Regia : Vittorio De Sica |
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SoggettoNell'episodio "La pizzaiola", la vicenda si svolge nell'ambiente delle "pizze a otto" cioè di quei venditori di pizze che distribuiscono pizze a credito, contro pagamento entro otto giorni. E' la movimentata storia di un anello di smeraldi che la bella pizzaiola (Sophia Loren) moglie di un grasso pizzaiolo (Giacomo Furia) dimentica in casa dell'amante. Non sapendo come giustificare la perdita dell'anello al marito, dice di averlo lasciato cadere nella pasta delle pizze. Ha inizio così una caccia agli avventori della pizzeria che ci rivela i più strani caratteri napoletani. Fra i personaggi più pittoreschi che incontriamo: il Vedovo (Paolo Stoppa) inconsolabile e deciso al suicidio ma che comunque desiste dai suopi propositi alla vista di un bel piatto di pasta asciutta. La vicenda si conclude quando l'amico della pizzaiola (Alberto farnese) dichiara di aver trovato l'anello nella sua pizza sebbene (come osserva con triste rassegnazione il pizzaiolo) costui non abbia mai acquistato pizze Ne "Il funeralino" De Sica e Marotta vogliono mostrarci come a Napoli talvolta anche la morte è spattacolo. La mamma a cui è morto un bambino (la parte della madre è stata affidata ad una autentica popolana di Napoli: Teresa De Vita) vuole che il suo funeralino riesca come una festa di nozze, e lei stessa prepara e lustra la bara ed i nastri che l'adornano. Chiede lei stessa che il carro passi per Via Caracciolo. Poi, quando tutto è pronto ed i bimbi stanno per buttare i confetti, dà sfogo al suo pianto, sincero quanto la volontà che l'ha sorretta a preparare il funeralino "Il conte giocatore" impersonato dallo stesso De Sica ci presenta la figura napoletanissima di un nobile che non può distaccarsi dalle carte da gioco. Interdetto perchè ha perduto quasi tutta la sua fortuna e perchè la moglie, la vecchia contessa, non gli dà più una lira, si adatta a giocare con il figlio del portiere. Regolarmente e naturalmente il ragazzo vince ogni partita ed il conte torna a casa amareggiato ancora di più per la cattiva sorte che ha al gioco "Il professore", Don Ersilio, è un altro personaggio tipicamente napoletano, quello di un filosofo che sputa sentenze e vende i suoi consigli in tutte le circostanze in cui il popolino ha bisogno di lui. Senza avere una professione definita riesce ad esercitarne molte, con grande soddisfazione dei suoi clienti. E alla fine della sua operosa giornata, torna al suo vero mestiere, quello che egli ama di più di tutti: suonare la chitarra in un locale di Marechiaro. Eduardo De Filippo ha prestato a questo personaggio la sua espressiva maschera di filosofo da strapazzo. "Il succube". Due figure salienti dei racconti di Marotta sono state riunite in questo episodio: il guappo ed il pazzariello. Naturalmente, alla vivida figura del pazzariello napoletano, nè suonatore ambulante nè imbonitore, ma tutte e due allo stesso tempo, non poteva essere dato altro volto che quello di Totò. E Don Saverio (Totò) è un pazzariello ma anche succube del guappo un suo ex compagno di scuola che spadroneggia a casa sua, imponendo a tutta la famiglia la sua arroganza. Ma un giorno il medico raccomanda a don Carmine, il guappo, di moderarsi, di vivere tranquillo: ha un infarto al cuore, don Carmine allora perde la sua baldanza, e si vede respinto da don Saverio che lo caccia di casa con decisione improvvisa e ferma. E quando il guappo, avuto conferma che il verdetto del medico è stato errato, ritorna sicuro e deciso a vendicarsi a casa del succube, trova invece tutta la famiglia unita, finalmente, nella decisione di liberarsi di lui. E rimarrà solo, con la sua inutile baldanza. L'ultimo episodio è quello di "Teresa" (è stato scelto per questo ruolo Silvana Mangano) una prostituta nè migliore nè peggiore di qualsiasi altra donna della sua condizione,che viene sposata da un ricco signore, don Nicola Giraci. Don Nicola crede, con questo matrimonio, di liberarsi da un incubo che lo tormenta: quello per cui è convinto di essersi reso responsabile del suicidio di una giovane ragazza, Lucia. Sposando Teresa non intende redimerla, ma soltanto umiliarla. Ma Teresa si rende presto conto che il marito non l'ama. Vi è una improvvisa spiegazione fra i due. Don Nicola ammette tutto. La sposò quasi per un voto. Teresa non resiste in quella situazione, fa le valigie e decide di tornare alla casa di malaffare da cui la falsa pietà di don Nicola l'aveva tolta. Ma lungo la strada riflette sulla sua condizione, e, pentita del suo gesto, ritorna a casa di don Nicola. L'episodio termina con la sequena di Teresa che bussa disperatamente alla porta di casa Giraci. Critica e curiosità
Il film è stato tratto dai racconti di Giuseppe Marotta e narra, in sei episodi aspetti della vita di Napoli e dei napoletani.L'oro di Napoli è la pazienza, la speranza che hanno i napoletani, la pazienza nel sopportare la vita e ogni dolore che ogni uomo porta con sè. La loro speranza in una vita migliore, la speranza sempre del Lunedì, anzi del Sabato, la speranza nel lotto. La speranza nell'avvenire, nei figli, nel sole, la speranza di un miglioramento economico della loro vita.
Lianella Carell![]()
Data nascita: 6 Maggio 1927 (Toro), Roma (Italia) |
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- Principe Antonio de Curtis - in arte " Toto' "