Malafemmena

versi e musica di Antonio de Curtis

canta Fausto Leali

Versi e musica di Antonio De Curtis

Si avisse fatto a n'ato
chello ch'e fatto a mme
st'ommo t'avesse acciso,
tu vuò sapé pecché?

Pecché 'ncopp'a sta terra
femmene comme a te
non ce hanna sta pé n'ommo
onesto comme a me!...

Femmena
Tu si na malafemmena
Chist'uocchie 'e fatto chiagnere..
Lacreme e 'nfamità.

Femmena,
Si tu peggio 'e na vipera,
m'e 'ntussecata l'anema,
nun pozzo cchiù campà.

Femmena
Si ddoce comme 'o zucchero
però sta faccia d'angelo
te serve pe 'ngannà...

Femmena,
tu si 'a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t'odio
nun te pozzo scurdà...

Te voglio ancora bene
Ma tu nun saie pecchè
pecchè l'unico ammore
si stata tu pe me...

E tu pe nu capriccio
tutto 'e distrutto,ojnè,
Ma Dio nun t'o perdone
chello ch'e fatto a mme!...



Fausto Leali

La sua voce è molto roca e aggressiva, in contrasto con gli schemi della melodia italiana degli anni 60. Leali comincia l'attività musicale come cantante in alcuni gruppi della sua città, Brescia; incide il primo 45 giri nel 1962, con lo pseudonimo Fausto Denis, per la Nuova Enigmistica Tascabile, rivista di enigmistica che allegava al giornale un disco a 45 giri (e per cui ha debuttato anche Franco Battiato). Leali canta "Angeli Negri" a Canzonissima
Incontra poi un complesso di Alessandria, I Novelty, che hanno già inciso un EP nel 1961: con il gruppo riesce ad ottenere un contratto per la Music nel 1962, ed inizia ad incidere i primi 45 giri, tra i quali da ricordare le due cover dei Beatles, Please please me e Lei ti ama (ovviamente She loves you) Anche gli altri brani incisi nel periodo si inseriscono pienamente nel filone beat, e la maggior parte sono inseriti nel primo album, pubblicato nel 1965. L'anno dopo il cantante e i Novelty cambiano casa discografica e passano alla Ri-Fi..
Nel 1967 il suo primo vero successo è A chi (versione italiana di una canzone americana "Hurt" di Roy Hamilton del 1954, lanciata negli Usa nel 1960 dalla cantante Timi Yuro e che anni dopo verrà reinciso anche da Francesco De Gregori); nello stesso anno partecipa per la prima volta a Un disco per l'estate con Senza di te, ma non supera la fase eliminatoria. L'anno successivo sposa la cantante Milena Cantù, già ragazza del Clan Celentano, da cui avrà una figlia, Deborah. Fausto Leali canta "A chi" in un'apparizione televisiva del 1969 Fu soprannominato Negro bianco per la sua voce black.
Seguono canzoni che fecero epoca come Angeli negri (cover di Angelitos negros, brano di Pedro Infante del 1948 dal film omonimo, ripreso poi da Don Marino Barreto jr nel 1959), Deborah (nome che dà alla figlia avuta dalla moglie, la cantante Milena Cantù; il brano sarà poi eseguito in cover dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos), Senza luce e Un'ora fa. Torna a Un disco per l'estate nel 1969 con Tu non meritavi una canzone, nel Un disco per l'estate con Si chiama Maria e nel Un disco per l'estate con Solo lei. Dopo un periodo d'ombra, torna alla ribalta nel 1976 lanciando Io camminerò scritta da Umberto Tozzi, portandola ai primi posti della Hit Parade e nel 1980 con una sua versione di Malafemmena (scritta da Totò). Nel 1987 si mette in luce al Sanremo cantando Io amo (4º posto). L'anno dopo è di nuovo sul palco dell'Ariston con Mi manchi (5º posto). Torna di nuovo nel 1989, vincendo con Ti lascerò, cantata in coppia con Anna Oxa. I due proporranno insieme all'Eurofestival Avrei voluto.
Torna ancora a Sanremo nel 1992 con il brano Perché di Aleandro Baldi e Giancarlo Bigazzi, classificandosi al nono posto All'inizio del 2002 torna a Sanremo con il brano Ora che ho bisogno di te, cantata in coppia con Luisa Corna e l'anno dopo si ripresenta al Festival con il brano Eri tu, che grazie al successo discografico permetterà a Leali di ottenere il Disco di Platino.
Nel 2006, dopo aver partecipato al reality show di Rai 2 Music Farm, dove giunge alla finale, pubblica come cantautore l'album Profumo e kerosene dove sono presenti 10 brani inediti con un diverso "sound". Prende parte al Festival di Sanremo 2009 con il pezzo Una piccola parte di te.
(fonte Wikipedia)

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