Rita, la figlia americana

[ Totò]

[ Totò,Shell Shapiro e i Rokes] [ Totò,Rita Pavone e Fabrizio Capucci]

[Totò e Fabrizio Capucci] [Rita Pavone]

Videoclip titoli di testa

Regia : Piero Vivarelli
Soggetto : Piero Vivarelli
Sceneggiatura : Carpi,Gregoretti,Moretti,B.Corbucci
Fotografia : Emanuele Di Cola
Scenografia : Josef Bassan
Musica : Shapiro,Cuycen,Relli
Montaggio : Enzo Micarelli
Aiuto regia : Mario Castellani,Giancarlo Di Fonzo
Direttore produzione : Sergio Borelli
Produzione : Marchetti,Capucci per Cmv,Roma
Durata: 101 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( il prof.Serafino Benvenuti )
Rita Pavone( Rita )
Fabrizio Capucci( Fabrizio Carlì)
Lina Volonghi( Greta )
Umberto D'Orsi( Orazio )
Maria Teresa Di Pompeo( Adriana )
Nino Fuscagni( il giovane al concerto )
Veronica( se stessa )
The Rokes( se stessi )

              

Soggetto

L'ex maestro di banda paesana Serafino,arricchitosi,mette su una grande banda sinfonica il cui pubblico e' pagato dal segretario Orazio.Ma la serenità del maestro e' turbata dal locale ye ye che Fabrizio ha nelle vicinanze,frequentato anche da Rita ,adottata dal maestro per farne una grande concertista.Alla fine anche Serafino viene preso dalla passione per i balli moderni e lo vediamo ballare nel locale con una vistosa parrucca.

Critica e curiosità

Il film è girato nella primavera del 1965 negli stabilimenti della Titanus con alcuni esterni per le vie di Roma . Film a metà strada tra il comico e il musicale , e alle canzoni della Pavone e dei Rokes si aggiunde anche Totò che vestito da capellone canta una sua canzone " Malvagità " .
Da un articolo senza firma su La Notte : " [..] Totò (giù di forma) e Lina Volonghi stanno bene o male a galla , ma non riescono a salvare dal nubifragio l'insieme della pellicola [..] "
E da un articolo a firma "vice" sul Corriere della Sera : " [..] Rita la figlia americana [..] deve qualche momento di spasso alla vivificante presenza di Totò , non certo alla qualità delle battute [..] " .


Rita Pavone

Data nascita: 23 Agosto 1945 (Vergine), Torino (Italia)
Comparsa sulle scene appena adolescente in una compagnia di avanspettacolo, divenne famosa nel 1962, quando vinse il Festival degli Sconosciuti di Ariccia, presentato da Teddy Reno, che da allora divenne il suo agente e poi, nel 1968, suo marito. Dopo una folgorante carriera nell'ambito della musica leggera, che fece di lei l'idolo dei giovanissimi negli anni Sessanta e Settanta, si affermò anche come attrice dotata di valide possibilità drammatiche e soprattutto di uno scatenato brio scenico, apparendo in vari spettacoli televisivi. Ma il suo capolavoro fu l'ottima interpretazione da lei offerta nei panni dell'impertinente Giannino Stoppani, bizzarro personaggio creato da Vamba (pseudonimo dello scrittore Luigi Bertelli) e protagonista di un memorabile libro per ragazzi, Il giornalino di Gian Burrasca, sceneggiato per la TV nel 1965 da Lina Wertmuller. Con esso, la Pavone conquistò anche la vetta delle classifiche discografiche con l'indimenticabile Viva la pappa col pomodoro, sigla dello sceneggiato musicale. Nel 1963 esordì nel cinema in Clémentine chérie (P. Chevalier), dando poi buona prova di sé anche in un paio di film fatti su misura per lei e sceneggiati dalla stessa Wertmuller: Rita la zanzara (1966, G. Brown) e Non stuzzicare la zanzara (1967, Lina Wertmuller).


Fabrizio Capucci

Data nascita: 31 Maggio 1934 (Gemelli), Roma (Italia)
Fratello del creatore di moda Roberto Capucci, frequenta la scuola di recitazione di Pietro Sharoff. Nel cinema, dopo alcuni piccoli ruoli (è uno dei paparazzi ne La dolce vita, 1960, di F. Fellini e un giovanotto timido e scontroso ne La voglia matta, 1962, di L. Salce), si fa notare soprattutto ne La calda vita (1964) di F. Vancini con il personaggio di Max, un ragazzo sensibile ed introverso che di fronte a una delusione d’amore sceglie di suicidarsi. Negli anni successivi le sue prove cinematografiche sono meno convincenti, ma appare anche in alcuni sceneggiati televisivi e incide alcuni dischi come cantante di musica leggera. È stato marito dell’attrice Catherine Spaak.


Lina Volonghi

Data nascita: 4 Settembre 1914 (Vergine), Genova (Italia)
Data morte: 24 Febbraio 1991 (76 anni), Milano (Italia)
È stata una delle attrici più significative dello spettacolo italiano, avendone attraversato con grande versatilità, sempre da protagonista, tutti i generi e tutte le modalità espressive. Promettente campionessa di nuoto, si innamorò ben presto del teatro e, sfidando la legittima perplessità dei genitori e i motteggi degli ancora più dubbiosi sei fratelli, si presentò dal grande comico genovese Gilberto Govi, che nel 1933 la scritturò per un piccolo ruolo ne I manezzi pe' majâ na figgia di Nicolò Bacigalupo. Dopo sei anni lasciò la compagnia di Govi perché aveva avvertito la necessità di sottrarsi al condizionamento del dialetto, così si trasferì a Roma, riuscendo a farsi scritturare da Anton Giulio Bragaglia e dal suo mitico Teatro delle Arti, per poi recitare accanto ai grandi del palcoscenico, come Ruggero Ruggeri, Renzo Ricci, Salvo Randone, Luigi Cimara, Laura Adani,... In questi anni l'attrice diede prova di grande versatilità, interpretando svariati ruoli del repertorio classico, moderno e contemporaneo e dimostrando, inoltre, una naturale inclinazione per il genere comico. Dimostrò infatti una prorompente verve comica, ma in negli anni seguenti ottenne una sicura affermazione anche nei ruoli drammatici. Nell'immediato dopoguerra si era imposta definitivamente sul versante della commedia brillante ottenendo, dal 1949 al 1952, il "nome in ditta" accanto a Ernesto Calindri, Franco Volpi e Lia Zoppelli, coi quali lavorò su testi di Shaw e Wilde. Ma non si limitò al solo genere d'evasione. In seguito infatti, si prefisse traguardi molto più impegnati, non disdegnando però la commedia brillante. Come prima cosa passò al Teatro Stabile di Genova dove ebbe modo di maturare le sue qualità interpretative (Celestina di De Rojas, Piccoli borghesi di Gor'kij, Colomba di Anouilh). In seguito lavorò al fianco di grandi registi, come Luchino Visconti, Giorgio Strehler e Ivo Chiesa, interpretando opere di grandi autori del teatro classico e contemporaneo, come Giacosa (Come le foglie), Feydeau (Il tacchino), O'Neill (L'estro del poeta) e Goldoni (Le baruffe chiozzotte, I rusteghi). Raggiunse l'apice della sua interpretazione drammatica con Madre Coraggio di Brecht, diretta da Luigi Squarzina nel 1970. Grazie a questa interpretazione Lina Volonghi ebbe l'occasione di dare l'ennesima prova della sua eccellente professionalità nel rivestire con sorprendente naturalezza anche ruoli lontani dal suo modo di intendere e sentire la vita. Intanto si era affermata anche sul piccolo schermo come raffinata ed incisiva interprete di sceneggiati di grande successo, come L'idiota (1959), riduzione televisiva dell'omonimo romanzo di Dostoevskij diretta da Giacomo Vaccari. Gli ultimi anni li dedicò completamente al teatro. Di quell'ultimo periodo sono da ricordare: La brocca rotta di Kleist (1983), Buonanotte mamma di Marsha Norman (1984) e Bussando alla porta accanto di Dorin (1986), spettacolo con cui l'attrice diede l'addio alle scene perché colta da un improvviso attacco cardiaco che le impedì di riprendere a lavorare.


Umberto D'Orsi

Data nascita: 30 Luglio 1929 (Leone), Trieste (Italia)
Data morte: 31 Agosto 1976 (47 anni), Roma (Italia)
Si laurea in legge nel 1953, ma già da tre anni si dedica al teatro recitando in piccole compagnie di rivista e prosa e organizzando il centro teatrale universitario. Nella prima metà degli anni Cinquanta incontra anche (quasi casualmente) il cinema, ma è solo dal 1962 che la sua presenza sugli schermi diventa una consuetudine. Interpreta, in ruoli secondari, fino a dieci, quindici film all’anno. Alto, di corporatura robusta, un volto e una recitazione capaci di straordinario trasformismo (è convincente sia in ruoli decisamente comici o grotteschi, sia quando è chiamato ad interpretare parti drammatiche), è protagonista di buona parte del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta. Commediante di razza, interpreta da par suo film di un certo rilievo come La parmigiana, Il successo (è Lallo, il fascista a cui si rivolge un disperato Gassman), Il giovedì, Il gaucho, I complessi (è Ernesto, nell’episodio con Nino Manfredi), La pecora nera e molti altri. È morto non ancora cinquantenne, ma con circa cento film all’attivo. Era sposato con l’attrice Milly Ristori.


Nino Fuscagni

Data nascita: 27 Maggio 1940 (Gemelli), Montefiascone (Italia)
Allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo aver ottenuto il diploma nel 1960 debutta subito sullo schermo in piccoli ruoli di supporto, ruoli da attor giovane, da studente, da innamorato cui lo conducono un fisico prestante, un bel volto, una discreta fotogenia e una certa naturalezza. Nonostante le buone qualità recitative, Fuscagni non riesce a mettersi in luce come meriterebbe rimanendo per tutto il decennio degli anni Sessanta uno degli attori giovani meno compresi dal cinema italiano. Dapprima con il suo vero nome, poi con pseudonimi come Juri McFee, John Drake e Ray Scott secondo la moda del momento, Nino Fuscagni interpreta parecchi film western, polizieschi, mitologici e commediole rosa ma poi preferisce mettersi in disparte. Appare in televisione negli sceneggiati Il conte di Montecristo (1966) diretto da Fenoglio, Dedicato a una coppia (1974) diretto da Dante Guardamagna, Tommaso d’Aquino (1975) diretto da Leandro Castellani, Morte di un seduttore di paese (1978) diretto da Nanni Fabbri e negli episodi Siamo tutti imputati (1967) diretto da Antonio De Gregorio per la serie Vivere insieme. Lo ritroviamo ancora in Una coccarda per il re (1970) della serie I giorni della storia diretta da Guardamagna, in Dramma in alto mare (1972), della serie All’ultimo minuto diretta da Ruggero Deodato ma anche qui in ruoli circoscritti. Alle soglie del nuovo secolo lo apprezziamo nel ruolo di un simpatico sacerdote nel serial Carabinieri (2001) di Raffaele Mertes e in quello del prof. Dollman nella soap Incantesimo 5 di A. Cane e L. Castellani.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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