TuttoTotò: Il grande maestro

[Totò e Mario Castellani] [Totò e ]

[Totò,Ernesto Calindri e Mario Castellani ] [Totò ]

Videoclip titoli di testa

Regia : Daniele D'Anza
Soggetto : Antonio de Curtis,Bruno Corbucci
Sceneggiatura : Antonio de Curtis,Bruno Corbucci
Fotografia : Marco Scarpelli
Scenografia : Giorgio Aragno
Musica : Gianni Ferrio
Montaggio : Sergio Muzzi
Assistente alla regia :Simone Mattioli
Produzione : Aldo Pace per la BL Vision,Roma
Prima trasmissione Rai: Programma nazionale, 13 maggio 1967, ore 21,00
Durata: 50 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( il maestro Mardoccheo Stonatelli )
Giusi Raspani Dandolo( Peppina sua moglie )
Alfredo Rizzo( il postino )
Mario De Simone( il cafone con l'asino )
Mario Castellani( l'avvocato Gennaro Spaghetti )
Pietro Gerlini( il proprietario dell'albergo )
Valeria Fabrizi( la cameriera dell'albergo )
Nietta Zocchi( Concetta la vicina di casa )
Ernesto Calindri( Ercole Sansone )

Altri interpreti :
Elsa Ghiberti,Alberto Nucci, Nello Riviè,Regina Seifert

Soggetto

L'episodio e' un adattamento in chiave moderna della farsa "La camera affittata a tre" a cui alla fine e' stata aggiunta la marcia dei bersaglieri con cui Totò amava chiudere le sue riviste.
Mardocheo Stonatelli maestro di musica cerca in tutti modi di affermarsi nel campo artistico, un pò per vena musicale un pò per sbarcare il lunario.

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Giusi Raspani Dandolo

Data nascita: 23 Agosto 1916 (Vergine), Trani (Italia)
Data morte: 14 Gennaio 2000 (83 anni), Roma (Italia)
Specializzata nel repertorio brillante, ha tuttavia interpretato molti classici: soprattutto negli anni '50 al Piccolo Teatro di Milano, in Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello e La casa di Bernarda Alba di Federico Garçia Lorca. Indimenticabile nel ruolo della signora Peachum nell' Opera da tre soldi di Bertold Brecht. Di lei Giorgio Strehler apprezzava la versatilità, una capacità davvero non comune nell'assumere i ruoli più diversi, da quelli brillanti - sui quali avrebbe costruito la seconda parte della sua carriera - a quelli drammatici; dal vaudeville di Feydeau al repertorio classico, specialmente Molière, a fianco di Mario Scaccia con cui formò compagnia nel 1963, e col quale contribuì a far conoscere Ionesco recitando Delirio a due. Nel 1964 ricevette il Premio San Genesio per l'interpretazione di mamma Varon in La fastidiosa di Franco Brusati a fianco di Salvo Randone. Molti, infine, gli spettacoli di rilievo: Clizia, Le morbinose, Ciao Rudy, con Alberto Lionello, e Pensaci, Giacomino!con Antonio Crast. In televisione prese parte a numerosi sceneggiati, come Una tragedia americana (1962), La cittadella (1964) e David Copperfield (1965), inoltre la si vide anche partecipe delle serie Le inchieste del commissario Maigret (1964), accanto a Gino Cervi, e Nero Wolfe (1970), accanto a Tino Buazzelli. Si spense dopo una lunga malattia all'età di ottantatre anni.


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità.


Ernesto Calindri

Data nascita: 5 Febbraio 1909 (Acquario), Certaldo (Italia)
Data morte: 9 Giugno 1999 (90 anni), Milano (Italia)
Debuttò sulle scene quasi per caso dopo aver intrapreso gli studi di ingegneria. Alto, di bella presenza, debuttò nel 1929 accanto a Luigi Carini; fu poi accanto a grandi attori del teatro italiano, come Ruggero Ruggeri, Dina Galli, Elsa Merlini, Paola Borboni e Ave Ninchi. Nell'estate del 1937 venne chiamato da Renato Simoni a Venezia per sostenere la parte di Florindo ne Il bugiardo di Carlo Goldoni e da quel momento iniziò la sua brillante carriera, in ruoli di primo piano e in un repertorio quanto mai vario, accanto a nomi importanti come quelli di Sergio Tofano, Luigi Cimara, Antonio Gandusio, Emma Gramatica, Laura Adani e Evi Maltagliati. I tempi comici, l'innata eleganza, la saporosa ironia e quel suo fare sorridente e argutamente salottiero, ne hanno fatto l'interprete ideale della commedia borghese leggera. Nel 1944 fu affianco di Laura Adani, Tino Carraro e Vittorio Gassman; nel 1950 creò la sua prima vera compagnia, che comprendeva, fra gli altri, anche Lia Zoppelli, Valeria Valeri, Lauretta Masiero, Franco Volpi e Alberto Lionello. Ha avuto esperienze anche al Piccolo Teatro di Milano e allo Stabile di Genova, con registi quali Visconti, Strehler e Costa che lo diresse ne L'avaro di Molière (1970), una delle sue più riuscite interpretazioni. Alla popolarità ottenuta con i numerosi successi teatrali, Calindri ha aggiunto quella conquistata in televisione, come testimonial (dal 1966 al 1984) di un noto aperitivo: così divenne “l'uomo del Cynar ", caso unico di messaggero pubblicitario che allargò a dismisura la sua fama. Sul video in quegli anni, oltre che in numerose commedie, apparve anche in uno show tutto suo, Il signore delle ventuno (1962). Dal 1969 al '75, al San Babila di Milano, fu direttore di una formazione semi-stabile, con un repertorio pronto a spaziare da Feydeau a Rattigan, da Ionesco a Pirandello. In seguito ha continuato a essere molto attivo sulle scene, in lavori nei quali si è sempre contraddistinto per quel suo tratto di grande eleganza e civiltà e per la sua proverbiale e garbata ironia ( Sul lago dorato, Indovina chi viene a cena??). Per una decina d'anni, a partire dal 1975, Calindri fu anche maestro, insegnando all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Negli ultimi anni si dedicò soprattutto alla messa in scena di opere di Shakespeare, Molière e Pirandello. Nel 1993 è stato insignito del titolo di Grande ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica. Festeggiò il suo novantesimo compleanno in scena, recitando Il borghese gentiluomo di Molière. Quest'ultima forse l'interpretazione che più gli si addiceva: davvero un attore gentiluomo. Personaggio che ha attraversato generazioni, riscuotendo consenso e simpatie dalle diverse fasce di pubblico.


Mario De Simone

Data nascita: 17 Marzo 1930 (Pesci), Caserta (Italia)
Data morte: 8 Novembre 1999 (69 anni), Roma (Italia)
Fin da giovane dimostra notevoli doti sarcastiche per impersonare gustose figurine di contorno in filmetti commerciali e in commedie brillanti, spessissimo in quelle senza pretese realizzate da Marino Girolami. La sua mimica particolare e la simpatica aria disincantata gli permette di essere richiesto da produttori e registi, tra cui Bolognini, Mastrocinque, Monicelli, Sergio Corbucci, che gli affidano i ruoli più disparati: dal meccanico al marmittone, al contadino, al bagnino, sempre amico fidato dei protagonisti, però, comunque, relegato in secondo o terzo piano, ruoli che non gli permettono di uscire dai ranghi per sostenere parti più impegnative e di un certo spessore. Talvolta il De Simone è impegnato in personaggi talmente secondari da non accorgersi neppure della sua presenza, pur dotato di una certa disinvoltura e di caratteristiche da buon attore da non sottovalutare. E purtroppo rimane, cosa non insolita nel cinema italiano, uno dei tanti caratteristi, nel suo caso un “giovane caratterista”, male utilizzato e con poche possibilità di poter accedere a ruoli più gratificanti.


Valeria Fabrizi

Data nascita: 28 Ottobre 1938 (Scorpione), Verona (Italia)
Attrice italiana. Bellezza procace, viene reclutata per interpretare ruoli secondari nella commedia all’italiana, dove colleziona una serie di titoli evocativi come Ferragosto in bikini (1960) di M. Girolami, Le massaggiatrici (1962) di L. Fulci, Le motorizzate (1963) di M. Girolami, I marziani hanno dodici mani (1964) di Castellano e Pipolo, I due magnifici fresconi (1969) di M. Girolami con il duo F. Franchi e C. Ingrassia. Sempre molto attiva, si fa notarepiù tardi in Dichiarazioni d’amore (1994) di P. Avati e in Bagnomaria (1999) di G. Panariello, non disdegnando i serial tv (Linda e il brigadiere, 1997; Sei forte, maestro, 2000).


Alfredo Rizzo

Data nascita: 6 Settembre 1991 (Vergine), Nizza (Francia)
Data morte: 6 Settembre 1991 (0 anni), Roma (Italia)
Tradizionalmente, grazie a siti autorevolissimi in materia di caratteristi, quando si cerca qualche immagine di Alfredo Rizzo, appare sempre quella di un omino dalla carnagione chiarissima e dai capelli radi che parla, agitato, con dietro delle corna impagliate, appese al muro, che vogliono ovviamente comunicare un messaggio in più nel film Delitto al ristorante cinese. Pochi sanno che dietro la storia di questo attore c'è anche la storia del cinema italiano che va dalla fine degli anni Trenta agli anni Ottanta e che si fonde tra attualità politica, sesso, socialità e costume. Caratterista francese (almeno di nascita), ma naturalizzato in Francia che fu spesso usato nei ruoli da cattivo. Agli esordi della sua carriera si distinse nell'avanspettacolo e nella rivista, recitando di frequente accanto al fratello Carlo Rizzo (con il quale fondò una propria rivista) e con il comico Macario. Debuttò cinematograficamente a partire dal 1939, lavorando con il regista comico Mario Mattoli che lo inserì in pellicole come Lo vedi come sei… Lo vedi come sei? (1939, fra l'altro sempre con il fratello e sempre come spalla di Erminio Macario), I pompieri di Viggiù (1949, con Totò), I cadetti di Guascogna (1950, con Ugo Tognazzi), e Siamo tutti inquilini (1953, con Peppino De Filippo e Aldo Fabrizi). Dopo il drammatico Sperduti nel buio (1947) di Camillo Mastrocinque, con Vittorio De Sica e Tina Pica, comincia la sua lunga collaborazione con Giorgio Simonelli che lo affiancherà in molte delle sue commedie, facendolo lavorare accanto al già citato Tognazzi e alla coppia Franco & Ciccio. Carlo Ludovico Bragaglia, Luigi Zampa, Duilio Coletti, Aldo Fabrizi e soprattutto Alessandro Blasetti (nell'esilarante Altri tempi) lo imporranno nei loro film comici. E come non citare Pane, amore e fantasia (1953) di Luigi Comencini? Intorno alla seconda metà degli anni cinquanta, ha già lavorato con Bolognini ed è pronto per dare il suo meglio anche in un kolossal straniero come Guerra e pace (1955) di King Vidor con Vittorio Gassman, Henry Fonda e Audrey Hepburn e, in seguito a Sorrisi e Canzoni (1958) di Luigi Capuano, eccolo nel florido cast de La dolce vita (1960) di Federico Fellini che lo rivorrà anche ne I clowns (1971). Carmen di Trastevere (1962) di Carmine Gallone e una lunga serie di regie con Mario Amendola, Marino Girolami, Gianni Grimaldi, Bruno Corbucci e Paolo Solvay ne faranno uno dei caratteristi più usati negli anni '70. Poi nel 1986, recita la sua ultima parte nel film tv di Bruno Corbucci Le volpi della notte. Di lì a poco morirà, ma non lasciandoci solo in eredità le sue macchiette. Alfredo Rizzo è stato infatti anche un regista a partire dal 1971, quando diresse la svampita Rossella Como ne I giardini del Diavolo, seguiranno i film con Femi Benussi Carnalità (1974) e La sanguisuga conduce la danza (1975), per non parlare di Suggestionata (1978) con Eleonora Giorgi e Gabriele Ferzetti, dove cerca (ma non riesce) di intrecciare storie di drammatica disperazione.


Nietta Zocchi

Data nascita: 10 Luglio 1909 (Cancro), Torino (Italia)
Data morte: 23 Aprile 1981 (71 anni), Roma (Italia)
Ha svolto una intensa attività teatrale e televisiva, affermandosi caratterista efficace e vigorosa. Nel cinema esordi nel 1936 e ha interpretato numerosi film, prima e dopo la seconda guerra mondiale, in ruoli di secondo piano, un poco caricaturali e grotteschi.


Piero Gerlini

Data nascita: 19 Luglio 1925 (Cancro), Roma (Italia)
Frequenta la facoltà di scienze politiche senza laurearsi. Si avvicina al teatro, collaborando con piccole compagnie che operano in campo parrocchiale. A causa di non brillanti condizioni economiche è costretto a rinunciare alla regolare frequenza dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Trova lavoro presso lo Stabile di Genova e in seguito, a Londra, presso la BBC. Rientrato in Italia lavora con una certa assiduità sia nel cinema (dove aveva esordito nel 1954 con Le vacanze del sor Clemente), sia in televisione. Dal 1971 al 1973, ancora per lo Stabile di Genova recita in 8 settembre 1943 diretto da Luigi Squarzina. È anche attore in spot pubblicitari (Riello). Piacevole caratterista nel cinema, dove raramente ha occasione di interpretare ruoli di rilievo, dimostra ottime qualità d’attore, anche drammatico, in numerosi lavori televisivi. Fra i tanti ricordiamo Suicidio perfetto di A. Bonucci (1962), Questa sera parla Mark Twain di D. D’Anza (1965), L’affare Picpus (serie Maigret) di M. Landi; L’orologio si è fermato (serie Il triangolo rosso) di R. Deodato (1969), La donna di cuori (serie Sheridan) di L. Cortese (1969), L’età di Cosimo de’ Medici di R. Rossellini, La donna da punire (serie Solo la verità) di D.B. Partesano (1976); La polizia non deve essere avvertita (serie Qui squadra mobile) di A.G. Majano (1976), Il processo a Maria Tarnowska di G. Fina (1977), Il delitto Paternò di G.L. Calderone (1978), Rosaura di G.L. Calderone e Suggestion diabolique (serie I racconti del maresciallo) di G. Soldati entrambi nel 1981.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it


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