Risate di gioia

[Totò e Anna Magnani] [Totò e Anna Magnani]

[Totò e Anna Magnani] [Anna Magnani] [Totò e Ben Gazzara]

[Totò e Anna Magnani] [Totò,Ben Gazzara e Anna Magnani]

[Totò,Ben Gazzara e Toni Ucci] [Totò con Anna Magnani]

Videoclip titoli di testa

Regia : Mario Monicelli
Soggetto : da racconti di Alberto Moravia
Adattamento : Suso Cecchi D'Amico
Sceneggiatura : D'Amico,Age,Scarpelli,Monicelli
Fotografia : Leonida Barboni
Scenografia : Piero Gherardi,Giuseppe Ranieri
Musica : Lelio Luttazzi
Montaggio : Adriana Novelli
Aiuto regia : Mario Maffei
Direttore produzione :Nello Meniconi
Produzione : S.Clementelli per Titanus,Rona
Durata: 106 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Umberto Pennazzuto detto"Infortunio" )
Anna Magnani( Gioia Fabbricotti, detta “Tortorella”, generica a Cinecittà )
Ben Gazzara( Lello, ladro: doppiato da Pino Locchi )
Fred Clark( l’americano ubriacone innamorato di Roma )
Edy Vessel( Milena : doppiata da Matia Pia Di Meo )
Mac Roney( Alfredo, guidatore della metropolitana di Roma in turno la notte di Capodanno: forse doppiato da Nico Pepe “in falsetto”?)
Toni Ucci( "pappa” di Milena: doppiato da Ferruccio Amendola )
Carlo Pisacane( il nonno di Gioia: doppiato da Amilcare Pettinelli? )
Rik von Nutter( alla Villa dei tedeschi quello che “controlla”; alfine ordina a Franz e Johann di prendere i ladri )
Marcella Rovena( tenutaria della pensione dove alloggia Umberto(nella versione da circa 90, una sola breve posa, eppure è nei titoli di testa )
Kurt Polter( il cameriere tedesco Franz )
Gianni Bonagura( il presentatore al Milleluci )
Peppino De Martino( Colombini,il tappezziere )
Dori Dorika( l’obesuccia derubata al “Milleluci” )
Gina Rovere( Mimì, guardarobiera a Cinecittà,(forse detta “Mirabionda”?) )
Anna Campori( la moglie di Alfredo )
John Francis Lane( Johan,uno dei domestici alla Villa tedesca )
Mario De Simone(che sostituì il previsto Carlo Delle Piane) ( "Pecorino" )
Fanfulla( Spizzico il ricettatore: doppiato da Carlo Romano )
Leopoldo Valentini( un controllore del metrò doppiato da Manlio Busoni )
Nino Marchetti( uno dei 12 alla cena in trattoria )
Nino Nini( al locale all’Eur, scambia Umberto per tale dicendogli:"Senta cameriere…")
Orlando Baralla( dei clienti al “Milleluci” quello che poi raccoglie da terra il portasigarette Rubato e caduto…)
Ugo Mari( posa muta visibile fra le decine di clienti al “Milleluci” )
Elena/Lella Fabrizi( la suocera di Alfredo )
Velia Pamci( Generica-parecchie genericate in più scene: nella metropolitana, al “Milleluci”, al locale dell’Eur, in chiesa...)
Carlo Cotti( scena girata il 24 Maggio 1960- uno delle sequenze in metropolitana )
Maria Pisani Ruocco( la controfigura personale di Anna Magnani dal '50-'52 circa )
Dino Valdi(Osvaldo Natale)( controfigura personale di Totò in parecchi altri film )

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- Principe Antonio de Curtis - in arte " Toto' "

           

Soggetto

Tortorella viene estromessa dalla festa di fine anno perche' in tredici persone,si aggrega quindi al suo vecchio amico Umberto e al ladro Lello che approfittando delle festivita' si accinge a dei buoni colpi.Ma l'ignara Tortorella ne sventa suo malgrado alcuni,e viene abbandonata dai due uomini.Lello tenta un ultimo colpo in chiesa:rubare la collana della Madonna.Ma la polizia arresta Tortorella perche' trovata in possesso della collana.Quando,mesi dopo,esce di prigione,trova ad attenderla il fedele Umberto.

Critica e curiosità

Anna Magnani reduce da film americani e da un Oscar con " La rosa tatuata " si mostrò perplessa a girare un film con Totò da molti consideraro un guitto . Le riprese comunque iniziarono il 3 maggio del 1960 nei pressi della Stazione Termini e vanno avanti per quaranta notti . La scena che maggiormente viene ricordata è quella della canzone " Geppina , Geppi...la tua voce " girata al Casinò di Azio , anche in questa occasione perplessità della Magnani , teme che Totò passandole da dietro la metta in ridicolo catturando per sè l'attenzione dello spettatore . Non ebbe molto successo di pubblico .
Scriveva Alberico Sala : " [..] L'interesse è nella apparenti divagazioni , nelle annotazioni d'ambiente , nei momenti in cui Anna Magnani e Totò si scambiano le loro confidenze di scalognati[..] Così per ridere il film riesce persino a far pensare [..] Un'opera minore dell'autore [..] che offre , però , l'interpretazione magnifica di Anna Magnani e di Totò : che , verso la fine , nella luce bianca del ferragosto , con la paglietta in taesta , assomiglia a Trilussa [..] " .
E Franco Berutti : " [..] Purtroppo la sordina imposta all'attrice ha agito anche sulla recitazione di Totò [..] " .
Morando Morandini : " [..] Dobbiamo far le lodi della Magnani . E' bravissima . Totò non le sta indietro [..] " .


Anna Magnani

Data nascita: 7 Marzo 1908 (Pesci), Roma (Italia)
Data morte: 26 Settembre 1973 (65 anni), Roma (Italia)
Antidiva per eccellenza, Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un'Italia minore. Nonostante alcune fonti la facciano nascere ad Alessandria d'Egitto noi preferiamo farla nascere, come lei ha sempre sostenuto, a Roma, città dalla quale ha preso tutta la sua grande passione e la sua smisurata forza d'animo. Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà, la Magnani cominciò molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club Romani e contemporaneamente studiò all'Accademia d'Arte Drammatica. Tra il 1929 e il 1932 lavorò nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passò alla rivista. Divenne ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavorò con Vittorio De Sica e con Totò, col quale recitò in numerose riviste, come Quando meno te l'aspetti (1940) e Volumineide (1942), entrambi di Michele Galdieri. In cinema si rivelò nel film Teresa Venerdì (1941), di Vittorio De Sica, dove interpretò una bizzarra canzonettista. In seguito interpretò alcune commedie leggere ( Campo de' Fiori, 1943; L'ultima carrozzella, 1944; Quartetto pazzo, 1945), fino a quando arrivò la sua completa rivelazione nel film neorealista Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini (col quale ebbe una burrascosa ma intensa relazione affettiva). In questo film la Magnani si rivelò una straordinaria attrice drammatica, nella parte di Pina, popolana Romana che viene uccisa mentre tenta di raggiungere il camion sul quale il suo uomo, un tipografo impegnato nella resistenza, sta per essere deportato. Accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, la Magnani rappresentò la redenzione di un popolo, attraverso le sue grandi qualità umane e morali, tanto che la sua interpretazione le fece meritare il primo dei suoi cinque Nastri d'argento. Nel trionfo neorealistico, era d'obbligo tratteggiare per lei la figura della popolana sfacciata, volitiva, sempre sicura e persino violenta nella difesa dei giusti valori, attraverso la sua bonaria veemenza. L'apoteosi di questa caratterizzazione fu L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa, nel quale interpretava una donna di borgata " chiamata " a far politica, per rappresentare gli interessi della povera gente come lei. Nel 1948 Rossellini la chiamò per interpretare l'episodio " La voce umana " (tratto dall'atto unico di Jean Cocteau) del film L'amore (1948), nel quale la Magnani si cimentò in un appassionato ed angoscioso soliloquio, un grande pezzo di bravura interpretativa, la telefonata di una donna abbandonata dall'amante. Nel 1951 un altro grande ruolo: quello della donna frustrata che trasmette le sue illusioni ed i suoi sogni infranti nell'impossibile carriera cinematografica della figlia, a costo anche di mettere in crisi il suo matrimonio, in Bellissima (1951), di Luchino Visconti. Anche questo film le valse un meritatissimo Nastro d'argento. Il 1955 è l'anno in cui vinse il premio Oscar per l'interpretazione nel film di Daniel Mann The Rose Tatoo (La rosa tatuata, 1955), con Burt Lancaster, tratto dal Romanzo di Tennessee Williams. In seguito fu interprete di stupende pellicole, come Suor Letizia (1956), Nella città dell'inferno (1958) e Risate di gioia (1960), il primo e unico film che la vede accanto al suo vecchio compagno di palcoscenico Totò. Nel 1962 prese parte al film Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, un film non riuscito, che la costrinse entro i termini di una trasognata e brechtiana rappresentazione da guitto esasperato. Gli anni '60 non le offrirono quindi un granché a livello cinematografico, così la Magnani si rituffò nel teatro, interpretando La lupa di Verga, diretta da Franco Zeffirelli e Medea di Anhouil, diretta da Giancarlo Menotti, che la videro trionfare su tutti i più grandi palcoscenici d'Europa. Tra il 1971 e il '73 interpretò quattro stupendi film per la televisione scritti e diretti da Alfredo Giannetti: La sciantosa,1943: un incontro, L'automobile e …correva l'anno di grazia 1870. L'attrice Romana aveva avuto un figlio dall'attore Massimo Serato. Il ragazzo fu colpito dalla poliomielite, e l'attrice dedicò il resto della sua vita ad occuparsi di lui. La sua ultima, breve, apparizione sugli schermi è stata nel film Roma (1972), di Federico Fellini. I personaggi caratterizzati dal suo temperamento focoso e passionale, ma capaci anche di toccanti e imprevedibili dolcezze, le si addicevano in modo perfetto, anche se le sue ottime doti interpretative fecero sì che potesse cimentarsi con successo anche in altri ruoli. Morì di cancro a Roma il 26 settembre 1973, assistita fino all'ultimo dall'adorato figlio Luca.


Ben Gazzara

Nome: Biagio Anthony Gazzara
Data nascita: 28 Agosto 1930 (Vergine), New York City (New York - USA)
Esce dagli schermi come un uomo distrutto, legato a omicidi o traffici illegali, eppure è uno sfavillante attore che, in particolar modo per l'Italia, ha rappresentato un vero e proprio "amico americano". Parliamo di uno degli interpreti più acclamati della televisione e del cinema: Ben Gazzara. Nato negli anni Trenta, come Biagio Anthony Gazzara, a New York City, figlio di un immigrato siciliano e cresciuto nell'East Side, si dice che dopo aver visto recitare Laurette Taylor in Lo zoo di vetro, abbia deciso di diventare un attore. Disgraziatamente i voleri del padre lo spingono a studiare ingegneria, ma quando riceve una borsa di studio per la scuola di recitazione si mette sotto l'ala protettiva di Erwin Piscator, che sarà il suo insegnante, e comincia a studiare quella che è la sua passione. Entrato all'Actor Studio, con alcuni dei suoi compagni decide di mettere in scena un romanzo di Calder Willingham: "End as a Man", storia di una brutale accademia militare, che poi porteranno anche a Broadway nel 1953 con Gazzara come protagonista. I suoi esordi sono principalmente legati al palcoscenico: "The Night Circus" (1958), seguito da altri bellissimi spettacoli come "Strano Interludio" (1963), "Traveller Withour Luggage" (1964), "Hughue/Duet" (1975, per il quale viene nominato al Tony), "Chi ha paura di Virginia Woolf?" (1976, altra nomination al Tony) e infine "Shimada" (1992). Conosciuto dal pubblico americano per le sue partecipazioni in telefilm americani, è diventato da subito un volto familiare per quell'America che spendeva le sue ore davanti alla televisione. Dopo i premi teatrali ricevuti per "La gatta sul tetto che scotta" (1955) e per "Un cappello pieno di pioggia" (1955), che poi verranno portati sul grande schermo rispettivamente da Paul Newman e Don Murray, gli viene proposto di passare al cinema come protagonista di Guerra e pace di King Vidor con Audrey Hepburn, ma il principio della sua carriera cinematografica slitterà al 1957 con Un uomo sbagliato di Jack Garfein, trasposizione di "End as a Man", che è stato amato dalla critica, ma che non ha accolto i favori del pubblico. Specializzato in ruoli da uomo duro, lo si ritrova in Anatomia di un omicidio di Otto Preminger accanto a James Stewart, ma ben più intensa e profonda è la sua collaborazione con il cinema italiano: Risate di gioia di Mario Monicelli, dove si frappone fra Anna Magnani e a Totò, e La città prigioniera di Joseph Anthony, con Lea Massari e David Niven. Continua però a scegliere anche film hollywoodiani: Giorni senza fine, Tre passi dalla sedia elettrica, Smania di vita, Il ponte di Remagen di John Guillermin e si presta perfino per un cameo in Se è martedì, deve essere il Belgio di Mel Stuart. Ma è l'incontro con il regista John Cassavetes, diventato poi il suo migliore amico, a spingerlo verso il cinema di qualità. Lo dirigerà infatti in Mariti, Assassinio di un allibratore cinese e il suo capolavoro La sera della prima. Negli anni Settanta si fa corteggiare dai b-movie del cinema italiano, ma allo stesso tempo sceglie Peter Bogdanovich e Terence Young che arricchiranno la sua filmografia di piccole perle d'autore. Sarà, di frequente, anche il partner di Ornella Muti in moltissime pellicole come a esempio Storie di ordinaria follia di Marco Ferreri e La ragazza di Trieste di Pasquale Festa Campanile (che poi lo dirigerà in Uno scandalo perbene nel 1984). Tornatore, Bevilacqua, Montaldo sono solo alcuni dei registi che si affideranno alle sue impeccabili performance, mente in America commuoverà il piccolo schermo per il ruolo del padre di una vittima dell'AIDS in Una gelata precoce (1985). Se gli chiedete quale sia il ruolo più brutto della sua vita, vi risponderà quello che ha fatto nel film con Patrick Swayze Il duro del Road House. Da ricordare inoltre che, con gli anni Novanta, sente il desiderio di formarsi anche come regista e dirige Oltre l'oceano con Sergio Rubini. La formula, Il grande Lebowski, Happiness e Summer of Sam – Panico a New York ne confermano una fama che non sembra sminuire minimamente. Mamet, Cohen, Solondz e Spike Lee trovano in Ben Gazzara un attore micidiale e formidabile, appassionato e perfetto, tanto che darà il meglio di sé anche diretto da quegli attori che (come lui) hanno avuto esperienze dietro la cinepresa: Vincent Gallo con Buffalo 66 e John Turturro con Illuminata. E nonostante questi grandi nomi, non riesce a stare lontano dall'Italia che lo colloca, nel momento della nascita delle prime fiction, in Angelo nero, Il tesoro di Damasco, Un bacio nel buio e Tre stelle, anche se dai più giovani è ricordato per il remake di The Thomas Crown Affair, Gioco a due con Pierce Brosnan e Rene Russo, e soprattutto per essersi preso cura della sfortunata Nicole Kidman nel film di Lars von Trier Dogville. Si è sposato tre volte: con Louise Erickson (1951-57), con l'attrice teatrale e cinematografica Janice Rule (1961-79, dalla quale unione è nata Elizabeth Gazzara, assistente editor) e con Elke Krivat (1982); ha inoltre convissuto per due anni con l'arzilla attrice Elaine Stritch. Ben Gazzara è il tipo d'attore con la faccia da "cattivo" ragazzo, ma è stato così dedito all'arte della recitazione che ha saputo contraddistinguersi negli anni come un "bravo" interprete.


Fred Clark

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Viale del tramonto (1950) di Billy Wilder dove ha interpretato la parte di Sheldrake. Nel 1953 ha inoltre lavorato con Jean Negulesco per la realizzazione del film Come sposare un milionario dove ha interpretato la parte di Waldo Brewster. Oltre al ruolo di interprete Fred Clark ha lavorato come sceneggiatore nel film giallo di Martin Herbert Una magnum speciale per Tony Saitta (1976). E ancora scrittore nel film di Martin Herbert Una magnum speciale per Tony Saitta (1976).


Edy Vessel

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film 8 ½ (1963) di Federico Fellini dove ha interpretato la parte di L'indossatrice (as Hedy Vessel). Nel 1960 ha inoltre lavorato con Mario Monicelli per la realizzazione del film Risate di gioia dove ha interpretato la parte di Milena.


Toni Ucci

Data nascita: 13 Gennaio 1920 (Capricorno), Roma (Italia)
Esordisce e si forma nella rivista, si afferma nel cabaret (fra gli altri il Puff), lavora con assiduità in teatro, interpretando commedie di ogni genere, comprese quelle musicali, appare in alcuni telefilm e originali televisivi (dal 1959). Nel cinema – il suo primo film risale al 1947 – è soprattutto una preziosa “spalla”, ma disegna anche piacevoli e accattivanti figurine di contorno con notevole maestria. Attore brillante più che comico, dotato di una bella voce e di un volto che esprime immediata simpatia, è a suo agio soprattutto quando interpreta il ruolo dell’uomo del popolo, arguto e saggio. Notevoli anche le sue performances nel versante drammatico (è Erode Antipa nel Messia di Rossellini). Fra i suoi lavori televisivi si ricordano almeno: Qualcuno al telefono (serie Giallo Club, 1959), Io accuso, tu accusi (serie Processi a porte aperte, 1968), Quel negozio di Piazza Navona, sceneggiato filmato di M. Guerrini (1969), la serie di telefilm La famiglia Benvenuti di A. Giannetti (1969), L’accusa rinuncia (serie Di fronte alla legge, 1972), Testimoni reticenti (serie Qui squadra mobile, 1976) e lo sceneggiato filmato Accadde a Zurigo di D. Montemurri, 1981


Carlo Pisacane

Data nascita: 1 Gennaio 1891 (Capricorno), Napoli (Italia)
Data morte: 1 Gennaio 1974 (83 anni), Roma (Italia)
Inizia con Raffaele Viviani a teatro e dopo numerose apparizioni al cinema raggiunge la notorietà con il personaggio di Capannelle, ne I soliti ignoti. Ma del suo aspetto da spiritello perennemente affamato, che sembra uscito da una novella del Boccaccio, della sua figura caricaturale e segaligna, spesso nei panni dell'arguto e simpatico vecchietto, si serviranno anche Rossellini e Fellini. Tra i film: Paisà (epis. Sicilia, 1946) di Roberto Rossellini; Processo alla città (1952) di Luigi Zampa; La bella mugnaia (1955) di Mario Camerini; I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli; Prepotenti più di prima (1959) di Mario Mattoli; Audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanni Loy; Il vigile (1960) di Luigi Zampa: Che gioia vivere! (1961) di René Clément; Colpo gobbo all'italiana (1962) di Lucio Fulci; Giulietta degli spiriti (1965) di Federico Fellini.


Marcella Rovena

Data nascita: 22 Gennaio 1908 (Acquario), Treviso (Italia)
Data morte: 9 Agosto 1998 (90 anni), Roma (Italia)
Dopo il debutto in teatro, avvenuto in giovanissima età, la Rovena continuò in questa attività, recitando in numerose compagnie di fama. Comparve nel mondo del cinema nei primi anni Trenta, ma intensificò il suo lavoro sul grande schermo solo negli anni del dopoguerra, abbandonando il teatro e dedicandosi anche al doppiaggio. Caratterista di notevole sensibilità interpretativa e di spiccata efficacia drammatica, ha interpretato numerosi film, una sessantina, dal 1933 al 1966, quasi tutti di alto livello artistico e diretti da ottimi registi, tra i quali vanno ricordati La strada (1954, Federico Fellini); Le notti bianche (1957, Luchino Visconti); Senilità(1962, Mauro Bolognini); Caccia alla volpe, di Vittorio De Sica. Fu il suo ultimo film.


Gianni Bonagura

Nome: Gianfelice Bonagura
Data nascita: 27 Ottobre 1925 (Scorpione), Milano (Italia)
Si mise in luce nel varietà radiofonico in saporose scenette a fianco di Nino Manfredi e Paolo Ferrari. I tre parteciparono anche, negli anni Cinquanta, a un buon numero di film comici (Femmine tre volte, Susanna tutta panna). Più dei colleghi, Bonagura sembrava portato alle parti di carattere e infatti come gustoso attore di fianco è stato spesso impiegato in tv, molto frequentemente nelle commedie (L’affare Kubinski) ma anche nei drammi, negli sceneggiati (fu Watson accanto a Nando Gazzolo, Sherlock Holmes in una serie ispirata ai romanzi di Conan Doyle). La sua caratterizzazione più memorabile è stata quella di Winston Churchill in La guerra al tavolo della pace sulla conferenza di Yalta. Pur restando affezionato alla lunga carriera di doppiatore (è stato la voce italiana di Rod Steiger e Danny De Vito, per citarne solo alcuni), all’inizio del 2000 partecipa a un grande progetto per la tv come Padre Pio a fianco di Sergio Castellitto per poi continuare con piccole collaborazioni con il grande schermo (il cortometraggio Due e mezzo compreso il viaggio).


Peppino De Martino

Data nascita: 8 Dicembre 1908 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 19 Giugno 1970 (61 anni), Napoli (Italia)
Attore squisitamente partenopeo, ha al suo attivo una carriera cinematografica da caratterista alquanto corposa, piena di titoli importanti. Diretto da registi famosi lavora al fianco di attori di prim’ordine, accanto ai quali non sfigura affatto, pur nell’esiguità dei ruoli affidatigli che non gli hanno permesso di accedere a una notorietà più che meritevole. L’inizio della sua carriera è in teatro: fa parte della compagnia dei fratelli De Filippo a partire dalla stagione 1931-32 fino alla 1934-35, recitando al Teatro Kursaal di Napoli in Gennareniello, L’ultimo bottone e Uomo e galantuomo dello stesso Eduardo e in altre opere di differenti autori, per allontanarsene successivamente richiesto dal teatro di rivista. Fa ritorno, dopo la separazione dei fratelli De Filippo, nella compagnia di Eduardo, nell’immediato dopoguerra, ma provvisoriamente, scritturato per Questi fantasmi! (1946). Dopo la parentesi nella rivista, il richiamo della prosa e della compagnia di Eduardo è più forte e nel 1954-55 accetta una nuova scrittura per recitare nella novità Mia famiglia, e in riprese quali Ditegli sempre di sì e Non ti pago, tutte di Eduardo, accanto al quale è anche nella stagione successiva per la prima di Bene mio e core mio. Spesso al fianco dei grandi comici del tempo quali Totò, non da spalla come le sue possibilità artistiche gli avrebbero fatto meritare, ma come gustoso e intelligente attore di carattere, prende parte nel 1947 a una delle più gradevoli riviste del dopoguerra C’era una volta il mondo di Michele Galdieri. Poi è accanto a Rascel nelle pregevoli commedie musicali Attanasio cavallo vanesio (1952-53) e Alvaro piuttosto corsaro (1953-54) di Garinei e Giovannini. De Martino si sente anche sollecitato dal richiamo del cinema dove, per quasi tutto il decennio degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, è richiestissimo pur interpretando spesso ruoli di terzo piano, talvolta simili a semplici figurazioni, ma sostenuti sempre con senso dell’ironia e professionalità.


Dori Dorika

Data nascita: 1 Ottobre 1913 (Bilancia), Odessa (Ucraina)
Di origini napoletane, simpatica, grassa e gioconda, è una gioiosa caratterista dello spettacolo italiano che ha saputo utilizzare il suo fisico ingombrante per interpretazioni colorite e di contagiosa ilarità. Spesso è stata adoperata in ruoli brevi e di poca consistenza in film comico-brillanti, scadendo in una serie di macchiette a volte troppo caricate. È invece utilizzata molto meglio nella commedia musicale Un paio d’ali (1957), di Garinei e Giovannini, la cui trasposizione cinematografica (Come te movi, te fulmino!), ad opera di Mario Mattòli, le consente il debutto sugli schermi. Per circa un decennio recita in molti film che non le fanno però raggiungere lo status di grande caratterista né percorrere una eccellente carriera, come una Ave Ninchi o una Ada Dondini. Prima del cinema e della commedia musicale, è attrice di operette e di rivista accanto a Renato Mariani, Riccardo Billi e Totò, col quale appare anche nello sketch televisivo Il tuttofare (1967). In televisione recita nello sceneggiato Tom Jones (1960), da Fielding, diretto da Eros Macchi; in uno degli episodi di I protagonisti dal titolo I due Ivan (1961), da Gogol, per la regia di Brissoni, cui fa seguito nello stesso anno Ragazzo al telefono, diretto da Callegari; in La collana, per la regia di Alessandro Brissoni; quindi negli originali televisivi Indesiderabile (1964) di Craveri, diretto da Leonardo Cortese, e in due episodi della serie Vivere insieme: Corta o lunga?? (1965), diretto da Giuliana Berlinguer e Cosa per cosa (1966), diretto da Marco Leto; in varie commedie, tra le quali La bella avventura (1962) di de Flers e Caillavet e in spettacoli leggeri come Rascel la nuit (1956).


Gina Rovere

Data nascita: 5 Maggio 1935 (Toro), Roma (Italia)
Bella, florida, giunonica, appariscente e simpatica, è una delle guizzanti soubrette più in vista dell’avanspettacolo degli anni Cinquanta, un po’ il prototipo della maggiorata della passerella, ma apprezzata anche come attrice brillante. Nel 1963 compie un salto di qualità comparendo accanto a Nino Taranto e Macario in Masaniello di Corbucci e Grimaldi. A mezza strada fra il temperamento vulcanico di una Diana Nava e la verve spiritosa di una Marisa Merlini, la Rovere è richiesta da produttori e registi cinematografici per interpretazioni di notevole spessore, pur senza giungere mai al rango di prima attrice, anzi spesso sacrificata in filmetti scadenti o in ruoli da seconda o terza donna. Registi affermati come Castellani, Mastrocinque, Gallone le offrono però ruoli decorosi, fino a quelli di ottimo livello offertile da Monicelli in I soliti ignoti, dove è la moglie affettuosa di Mastroianni, e soprattutto Pietrangeli, che le mette su un vassoio d’argento il bellissimo ruolo di Milly Cosciadoro, prostituta stanca e ribelle, in Adua e le compagne. Quest’ultimo rimane il ruolo più significativo di tutta la sua carriera, ruolo in cui non sfigura accanto ad attrici come la Signoret, la Milo ed Emanuelle Riva. La carriera della Rovere, iniziata bene, continua, un po’ zoppicante, con la partecipazione a molti film, alcuni dei quali di poco valore, che non mettono in luce le indubbie potenzialità della simpatica attrice. In qualche film degli anni Sessanta la Rovere appare con il nome americanizzato in Jeanne Oak.


Anna Campori

Data nascita: 22 Settembre 1917 (Vergine), Roma (Italia)
Napoletana d'adozione, Anna Campori debuttò piccolissima nella compagnia del padre, anch'egli attore, che lasciò quando incontrò l'attore Pietro De Vico, dal 1937 suo marito e compagno nella vita e sulla scena. Nel 1940Anna e Pietro formarono una loro compagnia che si dedicava prevalentemente alla rivista. Nel 1950 Anna lasciò la compagnia del marito per lavorare con Macario ( La bisbetica sognata, parodia della commedia di Shakespeare). In seguito fondò una compagnia con Alberto Semprini, Katyna Ranieri e Achille Togliani, dedicandosi prevalentemente allo spettacolo musicale. Ottenne grandissima popolarità grazie al divertentissimo sceneggiato televisivo Giovanna, la nonna del Corsaro Nero (1961-66), nel quale vi interpretava l'attempata e tenace corsara Giovanna, a capo di una banda di pirati impegnati a dare la caccia al governatore spagnolo, responsabile della morte del nipote, il Corsaro Nero. Prese parte anche a qualche decina di film, quasi tutti del genere comico, alcuni dei quali accanto al grande Totò, come Un turco napoletano (1953), I tartassati (1959) e Gli onorevoli (1963). Negli anni '80 iniziò la lunga collaborazione con il regista teatrale Antonio Calenda, che la volle nella messa in scena di diversi classici, come L'inventore del cavallo di Achille Campanile, Miles gloriosus di Plauto e Le rose del lago di Brusati. Dotata di un umorismo garbato e gentile, Anna Campori ha dimostrato in sessant'anni di carriera, di essere una delle più brave e spontanee attrici brillanti che lo spettacolo italiano abbia mai avuto.


Mario De Simone

Data nascita: 17 Marzo 1930 (Pesci), Caserta (Italia)
Data morte: 8 Novembre 1999 (69 anni), Roma (Italia)
Fin da giovane dimostra notevoli doti sarcastiche per impersonare gustose figurine di contorno in filmetti commerciali e in commedie brillanti, spessissimo in quelle senza pretese realizzate da Marino Girolami. La sua mimica particolare e la simpatica aria disincantata gli permette di essere richiesto da produttori e registi, tra cui Bolognini, Mastrocinque, Monicelli, Sergio Corbucci, che gli affidano i ruoli più disparati: dal meccanico al marmittone, al contadino, al bagnino, sempre amico fidato dei protagonisti, però, comunque, relegato in secondo o terzo piano, ruoli che non gli permettono di uscire dai ranghi per sostenere parti più impegnative e di un certo spessore. Talvolta il De Simone è impegnato in personaggi talmente secondari da non accorgersi neppure della sua presenza, pur dotato di una certa disinvoltura e di caratteristiche da buon attore da non sottovalutare. E purtroppo rimane, cosa non insolita nel cinema italiano, uno dei tanti caratteristi, nel suo caso un “giovane caratterista”, male utilizzato e con poche possibilità di poter accedere a ruoli più gratificanti.


Fanfulla

Data nascita: 26 Febbraio 1913 (Pesci), Roma (Italia)
Data morte: 5 Gennaio 1971 (57 anni), Bologna (Italia)
Figlio della diva dell’avanspettacolo Diavolina, ossia la bolognese Mercedes Menolesi, inizia a calcare le tavole del palcoscenico giovanissimo in compagnie secondarie di varietà in giro per la provincia. Dopo molti anni, subito dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, riesce a formare una propria compagnia di avanspettacolo e varietà distinguendosi come attore di ottimo livello e dalla comicità surreale, uno che “non imitava nessuno”. Porta in giro per tutta l’Italia spettacoli di assoluto divertimento come E poi dicono che non c’è denaro (1941-42) scritto da lui, quindi Chi l’ha vista (1941-42) di Pavesi, Il teatro della caricatura (1943-44) con la Magnani, Sordi, Carlo Rizzo e i divi cinematografici Valentina Cortese e Andrea Checchi, e Hello, signorina (1944-45). In scena parla col gergo dei giornali satirici «Marc’Aurelio» e «Bertoldo» indossando giacche coloratissime e sgargianti. Nel dopoguerra diventa capocomico di una formazione di rivista venendo soprannominato “il re dell’avanspettacolo”. Amendola e Maccari scrivono per lui i copioni di Orchidea verde (1945), de Il romanzo di due orfanelle povere e di due sergenti miserabili, padroni delle ferriere (1947) e di Follie di primavera (1951). Nella stagione 1948-49 interpreta la rivista di Simmon La favola di tutti i tempi, dove spesso adatta al suo genere di comicità i copioni di Galdieri, come farà anche in Fanfulla varietà (1949-50). Inizia l’attività cinematografica piuttosto tardi, agli inizi degli anni Cinquanta, comparendo come sapido e saporoso caratterista in numerosi film, spesso sacrificato in ruoli minimi e indecorosi per lui (può peraltro vantare due prestigiose partecipazioni a film felliniani). Nella stagione 1967-68 riappare sulle scene, invecchiato e patetico, in uno spettacolo che tenta di rinverdire il passato dell’avanspettacolo, Divertentissimo di Dino Verde. Sposatosi con l’attrice Nelly Fioretta, spesso al suo fianco sulla scena, se ne separa nel 1945

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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