Napoli milionaria

[Totò e Titina De Filippo] [Totò,Eduardo De Filippo e Leda Gloria]

[Leda Gloria e Delia Scala] [Concetta Palumbo e Gianni Glori]

[Totò e Eduardo De Filippo] [Totò e Dante Maggio]

[Titina De Filippo,Leda Gloria e Carlo Ninchi] [Eduardo e Titina De Filippo con Leda Gloria]

[Leda Gloria e Aldo Giuffrè] [Leda Gloria e Eduardo De Filippo]

Videoclip titoli di testa

Giornali d'epoca:
La Settimana Incom del 23 settembre 1950

Regia : Eduardo De Filippo
Soggetto : dalla omonima commedia di Eduardo
Riduzione e Sceneggiatura : Eduardo, Piero Tellini, Arduino Majuri
Fotografia : Aldo Tonti
Scenografia : Piero Gherardi, Piero Filippone
Musica : Nono Rota diretta da F. Previtali
Montaggio : Douglas Robertoson, Giuliano Attenni
Aiuto regia : Augusto Carloni
Direttore produzione : Luigi De Laurentis
Produzione : Dino De Laurentis, Roma
Durata: 102 minuti

Interpreti e personaggi:
Eduardo De Filippo( Gennaro Iovine )
Delia Scala( Maria Rosaria, sua figlia )
Leda Gloria( Amalia, sua moglie )
Gianni Glori( Amedeo, suo figlio )
Totò( Pasquale Miele )
Titina De Filippo( donna Adelaide )
Carlo Ninchi( il brigadiere di PS )
Dante Maggio( il pizzaiolo )
Laura Gore( la signora Spasiani )
Mario Soldati( il signor Spasiani )
Aldo Giuffrè( Federico )
Carlo Mazzoni( il sergente americano )
Michel Tor( l'ufficiale americano )
Aldo Tonti( un soldato americano )
Pietro Carloni( Enrico Settebellezze )
Mario Prera( Pierre o' turco )
Pietro Pennetti( il medico )
Giacomo Rondinella( il cantante )
Rosita Pisano( Assunta )
Concetta Palumbo( la piccola Rituccia )
Mariano Englen( il ciabattino )
Carlo Giuffrè( Ernesto )
Nino Vingelli( Giovanni, il barista )
Francesco Penza( il portiere )
Antonio La Raina( il fascista )
Sandro Ruffini( la voce del narratore )

        

Soggetto

Scoppia la Guerra ed il tramviere Gennaro viene deportato in Germania,mentre la moglie restata a casa si arricchisce con il commercio della borsa nera.Quando torna a casa nessuno si cura di lui,il figlio Amedeo ruba automobili e la figlia minore rischia di morire per mancanza di pennicillina.La medicina viene portata da una vittima dello strozzinaggio di Amalia ,questo gesto provoca cambiamenti in famiglia non in Amedeo che finisce in carcere.

Critica e curiosità

E' la trasposizione cinematografica dell'omonima versione teatrale che Eduardo presentò in teatro nel 1945 .Al film partecipano grossi artisti , Carlo Ninchi nella parte del brigadiere , il regista Mario Soldati interpreta il ragionier Spasiani mentre a Totò viene affidato il ruolo di Pasquale Miele inesistente nella versione teatrale . Famosa la scena in cui Totò si finge morto per impedire che la polizia scopra la farina nascosta sotto il letto ; da antologia la scena in cui Totò entrato in una latteria estrae da un pezo di pane : il tovagliolo , la forchetta , la saliera , la carne , il contorno , gli spaghetti . La partecipazione di Totò al film e' a titolo gratuito ma Eduardo per mostrargli la sua riconoscenza gli fa recapitare una collana di Bulgari con un biglietto in cui esprime la sua gratitudine:
"Caro Antonio,la sincerità dell'impulso, che ti ha spinto ad essermi vicino nel mio film "Napoli milionaria" ha reso spontaneo e significativo il gesto stesso. A parte qualunque interesse, questa collaborazione che io ti ho chiesto ci riporterà, seppure per pochi giorni, ai tempi belli e squallidi della nostra giovinezza. Ogni qual volta penso a te, Amico, te l'ho detto a voce e voglio ripetertelo per iscritto,ho l'impressione di non essere più solo nella vita.Questa benefica certezza mi viene senza dubbio dalle infinite dimostrazioni pratiche di affetto che tu,in qualsiasi occasione, mi dai."

Ennio Flaiano su Il mondo scriveva : " [...] E si veda l'amico del protagonista , quel tale che vive facendo il morto a pagamento per evitare perquisizioni [...] Quest'invenzione comica e' anche la piu' grande interpretazione di Totò , qui finalmente attore calmo , rassegnato , mai farsesco e prepotente come invece lo vediamo nei sui films "


Eduardo De Filippo

Data nascita: 24 Maggio 1900 (Gemelli), Napoli (Italia)
Data morte: 31 Ottobre 1984 (84 anni), Roma (Italia)
Figlio naturale di Eduardo Scarpetta, cominciò, come il fratello Peppino e la sorella Titina, a recitare giovanissimo. Nel 1932 costituì con i fratelli una compagnia del Teatro Umoristico che fu subito acclamata in tutta Italia e durò fino al 1945. Cominciava a farsi conoscere anche come autore, con testi di una comicità amara e sostanzialmente tragica, come Sik-Sik l'artefice magico (1930), Natale in casa Cupiello (1931), Chi è cchiù felice 'e me (1932), Non ti pago! (1940), dove il dialetto non costituiva un limite al discorso drammaturgico. Passava intanto anche al cinema facendosi soprattutto ammirare ne Il cappello a tre punte (1934, di Mario Camerini). Nel 1945 si staccò dal fratello e costituì il Teatro di Eduardo, presentandovi le sue commedie più mature nelle quali, attraverso la lezione di Pirandello, l'autore si pone interrogativi inquietanti sulla condizione dell'uomo contemporaneo: Napoli milionaria (1945), Questi fantasmi!e Filumena Marturano (1946), Le voci di dentro (1948), Bene mio e core mio (1955), Sabato, domenica e lunedì (1959), Il sindaco del rione Sanità (1960), Gli esami non finiscono mai (1974), ecc… Poeta indiscusso, cantore della povertà, Eduardo possedeva le capacità di indagare i sentimenti degli umili decifrandoli con tratti densi di sfumature, in bilico tra farsa e tragedia. Un messaggio a tal punto universale da aver reso il suo teatro esportabile in Gran Bretagna come in Russia, nonostante fosse così decisamente influenzato dal dialetto. Di alcune delle sue commedie diresse e interpretò anche la versione cinematografica, con gusto neorealistico e risultati di rilievo specie per Napoli milionaria (1950) e Filumena Marturano (1951), cui seguì, nel 1953, Napoletani a Milano. Concluse la sua attività di scrittore traducendo in versi napoletani La tempesta di Shakespeare. Nel settembre 1981 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo nominò senatore a vita.


Delia Scala

Nome: Odette Bedogni
Data nascita: 25 Settembre 1929 (Bilancia), Bracciano (Italia)
Data morte: 15 Gennaio 2004 (74 anni), Livorno (Italia)
Eccellente professionista, dotata di una verve briosa e spontanea e di una forte carica comunicativa, artista completa e versatile, capace di affrontare ogni genere di spettacolo, ballerina dalle spiccate qualità acrobatiche, Delia Scala è stato il prototipo di tutte le future show-girl del piccolo schermo e ha incarnato il modello della ragazza dinamica, moderna ed emancipata. Ha coltivato sin da piccola la sua vocazione per lo spettacolo: all'età di otto anni si iscrisse alla scuola di danza della Scala di Milano, dove si era trasferita con la famiglia. Frequentò questa scuola per sette anni, comparendo in numerosi balletti, tra cui La bottega fantastica di Rossini e La bella addormentata nel bosco di Cajkovskij. Il primo tempo della sua carriera, col volto di ragazzina acqua e sapone che contrastava con il prototipo della maggiorata di allora, appartiene al cinema. Prese parte infatti a numerosi film, dai più impegnati - come Anni difficili (1947) di Luigi Zampa, Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo e Roma ore 11 (1952) di Giuseppe De Santis - alle commedie leggere - come Bellezze in bicicletta (1952) e Signori si nasce (1960), accanto al grande Totò -. Ma naturalmente la sua affermazione appartiene al teatro, quando la premiata ditta Garinei & Giovannini, la ingaggiò in una serie di commedie musicali, la prima delle quali è stata la celeberrima Giove in doppiopetto (1954), nelle quali rivoluzionò l'immagine classica della soubrette "imbambolata" dal fastoso guardaroba. Delia Scala alle doti di attrice aggiungeva la preparazione atletica come ballerina, che le permetteva anche di esibirsi in fantastici numeri acrobatici. Gli altri musical firmati G&G furono Buonanotte Bettina (1956), nel quale fece coppia con un altrettanto bravo Walter Chiari, L'adorabile Giulio (1957), Un trapezio per Lisistrata (1958), Delia Scala Show (1960), uno sfavillante show monografico a lei dedicato, Rinaldo in campo (1961), indimenticabile al fianco di Domenico Modugno, e Il giorno della tartaruga (1965). L'ultimo spettacolo a cui prese parte fu, nel 1964, un musical di fama e gradimento internazionale, My Fair Lady, allestito dalla produzione di Lars Schmidt con Remigio Paone e tratto dalla commedia di Shaw Pigmalione, nel quale Delia Scala dimostrava di aver notevolmente raffinato le sue grandi doti di attrice, cantante e ballerina. Oltre alla sua esemplare carriera teatrale (da cui si ritirò a soli trentacinque anni), l'attrice vanta un curriculum televisivo intenso, che comprende un'indimenticabile edizione di Canzonissima (1959-60) diretta da Antonello Falqui, con Paolo Panelli e Nino Manfredi, una rivista a schema coniugale con Nino Taranto (Lui e lei nel 1956 di Marchesi e Metz), un divertente varietà del sabato sera, Signore e signora (1970), nel quale insieme a Lando Buzzanca ripercorre con leggerezza e ironia le fasi di un tipico ménage della coppia, dal primo incontro al fidanzamento fino al matrimonio, il serial Casa Cecilia (1982-87) seguito da un altro impegno di tipo familiare sulle reti Fininvest, la sit-com Io e la mamma (1997-98) con Gerry Scotti, e altre partecipazioni che l'hanno sempre confermata come uno dei volti più cari al pubblico


Leda Gloria

Nome: Leda Nicoletti
Data nascita: 30 Agosto 1912 (Vergine), Roma (Italia)
Data morte: 16 Marzo 1997 (84 anni), Roma (Italia)
Assai nota negli anni trenta, esordì in Terra madre,1930, di Blasetti, per il quale interpretò anche Palio,1931, e La tavola dei poveri,1932. Con Camerini, recitò in Figaro e la sua gran giornata,1931 e Il cappello a tre punte,1934. In seguito partecipò a film di minore rinomanza ma continuò a lavorare fino agli anni sessanta, comparendo fra l'altro, in parti di sfondo: Il mulino del Po,1948, di Lattuada; Napoli milionaria,1949, di Eduardo De Filippo; Don Camillo,1951, di Duvivier; Il cappotto,1952, di Lattuada; Guendalina,1956, di Lattuada


Gianni Glori

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo dove ha interpretato la parte di Amedeo. Nel 1951 ha inoltre lavorato con Guy Lefranc per la realizzazione del film L'uomo della mia vita


Titina De Filippo

Nome: Annunziata Passaretti
Data nascita: 27 Marzo 1898 (Ariete), Napoli (Italia)
Data morte: 26 Dicembre 1963 (65 anni), Roma (Italia)
Figlia naturale di Eduardo Scarpetta, sorella maggiore di Eduardo e Peppino, esordisce a sette anni sul palcoscenico di Miseria e nobiltà. Lavora con i fratelli nella loro compagnia teatrale. Si sposa a 24 anni con Pietro Carloni. Avrà un figlio, Augusto, che scriverà la sua biografia. Esordisce sul grande schermo net 1937. Strappa il ruolo di Filumena ad Anna Magnani. Net 1961 e costretta a ritirarsi dalle scene, per i suoi frequenti attacchi d'asma. Tra i suoi film: Assunta Spina (1948), di Mario Mattoli; Napoli milionaria (1950), di Eduardo De Filippo; Cameriera bella presenza offresi (1951), di Giorgio Pastina; Filumena Marturano (1951), di Eduardo De Filippo: Cinque poveri in automobile (1952), di Mario Mattoli; La vena d'oro (1955). di Mauro Bolognini; La fortuna di essere donna (1956) di Alessandro Blasetti; Totò, Peppino e i fuorilegge (1956), di Camillo Mastrocinque; Totò, Vittorio e la dottoressa (1957) di Mastrocinque


Carlo Ninchi

Data nascita: 31 Maggio 1897 (Gemelli), Bologna (Italia)
Data morte: 1 Maggio 1974 (77 anni), Roma (Italia)
Fratello dell'attore Annibale Ninchi, cugino dell'attrice Ave Ninchi, debuttò sui palcoscenici italiani con la compagnia del fratello, cimentandosi con diversi autori nei più disperati genere teatrali, tutti caratterizzati da una componente rude e malinconica, buona, ma di pochissime parole. Fisico possente, voce dal timbro inconfondibile, impersonò Pilade nell'Oreste di Vittorio Alfieri e altri classici greci. Acquistò popolarità dagli anni Trenta in poi, entrando della compagnia del Teatro Eliseo, fama che crebbe e si duplicò con la sua eccezionale e prolifica presenza cinematografica. Debuttò sul grande schermo nella pellicola di Mario Almirante La stella del cinema (1931) e, sotto la dittatura fascista, partecipò a film come Terra madre (1931) di Alessandro Blasetti, Scipione l'africano (1937) di Carmine Gallone e soprattutto Dora Nelson (1940) di Mario Soldati. Famoso anche all'estero, Zoltan Korda lo inserì nel cast de La conquista dell'aria (1940) con Laurence Olivier, mentre in Italia divenne uno degli attori più usati da Mario Bonnard che lo fece comparire come protagonista in: La fanciulla di Portici (1940), Marco Visconti (1941) e Il Re si diverte (1941). Camillo Mastrocinque, Mario Camerini, Carmine Gallone e Mario Soldati lo consacreranno definitivamente, ma fu con la collaborazione di Mario Mattoli, che lo inserirà nel cinema dei "telefoni bianchi", che acquisterà l'apprezzamento di tutti gli italiani e soprattutto di tutte le italiane. Pellicole come Catene invisibili (1942), Stasera niente di nuovo (1942), La valle del diavolo (1943), La Vispa Teresa (1943) e Circo equestre Za-bum (1944) entrano nel cuore dell'Italia dilaniata dai bombardamenti. Si rise con Carlo Ninchi, si pianse con Carlo Ninchi, si amò Carlo Ninchi. Durante la guerra, dopo essersi confrontato con il teatro comico e la rivista, fu uno dei protagonisti della scena italiana che allora era investita da un rinnovamento senza precedenti e, dopo essere passato di nuovo sotto l'obiettivo di Alessandrini, eccolo nel cast de La porta del cielo (1945) di Vittorio De Sica. Particolare attenzione gli prestò persino il regista Bragaglia che giocò con il personaggio di Ninchi in La primula bianca (1946), Totò al giro d'Italia (1948, travestendolo da Dante Alighieri), Totò le Moko (1949) e Le sei moglie di Barbablù (1950), mentre un cinema più impegnato, targato Roberto Rossellini, lo aspettò in Desiderio (1946). Riccardo Freda ne fece un eroe: impersonò prima un vigoroso D'Artagnan in Il figlio di d'Artagnan e poi un drammatico Conte Ugolino nella pellicola omonima, entrambi del 1949. Eduardo De Filippo lo spingerà in una Napoli milionaria (1950) e il grandissimo e maestoso René Clair gli farà scoprire la sconvolgente Bellezza del diavolo (1950) in un cast che vantava Paolo Stoppa e Gaston Modot. Film moderni, gialli, i primi peplum, le pellicole d'avventura, i drammi quotidiani e le vicende storiche sono i generi che si susseguono nella sua filmografia negli anni Cinquanta, dove spiccano senza alcun dubbio Camicie rosse (1952) di Alessandrini e Francesco Rosi, con Anna Magnani nel ruolo di Anita Garibaldi, e Il marito (1958) di Nanny Loy. Ancora più intenso fu il ruolo del padre di Jean-Paul Belmondo nella pellicola di De Sica La ciociara (1960), cui seguiranno, fino agli anni Settanta, numerosi sceneggiati, fino alla morte che lo colpì nel 1974. Oggi, non resta che un'immagine filmica di questo attore forte e maturo che si è impegnato soprattutto in ruoli carichi di solitudine e di nostalgia.


Dante Maggio

Data nascita: 2 Marzo 1909 (Pesci), Napoli (Italia)
Data morte: 3 Marzo 1992 (83 anni), Roma (Italia)
Fratello di Beniamino, Rosalia, Pupella ed Enzo Maggio, lavorò fino dalla più tenera età nel teatro dialettale e di rivista. Nel 1946 esordì nel mondo del cinema, rivelandosi un valido caratterista, adatto sia ruoli comici che patetici. Nella sua vastissima attività, spesso svolta in opere di scarso rilievo, per lo più di tipo comico-musicale-partenopeo, fanno spicco alcune caratterizzazioni in film di maggior impegno, fra i quali possiamo ricordare Luci del varietà (1951, Alberto Lattuada e Federico Fellini), Prima comunione (1950, Alessandro Blasetti), Processo alla città (1952, Luigi Zampa), e, più recentemente, Le tentazioni del dottor Antonio (Federico Fellini), un episodio di Boccaccio ‘70 (1961).


Laura Gore

Data nascita: 30 Settembre 1918 (Bilancia), Bussolano (Italia)
Data morte: 27 Marzo 1957 (38 anni), Roma (Italia)
Studentessa in ragioneria, vince nel 1940, al teatro Carlo Felice di Genova, l’ottavo concorso della canzone del dilettante indetto dall’EIAR di Torino. Già attrice di filodrammatica, vuole dedicarsi al teatro come professionista, recitando anche alla radio e nella rivista, dove si esibisce con grande misura e notevoli doti di simpatica comunicativa. Per due stagioni consecutive (1949-50 e 1950-51) fa parte della compagnia di Eduardo De Filippo. Nel cinema debutta nell’immediato dopoguerra e per un decennio interpreta un rilevante numero di pellicole, sempre in ruoli di contorno e da caratterista simpatica e spesso invadente. Sposata dal 1940 ad Agostino Golzi, fa anche del doppiaggio nella formazione dell’O.D.I.


Mario Soldati

Data nascita: 16 Novembre 1906 (Scorpione), Torino (Italia)
Data morte: 19 Giugno 1999 (92 anni), Liceri (Italia)
Laureato in lettere a Torino (un luogo importantissimo per la sua produzione artistica), visse qualche tempo negli Stati Uniti, come corrispondente del Lavoro di Genova. Ritornato in Italia, nel 1938, iniziò l'attività di regista, dirigendo La principessa Taraleanova. Successivamente girò un buon numero di pellicole di contenuto leggero e disimpegnato assai lontane dalla sua contemporanea produzione letteraria di ben altro spessore drammatico, pervasa da un cattolicesimo eterodosso, problematico e, alle volte, incline a un sottile gusto blasfemo. A questo proposito si veda l'insistenza del regista sui testi del Fogazzaro. La filmografia di Soldati comprende opere di ogni genere dal dramma, al film comico dialettale, dal film rivista, alla parodia storica, fino al romanzo d'appendice. Ecco alcuni titoli tra i molti Dora Nelson (1939), Tutto per la donna (1940), Tragica notte (1942), Quartieri alti (1943), Daniele Cortis (1947), Eugenia Grandet (1947), Fuga in Francia (1949) – l'unico punto di contatto con il neorealismo che lo sfiorò appena -, Botta e risposta (1949), E l'amor che mi rovina (1951), OK Nerone (1951), Il sogno di Zorro (1952), I tre corsari (1952), Iolanda la figlia del Corsaro Nero (1953), La mano dello straniero (1954), La donna del fiume (1955). Fanno eccezione alcuni film dove il gusto letterario di Soldati si è manifestato pienamente nella ricostruzione filmica catatterizzati da un alone crepuscolare di trepida malinconia appena ironizzata: Piccolo mondo antico (1940), Malombra (1942), Le miserie del signor Travet (1946), La provinciale (1953), Policarpo, ufficiale di scrittura (1958). Si è anche cimentato con la regia televisiva e nel 1966 ha collaborato alla sceneggiatura della Bibbia.


Aldo Giuffré

Data nascita: 10 Aprile 1924 (Ariete), Napoli (Italia)
Data morte: 26 giugno 2010 , Roma (Italia)
Fino a che un'operazione alla gola non lo privò di una delle sue qualità migliori (la pastosa voce napoletana), Giuffré fu uno dei più sicuri valori in tv, alla quale si dedicò stabilmente negli anni Sessanta, dopo una lunga, ma splendida gavetta nella compagnia di Eduardo De Filippo (dove aveva debuttato assieme al fratello Carlo). Il grande mestiere gli permise di passare dalla commedia più disimpegnata (le avventure giallo-rosa di Laura Storm) alla tragedia classica (Macduff in “Macbeth”), dal dramma moderno (il regista di “La ragazza di campagna”) a quello in costume (don Pedro in “Mariana Pineda”, Corina in Antonello capobrigante). Ha partecipato anche a originali sceneggiati televisivi, tra cui La figlia del diavolo. A parte il ruolo d’esordio al cinema nel drammatico Assunta Spina (1948) di Mario Mattoli, è spesso caratterista comico (in un mondo ironico e scanzonato, in una dimensione da commedia che gli è più congeniale): è in Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica, prende parte alle commedie erotiche degli anni Settanta e fa parte del cast di Scugnizzi (1989) di Nanni Loy e de La Repubblica di San Gennaro (2003) di Massimo Costa.


Pietro Carloni

Data nascita: 1 Gennaio 1896 (Capricorno), Taurisano (Italia)
Data morte: 3 Agosto 1968 (72 anni), Roma (Italia)
Marito della famosa attrice napoletana Titina De Filippo, esordì giovanissimo come attore teatrale; a partire dal 1930, entrò a far parte della compagnia di Eduardo e Peppino De Filippo. Dotato di valide qualità drammatiche, la sua carriera cinematografica fu saltuaria e limitata all’interpretazione di ruoli secondari. Negli anni del dopoguerra apparve, tra l’altro, in Napoli milionaria, trasposizione cinematografica della commedia omonima, realizzata nel 1950, con la regia dello stesso Eduardo.


Giacomo Rondinella

Data nascita: 30 Agosto 1923 (Vergine), Messina (Italia)
Figlio di attori napoletani, tentò dapprima la carriera in marina e poi nel mondo della boxe, ma con scarsi risultati. Dopo avere vinto un concorso per voci nuove indetto da Radio Napoli, esordì nel mondo dello spettacolo, divenendo in breve uno dei più apprezzati interpreti di canzoni napoletane e affermandosi alla radio e nel teatro di rivista, un settore dello spettacolo in cui lavorò con le più celebri compagnie dal 1945 al 1952. Alto e di gradevole aspetto fisico, dotato di una certa simpatica disinvoltura, Rondinella rappresentò ben presto un’ambita preda per quei produttori cinematografici che intuivano quale successo avrebbe potuto ottenere sul grande schermo, soprattutto agli occhi di un pubblico femminile, sensibilissimo alla sua voce flautata. Ebbe così modo di esordire nel cinema con Ultimo amore (1947, Luigi Chiarini), un film che segnò per lui l’inizio di una lunga serie di successi (nell’anno 1954 girò ben dieci film). In genere, i film da lui interpretati seguivano gli schemi ripetitivi e ben collaudati della commedia sentimentale o del dramma a forti tinte, con trame fatte su misura per dargli modo di svolgere il duplice ruolo di attore e di cantante; tuttavia, talora fu utilizzato al meglio da registi di notevole livello, come Roberto Rossellini, con il quale, nel 1954, recitò in Dov’è la libertà?, o come Cortese, che, nello stesso anno, realizzò Violenza sul lago, affidandogli la parte di un individuo prepotente e cinico, del tutto opposta a quella, per lui abituale, di bravo giovane traboccante di buoni sentimenti. Sposato dal 1947 con Ada Alese, ha un fratello, Luciano, anch’egli cantante, ma di minore successo.


Rosita Pisano

Data nascita: 7 Ottobre 1924 (Bilancia), Napoli (Italia)
Appartenente ad una numerosa famiglia di attori del teatro dialettale napoletano, fin da bambina respira la polvere del palcoscenico. Debutta giovanissima accanto ai parenti per ottenere poi una scrittura nella compagnia dei fratelli De Filippo, nell’immediato dopoguerra e continuare poi con il solo Eduardo dopo lo scioglimento della compagnia, per l’allontanamento di Peppino. In qualità di seconda attrice giovane, Rosita Pisano prende parte alla novità Questi fantasmi nel 1946, ripresa varie volte nelle stagioni successive. Sempre con Eduardo recita in Le bugie con le gambe lunghe (1948), cui segue nel medesimo periodo Le voci di dentro, oltre a varie altre commedie di Eduardo. Nel 1950 recita in La paura numero uno, poi si stacca dalla compagnia, scritturata da altre, come quella, altrettanto importante, di Nino Taranto, che nel 1957 le affida ruoli di simpatica comunicativa in L’ultimo scugnizzo e Bello di papà. Attrice spiritosa, garbata, deliziosamente insolente, disegna sia in teatro che nel cinema saporosi ritratti di amiche curiose, cameriere pettegole, vicine di casa invadenti, portinaie intriganti, popolane litigiose, donnette cialtrone e prepotenti, dosate con gusto e simpatia tipicamente napoletane. Nel cinema Rosita Pisano non ha un grande spazio, limitandosi a ruoli da caratterista arzilla e furba che non le permettono di mettere in luce le sue doti, che invece in teatro risaltano. I suoi personaggi ricordano le splendide figure di popolane create da Dolores Palumbo e Rosalia Maggio, con punte di salaci battute alla Tina Pica, ma hanno uno spessore talmente minimo da risultare quasi delle comparsate. Marginale è pure la sua attività televisiva, limitata all’originale Il valore commerciale (1967) di Giacomo Colli, che la dirige anche nell’episodio Il ventesimo ferragosto per la serie Le donne balorde nel 1970. Nello stesso anno appare anche nell’episodio L’assistito (1970), diretto da Italo Alfaro per la serie Piccole storie - Racconti napoletani; nel telefilm La sciantosa (1971), diretto da Alfredo Giannetti per la serie Tre donne, con Anna Magnani; e infine, sempre in ruoli marginali, in varie commedie del repertorio napoletano ridotte per il piccolo schermo.


Carlo Giuffrè

Data nascita: 3 Dicembre 1928 (Sagittario), Napoli (Italia)
Attore italiano. Fratello di Aldo, si iscrive da giovane all’Accademia nazionale d’arte drammatica, ma arriva a conoscere il teatro nel 1949 direttamente con la compagnia di E. De Filippo, passaggio obbligato per tutti i partenopei di talento. La sua vita artistica sembra essere diretta da due forze parallele: da un lato interpreta ruoli di giovane dal fisico avvenente e dal fascino irresistibile; dall’altro dimostra di essere dotato di una spiccata tendenza al comico e al grottesco. Esordisce nel cinema con Il padrone del vapore (1951) di M. Mattòli, e nel 1984 vince un David di Donatello come migliore attore per la commedia Son contento di M. Ponzi. Dopo una lunga serie di apparizioni televisive e cinematografiche, nel 2002 lavora con R. Benigni in Pinocchio


Nino Vingelli

Nome: Nino Vingell
Data nascita: 4 Giugno 1912 (Gemelli), Napoli (Italia)
Ha svolto attività teatrale, esordendo nel cinema durante la seconda guerra mondiale. Attore di buone doti drammatiche, dalla recitazione secca e composta, si è imposto, nel dopoguerra, come efficacissimo caratterista, sia in ruoli comici sia in ruoli drammatici. Tra i numerosi film interpretati in questi ultimi anni vanno ricordati almeno La legge (1959, J. Dassin), in cui tratteggiò con molto colore il personaggio di Pizzaccio; La sfida (1958, Francesco Rosi), dove fu un vigoroso e secco Gennaro; I magliari (1959, Francesco Rosi), dove apparve nelle vesti di Vincenzo. Di risorse drammatiche a volte sorprendenti, Vingelli si è venuto affermando come uno dei migliori caratteristi del recente cinema italiano, adatto soprattutto nelle parti di napoletano astuto, spesso privo di scrupoli, altre volte di cuore tenero e buon compagno

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it


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