Una di quelle

[Totò e Peppino De Filippo] [Totò e Peppino De Filippo]

[Totò,Lea Padovani e Peppino De Filippo] [Totò e Lea Padovani]

[Totò e Peppino De Filippo] [Totò e Peppino De Filippo]

Videoclip titoli di testa

Regia : Aldo Fabrizi
Soggetto : Aldo De Benedetti da una novella di G.Bianchi
Sceneggiatura : Aldo De Benedetti
Fotografia : Gabor Pogany
Scenografia : Piero Filippone
Musica : Carlo Innocenzi,, Rico Simeoni
Montaggio : Gavriele Varriale
Aiuto regia : Bruno Paolinelli
Direttore produzione : Aurelio Serafinelli, Luigi De Laurentis
Produzione : Aldo Fabrizi per Alfa XXXVII,
                      Enzo Costa per Rosa Film,Roma

Durata: 84 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Rocco Bardelli)
Lea Padovani( Maria Rossetti, la vedova )
Peppino De Filippo( Martino )
Aldo Fabrizi( il dottor Ubaldo Mancini )
Mario Castellani( il farmacista )
Laura Gore( Annie )
Nando Bruno( il tassista )
Carolina Ferri( Margherita )
Italo Tancredi( suo marito )
Maurizio Natali( Nino )
Pina Piovani( la portinaia di casa )
Antonio Vaser( il portiere d'albergo )
Alberto Talegalli( il burino )
Mara Landi( l'entraineuse dell'Ariston )
Vivian Gori( la cantante )
Ina La Jana( la danzatrice orientale )
Giulio Calì( il guardamacchine )
Armando Annuale( il paziente asmatico in farmacia )
Maurizio Natali(il figlio della vedova Rossetti)

Altri interpreti :
Ada Colangeli, ,Luigi Moneta,
Alberto Nucci, Mara Nucci, Guido Terlizzi

              

           

Soggetto

Rocco e Mario incontrano in un locale notturno la vedova Maria che vive di stenti con il figlio.Rocco accompagna la donna a casa e visto che il bimbo ha la febbre si prodiga nella notte alla ricerca di un medico.Alla fine ,lasciatole dei soldi ,Rocco torna al paese.

Critica e curiosità

E' il secondo film della coppia Totò e Peppino, il film girato tra novembre del 1952 e gennaio del 1953 ci metterà un pò di tempo ad arrivare nelle sale cinematografiche.E' anche l'ultimo film prodotto dalla casa di produzione di Aldo Fabrizi, l' Alfa Fil XXXVII. Non ottiene il successo sperato, alcuni anni dopo sua scia del successo della coppia Totò-Peppino il film verrà ridistribuito col nome di "Totò,Peppino e....una di quelle".

Scriveva Giulio Cesare Castello : " Totò ha spremuto dal personaggio ogni minima occasione per costruire una figura non labile , la cui comicità si colora di una vena crepuscolare , la quale può valere , ancora una volta , di indice delle enormi possibilità , pur sempre vergini , di questo straordinario commediante [..] ".
E Ermanno Contini : " [..] Totò e Peppino De Filippo sono i due provinciali e i loro duetti sono assai divertenti [..] " .


Lea Padovani

Data nascita: 28 Luglio 1920 (Leone), Montalto di Castro (Italia)
Data morte: 23 Giugno 1991 (70 anni), Roma (Italia)
Studia a Roma all'Accademia d'arte drammatica, che lascia nel 1944 per esordire sulle scene come soubrette nella rivista Cantachiaro, a fianco di Anna Magnani. Nel '45, Febbre azzurra, al fianco di Macario rivela al pubblico il suo corpo splendido e la sua grande verve. In quest'occasione dimostra inoltre una grandissima capacità di recitare la commedia che purtroppo i registi trascurano sempre, forse per via della severa bellezza del suo volto. La sua lunga carriera come attrice di prosa inizia con la partecipazione alla famosa messa in scena de I parenti terribili di Cocteau (1946-47), curata da Luchino Visconti. Dal 1951 al '52 farà parte della compagnia del Teatro Nazionale diretto da Guido Salvini, e raggiungerà i più alti risultati con l'interpretazione di personaggi intensamente drammatici, in film come Il sole sorge ancora (di Aldo Vergano, 1946) e Give Us This Day (Cristo fra i muratori, 1949), per la regia di Edward Dmytryk, che la impone anche a livello internazionale. Nel 1953 affianca il grande Ruggero Ruggeri nella sua ultima tournée a Londra e a Parigi con Enrico IV e Tutto per bene. Fra le tante, va ricordata la sua interpretazione nella commedia La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams (1957-58), seguita, nel 1959, al New Theatre di Londra, in inglese, da The Rose Tattoo. Negli anni '50 e '60 si dedica principalmente alla tv interpretando molti romanzi sceneggiati, nei quali ha modo di esprimere le sue briose qualità di attrice, fra i quali ricordiamo Piccole donne (1955), Il romanzo di un giovane povero (1957), La bisbetica domata (1958), Ottocento (1959) e Ragazza mia (1960). Dopo una lontananza dalle scene durata diversi anni riappare in video nel 1980 nel ruolo di Mabel Warren nello sceneggiato Un treno per Instanbul e nel 1983 nella parte de “la Guinta” ne L'amante dell'Orsa Maggiore. Durante tutta la sua vita e la sua gloriosa carriera, la Padovani si è divisa tra cinema, televisione e teatro, ottenendo ovunque riconoscimenti e ammirazione.


Peppino De Filippo

Data nascita: 24 Agosto 1903 (Vergine), Napoli (Italia)
Data morte: 27 Gennaio 1980 (76 anni), Roma (Italia)
Fratello minore di Titina ed Eduardo, figlio naturale di Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo, esordisce giovanissimo nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, ma ben presto la sua inquietudine lo porta a passare in formazioni dialettali secondarie, dove ha modo di farsi le ossa. Dopo aver raggiunto una certa fama, agli inizi degli anni ‘30 decide di formare - assieme ad Eduardo e Titina - la compagnia del Teatro Umoristico I De Filippo, destinata a riscuotere grandi successi grazie a commedie scritte da loro stessi (la più celebre delle quali resta la straordinaria Natale in casa Cupiello): il sodalizio dura sino al 1944, sempre sostenuto da un enorme consenso di pubblico. Peppino fa il suo esordio nel cinema, assieme ad Eduardo, con Tre uomini in frack (1932) di Mario Bonnard: sino al ‘44, saranno rare le occasioni in cui compare da solo. Finita la seconda guerra mondiale, divisi i suoi destini da quelli di famiglia, egli intraprenderà una propria strada autonoma sia in teatro sia al cinema: sul grande schermo, in verità, concedendosi sovente a prodotti commerciali poco adatti a metterne in luce le non comuni qualità. Fanno eccezione Luci del varietà (1950) di Fellini/Lattuada, dove è uno straordinario capocomico; Policarpo, ufficiale di scrittura (1959) di Mario Soldati, in cui indossa i panni d'un pignolo capoufficio; Le tentazioni del dottor Antonio, episodio di "Boccaccio ‘70" (1961) ancora firmato da Fellini, che lo vede ragioniere moralista e bigotto. Ma i risultati migliori li ottiene senza dubbio nel sodalizio quasi decennale con Totò, che produce tra il ‘55 ed il ‘63 ben 14 pellicole: l'unico Nastro d'argento della sua carriera gli viene assegnato quale attore non protagonista per Totò, Peppino e i fuorilegge(1956). Successivamente, si dedica al palcoscenico ed alla riduzione per la televisione di alcuni suoi testi teatrali; conoscendo, in tivvù, un momento di eccezionale popolarità col personaggio di Gaetano Pappagone, nella "Canzonissima" 1966-67.


Aldo Fabrizi

Data nascita: 1 Novembre 1905 (Scorpione), Roma (Italia)
Data morte: 2 Aprile 1990 (84 anni), Roma (Italia
Aldo Fabrizi rappresenta l'anima di Roma, la cosiddetta Città Eterna, che l'ha sempre considerato il suo figlio prediletto. Del popolo romano l'attore ha canzonato in oltre cinquant'anni di carriera vizi e debolezze, con quel suo umorismo tanto cinico e disincantato, quanto dissacrante e tagliente, così caratterizzante del suo fare flemmatico e arguto. Sapeva scherzare su tutto, ma prima di tutto su se stesso, ed in particolar modo sul suo fisico corpulento, palese dimostrazione della sua smisurata passione per il cibo, e soprattutto per i piatti tipici della cucina romana, che egli stesso si deliziava nel preparare. Era la voce del "popolino", dal quale egli proveniva e che ha sempre portato nel cuore. Attraverso i suoi tipici personaggi - con i quali ha conquistato le platee dell'Italia intera a partire dai suoi esordi teatrali nei primi anni Trenta, e che ha fortunatamente riproposto in televisione negli anni Settanta - come il vetturino il cui cavallo lo batte in fatto di stanchezza, il tranviere contro cui tutti i passeggeri si accaniscono, o il cameriere dai piedi stanchi, Fabrizi esprimeva il suo spirito caustico, e conduceva una sferzante satira sulla romanità, ma ancor più in generale sull'uomo qualunque del suo tempo. In cinema debuttò nel 1942, ma si sarebbe dovuto aspettare il 1945 perché egli avesse potuto dar prova di una profonda sensibilità artistica in un ruolo diverso dai soliti, stavolta drammatico, quello di un prete eroico che si fa fucilare dai tedeschi pur di non rivelare i nomi di alcuni partigiani, nel capolavoro di Rossellini, Roma città aperta. Il film - che lo vede per la terza volta al fianco dell'amica-nemica Anna Magnani, che in quanto a schiettezza e sfacciataggine riusciva a tenergli testa - gli offrì l'opportunità di fornire una struggente e sofferta interpretazione, densa di emotività, e carica di una coinvolgente naturalezza, dimostrando così di essere un attore a tutto tondo. La sua filmografia è sterminata: lo ricordiamo spesse volte al fianco dell'amico Totò, soprattutto nel film caustico-amaro Guardie e ladri (1951) di Steno e Mario Monicelli; e poi in una serie di svariati, e talvolta grotteschi personaggi, come il contadino furbo e bonario di Vivere in pace (1947) di Luigi Zampa, il padre egoista e protervo di Prima comunione (1950) di Alessandro Blasetti, lo sfortunato e bizzarro capofamiglia nella serie de "La famiglia Passaguai" (tre film dal 1951 al '52), di cui egli stesso fu il regista, e il ricco e rozzo palazzinaro di C'eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola, deluso e disincantato ritratto della pseudo-impegnata generazione di sinistra del periodo post-secondo conflitto mondiale. Dopo tanti impegni come attore cinematografico, il teatro lo rivide incontrastato mattatore nella celeberrima commedia musicale di Garinei e Giovannini, Rugantino, portata per la prima volta in scena nel 1962, ripetuta diverse volte negli anni successivi, e portata addirittura a New York. Accanto ad interpreti del calibro di Nino Manfredi e Bice Valori, Fabrizi impersonò il tragicomico personaggio di Mastro Titta, un boia della Roma papalina, che dietro il suo aspetto burbero e rude, si dimostrava sensibile e bonario. Da ricordare infine le sua spassosissime apparizioni televisive, e le sue deliziose raccolte di ricette e poesie, spiritosamente intitolate La pastasciutta (1971), Nonna minestra (1974) e Nonno pane (1980). La Roma paciosa e scanzonata che lo vide nascere, se lo portò via, in una triste mattinata primaverile del 1990, quando "er sor Aldo" aveva da qualche mese compiuto ottantaquattro anni.


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità.


Laura Gore

Data nascita: 30 Settembre 1918 (Bilancia), Bussolano (Italia)
Data morte: 27 Marzo 1957 (38 anni), Roma (Italia)
Studentessa in ragioneria, vince nel 1940, al teatro Carlo Felice di Genova, l’ottavo concorso della canzone del dilettante indetto dall’EIAR di Torino. Già attrice di filodrammatica, vuole dedicarsi al teatro come professionista, recitando anche alla radio e nella rivista, dove si esibisce con grande misura e notevoli doti di simpatica comunicativa. Per due stagioni consecutive (1949-50 e 1950-51) fa parte della compagnia di Eduardo De Filippo. Nel cinema debutta nell’immediato dopoguerra e per un decennio interpreta un rilevante numero di pellicole, sempre in ruoli di contorno e da caratterista simpatica e spesso invadente. Sposata dal 1940 ad Agostino Golzi, fa anche del doppiaggio nella formazione dell’O.D.I.


Nando Bruno

Data nascita: 6 Ottobre 1895 (Bilancia), Roma (Italia)
Data morte: 11 Aprile 1963 (67 anni), Roma (Italia)
Grande caratterista cinematografico, in oltre settanta film Nando Bruno ha lasciato traccia della sua ironia bonaria e popolaresca tipicamente romana. Le sue partecipazioni cinematografiche vanno da brillanti ruoli di comprimario a marginali parti da semplice figurante. Tra i numerosi film da lui interpretati ricordiamo Roma città aperta (1945), L'onorevole Angelina (1947), Come persi la guerra (1947), Se fossi deputato (1949), Cortile (1956), Il vedovo (1959) e Il vigile (1960).


Pina Piovani

Data nascita: 20 Marzo 1897 (Pesci), Roma (Italia)
Data morte: 6 Gennaio 1955 (57 anni), Roma (Italia)
La sua principale attività si svolse nel teatro di rivista, nel teatro dialettale, in quello di prosa e come doppiatrice. Esordì nel cinema ancora all'epoca del «muto», interpretando ruoli di caratterista in parecchi film, soprattutto durante e dopo la seconda guerra mondiale. Particolarmente efficaci e ricche di sensibilità le sue interpretazioni in Prima di sera (1954, Piero Tellini) e ne La romana (1954, Luigi Zampa) in cui ebbe la parte della madre della protagonista. Nel 1951 fu nel cast di Amore e sangue, un film di Marino Girolami nel quale protagonista femminile era Maria Montez. Pina Povani ha partecipato a circa 50 film, dal 1928 al 1956.


Alberto Talegalli

Data nascita: 2 Ottobre 1913 (Bilancia), Perugia (Italia)
Data morte: 10 Luglio 1961 (47 anni), Perugia (Italia)
Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico, frequentò una scuola di recitazione, lavorando per un certo periodo come impiegato di banca. Invitato dalla RAI a Roma, vi si trasferì, abbandonando ogni altra attività per il mestiere dell'attore; ottenne infatti uno straordinario successo di pubblico dando vita al personaggio radiofonico del sor Clemente, spassosa figura di campagnolo semplice, ma di grande buon senso, animato da una perenne quanto comica perplessità di fronte alle novità del mondo “moderno”. La macchietta del Sor Clemente fu proposta da Talegalli anche nello spettacolo Rosso e nero nella stagione 1954-1955; l'anno dopo, recitò in una commedia brillante di Metz e Marchesi, Valentino, in cui tentò di staccarsi dal personaggio che gli aveva dato la fama. Richiesto anche dal cinema, Talegalli vi esordì nel 1952, con una parte nel Processo di Frine, episodio del film Altri tempi, diretto da Alessandro Blasetti. Nel 1954, ripropose il fortunato personaggio del Sor Clemente in due film diretti da Camillo Mastrocinque, Café Chantant e Le vacanze del Sor Clemente. In seguito prese parte ad altri film comici e brillanti, sempre in ruoli di secondo piano, prima di perdere prematuramente la vita in un incidente automobilistico vicino a Perugia.


Mara Landi

Data nascita: 10 Maggio 1923 (Toro), Roma (Italia)
Di gradevole presenza, bruna e formosa, tipica bellezza mediterranea, debutta nel cinema a metà degli anni Trenta, rivelando un buon temperamento artistico in alcune modeste pellicole passionali e melodrammatiche, che le impediscono una vera affermazione. Agli inizi degli anni Sessanta, allontanandosi dal cinema che non le offre molto, fa una apparizione in TV nel dramma Le notti bianche (1962) diretto da Cottafavi, che la affianca ad attrici emergenti come la Vitti e Ottavia Piccolo. Resta però un’esperienza isolata. Nell’immediato dopoguerra tenta la via della rivista, scritturata da Macario per la mitica Febbre azzurra (1945) di Amendola; quindi è accanto a Fanfulla in Il romanzo di due orfanelle povere e di due sergenti miserabili, padroni delle ferriere (1947) di Amendola e Maccari e poi – dagli stessi autori – in Aria di Roma, con Rascel, nel 1948. Dopo un periodo di silenzio, con il suo vero nome, Elsa Camarda, diventa un’apprezzata doppiatrice (nell’edizione italiana del suo ultimo film, Le balene d’agosto, Bette Davis, ha la struggente voce della Camarda). Tra le altre attrici doppiate, anche Alexis Smith e Olympia Dukakis.


Giulio Calì

Data nascita: 26 Marzo 1895 (Ariete), Roma (Italia)
Data morte: 20 Gennaio 1967 (71 anni), Roma (Italia)
Proveniente dal mondo dell'avanspetta¬colo e del teatro dialettale, in cui aveva esercitato una intensa attività, esordi nel cinema interpretando un ruolo significativo ne Il mulino del Po,tratto dal romanzo omonimo di Riccardo Bacchelli e diretto nel 1949 da Alberto Lattuada. In seguito, ha partecipato a nu¬merosi film, in cui ha saputo creare, con grande abilità, tutta una serie di vivaci macchiet¬te, ora comiche, ora patetiche, ma sempre caratterizzate in modo eccellente, anche se talora un po' manierate. Una delle sue migliori caratte¬rizzazioni rimane quella a cui Cali diede vita ne Il cappotto, un film tratto da uno dei Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol e diretto nel 1959 da Alberto Lattuada). In esso, il ruolo del protagonista, il modestissimo impiegato Carmine De Carmine, fu interpretato da Renato Rascel, che diede una notevole prova delle sue capacità, creando un personaggio di grande intensità umana, al tempo stesso umoristico, patetico e malinconico. Costretto a fare i conti con un miserrimo stipendio, Carmine deve affrontare la spesa, per lui enorme, di farsi cucire un cappotto nuovo, perché il vecchio è talmente logoro e malandato da non potersi più riparare. Ma tale necessità non rappresenta un vero e proprio evento solo per lui; lo è anche per il suo sarto (interpretato appunto da Cali), che da tempo non cuce più un capo nuovo, abituato com'è ad una clientela che chiede solamente rattoppi e aggiustature di abiti ormai consunti. Perciò, non solo la scelta del modello, della stoffa e la realizzazione del capo rappresentano per lui un'impresa da programmare a lungo e da eseguire tenendo conto di ogni minimo particolare; una volta che il cliente se n'è andato indossando il suo bel cappotto nuovo, il sarto, come un'artista desideroso dell'approvazione del pubblico, non può resistere alla tentazione di seguirlo di nascosto, per vedere l'effetto che la sua creazione fa sui passanti, esclamando “L'ho fatto io!”, ogni volta che se ne presenta l'occasione.


Armando Annuale

Data nascita: 5 Giugno 1884 (Gemelli), Napoli (Italia)
Data morte: 20 Marzo 1962 (77 anni), Roma (Italia)
Diplomato in recitazione all’Accademia di Santa Cecilia (1908) lavora in teatro dal 1910. Piccolo di statura e molto esile, nel cinema esordisce come generico (Pietro Micca) e in seguito interpreta ruoli di carattere fino al 1960. L’ultimo film in cui compare è La dolce vita.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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