Miseria e nobiltà

[Totò] [Totò e Sophia Loren]

[Totò e Sophia Loren] [Totò e Enzo Turco]

[Sophia Loren e Franco Pastorino] [Sophia Loren e Franco Pastorino]

[Totò,Enzo Turco e Dolores Palumbo] [Totò,Enzo Turco e Franca Faldini]

[Totò e Leo Brandi] [Totò]

[Totò e Sophia Loren] [Totò]

[Totò,Enzo Turco,Liana Billi e Dolores Palumbo] [Totò,Sophia Loren e Giulia Melidoni]

Videoclip titoli di testa

Regia : Mario Mattoli
Soggetto : dalla omonima commedia di Eduardo Scarpetta
Sceneggiatura : Mario Mattoli, Ruggero Maccari
Fotografia : Karl Strauss, Luciano Trasatti
Scenografia : Piero Filippone, Alberto Boccianti
Musica : Pippo Barzizza
Montaggio : Roberto Cinquini
Aiuto regia : Roberto Cinquini
Produzione : C.Ponti, D.De Laurentis per la Excelsa Film,Roma
Durata: 95 minuti



Interpreti e personaggi:
Totò ( Felice Sciosciammocca )
Dolores Palumbo( Luisella, sua moglie )
Enzo Turco( Pasquale, il fotografo )
Valeria Moriconi( Pupella, sua figlia )
Franca Faldini( Nadia, la modista )
Liana Billi( Concetta)
Franco Sportelli( Vincenzo, il maggiordomo )
Gianni Cavalieri( don Gaetano)
Sophia Loren( Gemma, sua figlia )
Carlo Croccolo( Luigino, suo fratello )
Giuseppe Porelli( il marchese Ottavio,detto Bebè)
Franco Pastorino( il marchesino Eugenio )
Franco Melidoni( Peppeniello)
Giulia Melidoni( Bettina )
Enzo Petito( don Gioacchino )
Dino Curcio( Biase)
Nino Di Napoli( il portinaio )
Nicola Maldacea jr.( lo sposino )
Franco Caruso( un cafone )
Leo Brandi( un cafone )

           

        

     

[Totò,Enzo Turco,Valeria Moriconi e Liana Billi]

  

  

Soggetto

Felice lo scrivano e Pasquale il fotografo son convinti dal marchesino Eugenio(che dal padre non può avere il consenso) a impersonare i suoi parenti affinché lo accompagnino a casa del commerciante Gaetano per chiedere la mano di sua figlia Gemma.Le due famiglie recitano bene ed il marchese padre alla fine acconsente alle nozze.Felice ritrova anche la moglie separata e con lei si riconcilia.

Critica e curiosità

E' il secondo film diretto da Mattoli ispirato all'omonima commedia di Eduardo Scarpetta . La versione cinematografica si discosta di poco dall'originale teatrale ,sono aggiunti il personaggio di Nadia la modista piemontese interpretata da Franca Faldini , le scene all'interno del Teatro San Carlo e alcuni sketch di Totò ( quello della macchina fotografica con i due sposini e la lettera del cafone senza soldi ) .

  


Dolores Palumbo

Data nascita: 14 Giugno 1912 (Gemelli), Napoli (Italia)
Data morte: 30 Gennaio 1984 (71 anni), Napoli (Italia)
Figlia d'arte, nel 1930 entrò a far parte della compagnia del “Teatro Umoristico dei fratelli De Filippo “al Teatro Kursaal di Napoli, dove debuttò con una particina nell'atto unico di Mario Scarpetta La bella trovata. Successivamente, messasi in luce per la sua recitazione sbrigliata e vivace, venne scritturata come attrice comica da Nino Taranto che ne fece uno degli elementi più importanti della propria compagnia. Nel 1945 tornò con Eduardo De Filippo e fornì una superba interpretazione nella commedia Napoli milionaria. Due anni dopo partecipò ancora a riviste in compagnia di Nino Taranto e Wanda Osiris fino ai primi anni '50. Sempre in quel periodo fu interprete del Socrate immaginario di Galiani e Lorenzi nell'edizione di Anton Giulio Bragaglia, presentata al Teatro Floridiana di Napoli. Chiamata da Eduardo De Filippo, che la voleva in compagnia per sostituire l'uscita della sorella Titina, dal 1955 recitò in diversi lavori del grande attore napoletano, come Mia famiglia (scritta appositamente per lei dal grande Eduardo) e Bene mio e core mio. Il suo grande estro e la sua prorompente ironia esplosero anche nel cinema in numerosi film comici, fra i quali ricordiamo: Lo sciopero dei milioni (1947), Carosello napoletano (1953) di Ettore Giannini, Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli, accanto al grande Totò, e Café Chantant (1954) di Camillo Mastrocinque, una film che raccoglie le migliori numeri della rivista italiana dell'epoca, dove la Palumbo insieme a Nino Taranto ripropose brani tratti da Scio Scio, esilarante rivista satirica di Nelli e Mangini.


Enzo Turco

Data nascita: 1 Gennaio 1902 (Capricorno), Napoli (Italia)
Data morte: 7 Luglio 1983 (81 anni), Roma (Italia)
Appena terminati gli studi in un istituto industriale della sua città, si dedicò al teatro, imponendosi fino dagli anni Trenta come uno degli attori dialettali più validi, soprattutto come spalla di Nino Taranto. La sua attività nel teatro di rivista continuò intensa e coronata da successo affiancata anche dal lavoro nel cinema, in cui Turco aveva debuttato verso la fine degli anni Trenta. La sua stagione migliore in ambito cinematografico iniziò però alla fine degli anni Quaranta, quando cominciò ad essere richiesto da vari registi, che lo impiegarono in parti di secondo piano, sempre come “spalla” del protagonista, un ruolo in cui Turco dimostrò di trovarsi a suo agio, affermandosi come caratterista disinvolto e brillante, particolarmente adatto a situazioni comiche e farsesche. Oltre che attore, Turco fu anche soggettista e sceneggiatore cinematografico; a lui si devono infatti due film di gusto e argomento tipicamente partenopei, Scapricciatiello (1955) e Ci sposeremo a Capri (1956), purtroppo non realizzati con la cura necessaria. Dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, Turco lavorò spessissimo anche in televisione, partecipando a commedie, a sceneggiati e a serie televisive di successo.


Valeria Moriconi

Nome: Valeria Abbruzzetti
Data nascita: 13 Novembre 1931 (Scorpione), Jesi (Italia)
Data morte: 14 Giugno 2005 (73 anni), Jesi (Italia)
Non aveva frequentato nessuna accademia Valeria Moriconi eppure sarà ricordata come una delle più grandi attrici della scena italiana. La sua passione per il palcoscenico era sbocciata per caso proprio nella città marchigiana e lì aveva debuttato in una compagnia amatoriale. Poi, gli spettacoli studenteschi, ad applaudire i quali, immancabilmente, c'era il padre, «il primo a credere nel mio talento» come amava sottolineare l'attrice. Quindi, il gran salto: il trasferimento a Roma con il marito Aldo Moriconi - Valeria di cognome faceva Abbruzzetti, ma volle portare sempre quello del consorte, anche dopo la separazione - dove la ragazza che da piccola scriveva sullo specchio di casa «qui ha posato la mano la futura Eleonora Duse» incontrò il mondo dello spettacolo. Nella capitale frequentò il giro del Caffè Rosati dove conobbe Alberto Lattuada che la chiamò a recitare, nel 1953, nel film "Gli italiani si voltano". Passarono quattro anni ed arrivò il momento del teatro: fu Eduardo De Filippo a notarne il talento e a volerla quale protagonista femminile della sua commedia "De Pretore Vincenzo". Da allora l'attrice frequentò i più importanti palcoscenici italiani portando in scena una sterminata galleria di personaggi femminili: l'ultimo ritratto, in ordine di tempo, disegnato dalla Moriconi è quello della signora Ignazia, la Generala del pirandelliano "Questa sera si recita a soggetto" portato in tournée nella scorsa stagione con la regia di Massimo Castri. Un ruolo a cui dovevano farne seguito altri cui, però, l'attrice ha dovuto rinunciare, impedita dal male che l'aveva colpita. Più di cinquant'anni di carriera, dunque, durante i quali la Moriconi si è guadagnata l'affetto e la stima del pubblico. Cinquant'anni passati tra i classici greci ed Alberto Savinio - l'attrice ha più volte ripreso il suo Emma B. vedova Giocasta - tra Goldoni e Thomas Bernhard, tra Ibsen e Tennessee Williams. Senza dimenticare che nel 2000 ha dato voce ai testi di Giovanni Paolo II per la via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo. Nello stesso anno, in un intervista che rilasciò ad Avvenire per ricordare i vent'anni dalla morte di Diego Fabbri, raccontò la sua idea di teatro. «Credo che il teatro - disse - rispecchi sempre l'epoca nella quale è inserito. Ormai i grandi temi sembrano far paura, non essere più di moda, non interessare più. Oggi si fa il remake di tutto, si preferisce dire cose già sentite piuttosto che scriverne delle nuove. Forse c'è anche la disperazione, la convinzione che non si è più all'altezza di affrontare tali argomenti».


Franca Faldini

Data nacsita: 10 Febbraio 1931 (Acquario), Roma (Italia)
Intelligente, colta, fotogenica, impersonerà sempre una donna non banale, sofisticata ed elegante, mai a corto di gaiezza e vitalità. Ha lavorato con Steno, Mario Monicelli e Roberto Rossellini ma la sua immagine è immancabilmente associata a quella di Totò che, sedotto da una sua foto sulla rivista Oggi, se ne innamorò. Franca divenne così la compagna della sua vita. Tra i film: Attente ai marinai! (Sailor Beware, 1951) di Hal Walker; Totò e le donne (1952) di Steno e Mario Monicelli; Dov'è la libertà...? (1953) di Roberto Rossellini; L'uomo, la bestia e la virtù (1953) di Steno: Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli; Totò all'inferno (1955) di Camillo Mastrocinque.


Liana Billi

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli dove ha interpretato la parte di Concetta, la moglie di Pasquale. Nel 1953 ha inoltre lavorato con Mario Mattoli per la realizzazione del film Un turco napoletano dove ha interpretato la parte di Giuliana.


Franco Sportelli

Data nascita: 27 Novembre 1908 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 11 Aprile 1970 (61 anni), Napoli (Italia)
La sua attività ebbe inizio nel teatro dialettale napoletano, in cui fu particolarmente apprezzato per la sua capacità di disegnare, con vivace espressività, personaggi e tipi della cultura partenopea. Dopo varie esperienze nel teatro di rivista e nello spettacolo musicale, a fianco di cantanti come Aurelio Fierro, Milì Ferrari e Aurelio Ricci, Nella stagione 1957-1958 prese parte ad alcuni spettacoli teatrali con Eduardo De Filippo, con il quale interpretò due pièces storiche del repertorio di Eduardo, Il medico dei pazzi e Natale in casa Cupiello. Qualche anno dopo lasciò il teatro dialettale per cimentarsi con quello in lingua, al Piccolo Teatro di Milano, ottenendo un lusinghiero successo sotto la regia di Giorgio Strehler. Nel cinema, Sportelli lavorò saltuariamente e sempre in ruoli secondari; tuttavia qualcuna delle sue interpretazioni merita di essere ricordata per l'ottimo livello raggiunto: fra queste emergono il personaggio di Amilcare, l'amico di Cesare ne I giorni contati (1962, Elio Petri) e la figura del professor Rosati ne Le quattro giornate di Napoli (1962, Nanni Loy)


Gianni Cavalieri

Data nascita: 7 Marzo 1908 (Pesci), Padova (Italia)
Data morte: 5 Luglio 1955 (47 anni), Treviso (Italia)
Fratello dell'attore Gino Cavalieri, iniziò come attore nel teatro veneto, in cui svolse un'attività intensa e qualitativamente valida. Nel cinema esordì nel 1937 in Nina, non far la stupida, un film leggero diretto da Nunzio Malasomma, particolarmente adatto alle sue doti di attore brillante e in cui ebbe al fianco il fratello Gino. In seguito, Cavalieri prese parte a numerosi film, talora insieme al fratello, ma sempre in parti secondarie, che non gli impedirono tuttavia di far valere le sue capacità nel delineare macchiette gustose e ben caratterizzate.


Sophia Loren

Nome: Sofia Villani Scicolone
Data nascita: 20 Settembre 1934 (Vergine), Roma (Italia)
lto povera, Sophia Loren cresce a Pozzuoli insieme alla sorella Maria con la famiglia della bellissima madre Romilda Villani, attrice mancata. Dotata di una prorompente bellezza, la giovane ragazza ottiene una discreta popolarità apparendo in alcuni fotoromanzi con lo pseudonimo di Sofia Lazzaro. Nel 1950 partecipa al concorso di Miss Italia dove riesce ad aggiudicarsi il titolo di Miss Eleganza. Poi intraprende la carriera di fotomodella e a soli diciassette anni incontra a Roma il produttore cinematografico Carlo Ponti, suo futuro marito, che le propone un contratto di sette anni con la Titanus. Nata come attrice dalla schiera delle “maggiorate fisiche”, ottiene il grande successo quando Vittorio De Sica le da l'occasione di manifestare la carica esplosiva del suo temperamento napoletano, affidandole ne L'oro di Napoli (1954) il personaggio della “Pizzaiola”. Da allora le sue partecipazioni cinematografiche si fanno sempre più fitte e le danno man mano l'opportunità di dimostrare il suo grande talento, sia drammatico che brillante. Le sue ambizioni di attrice si ritrovano in La ragazza del fiume (1955) di Mario Soldati, un melodramma costruito su misura per esaltarne le (ancora acerbe) risorse drammatiche. Nello stesso anno la simpatica trasteverina di Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti e la procace sposina de La bella mugnaia di Mario Camerini, ripropongono efficacemente il personaggio della popolana attraente e disinibita che le è più congeniale. In entrambi i film l'attrice è accanto a De Sica e a Marcello Mastroianni con cui negli anni '60 realizzerà alcuni dei suoi film meno labili. Più sfuocata la sua partecipazione a La fortuna di essere donna (1955) di Blasetti, Il segno di Venere (1955) e Pane, amore e... (1955) di Dino Risi, in cui sostituisce Gina Lollobrigida. Nel 1956 Sophia sbarca a Hollywood e realizza decine di film di successo, tra i quali va certamente ricordato Black Orchid (Orchidea nera, 1958), che le fa ottenere la Coppa Volpi. La sua immagine di attrice, in cui un'artefatta sofisticazione sembra destinata a prendere il posto della nativa immediatezza, esce da questa avventura americana davvero consolidata sul piano professionale. Nonostante ora sia stia affermando come sofisticata star internazionale, le sue migliori interpretazioni restano i personaggi spontanei e immediati legati alla regia di De Sica. Quest'ultimo offre a Sophia l'opportunità di raggiunge il momento più alto della sua carriera con l'interpretazione della madre nel film La ciociara (1960), straordinaria conferma delle sue qualità drammatiche e delle sue risorse espressive. L'Oscar - che il film le fa guadagnare assieme al Nastro d'argento e al premio per la miglior attrice protagonista al Festival di Cannes - segna la consacrazione di un mito divistico giunto ormai all'apice della parabola. Negli anni successivi recita ancora più volte per De Sica - da Boccaccio '70 (1962) a I sequestrati di Altona (1962), da Ieri, oggi e domani (1963) a Matrimonio all'italiana (1964), da I girasoli (1970) a Il viaggio (1974) . confermando il suo istinto di attrice e la particolare sintonia tra interprete e regista, ma senza riuscire a ripetere il miracolo de La ciociara (1960). La ragazza di Pozzuoli sfoggia il carisma della star internazionale, ma si rivela a lungo andare un'attrice poco capace di approfondire i suoi personaggi e, interpretando un film dietro l'altro, si affida soprattutto alla sua avvenenza fisica e al buon mestiere. Mentre al di qua e al di là dell'Atlantico prosegue la sua carriera contrassegnata da alti cachets e dalle campagne pubblicitarie, la Loren è diventata una protagonista di primo piano dei rotocalchi di tutto il mondo, soprattutto per il suo legame con Carlo Ponti, che, dopo tempestose e complicate vicende (un precedente matrimonio del produttore), ha sposato il 9 aprile 1966, e da cui ha avuto un figlio, Carlo Junior, nel 1968 e un altro, Edoardo, nel 1973. Negli anni '70 prende parte a film di modesto livello, ma in Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola, l'attrice e Marcello Mastroianni disegnano con straordinaria bravura il ritratto d'una coppia di semiemarginati - lei una casalinga, lui un omosessuale - all'epoca del fascismo. Dagli anni '80, finiti i fasti hollywoodiani del suo periodo aureo (quello legato, inevitabilmente, alla giovinezza e all'età di mezzo), si è parzialmente ritirata dai set cinematografici, dedicandosi prevalentemente alla televisione. Nella sua lunga carriera Sophia ha ricevuto moltissimi riconoscimenti tra cui il premio Oscar alla carriera nel 1991 e il David di Donatello alla carriera nel 1999.


Carlo Croccolo

Data nascita. 9 Aprile 1926 (Ariete), Napoli (Italia)
Trai pochissimi caratteristi ad aver attraversato in più di cento film tutto il cinema comico italiano da Toto ad Aldo Giovanni e Giacomo È arrivato al cinema dopo molto teatro leggero e radio Tra i più dotati partner dell'improvvisazione del grande comico napoletano collabora anche con Eduardo De Filippo e più volte con Vittorio De Sica. A suo agio ovunque dalla parodia al peplum E anche tra i più celebri doppiatori italiani da voce a Oliver Hardy e soprattutto a Totò Tra le sue interpretazioni 47 morto che parla (1950) di Carlo Ludovico Bragaglia I cadetti di Guascogna (1950) di Mario Mattoli La paura fa 90 (1951) di Giorgio Simonelli Ragazze da marito (1952) di Eduardo De Filippo Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli Toto lascia o raddoppia (1956) di Camillo Mastrocinque Cerasella (1959) di Raffaello Matarazzo L'amante di cinque giorni (1961) di Phihppe De Broca Ieri oggi domani (episodio Adelina) di Vittorio De Sica (1963) Caccia alla volpe (1966) sempre di De Sica.


Giuseppe Porelli

Nome: Giuseppe Porcelli
Data nascita: 24 Novembre 1897 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 5 Marzo 1982 (84 anni), Roma (Italia)
Dopo avere frequentato l'Istituto Tecnico, si impiegò nelle Ferrovie dello Stato, frequentando nelle ore libere una filodrammatica. Nel 1918 lasciò l'impiego per accettare una scrittura da attore professionista, con la qualifica di “generico” nella compagnia di Irma Gramatica. Iniziò così la sua attività teatrale come attore di prosa, passando in varie compagnie e facendosi apprezzare come valido attore “di spalla”. Dagli anni Quaranta ai primi anni Settanta fu attivo in varie compagnie, sia nella prosa che nella rivista; quanto alla sua carriera cinematografica, ebbe inizio con una particina nel film muto Garibaldi, l'eroe dei due mondi, diretto nel 1926 da Aldo De Benedetti. Da allora Porelli iniziò una lunga carriera di caratterista, che continuò anche dopo l'avvento del «sonoro», recitando in numerosissimi film comico-leggeri, in parti di secondo piano, per lo più nel ruolo del signore elegante e mondano, particolarmente adatto alle sue qualità di interprete sagace e brillante. Si ricordano: Don Camillo monsignore ma non troppo, (1961) di Camine Gallone; I dongiovanni della costa azzurra, (1962) di Vittorio Sala; Mi vedrai tornare, (1966) di Ettore Maria Fizzarotti.


Franco Pastorino

Data nascita: 25 Dicembre 1933 (Capricorno), Milano (Italia)
Data morte: 13 Luglio 1959 (25 anni), Milano (Italia)
Da giovanissimo, mostrò una precoce inclinazione per il teatro di prosa, debuttando con la compagnia Ernesto Calindri – Olga Villi, passando poi, negli anni dal 1953 al 1956, a compagnie altrettanto famose (Cimara, Visconti, Squarzina, Gassman, Morelli, Stoppa). Esordì nel cinema nel 1951, ma senza sentirsene particolarmente attratto, benché, considerate le sue valide doti drammatiche, gli fossero state affidate parti di discreto rilievo da famosi registi. Rossellini gli assegnò addirittura il ruolo di protagonista in Napoli '43, un episodio di Amori di mezzo secolo, girato nel 1953; Mario Mattoli lo volle in Miseria e nobiltà (1954) a fianco di Sofia Loren, mentre Jean Renoir gli affidò il personaggio di un romantico giovane popolano in French cancan(1954). Pastorino morì a soli ventisei anni di peritonite.


Enzo Petito

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Il buono, il brutto e il cattivo (1966) di Sergio Leone dove ha interpretato la parte del gestore del negozio.


Dino Curcio

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli dove ha interpretato la parte di Biase. Nel 1973 ha inoltre lavorato con Francesco Rosi per la realizzazione del film Lucky Luciano dove ha interpretato la parte di Don Ciccio.


Nino Di Napoli

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film I magliari (1959) di Francesco Rosi dove ha interpretato la parte di Ciro.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



  

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