Totòtruffa '62

[Totò] [Totò] [Totò] [Totò]

[Totò] [Totò,Nino Taranto e Luigi Pavese]

[Totò,Nino Taranto e Ernesto Calindri] [Totò e Nino Taranto]

[Totò] [Totò] [Totò e Nino Taranto] [Totò]

[Totò con Nino Taranto e Amedeo Girard] [Nino Taranto ]

[Totò ] [Pietro De Vico]

Videoclip titoli di testa

Regia : Camillo Mastrocinque
Soggetto : Castellano,Pipolo
Sceneggiatura : Castellano,Pipolo
Fotografia : Mario Fioretti
Scenografia :Alberto Boccianti
Musica : Gianni Ferrio
Montaggio : Gisa Radicchi Levi
Aiuto regia :Nino Zanchin
Direttore produzione : Gianni Minervini
Produzione : Broggi,Libassi per la Ddl,Roma
Durata: 107 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Antonio Peluffo )
Estella Blain( Diana,sua figlia )
Nino Taranto( Camillo )
Lia Zoppelli( la direttrice del collegio )
Ernesto Calindri( il commissario Armando Malvasia )
Geronimo Meynier( Franco )
Luigi Pavese( il cavalier Terlizzi )
Milena Vukotich( una collegiale )
Oreste Lionello( Pippo )
Ugo D'Alessio( Decio Cavallo )
Carla Macelloni( Paolo Marchetti )
Betsy Bell( la collegiale spogliarellista )
Peppino De Martino( il questore Marti )
Gino Buzzanca( il console del Nicaragua )
John Kitzmiller( l'ambasciatore del >Katanga )
Salvo Libassi( il padrone del ristorante )
Marcella Rovena( l'insegnante di storia dell'arte )
Gianni Partanna( il direttore del night )
Amedeo Girard( Amilcare )
Nino Frera( il signor Rossi )
Renzo Palmer( Baldassarre lo sfasciacarrozze )
Ignazio Leone( il vigile urbano )
Pietro De Vico( il conta-piccioni)
Mario Castellani( un professore )

Altri interpreti :
Maria Di Quattro, Loredana Cappelletti, Evy Marandi,
Rosetta Pedrani, Lilly Romanelli, Edy Biagetti,
Liana Verney, Franco Morici, The Flippers,
Willie harris e il suo complesso

              

           

La fontana di Trevi

Lei con quegli occhi mi spoglia...spogliatoio!

Soggetto

Antonio e Camillo,abili nei travestimenti,si danno agli imbrogli ma un amico di Antonio,commissario di polizia,spera di poterli sosprendere sul fatto.Con questa attività Antonio mantiene al collegio l'ignara figlia Diana,che durante una gita incontra Franco,figlio del commissario,e tra i due nasce l'amore.Antonio e Camillo si trovano veramente nei guai quando imbrogliano il figlio del commissario.Un'insperata eredita' mette tutto a posto.

Critica e curiosità

A Totò viene affiancato per la prima volta un altro attore napoletano ,Nino Taranto , che da tempo desidera lavorare con Totò e che lavorerà con lui in altri cinque film . Nel film sono presenti sketch da antologia : la vendita della fontana di Trevi , Totò travestito da donna che con l'aiuto di Taranto cerca di imbrogliare il padrone di casa , un Luigi Pavese che a stento riesce a trattenere le risa , Totò e Taranto che si travestono da ambasciatori del Katonga e escono dall'albergo travestiti da Fidel Castro e signora .
Scriveva Valentino De Carlo : " [..] Il film sono loro , Totò e Taranto : suppliscono all'inedeguatezza del copione con una tale abilità da riuscire a rendere divertenti anche trovate e battute vecchie di decenni " .
Da un articolo senza firma tratto da Il Giorno : " Filmetto piuttosto scucito che pare composto da due "pizze" ben distinte .[..] Quando in scena ci sono Totò e Taranto si ride spesso , anche se le battute sono di quart'ordine . Quando i due scompaiono le cose vanno maluccio . Ma il regista sembra non accorgersene " .


Estella Blain

Data nascita: 30 Marzo 1930 (Ariete), Parigi (Francia)
Data morte: 1 Gennaio 1982 (51 anni), Port-Vendres (Francia)
Classe 1930, Estella Blain nasce a Parigi (Francia) sotto il segno dell' Ariete. La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Tototruffa '62 (1961) di Camillo Mastrocinque dove ha interpretato la parte di Diana. Nel 1965 ha inoltre lavorato con Bernard Borderie per la realizzazione del film Angelica alla corte del re dove ha interpretato la parte di De Montespan. Estella Blain ci lascia all'eta di 52 anni spegnendosi in una triste giornata del 1 Gennaio 1982 a Port-Vendres (Francia)


Nino Taranto

Data nascita: 28 Agosto 1907 (Vergine), Napoli (Italia)
Data morte: 23 Febbraio 1986 (78 anni), Napoli (Italia)
Esordì a soli tredici anni al Teatro Centrale di Napoli, interpretando quelle che sarebbero diventate le sue specialità: la “canzone in giacca” drammatica, quella da “dicitore” in abito da sera e soprattutto le macchiette, tra le quali l'indimenticabile “Ciccio Formaggio”, con la paglietta ritagliata. Nel 1928 si avvicinò con successo alla sceneggiata, attraverso la quale Taranto ebbe modo di forgiare un carattere di recitazione tutto suo, fatto di mimica, improvvisazione e professionalità, ed improntato alla massima serietà ed abnegazione verso il proprio lavoro. Invitato in tournèe negli Stati Uniti, ne tornò con “una pianola a mano e mille dollari”, impiegati per finanziare la sua prima compagnia di varietà, che durò solo quindici giorni e finì nel disastro totale. Nel 1933 fu scoperto da Anna Fougez, che lo fece debuttare nella grande rivista, nella quale Taranto impose i suoi caratteri e la sua verve, e dalla quale ricevette ampie soddisfazioni. Negli anni '50 si dedicò alla prosa, mettendo in scena, oltre a farse e commedie leggere, i testi dell'amico Raffaele Viviani, di cui propose tra l'altro L'ultimo scugnizzo e L'imbroglione onesto. Lavorò anche per il cinema, girando un centinaio di film, alcuni dei quali accanto a Totò ( Nonna Felicita, 1939; I pompieri di Viggiù, 1949; Se fossi deputato, 1949; Tizio, Caio e Sempronio, 1951; Accadde al commissariato, 1954; Italia piccola, 1957; I prepotenti, 1958; Assi della ribalta, 1959; Totòtruffa '62, 1961; Totò contro Maciste, 1962; Il monaco di Monza, 1963). La sola occasione di rilievo gli fu offerta nel 1953 dal regista Luigi Zampa, con Anni facili, per il quale Taranto ricevette il Nastro d'argento come protagonista. La sua carriera l'ha terminata sulle tavole del Teatro Stabile Sannazzaro di Napoli, nella compagnia di Luisa Conte, con interpretazioni che hanno dell'eccezionale. La definizione che fa di Taranto un comprimario è però riduttiva. Possedeva ottime qualità mimiche, una voce gradevole e una comicità assai composta. Sono le caratteristiche che gli avevano dato successo in teatro, e che egli ha portato sullo schermo in numerosissime commedie leggere, che la critica non gli perdona: l'accusa è di aver rinunciato a valorizzare le proprie possibilità. Ma Nino Taranto, come Totò e molti altri, in anni in cui c'era chi si impegnava per cambiare il mondo, aveva preferito mettersi al servizio del sorriso.


Lia Zoppelli

Data nascita: 16 Novembre 1920 (Scorpione), Milano (Italia)
Data morte: 2 Gennaio 1988 (67 anni), Milano (Italia)
Debutta sulle scene nel 1939 con la compagnia Maltagliati-Cimara-Ninchi. Nelle stagioni successive lavora con Ruggero Ruggeri (1940-41) e con Memo Benassi (1942-43). Dal 1943 al 1945 è nella compagnia di Stival dove ricopre ruoli principali. Dopo aver recitato nella compagnia di Sarah Ferrati è diretta da Luchino Visconti nel ruolo della Contessa d'Almaviva ne Il matrimonio di Figaro (1946). È quindi fra i protagonisti delle prime stagioni del Piccolo Teatro di Milano recitando in: L'albergo dei poveri di Gor'kij (1947), Le notti dell'ira di Salacrou, Arlecchino servitore di due padroni, Il corvo di Gozzi (1949). Nel 1949 è nella compagnia di Tino Carraro e l'anno successivo in quella di Ricci dove recita in Cocktail party di Eliot. Successivamente forma una compagnia con Ernesto Calindri, Franco Volpi e Valeria Valeri (1953) dove si impone nei ruoli brillanti ( Tredici a tavola di Sauvajon, Affari di stato di Verneuil, Il cadetto Winslow di Rattigan). Si cimenta poi nella rivista lavorando con Carlo Dapporto in Giove in doppiopetto, di Garinei e Giovannini. Nel 1956-57 è con Ugo Tognazzi e in seguito lavora al Teatro Italiano e allo Stabile di Torino. Negli anni '60 lavora soprattutto per la televisione in sceneggiati come Tom Jones (1960), I giacobini (1962), Paura per Janet (1963) e insieme a Calindri e Volpi propone il ciclo La prosa del venerdì. Partecipa inoltre ad una serie di Caroselli per Alemagna (in onda dal 1957 al 1965 è rimasta celebre per il codino”Ullalà è una cuccagna!”), dapprima interpretando il personaggio della nobildonna Filumena, fidanzata e poi sposa di Narciso (Enrico Viarisio), e in seguito quello della madre di Lionello (Alberto Lionello). Presta la sua ironia anche a programmi d'intrattenimento, partecipando nel 1964 allo spettacolo musicale Biblioteca di Studio Uno e al varietà di Mario Mattoli Za-bum. Nel 1977 è di nuovo in teatro con Un angelo calibro nove di Nino Marino per la regia di Foà e nel 1980 è nella compagnia di Mario Scaccia ne Il galantuomo per transazione di Giraud. Nel 1985 interpreta il film per la TV Baciami strega, di Duccio Tessari. Di temperamento versatile ed ironico, ma con possibilità di creare personaggi d'una certa complessità, Lia Zoppelli si è dimostrata una straordinaria attrice eclettica, capace di passare con estrema semplicità dal genere serio a quello comico. Insomma, un vero e proprio talento.


Ernesto Calindri

Data nascita: 5 Febbraio 1909 (Acquario), Certaldo (Italia)
Data morte: 9 Giugno 1999 (90 anni), Milano (Italia)
Debuttò sulle scene quasi per caso dopo aver intrapreso gli studi di ingegneria. Alto, di bella presenza, debuttò nel 1929 accanto a Luigi Carini; fu poi accanto a grandi attori del teatro italiano, come Ruggero Ruggeri, Dina Galli, Elsa Merlini, Paola Borboni e Ave Ninchi. Nell'estate del 1937 venne chiamato da Renato Simoni a Venezia per sostenere la parte di Florindo ne Il bugiardo di Carlo Goldoni e da quel momento iniziò la sua brillante carriera, in ruoli di primo piano e in un repertorio quanto mai vario, accanto a nomi importanti come quelli di Sergio Tofano, Luigi Cimara, Antonio Gandusio, Emma Gramatica, Laura Adani e Evi Maltagliati. I tempi comici, l'innata eleganza, la saporosa ironia e quel suo fare sorridente e argutamente salottiero, ne hanno fatto l'interprete ideale della commedia borghese leggera. Nel 1944 fu affianco di Laura Adani, Tino Carraro e Vittorio Gassman; nel 1950 creò la sua prima vera compagnia, che comprendeva, fra gli altri, anche Lia Zoppelli, Valeria Valeri, Lauretta Masiero, Franco Volpi e Alberto Lionello. Ha avuto esperienze anche al Piccolo Teatro di Milano e allo Stabile di Genova, con registi quali Visconti, Strehler e Costa che lo diresse ne L'avaro di Molière (1970), una delle sue più riuscite interpretazioni. Alla popolarità ottenuta con i numerosi successi teatrali, Calindri ha aggiunto quella conquistata in televisione, come testimonial (dal 1966 al 1984) di un noto aperitivo: così divenne “l'uomo del Cynar ", caso unico di messaggero pubblicitario che allargò a dismisura la sua fama. Sul video in quegli anni, oltre che in numerose commedie, apparve anche in uno show tutto suo, Il signore delle ventuno (1962). Dal 1969 al '75, al San Babila di Milano, fu direttore di una formazione semi-stabile, con un repertorio pronto a spaziare da Feydeau a Rattigan, da Ionesco a Pirandello. In seguito ha continuato a essere molto attivo sulle scene, in lavori nei quali si è sempre contraddistinto per quel suo tratto di grande eleganza e civiltà e per la sua proverbiale e garbata ironia ( Sul lago dorato, Indovina chi viene a cena??). Per una decina d'anni, a partire dal 1975, Calindri fu anche maestro, insegnando all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Negli ultimi anni si dedicò soprattutto alla messa in scena di opere di Shakespeare, Molière e Pirandello. Nel 1993 è stato insignito del titolo di Grande ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica. Festeggiò il suo novantesimo compleanno in scena, recitando Il borghese gentiluomo di Molière. Quest'ultima forse l'interpretazione che più gli si addiceva: davvero un attore gentiluomo. Personaggio che ha attraversato generazioni, riscuotendo consenso e simpatie dalle diverse fasce di pubblico.


Geronimo Meynier

Data nascita: 5 Luglio 1941 (Cancro), Roma (Italia)
A quattordici anni fu «scoperto» da Franco Rossi che lo diresse in Amici per la pelle(1955). In quel film egli diede vita al personaggio d'un ragazzo di oggi con molto brio e naturalezza, doti che si ritrovarono due anni dopo nella caratterizzazione da lui fatta inAmore e chiacchiere(1957, Alessandro Blasetti), in cui sostenne il ruolo di protagonista al fianco di Carla Gravina. Ha partecipato a numerosi altri film, in parti di primo e di secondo piano, ma non ai è affermato per particolari doti drammatiche.


Luigi Pavese

Data nascita: 25 Ottobre 1897 (Scorpione), Asti (Italia)
Data morte: 13 Dicembre 1969 (72 anni), Roma (Italia)
Caratterista sanguigno dall'inconfondibile timbro vocale, ha alternato esperienze teatrali a quelle soprattutto cinematografiche. Debutta in teatro nel 1921, con la compagnia Pederzini, per passare poi dal 1922 al 1924 ad altre compagnie minori, fino ad arrivare nel 1925 al Teatro Odescalchi di Roma, allora diretto dallo scrittore Luigi Pirandello. Nel 1926 è con la Sabbatici-Fontana e l'anno dopo con la Almirante-Manzini; dal 1928 al 1936 lavora con ben sei gruppi teatrali, tra i quali la compagnia De Sica-Tofano-Rissone e la compagnia Merlini-Cialente. Nella stagione 1937-1938 è primattore con la compagnia Borboni-Cimara con cui compie una lunga tournée. Tra le sue partecipazione ricordiamo: I padri etruschi (1942) di Pinelli, Casa di bambola (1942) di Ibsen e Sacro esperimento (1948) di Hochwalder. Nel teatro di rivista ha partecipato a Sai che ti dico?? (1944), Cantachiaro n. 1 (1944), Imputati alziamoci! (1945), e Tobia, la candida spia (1954). In cinema è interprete di numerosissime pellicole, quasi tutte del genere comico, e spesso accanto a grandi comici quali Totò e Aldo Fabrizi, interpretando quasi sempre personaggi burberi e irascibili. Fra i film che interpretò ricordiamo, Melodie eterne (1940), L'allegro fantasma (1941), Le miserie del signor Travet (1946), Fifa e arena (1948), Totòtarzan (1950), La famiglia Passaguai (1951), La famiglia Passaguai fa fortuna (1951), Totò a colori (1952), Papà diventa mamma (1952), Questa è la vita (1954), La banda degli onesti (1956), Totò a Parigi (1958), Signori si nasce (1960), Totòtruffa '62 (1961), Gerarchi si muore (1962), Veneri al sole (1965). Svolge anche un'intensa attività di doppiatore: fu Fredric March in The Desperate Hours (Ore disperate, 1955), Gary Cooper in Saratoga (Saratoga, 1937) e Cloak and Dagger (Maschere e pugnali, 1947), Burl Ives in Cat on a Hot Tin Roof (La gatta sul tetto che scotta, 1958). Negli ultimi anni prende parte anche ad alcuni sceneggiati televisivi, come David Copperfield (1965) e Il conte di Montecristo (1966). Luigi Pavese ha dimostrato in oltre quarant'anni di carriera di essere un attore dotato di un grande talento e di una straordinaria versatilità. Nei numerosi film a cui prese parte gli erano spesso riservate brevi apparizioni, ma le sequenze che ha interpretato, sono illuminate dall'immenso valore della sua arte.


Milena Vukotic

Data nascita: 23 Aprile 1938 (Toro), Roma (Italia)
Attrice soave e pacata, minuta e delicata, dotata di una classe che da sempre la contraddistingue, ha attraversato il cinema italiano (e non solo), dai primi anni Sessanta fino ad oggi senza mai risparmiarsi. Figlia di un commediografo jugoslavo del Montenegro e di una pianista e compositrice italiana, Milena si accorge da subito di avere l'arte nelle vene e la recitazione come passione. Da esile ballerina di danza classica della compagnia internazionale Grand Ballet du Marquis De Cuevas e di Roland Petit passerà a frequentare corsi di teatro in Francia e, al suo ritorno in Italia, sceglierà di continuare a danzare solo sporadicamente per dedicarsi invece alla più amata recitazione. Precisa e meticolosa, approda al cinema nel 1958 con La carne è debole accanto a Silvia Dionisio e Bernard Blier e, con l'arrivo degli anni Sessanta, il grande schermo le apre le sue porte dorate, dove trova posto soprattutto nelle commedie. Scelta da grandi registi italiani come Fellini (Giulietta degli Spiriti, 1967 e Tre passi nel delirio, 1968), Monicelli (Amici miei 1975 e Amici miei - Atto II 1982), Scola (L'arcidiavolo 1966 e La terrazza 1982) e poi ancora Festa Campanile, Loy, Lattuada, Risi, Bolognini e Damiani, arriva a recitare perfino accanto ad Elizabeth Taylor e Richard Burton ne La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli, ma saranno pur sempre ruoli marginali e da caratterista dove ricopre le vesti da "serva" timida e silenziosa o quelle da "padrona", signora dell'alta borghesia sofisticata e distinta. Con gli anni Settanta, mentre in Italia recita in pellicole mediocri e commedie scollacciate, si accorgono di lei a livello internazionale: diventerà, infatti, una delle attrici della corte di Luis Buñuel, il padre del surrealismo, in film come Il fascino discreto della borghesia (1973) e Quell'oscuro oggetto del desiderio (1977). Non sfugge neanche al piccolo schermo dove già nel 1964 Lina Wertmüller l'aveva imposta nel ruolo di una delle sorelle di Gian Burrasca (interpretato da un'esordiente Rita Pavone) nello sceneggiato a puntate "Il giornalino di Gian Burrasca", e sarà anche una perfetta Alice ne "Nel mondo di Alice" (1970), trasposizione televisiva della celebre fiaba di Lewis Carroll "Alice nel Paese delle Meraviglie". A teatro, pupilla della grande Rina Morelli, lavora con la compagnia Morelli-Stoppa nel 1982 con "Oh, che bella guerra" e nel 1983 con il pirandelliano "Così è se vi pare". Ma non bisogna dimenticare che a dirigerla sul palcoscenico sono stati anche Franco Zeffirelli, Giorgio Streheler, Paolo Poli e Jean Cocteau. Tuttavia la sua immagine resterà per sempre legata al personaggio della moglie disincantata e fin troppo ubbidiente "Pina" nella serie di film sul ragionier Ugo Fantozzi. Subentrata al posto di Liù Bosisio (che aveva fatto i primi due film), ha saputo creare, con Paolo Villaggio, una coppia di "mostri" davvero eccezionale che si sedimenterà nella Storia del Cinema Italiano con titoli come Fantozzi contro tutti (1980), Fantozzi va in pensione (1988), Fantozzi alla riscossa (1990), , Fantozzi va in Paradiso (1993, che le frutterà il Nastro D'Argento come miglior attrice non protagonista nel 1994), Fantozzi il ritorno (1996) e Fantozzi 2000 - La clonazione. La Vukotic, oggi, continua ad ottenere un rinnovato e meritato successo nella fiction "Un medico in famiglia", in onda su Rai Uno a partire dal 1998. Sua è la parte della nonna snob Enrica, figura contrapposta al ben più affabile nonno Libero, interpretato da Lino Banfi, con il quale aveva lavorato in coppia già negli anni Settanta. I suoi programmi futuri, finita la serie, sono tutti teatrali, eccezion fatta per il ruolo dell'infermiera che fa l'uncinetto e dopo le tre di notte diventa sboccata di Saturno contro (2007) di Ferzan Ozpetek.


Oreste Lionello

Data nascita: 18 Aprile 1927 (Ariete), Rodi (Grecia)
Data morte: 18 Febbraio 2009 (81 anni), Roma (Italia)
Esordisce nel 1954 nella compagnia comico-musicale di Radio Roma, in cui si distingue come brillante autore e interprete. Subito dopo debutta in televisione con la serie di film tv per ragazzi Il marziano Filippo. Contemporaneamente comincia la sua attività nel campo del doppiaggio: si è afferma come "voce" di Woody Allen, Peter Sellers, Groucho Marx, Jerry Lewis, Charlie Chaplin e Marty Feldman. Nel 1965 è tra gli interpreti di Le avventure di Laura Storm, una serie giallo-rosa interpretata da Lauretta Masiero; l'anno seguente partecipa ad alcuni episodi della serie Le inchieste del commissario Maigret, con Gino Cervi, e nel 1970 a I racconti di Padre Brown, con Renato Rascel. Alla carriera di attore televisivo affianca una fortunata attività di comico e cabarettista nella compagnia del Bagaglino, di cui fa parte fin dagli esordi, nei primi anni '70. Il suo umorismo fine e surreale, basato su allusioni e doppisensi, lo fa entrare immediatamente nel cuore degli italiani. Da allora partecipa (assieme agli autori Castellacci e Pingitore e agli attori Leo Gullotta e Pippo Franco) al rilancio del genere dell'avanspettacolo, che riscuote un buon successo di pubblico in Tv. Tra gli spettacoli più famosi si possono citare Dove sta Zazà? (1973), Mazzabubù (1975), Palcoscenico (1980) e Biberon (1987). Proprio con Biberon si inaugura una nuova stagione di varietà imperniati sulla satira politica, che prosegue con numerosi programmi, come Crème Caramel (1991), Saluti e Baci (1993), Bucce di banana (1994), Champagne (1995) e i recenti Rose rosse (1996), Viva l'Italia (1997-98) e Miconsenta (2003). Altri film: Allegro squadrone (1954) di Paolo Moffa; È arrivata la parigina (1958) di Camillo Mastrocinque; Le pillole di Ercole (1960) di Luciano Salce; Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi (1960) di Mario Mattoli; Totò truffa '62 (1961) di Mastrocinque; Gli imbroglioni (epis. Medico e fidanzata, 1963) diLucio Fulci; Il magnifico gladiatore (1964) di Alfonso Brescia; Queste pazze, pazze donne (epis. Gentil sesso, 1964) di Marino Girolami.


Ugo D´Alessio

Data nascita: 26 Agosto 1909 (Vergine), Napoli (Italia)
Data morte: 3 Marzo 1992 (82 anni), Napoli (Italia)
Attore napoletano nel vero senso della parola, verace, spontaneo, istintivo e sornione, è interprete di tutta una serie di macchiette popolari – dal notaio all’avvocatuccio tuttofare, dal servitore premuroso al portiere intrigante, dal guappetto al pettegolo del quartiere, dal sacrestano fedele al compare del protagonista di turno – tutta una quantità di figurine precise e ben caratterizzate che lo rendono gradito e simpatico a pubblico e critica. Fin da giovane si fa le ossa calcando le scene dei teatrini della sua città, recitando in compagnie itineranti fino a giungere ad alcune importanti come quella di Viviani e, nel dopoguerra, a quella di Eduardo De Filippo che lo scrittura nella stagione 1953-54 e accanto al quale reciterà per parecchi anni consecutivi apparendo in commedie celebri come Miseria e nobiltà, Palummella zompa e vola, Mia famiglia (1955), Bene mio e core mio (1956) e con il quale farà parte anche di una famosa tournée in Unione Sovietica, in Polonia, in Austria e altri paesi stranieri. E, sempre accanto a Eduardo, appare in TV nella riduzione di alcune celebri commedie quali Natale in casa Cupiello, Questi fantasmi, Sik Sik l’artefice magico, Le voci di dentro e Filumena Marturano, tutte nel 1962, quindi ne L’abito nuovo, Non ti pago e Il sindaco del rione Sanità nel 1964. Da buon professionista Ugo D’Alessio è dal dopoguerra una delle presenze fisse nel cinema, dove ricopre ruoli di carattere pressoché simili a quelli del teatro senza comunque riuscire a trovare un ruolo veramente importante. Relegato in parti spesso di contorno e secondarie riesce comunque a infondervi la sua vena saporosa e inconfondibilmente ironica e spassosa. I ruoli più significativi della sua carriera riesce a trovarli già anziano nello sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio (1972) che viene anche distribuito come lungometraggio nelle sale cinematografiche e dove Comencini gli affida la parte del grottesco Mastro Ciliegia, personaggio da lui disegnato con molta arguzia e in Pane e cioccolata (1974) dove ricopre con intensa malinconia il personaggio del vecchio emigrato


Peppino De Martino

Data nascita: 8 Dicembre 1908 (Sagittario), Napoli (Italia)
Data morte: 19 Giugno 1970 (61 anni), Napoli (Italia)
Attore squisitamente partenopeo, ha al suo attivo una carriera cinematografica da caratterista alquanto corposa, piena di titoli importanti. Diretto da registi famosi lavora al fianco di attori di prim’ordine, accanto ai quali non sfigura affatto, pur nell’esiguità dei ruoli affidatigli che non gli hanno permesso di accedere a una notorietà più che meritevole. L’inizio della sua carriera è in teatro: fa parte della compagnia dei fratelli De Filippo a partire dalla stagione 1931-32 fino alla 1934-35, recitando al Teatro Kursaal di Napoli in Gennareniello, L’ultimo bottone e Uomo e galantuomo dello stesso Eduardo e in altre opere di differenti autori, per allontanarsene successivamente richiesto dal teatro di rivista. Fa ritorno, dopo la separazione dei fratelli De Filippo, nella compagnia di Eduardo, nell’immediato dopoguerra, ma provvisoriamente, scritturato per Questi fantasmi! (1946). Dopo la parentesi nella rivista, il richiamo della prosa e della compagnia di Eduardo è più forte e nel 1954-55 accetta una nuova scrittura per recitare nella novità Mia famiglia, e in riprese quali Ditegli sempre di sì e Non ti pago, tutte di Eduardo, accanto al quale è anche nella stagione successiva per la prima di Bene mio e core mio. Spesso al fianco dei grandi comici del tempo quali Totò, non da spalla come le sue possibilità artistiche gli avrebbero fatto meritare, ma come gustoso e intelligente attore di carattere, prende parte nel 1947 a una delle più gradevoli riviste del dopoguerra C’era una volta il mondo di Michele Galdieri. Poi è accanto a Rascel nelle pregevoli commedie musicali Attanasio cavallo vanesio (1952-53) e Alvaro piuttosto corsaro (1953-54) di Garinei e Giovannini. De Martino si sente anche sollecitato dal richiamo del cinema dove, per quasi tutto il decennio degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, è richiestissimo pur interpretando spesso ruoli di terzo piano, talvolta simili a semplici figurazioni, ma sostenuti sempre con senso dell’ironia e professionalità.


Gino Buzzanca

Data nascita: 8 Marzo 1912 (Pesci), Messina (Italia)
Data morte: 5 Maggio 1985 (73 anni), Roma (Italia)
Esordì come attore cinematografico nel 1953 in Anni facili, diretto da Luigi Zampa, un film in cui interpretava la parte, vivace e colorita, di un fascista. L'esperienza acquisita nel teatro dialettale siciliano, se da un lato gli fu utile per creare simpatiche macchiette, bonarie e accattivanti, per altri aspetti costituì per lui un limite, relegandolo a ruoli spesso ripetitivi in numerosi film, quasi sempre di modesto livello.


John Kitzmiller

Data nascita: 4 Dicembre 1913 (Sagittario), Battle Creek (Michigan - USA)
Data morte: 23 Febbraio 1965 (51 anni), Roma (Italia)
È uno dei pochi attori di colore con carriera prevalentemente italiana, scelto dopo un provino effettuato da Luigi Zampa per un ruolo da soldato in Vivere in pace (1947), riuscito talmente bene da convincere Kitzmiller a continuare tale avventura nel cinema italiano: un’avventura straordinaria per un professionista americano, un ingegnere che ricopre il grado di tenente nell’esercito di liberazione che, alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo lo sbarco in Sicilia, riceve l’incarico di ricostruire strade e ponti distrutti da bombardamenti. È efficace anche nel secondo film, Tombolo, paradiso nero (1947) di Ferroni, grazie al quale conquista i gradi di attore professionista dopo aver abbandonato quelli dell’esercito americano e si stabilisce in Italia, trovando il “suo ruolo” quasi subito nell’impersonare assai credibilmente un ferito appartenente alla Military Police, aiutato da una ragazza fuggita da casa, andando infine incontro a un tragico destino nel film Senza pietà, diretto nel 1948 da Alberto Lattuada. Un bellissimo ruolo, in cui l’adesione totale da parte del neoattore viene sottolineata dalla critica più severa. E l’avventura dell’attore di colore nel cinema italiano continua con particolare impegno, richiesto tra l’altro anche da produzioni straniere spesso per film di modesta realizzazione, come lo saranno molti dei prodotti cui parteciperà in anni successivi. Con l’eccezione del film di produzione jugoslava diretto da France Stiglic, il dramma bellico La valle della pace (Dolina Miru) grazie al quale è premiato come migliore attore al festival di Cannes del 1957, primo attore nero a conquistare il prestigioso premio. Presente anche in televisione nel varietà del Quartetto Cetra Biblioteca di Studio Uno, nell’opera La storia di Rossella O’Hara (1964) in cui impersona il fido servitore nero Sam per la regia di Antonello Falqui e nell’episodio Una vita in gioco della serie Le inchieste del commissario Maigret (1965) diretta da Mario Landi. E infine una doverosa precisazione: John Kitzmiller è stato spesso confuso con un altro attore di colore, Dots M. Johnson, il militare cui uno sciuscià ruba le scarpe per bisogno, nell’episodio Napoli di Paisà (1946) di Roberto Rossellini.


Marcella Rovena

Data nascita: 22 Gennaio 1908 (Acquario), Treviso (Italia)
Data morte: 9 Agosto 1998 (90 anni), Roma (Italia)
Dopo il debutto in teatro, avvenuto in giovanissima età, la Rovena continuò in questa attività, recitando in numerose compagnie di fama. Comparve nel mondo del cinema nei primi anni Trenta, ma intensificò il suo lavoro sul grande schermo solo negli anni del dopoguerra, abbandonando il teatro e dedicandosi anche al doppiaggio. Caratterista di notevole sensibilità interpretativa e di spiccata efficacia drammatica, ha interpretato numerosi film, una sessantina, dal 1933 al 1966, quasi tutti di alto livello artistico e diretti da ottimi registi, tra i quali vanno ricordati La strada (1954, Federico Fellini); Le notti bianche (1957, Luchino Visconti); Senilità(1962, Mauro Bolognini); Caccia alla volpe, di Vittorio De Sica. Fu il suo


Amedeo Girard

Data nascita: 14 Febbraio 1893 (Acquario), Napoli (Italia)
Data morte: 12 Febbraio 1972 (79 anni), Napoli (Italia)
Grande caratterista napoletano, Amedeo Girard ha regalato al cinema e al teatro ruoli umani e gustosi, che ha tracciato grazie alla sua immancabile bonomia e al suo arguto umorismo. Figlio di attori, esordì in teatro giovanissimo come sostituto del grande Federico Stella, nel dramma Caterina la pettinatrice di San Giovanni a Carbonara, facendo poi seguire a questo, opere di De Lise, di Minichini, Starace e Di Maio. Il vero successo arrivò quando Girard passò alla sceneggiata, dando vita a formazioni come la Compagnia della Canzone Sceneggiata, con la quale, e sempre al rinomato Teatro San Ferdinando, mise in scena soprattutto lavori del grande poeta napoletano Salvatore Di Giacomo che nutriva per Girard grande stima sia come uomo che come attore. Anche il grande Raffaele Viviani lo volle con sé in 'O bello guaglione e Napoli tascabile. Amedeo Girard aveva il teatro nel sangue: dotato di una memorabile presenza scenica, era un maestro nel caratterizzare i personaggi e ad interpretare con raffinato stile ogni spettacolo, commedia o dramma che fosse. Da ricordare le numerose collaborazioni al fianco di Eduardo De Filippo, con cui ha lavorato in tantissime commedie, da Palummella zompa e vola a Miseria e nobiltà, da La casa n. 7 a Mia famiglia. Amedeo Girard, oltre al teatro, ha preso parte a più di cinquanta film, quasi tutti del genere comico (fra cui ricordiamo Un turco napoletano, del 1953, al fianco di Totò, e Le notti di Cabiria, del 1957, diretto dal grande Federico Fellini ) e a diversi lavori televisivi. Si spense nel 1972, tra il dolore di quella Napoli che lui aveva amato e dalla quale fu dolcemente riamato.


Ignazio Leone

Data nascita: 19 Aprile 1923 (Ariete), Palermo (Italia)
Data morte: 30 Dicembre 1976 (53 anni), Torino (Italia)
Attore del teatro dialettale e di rivista operante in Sicilia (lavora con la coppia Franchi e Ingrassia), si dedica al cinema a partire dal 1952, chiamato dal regista Carlo Ludovico Bragaglia ad impersonare piccoli ruoli in due film suoi. Per oltre un ventennio (interpreta il suo ultimo lungometraggio nel 1954) è caratterista di rango, anche se non troppo appariscente. Nei suoi numerosi film disegna sobriamente sindaci, camerieri, ragionieri, vigili, commissari di polizia e tanti altri ruoli. Fra tanti lavori di puro e spesso modesto intrattenimento, se ne segnalano alcuni diretti da registi di prestigio come F. Rossi, L. Zampa, C. Lizzani, A. Lattuada e P. Festa Campanile. Ha anche svolto attività di documentarista.


Pietro De Vico

Altri nomi: Peter De Vico
Data nascita: 1 Febbraio 1911 (Acquario), Napoli (Italia)
Data morte: 10 Dicembre 1999 (88 anni), Napoli (Italia)
Figlio d'arte, debutta, ancora bambino, nella compagnia di Vincenzino Scarpetta interpretando Peppiniello in Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta. Appena ventenne, siamo negli anni '30, iniziò a lavorare nella compagnia del padre con i fratelli Antonio e Mario, dando vita a una delle riviste più affiatate e richieste dell'avanspettacolo. Attore con una grandissima verve comica, si fece conoscere nella parte di balbuziente e mimo, muovendosi sulla traccia di Ciccio De Rege (con il quale lavorò alla fine degli anni '30). Proprio a lui si deve la riscoperta della macchietta del “Balbuziente” delineata da Trilussa. La popolarità maggiore gli derivò da una notissima serie televisiva per ragazzi, La nonna del corsaro nero, con Anna Campori e Giulio Marchetti; una trasmissione epocale andata in onda a cavallo tra gli anni '50 e '60. È approdato alla prosa solo in età avanzata, grazie al sodalizio con il regista Antonio Calenda con il quale ha lavorato nel fortunato Cinecittà (1985) e in un originale Aspettando Godot(1990) di Beckett. De Vico ha lavorato moltissimo nel cinema come caratterista o spalla comica (per esempio di Totò nell'affermata parte di balbuziente, il suo maggiore leitmotiv artistico, come abbiamo visto). Alcuni titoli: Totò cerca casa (1949), Totò diabolicus (1962), Il giudizio universale (1961), Che fine ha fatto Totò Baby? (1964), Sgarro alla camorra (1973), La messa è finita (1985), Ladri di futuro (1991).


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità

Renzo Palmer

Data nascita: 20 dicembre 1929, Milano (Italia)
Data morte: 4 giugno 1988, Milano (Italia)
Figlio dell'attrice Daniela Palmer, esordì giovanissimo in tv, ma per qualche tempo fu confinato, a causa del suo fisico massiccio, nei ruoli di spalla. Verso la quarantina riuscì ad arrivare ai grandi personaggi: Vita di Cavour e Napoleone a Sant'Elena sono ritenuti unanimemente i suoi capolavori, ma occorre anche ricordare i protagonisti forti e problematici di I tre camerati e Ricatto internazionale. La sua bellissima voce, calda e pastosa, è entrata nella storia del doppiaggio (ha «parlato» per Dirk Bogarde, Richard Harris, Jack Nicholson).

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it



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