L'articolo che segue e' tratto da "Totò" di Franca Faldini e Goffredo Fofi (novembre 1987)Bastano i pochi film buoni che Totò ha fatto, tra i quali per esempio Guardie e ladri e il piccolo episodio ne L'oro di Napoli a metterne in risalto tutta la straordinaria bravura. Ma a parte l'artista ricordare l'uomo che era Totò mi riempie di commozione: era veramente un gran signore, generoso, anzi, genetosissimo. Arrivava al punto di uscire di casa con un bel po'di soldi in tasca per darli a chi ne aveva bisogno e comunque, a chi glieli chiedeva. Aveva la mania della nobiltà: il primo giorno che lavorai con lui gli domandai: " Devo chiamarla principe o Totò? " Ci pensò un attimo, poi mi rispose: " Mi chiami Totò ". Ma tutti gli altri dovevano chiamarlo principe, e lui da principe, quei principi di cui leggiamo nelle favole, si comportava con tutti e in ogni suo pur minimo gesto, pensiero, atteggiamento.
Totò è senz'altro una delle figure italiane più importanti che
abbia conosciuto nella mia carriera e nella mia vita. Parlare della
sua arte? Basta vedere il successo che ha avuto con i giovani di oggi,
i ragazzi di quindici, diciotto anni che non lo conoscevano. Lui era
veramente un clown, un grande clown, nel senso più nobile della
parola, come oggi non ne esistono più: certe sue folli improwisazioni durante la recitazione erano geniali e insostituibili. Clown
come lui ne nasce uno ogni cento anni.
Io avrei voluto Totò con me anche in un altro mio film dopo
L'oro di Napoli: avrei voluto affidargli la parte che poi fece Fernandel nel Giudizio universale. Questo anche per un senso di giustizia
nei sui confronti, perché ho sempre pensato che avrebbe avuto bisogno di uno sfogo internazionale che non aveva mai avuto.
Filmografia di Totò e Vittorio De Sica1954 - L'oro di Napoli1955 - Racconti romani 1957 - Totò, Vittorio e la dottoressa 1961 - I due marescialli |