"Bionda e minuta, non ero il suo tipo.
E poi in quel periodo De Filippo prese una cotta per me, e Totò non avrebbe mai fatto qualcosa che potesse dispiacergli. Però trovò egualmente il modo di farmi un complimento osservando còn un amico comune: "Non so se Eduardo ha fatto bene a' innamorarsi di una ragazza che per età gli potrebbe essere figlia, ma lo capisco: 'a piccerella farebbe cadere in tentazione anche un santo!".
Totò era un vero gentiluomo, attentissimo alla privacy. Quindi non venne quasi mai a far visita a Silvana sul set. La sua presenza si faceva sentire soprattutto attraverso i fiori e i regali che mandava regolarmente alla mia collega. Vidi arrivare fasci di rose rosse e una volta anche una splendida pelliccia di visone che mi lasciò addirittura senza fiato. Per me che all'epoca possedevo un solo cappotto e alloggiavo in una modesta pensione, certi lussi erano impensabili. Per non parlare della Cadillac blu di Totò che tutte le sere passava a prendere Silvana, mentre io aspettavo il tram. Non c'è da stupirsi che un uomo dotato di tanta generosità, unita per di più al fascino dell'artista, riuscisse a conquistare donne giovani e bellissime. Spesso lo deludevano, è vero. Basta ascoltare Malafemmena, la canzone "contesa" tra la moglie di Totò e la Pampanini.
Non so a chi l'abbia dedicata, ma, secondo me, checché ne dicano le dirette interessate, il titolo allude a un pesante tradimento amoroso, alle corna tanto temute dall'attore".