti tuttavia perché egli si affermasse come uno dei migliori attori del suo genere per la professionalità e il senso della misura.


Ignazio Balsamo

Data nascita: 25 Ottobre 1912 (Scorpione), Catania (Italia)
Data morte: 7 Agosto 1994 (81 anni), Catania (Italia)
Bruno, espressivo, faccia perfetta per tipi malvagi o criminali incalliti con un paio di baffetti alla Clark Gable, da giovanissimo calca le scene in varie compagnie dialettali che agiscono nella sua città o compiono giri nelle cittadine siciliane, È scoperto, mentre sta recitando in un teatrino, da Pietro Germi alla ricerca di un nuovo volto che abbia i tratti somatici del “delinquente mafioso” Ciccio Messana nel film che sta per dirigere nell’isola, In nome della legge. È il 1948, Ignazio Balsamo supera a pieni voti il provino e, traferitosi a Roma, inizia una regolare attività artistica anche se relegato sempre a ruoli marginali e sempre allo stereotipo del “cattivo” siciliano, ruolo che gli va un po’ stretto ma che l’attore sostiene a meraviglia. La sua carriera è tracciata e in un decennio o poco più Balsamo partecipa a una enorme quantità di film, d’avventura e melodrammi, alcuni di denuncia sociale diretti da registi di tutto rispetto ma rimanendo sempre un po’ in ombra. Fa anche l’organizzatore generale della Fortunia Film del produttore Felice Zappulla e agli inizi degli anni Sessanta si mette a fare il direttore e il segretario di produzione per la Romana Film di Misiano. Sposato con Gina Rapicavoli, anche lei attrice e sua compagna sulla scena, è pure autore di due commedie «Tila di ragnu» e «Casa cantoniera», scritte in siciliano intorno agli anni Settanta, ma mai rappresentate.


Cristina Fantoni

Data nascita: 7 Ottobre 1937 (Bilancia), Modena (Italia)
La sua attività è stata intensa e promettente soprattutto in televisione; al contrario, in ambito cinematografico, è apparsa non molto spesso, anche se in ruoli abbastanza incisivi e ricchi di possibilità espressive, benché non di primissimo piano. Il suo esordio nel cinema risale al 1953, quando comparve in Siamo donne,un film ad episodi girato nel 1953 da vari registi di grido e che si configurava come una galleria di “ritratti” di attrici famose, in chiave “neorealistica”.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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