TuttoTotò: Totò Ye Ye

[Totò ] [Totò  con Mario Castellani]

[Totò,Mario Castellani e Ferruccio Amendola] [Totò ]

Videoclip titoli di testa

Regia : Daniele D'Anza
Soggetto : Bruno Corbucci,Mario Amendola
Sceneggiatura : Bruno Corbucci,Mario Amendola
Fotografia : Marco Scarpelli
Scenografia : Giorgio Aragno
Musica : Gianni Ferrio
Montaggio : Sergio Muzzi
Assistente alla regia :Simone Mattioli
Produzione : Aldo Pace per la BL Vision,Roma
Prima trasmissione Rai: Programma nazionale,annunciata (mai trasmessa) il 29 giugno 1967, ore 21,00
Durata: 50 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Il musicista )
Mario Castellani ( il suo socio )
Gianni Agus ( il commissario )
Piero Gerlini ( il poliziotto )
Marisa Merlini ( Monica )
Didi Perego ( la ganzina )
Ferruccio Amendola ( il proprietario del locale )
Gianni Bonagura ( Paolo il poeta )
Corrado Olmi( il proprietario del negozio di abbigliamento )

Altri interpreti :
Mina, Patty Pravo, Tony Renis, Ricky Shayne, Irene Gates,
I Nomadi, Tony Renis, Leo Chamberlain,Pietro Gerlini, Remo Germani, Carla Macelloni,
, The Renegades, Solidea

Soggetto

Special cui partecipano vari cantanti in cui Totò fa la parodia dei "capelloni" e riprende con Mario Castellani il numero del contrabbasso

"Totò yeyè" in streaming su RaiClick


Mario Castellani

Data nascita: 1906, Roma (Italia)
Data morte: 26 Aprile 1978, Roma (Italia)
Dopo avere esordito nel teatro di rivista, si affermò ben presto come abile caratterista, soprattutto al fianco di Totò. Dal 1948 in poi interpretò nel cinema una nutrita serie di film comici e leggeri, spesso con lo stesso Totò e altri attori comici. Abilissimo nel delineare macchiette di personaggi popolareschi e di genuina espressività, seppe conferire alla sua comicità una finezza ed un gusto sempre controllati e fini, senza mai scadere nella banalità.


Gianni Agus

Data nascita: 17 Agosto 1917 (Leone), Cagliari (Italia)
Data morte: 4 Marzo 1994 (76 anni), Roma (Italia)
Dopo gli inizi nel teatro di prosa con Elsa Merlini e, per cinque anni, con Ruggero Ruggeri, passò al teatro di rivista con Michele Galdieri e lavorò con Totò, Anna Magnani e Wanda Osiris. Con la “Wandissima” prese parte a numerose riviste, fra cui Si stava meglio domani (1946-47), Domani è sempre domenica (1947-48), Grand Hotel (1948-49), Sogni di una notte di questa estate (1949-50), Gran Baldoria (1952-53). Nella stagione 1954-55 partecipò alla commedia musicale di Garinei e Giovannini Giove in doppiopetto, accanto a Carlo Dapporto e Delia Scala. In seguito passò in televisione, dove prese parte a numerose trasmissioni di successo, dove affiancò quasi sempre personaggi di spicco. Lo si ricordi accanto a Peppino De Filippo, che vestiva i panni di “Pappagone”, nella trasmissione musicale Scala reale (1966), o nel varietà Giandomenico Fracchia (1975), nei panni del tremendo capoufficio di Fracchia (Paolo Villaggio). Nel 1958, l'anno della vittoria di Domenico Modugno, presentò il Festival di Sanremo, affiancato dall'annunciatrice televisiva Fulvia Colombo. Fu anche apprezzato attore cinematografico in numerose commedie leggere, spesso accanto a Totò ( Figaro qua, Figaro là, 1950; Adamo ed Eva, 1950; Ci troviamo in galleria, 1953; I due marescialli, 1961; Totò e Cleopatra, 1963; Le motorizzate, 1963). Nel 1961 si distinse nel film di Luciano Salce, Il federale, interpretato da Ugo Tognazzi. Concluse la sua carriera da dove era partito, nella prosa: da ricordare il ruolo di Tiger Brown in L'opera da tre soldi di Bertolt Brecht al Piccolo Teatro, diretta da Giorgio Strehler, nella riedizione, del 1973 e quello di Lamberto Laudesi in Così è (se vi pare)di Luigi Pirandello diretto da Giancarlo Sepe nel 1983. Aveva conosciuto e sposato nel 1952, la soubrette austriaca Lilo Weibel, avendone un figlio, Davide, nel 1959. Vero “signore” del palcoscenico, Gianni Agus è stato sicuramente la “spalla ideale” di tutti i comici, e nella sua lunga carriera si è dimostrato un artista eclettico e versatile, capace di passare dal teatro serio di Ruggero Ruggeri al varietà, dal cinema alla televisione.


Marisa Merlini

Nome: Marisa Merlin
Data nascita: 6 Agosto 1923 (Leone), Roma (Italia)
Data morte: 27 Luglio 2008 (84 anni), Roma (Italia)
Donna ironica e ruspante, romana verace, Marisa Merlini è stata una delle attrici-emblemi della”romanità”della sua generazione, interpretando quasi settanta film, dilatati in mezzo secolo di una carriera ancora in atto. Infatti, passato il periodo della grande commedia all'italiana, Marisa Merlini ha saputo riciclarsi, giocoforza, nei ruoli della suocera autoritaria, della nonna e quant'altro. Persona di una simpatia acclarata e di un'amabilità poco frequente, la Merlini è stata una delle migliori attrici comiche del cinema, del teatro e della televisione italiana. Da ragazzina aveva frequentato a Roma la scuola di recitazione della contessa Serra, partecipando agli spettacoli del Teatro dei fanciulli (oggi Teatro Flajano) curati da Vittorio Metz. Poi il padre abbandonò la famiglia: una moglie e cinque figli in condizioni di grande miseria. Marisa per contribuire agli introiti familiari si fece assumere come commessa al banco di profumi in un emporio. Per la sua prorompente bellezza venne notata da Mariuccia Giuliano, moglie di Erminio Macario, che si occupava della scelta delle famose”donnine”che circondavano il comico torinese nelle sue sfavillanti riviste. L'esordio sul palcoscenico avvenne nell'ottobre del 1941 al Teatro Valle di Roma, nella rivista Primavera di donne, nel ruolo di contorno alla soubrette, che era l'indimenticabile Wanda Osiris. Lo spettacolo andò in giro per l'Italia, il successo si ripeté ovunque. Un pittore famoso, Boccasile, la scelse come modella per la”Signorina Grandi Firme ", emblema di un settimanale di successo, immagine della femminilità in cima ai sogni degli italiani dell'epoca. Notata dal grande Totò, prese parte alla rivista Che ti sei messo in testa? (1943-44) di Michele Galdieri. Nello spettacolo figurava come primadonna l'indimenticabile Anna Magnani, della quale divenne grandissima amica. Col comico napoletano in seguito partecipò a quattro riviste teatrali e sette film, tra cui Totò cerca casa (1949), L'imperatore di Capri (1949) e Totò cerca moglie (1950). La vera grande affermazione sul grande schermo la ottenne quando Luigi Comencini la chiamò per interpretare il ruolo della levatrice nel film Pane, amore e fantasia (1953), con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida. Ma nel cinema ha ricoperto anche altri e significativi ruoli, accanto a Alberto Sordi ( Il vigile di Luigi Zampa, 1960), Marcello Mastroianni ( Padri e figli di Mario Monicelli, 1957) e Titina De Filippo ( Cani e gatti, 1952). In seguito si defilò dalle scene e soprattutto dal grande schermo, che in quel periodo proponeva squallidi filmetti porno-soft con Alvaro Vitali, Edwige Fenech e Lino Banfi. Tornò alla ribalta quando venne invitata a Londra dal regista Peter Grenville per interpretare la parte della governante d'origine napoletana di Lady Hamilton nella commedia di Terence Rattigan Questioni di Stato. Un anno di repliche, e di successo. Dopo questo grande trionfo l'attrice venne chiamata da Garinei e Giovannini per partecipare a due commedie musicali interpretate da Gino Bramieri: Cielo, mio marito!, di Costanzo e Marchesi, con Ombretta Colli, e Foto di gruppo con gatto di Iaia Fiastri e Enrico Vaime, con Gianfranco Jannuzzo. Accolta sempre grazie alla sua straripante simpatia, dagli applausi di un pubblico fedele.


Didi Perego

Data nascita: 13 Aprile 1937 (Ariete), Milano (Italia)
Data morte: 28 Giugno 1993 (56 anni), Roma (Italia)
Dopo aver studiato all'Accademia dei Filodrammatici di Milano, debuttò nel 1954 con Ugo Tognazzi ( Mon bebé, Il medico delle donne), considerando però suo pigmalione Giorgio Albertazzi ( La lezione). In seguito affrontò importanti prove teatrali, soprattutto sotto la regia di Giorgio Strehler che la diresse fra le altre in due memorabili edizioni di commedie di Carlo Goldoni: Il campiello (1974) e Le baruffe chiozzotte (1993). Intensa caratterista dotata di grande versatilità, capace di interpretare allo stesso tempo ruoli grotteschi e malinconici, tutti accomunati dal suo inconfondibile "vocione", al cinema lavorò con Franceso Rosi, Gillo Pontecorvo (con Kapò, del 1961, vinse il Nastro d'Argento), Luigi Comencini, Sidney Lumet, Ettore Scola, Carlo Lizzani. In televisione fu protagonista di numerosi sceneggiati, nei quali interpretò spesso ruoli minori, ma caratterizzati con estrema efficacia: da ricordare il personaggio di Arabella Brigs in La fiera delle vanità (1967), di Anton Giulio Majano, e quello di Ester in Orfeo in paradiso (1971), di Leandro Castellani. Nel 1992 è stata tra i protagonisti di Edera, nostrana telenovela ispirata al feuilleton.


Gianni Bonagura

Nome: Gianfelice Bonagura
Data nascita: 27 Ottobre 1925 (Scorpione), Milano (Italia)
Si mise in luce nel varietà radiofonico in saporose scenette a fianco di Nino Manfredi e Paolo Ferrari. I tre parteciparono anche, negli anni Cinquanta, a un buon numero di film comici (Femmine tre volte, Susanna tutta panna). Più dei colleghi, Bonagura sembrava portato alle parti di carattere e infatti come gustoso attore di fianco è stato spesso impiegato in tv, molto frequentemente nelle commedie (L’affare Kubinski) ma anche nei drammi, negli sceneggiati (fu Watson accanto a Nando Gazzolo, Sherlock Holmes in una serie ispirata ai romanzi di Conan Doyle). La sua caratterizzazione più memorabile è stata quella di Winston Churchill in La guerra al tavolo della pace sulla conferenza di Yalta. Pur restando affezionato alla lunga carriera di doppiatore (è stato la voce italiana di Rod Steiger e Danny De Vito, per citarne solo alcuni), all’inizio del 2000 partecipa a un grande progetto per la tv come Padre Pio a fianco di Sergio Castellitto per poi continuare con piccole collaborazioni con il grande schermo (il cortometraggio Due e mezzo compreso il viaggio).


Ferruccio Amendola

Data nascita: 22 Luglio 1930 (Cancro), Torino (Italia)
Data morte: 3 Settembre 2001 (71 anni), Roma (Italia)
Attore e doppiatore italiano. Interprete di numerosi film musicali, come 7 canzoni per 7 sorelle (1957) con C. Villa e Cuore matto... matto da legare (1967) con Little Tony, e di commedie all’italiana (La grande guerra, 1959), nel 1980 recita al fianco di B. Spencer, Chissà perché... capitano tutte a me. Protagonista di telefilm di successo come Pronto soccorso I e II (1990 e ’92) e maestro indiscusso del doppiaggio, la sua fama resta legata all’inconfondibile voce che ha animato attori del calibro di R. De Niro, A. Pacino, D. Hoffman, M. Rourke, attribuendo loro un timbro e una recitazione difficilmente sostituibili per il pubblico italiano.


Corrado Olmi

Data nascita: 24 Ottobre 1926 (Scorpione), Jesi (Italia)
Nella sua città natale frequenta il liceo e alcune filodrammatiche locali. Trasferitosi a Roma si laurea in legge, ma durante gli studi frequenta l’Accademia Pietro Sharoff. Prolificissimo attore teatrale (recita in almeno cento lavori fra prosa, rivista – con Walter Chiari, Carlo Dapporto, Marisa Del Frate –, cabaret, operetta). La sua teatrografia è impressionante, ci limitiamo a citarne alcuni titoli: Le nuvole e Pseudolus (regia G. Pacuvio), Il signore va a caccia e Un ladro in Vaticano (regia M. Landi), La professione della signora Warren (regia E. Fenoglio), Occupati d’Amelia (regia M. Parodi), Platonov (regia V. Puecher), I due generali veneziani (regia A. Zucchi). In anni recenti si è dedicato, con Nadia Furlan, all’operetta, rappresentando con la sua La Nuova Operetta opere come Cin Ci-La, Il paese dei campanelli, La danza delle libellule, Madama di Tebe e altre ancora. In televisione è fra gli interpreti di numerosi telefilm e sceneggiati quali Più rosa che giallo (regia di A. Bonucci, 1962), I grandi camaleonti (regia E. Fenoglio, 1964), Questa sera parla Mark Twain (regia D. D’Anza, 1965), Il triangolo rosso (epis. Corte d’assise, regia M. Maffei, 1967), Sheridan, squadra omicidi (epis. Paura delle bambole, regia L. Cortese, 1967), Il circolo Pickwick (regia di U. Gregoretti, 1968), Nero Wolfe (regia G. Berlinguer, 1970), Nessuno deve sapere (regia di M. Landi, 1973), Inverno al mare (regia S. Blasi, 1982) e tanti altri. Attore dalla filmo-videografia sterminata (partecipa anche a varietà per il piccolo schermo), resta per gli appassionati di cinema soprattutto un grande, impagabile caratterista, capace, con grande sapienza interpretativa e non comuni doti di introspezione psicologica, di delineare personaggi indimenticabili. Se ne potrebbero citare a dozzine: ci limitiamo qui a ricordarlo come il bonario prete di Bello,onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata di L. Zampa e l’Arturo de La cena di E. Scola, interpretazione, quest’ultima, che gli ha permesso di conquistarsi un meritato Nastro d’argento come attore non protagonista. Fra gli altri premi, prestigioso quello conferitogli in Campidoglio nel 1993, Una Vita per il Teatro. È anche autore di due libri, «Oltre la scena» e «Oltre lo schermo», “disegni con commento” che rievocano la sua cinquantennale esperienza teatrale e cinematografica


Piero Gerlini

Data nascita: 19 Luglio 1925 (Cancro), Roma (Italia) Frequenta la facoltà di scienze politiche senza laurearsi. Si avvicina al teatro, collaborando con piccole compagnie che operano in campo parrocchiale. A causa di non brillanti condizioni economiche è costretto a rinunciare alla regolare frequenza dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Trova lavoro presso lo Stabile di Genova e in seguito, a Londra, presso la BBC. Rientrato in Italia lavora con una certa assiduità sia nel cinema (dove aveva esordito nel 1954 con Le vacanze del sor Clemente), sia in televisione. Dal 1971 al 1973, ancora per lo Stabile di Genova recita in 8 settembre 1943 diretto da Luigi Squarzina. È anche attore in spot pubblicitari (Riello). Piacevole caratterista nel cinema, dove raramente ha occasione di interpretare ruoli di rilievo, dimostra ottime qualità d’attore, anche drammatico, in numerosi lavori televisivi. Fra i tanti ricordiamo Suicidio perfetto di A. Bonucci (1962), Questa sera parla Mark Twain di D. D’Anza (1965), L’affare Picpus (serie Maigret) di M. Landi; L’orologio si è fermato (serie Il triangolo rosso) di R. Deodato (1969), La donna di cuori (serie Sheridan) di L. Cortese (1969), L’età di Cosimo de’ Medici di R. Rossellini, La donna da punire (serie Solo la verità) di D.B. Partesano (1976); La polizia non deve essere avvertita (serie Qui squadra mobile) di A.G. Majano (1976), Il processo a Maria Tarnowska di G. Fina (1977), Il delitto Paternò di G.L. Calderone (1978), Rosaura di G.L. Calderone e Suggestion diabolique (serie I racconti del maresciallo) di G. Soldati entrambi nel 1981.

*I testi delle biografie degli attori sono tratte da www.mymovies.it


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