TuttoTotò: Il tuttofare

[Totò con Corrado Olmi ] [Totò ]

[Totò con Mario Castellani ] [Totò,Mario Castellani e Antonella Steni ]

Videoclip titoli di testa

Regia : Daniele D'Anza
Soggetto : Antonio de Curtis,Bruno Corbucci,Michele Galdieri
Sceneggiatura : Antonio de Curtis,Bruno Corbucci,Michele Galdieri
Fotografia : Marco Scarpelli
Scenografia : Giorgio Aragno
Musica : Gianni Ferrio
Montaggio : Sergio Muzzi
Assistente alla regia :
Produzione : Aldo Pace per la BL Vision,Roma
Prima trasmissione Rai: Programma nazionale, 10 maggio 1967, ore 21,00
Durata: 50 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Rosario De Gennaro detto Lallo )
Mario Castellani( Camillo,il parrucchiere )
Cesare Gelli(l'impiegato all'ufficio di collocamento )
Corrado Olmi(l'impiegato all'ufficio di collocamento )
Antonella Steni( la signorina Mary )
Gisella Sofio( la contessa )
Giuseppe Anatrelli( il conte)
Dory Dorika( la grassona )
Gino Ravazzini( suo marito )
Altri interpreti :
Annabella Cerliani, Vittoria De Silverio,
Anna Maria Improta, Gualtiero Isnenghi

Soggetto

Vengono riproposto gli sketch dell'ufficio di collocamento e di "Lallo parrucchiere per signora" tratto dalla rivista "Bada che ti mangio" di Michele Galdieri.

"Il tuttofare" in streaming su RaiClick


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità.


Antonella Steni

Nome: Antonietta Stafanini Data nascita: 3 Dicembre 1926 (Sagittario), Viterbo (Italia) Non bella, ma dotata di un fascino disinvolto e sbarazzino, esordì ancora bambina nel teatro di rivista, affermandosi in seguito tra le più brillanti attrici del teatro leggero. Lavorò anche alla radio e alla televisione, spesso in coppia con l’attore Raffaele Pisu, ottenendo un buon successo di critica e di pubblico per il suo umorismo immediato e vivace. Nel 1937, appena undicenne, esordì nel cinema con una particina in uno dei più famosi film dell’epoca, Scipione l’Africano, diretto da Carmine Gallone. In seguito ha preso parte ad altri film, quasi sempre di genere comico- leggero.


Gisella Sofio

Data nascita: 19 Febbraio 1931 (Acquario), Milano (Italia)
Elegante, ironica, dotata di un profondo sense of humour, è una delle più grandi caratteriste italiane del dopoguerra e c'è da esserne fieri. «Conosco tutti a Cinecittà», dice lei stessa «Voi mi vedete sul grande schermo come una donna raffinata, un po' snob, ma quando sto a Cinecittà, sentite gli attrezzisti che mi urlano da sopra le impalcature "A Gisella! Che lo voj un panino che lo sto andando a comprà!?!"». Gisella è così, un po' istrionica e un po' alla mano. Impossibile non affezionarcisi: la sua simpatia rompe persino le barriere dello schermo. «Ho bisogno sempre di sentirmi dire mi si vuole bene, ho sempre paura di essere poco amata», ha detto un giorno. Ma noi te ne vogliamo, ti vogliamo veramente tanto bene! E grazie per tutte quelle signorine snob che ci hai regalato! Figlia di un conte anglo-egiziano, cresce all'ombra della figura materna e di quella della nonna, la cui casa era frequentata da poeti come Carducci e Pascoli. «Un mondo colto, speciale», come ha da dire lei stessa. A 17 anni, partecipa a una recita di beneficenza nel liceo delle suore inglesi che frequentava, spinta da un'amica della madre. Ma non sapendo fare nulla, la mettono dentro in cesto, vestita da romana, a fare il quadro vivente con delle ciliegie in testa, ispirandosi a una stampa del pittore Bartolomeo Pinelli. Annoiata a morte, comincia a fare le imitazioni di tutti quelli che erano lì. Fra il pubblico il principe Siringano annota a sua insaputa tutto quello che lei fa e, dopo una decina di incontri, a un altro momento di gala le dice: «Gisella, non è possibile! Tu queste cose le devi fare!» e la spinge a partecipare alla rivista "Il Tevere Blu" ed è subito un successo! Fra il pubblico rimangono ad applaudirla Remigio Paone, Totò, Anna Magnani e Wanda Osiris, che rimarranno ammaliati dalla potente verve che quest'attrice metteva in ruoli come quello della cantante lirica disoccupata, della sartina pettegola e della signorina snob, che poi l'accompagnerà per tutta la sua carriera! Totò, in particolare, tenta più e più volte di convincere la madre della Sofio a farle proseguire la carriera di interprete. Bionda, attraente, duttile e con una grande vis comica era sprecata come "nobile"! Alla fine, per volere paterno, Gisella riesce ad avere la meglio sul parere materno e comincia a lavorare a teatro in numerose piece, accanto ad attori come Renato Rascel e Alighiero Noschese. Il primo film al quale partecipa è Il microfono è vostro (1951) di Giuseppe Bennati, con Aroldo Tieri, Enrico Viarisio, Nunzio Filogamo, Giacomo Furia, Nadia Gray e Nilla Pizzi. Attrice prediletta di Mario Mattioli, recita con una certa Sofia Lazzaro (alias Sophia Loren) ne Il padrone del vapore (1951), mentre l'anno seguente ha il piacere di essere con Vittorio De Sica in Buongiorno, elefante!, che ritroverà anche nel 1958 con La ballerina e buon Dio. Michelangelo Antonioni ne riconoscerà la bravura e la inserirà ne La signora senza camelie (1953) con Gino Cervi, poi sei anni dopo sarà ancora con De Sica e con Marcello Mastroianni ne Il medico di mia moglie (1959). Interprete di numerosi caroselli, con l'arrivo degli Anni Sessanta vede la sua fama confermata. Ugo Tognazzi e Cervi sono accanto a lei ne Femmine di lusso(1960), Peppino De Filippo e Vittorio Gassman ne Il mattatore (1960) di Dino Risi e Garinei e Giovaninni la scelgono come protagonista della commedia musicale "Enrico '61" con Renato Rascel e Renzo Palmer. Nel 1961, è con Vincent Price nell'avventuroso Gordon il pirata nero, poi finalmente può recitare accanto all'artefice del suo successo: Totò, che la vuole con lui nella malinconia commedia Lo smemorato di Collegno (1962), ne Amanti Latini (1963, dove recitano anche Franco Franchi e Ciccio Ingrassia) e nel film tv Il tuttofare (1967). Con il tempo, fra l'altro, diventerà molto amica della figlia Liliana. Nel 1964, è una delle sorelle di Rossella O'Hara nello sceneggiato della Rai La storia di Rossella O'Hara, poi reciterà in miniserie come Se te lo raccontassi (1968) e All'ultimo minuto (1973). Prestata alla commedia scollacciata nei primi Anni Settanta, soprattutto in quelle pellicole dirette da Michele Massimo Tarantini, nel 1976 diventerà conduttrice radiofonica del programma "Per noi adulti" con Carlo Loffredo e Lori Randi. Nei primi Anni Ottanta, invece, è nel film Voltati Eugenio (1980) di Luigi Comencini, poi torna al piccolo schermo con Ferragosto O.K. (1986) e E non se ne vogliono andare! (1988). Sempre più oggetto di culto, Alessandro Benvenuti la sceglie per il suo film Caino e Caino (1992), poi recita nelle fiction Teo (1997) con Stefania Sandrelli e Un nero per casa (1998). Alberto Sordi, invece, la inserisce ne Incontri proibiti(1998) e Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto la scelgono come co-protagonista femminile assieme a Lia Tanzi del telefilm Nebbia in Val Padana (2000) di Felice Farina. Dino Risi, nel 2002, la ridirigerà ne Le ragazze di Miss Italia (2002), poi passerà alla miniserie di Rossella Izzo Ricomincio da me (2005) con un fior fiore di cast che comprendeva: Raffaella Bergè, Claudio Bigagli, Deborah Caprioglio, Paolo Conticini, Giobbe Covatta, Gioele Dix, Remo Remotti, Francesco Salvi, la Sandrelli, Ricky Tognazzi e Serra Ylmaz. Ma il meglio arriva nel 2006, quando ormai superati gli ottant'anni ha l'immensa fortuna di recitare accanto al premio Oscar Ernest Borgnine ne La cura del gorilla (2006).


Dori Dorika

Data nascita: 1 Ottobre 1913 (Bilancia), Odessa (Ucraina)
Di origini napoletane, simpatica, grassa e gioconda, è una gioiosa caratterista dello spettacolo italiano che ha saputo utilizzare il suo fisico ingombrante per interpretazioni colorite e di contagiosa ilarità. Spesso è stata adoperata in ruoli brevi e di poca consistenza in film comico-brillanti, scadendo in una serie di macchiette a volte troppo caricate. È invece utilizzata molto meglio nella commedia musicale Un paio d’ali (1957), di Garinei e Giovannini, la cui trasposizione cinematografica (Come te movi, te fulmino!), ad opera di Mario Mattòli, le consente il debutto sugli schermi. Per circa un decennio recita in molti film che non le fanno però raggiungere lo status di grande caratterista né percorrere una eccellente carriera, come una Ave Ninchi o una Ada Dondini. Prima del cinema e della commedia musicale, è attrice di operette e di rivista accanto a Renato Mariani, Riccardo Billi e Totò, col quale appare anche nello sketch televisivo Il tuttofare (1967). In televisione recita nello sceneggiato Tom Jones (1960), da Fielding, diretto da Eros Macchi; in uno degli episodi di I protagonisti dal titolo I due Ivan (1961), da Gogol, per la regia di Brissoni, cui fa seguito nello stesso anno Ragazzo al telefono, diretto da Callegari; in La collana, per la regia di Alessandro Brissoni; quindi negli originali televisivi Indesiderabile (1964) di Craveri, diretto da Leonardo Cortese, e in due episodi della serie Vivere insieme: Corta o lunga?? (1965), diretto da Giuliana Berlinguer e Cosa per cosa (1966), diretto da Marco Leto; in varie commedie, tra le quali La bella avventura (1962) di de Flers e Caillavet e in spettacoli leggeri come Rascel la nuit (1956).

Corrado Olmi

Data nascita: 24 Ottobre 1926 (Scorpione), Jesi (Italia) Nella sua città natale frequenta il liceo e alcune filodrammatiche locali. Trasferitosi a Roma si laurea in legge, ma durante gli studi frequenta l’Accademia Pietro Sharoff. Prolificissimo attore teatrale (recita in almeno cento lavori fra prosa, rivista – con Walter Chiari, Carlo Dapporto, Marisa Del Frate –, cabaret, operetta). La sua teatrografia è impressionante, ci limitiamo a citarne alcuni titoli: Le nuvole e Pseudolus (regia G. Pacuvio), Il signore va a caccia e Un ladro in Vaticano (regia M. Landi), La professione della signora Warren (regia E. Fenoglio), Occupati d’Amelia (regia M. Parodi), Platonov (regia V. Puecher), I due generali veneziani (regia A. Zucchi). In anni recenti si è dedicato, con Nadia Furlan, all’operetta, rappresentando con la sua La Nuova Operetta opere come Cin Ci-La, Il paese dei campanelli, La danza delle libellule, Madama di Tebe e altre ancora. In televisione è fra gli interpreti di numerosi telefilm e sceneggiati quali Più rosa che giallo (regia di A. Bonucci, 1962), I grandi camaleonti (regia E. Fenoglio, 1964), Questa sera parla Mark Twain (regia D. D’Anza, 1965), Il triangolo rosso (epis. Corte d’assise, regia M. Maffei, 1967), Sheridan, squadra omicidi (epis. Paura delle bambole, regia L. Cortese, 1967), Il circolo Pickwick (regia di U. Gregoretti, 1968), Nero Wolfe (regia G. Berlinguer, 1970), Nessuno deve sapere (regia di M. Landi, 1973), Inverno al mare (regia S. Blasi, 1982) e tanti altri. Attore dalla filmo-videografia sterminata (partecipa anche a varietà per il piccolo schermo), resta per gli appassionati di cinema soprattutto un grande, impagabile caratterista, capace, con grande sapienza interpretativa e non comuni doti di introspezione psicologica, di delineare personaggi indimenticabili. Se ne potrebbero citare a dozzine: ci limitiamo qui a ricordarlo come il bonario prete di Bello,onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata di L. Zampa e l’Arturo de La cena di E. Scola, interpretazione, quest’ultima, che gli ha permesso di conquistarsi un meritato Nastro d’argento come attore non protagonista. Fra gli altri premi, prestigioso quello conferitogli in Campidoglio nel 1993, Una Vita per il Teatro. È anche autore di due libri, «Oltre la scena» e «Oltre lo schermo», “disegni con commento” che rievocano la sua cinquantennale esperienza teatrale e cinematografica.


Giuseppe Anatrelli

Data nascita: 3 Gennaio 1925 (Capricorno), Napoli (Italia) Data morte: 29 Novembre 1981 (56 anni), Napoli (Italia) Eclettico caratterista del teatro e del cinema, prevalentemente adatto a melodrammi e a commedie, ha una lunga attività professionale accanto ai grandi del teatro partenopeo, ma sempre in ruoli da comprimario o di supporto, come amico o confidente del protagonista di turno, o nei panni di uomo d’affari o camorrista. Prima di dedicarsi al cinema, nella stagione teatrale 1953-54 fa parte della compagnia di Eduardo De Filippo accanto al quale recita in Palummella zompa e vola di Antonio Petito, rappresentata in occasione dell’inaugurazione del Teatro San Ferdinando di Napoli, ricostruito dalle macerie dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nelle stagioni successive rimane sempre con Eduardo, con il quale recita in repliche di successo o in novità quali Bene mio e core mio (1955) dello stesso Eduardo, Il medico dei pazzi (1957) di Scarpetta, La fortuna in cerca di tasche (1958) ancora di Eduardo. Lascia poi la compagnia per dedicarsi ad altre attività come il cinema o la televisione, o per far parte di altre compagini teatrali. Salvo poi rientrare nella prestigiosa compagnia di Eduardo verso il 1970 per la prima di una pièce dello stesso Eduardo, Il monumento, rappresentata al Teatro alla Pergola di Firenze e, successivamente, per ’Na santarella (1972) di Scarpetta. Sempre con Eduardo fa parte del cast dello sceneggiato televisivo in più puntate Peppino Girella (1963), scritto, interpretato e diretto dallo stesso Eduardo. Nel 1981 è uno degli interpreti di un altro sceneggiato, La brace dei Biassoli per la regia di Giovanni Fago. Meno intensa e di modesto spessore la sua presenza nel cinema, limitata a ruoli di secondo piano, pur se interpretati da Anatrelli con senso di profonda partecipazione e serio professionismo.


Gino Ravazzini

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Totò, Peppino e... la dolce vita (1961) di Sergio Corbucci. Ha inoltre lavorato con Daniele D'Anza per la realizzazione del film Il latitante e Il tuttofare per la serie TuttoTotò


Gualtiero Isnenghi

La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film con Daniele D'Anza Il latitante e Il tuttofare per la serie TuttoTotò. Nel 1970 ha inoltre lavorato con Giacomo Colli per la realizzazione del film Un capriccio.


Cesare Gelli

Data nascita: 28 Novembre 1932 (Sagittario), Roma (Italia) Buon attore di secondo piano, molto attivo in teatro, televisione e cinema, sobrio e misurato, elemento essenziale per ruoli di carattere che, sebbene indispensabili, relegano l’attore a figurazioni spesso minime, tali da non dargli la possibilità di poter mettere in luce le sue doti artistiche e ponendo quindi un freno per una carriera in salita. Così Gelli, nonostante le discrete occasioni avute a disposizione, soprattutto a metà degli anni Sessanta, è rimasto confinato in tali ruoli di second’ordine da diventare uno dei tanti attori di carattere che operano nel mondo dello spettacolo. Ma, nonostante l’esiguità dei ruoli affidatigli, l’attore ha lavorato per parecchio tempo scelto da registi di valore quali Bolognini, Pasolini, Zampa, Salce, Elio Petri, la Wertmüller, impersonando spesso professionisti di rango, padri premurosi, onorevoli o politici, con un senso della misurata davvero encomiabile. Nelle diverse edizioni dell’Orlando furioso dirette da Luca Ronconi e tratte dal poema di Ludovico Ariosto, ha impersonato con potente veemenza fisica il personaggio di Cimosco. Tra le sue numerose caratterizzazioni va citata almeno quella del vicequestore Arras nel pamphlet fantapolitico Todo modo (1976) diretto con grande competenza da Elio Petri e che resta una delle sue prove più convincenti. Così come va sottolineata la sua performance, quasi da coprotagonista, nel ruolo del duca Consagro ne La Calandria (1972) di Festa Campanile che lo affianca a un Salvo Randone di saporosa ironia e a un Lando Buzzanca di adeguata “vis comica”. Ha lavorato, anche se saltuariamente, in televisione dove appare nell’episodio Il pesce più grosso (1969) della serie Nero Wolfe per la regia di Giuliana Berlinguer, e nello sceneggiato Il consigliere imperiale (1974) di Sandro Bolchi.

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