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"Primi successi"


[Totò a 24 anni]

Ritornato a Napoli ,Totò cominciò a recitare in piccoli teatri col suo solito repertorio di imitazioni delle macchiette di Gustavo De Marco.Ma il pubblico sembrava non gradire.Tentò allora di cambiare genere scrivendo e recitando "Vicoli" una parodia della canzone "Vipera" di E.A.Mario.
Nel 1919 lo troviamo a recitare alla "Sala Napoli" dove il suo cavallo di battaglia "Vicoli" racconta la storia (autobiografica?) di un giovane che dopo aver avuto rapporti con una prostituta si prende una malattia venerea.La scenetta viene recitata da Totò con un grosso catenaccio aall'abbottonatura dei pantaloni. In seguito cambia repertorio trasformandola in "Biscia" con quei movimenti del corpo e del collo che diventerenno una sua caratteristica. L'anno successivo passò al più celebre "Trianon" e nei teatrini nei pressi della ferrovia frequentati perlopiù dai passeggeri in attesa di pertire.Nel 1922 fu vittima di un clamoroso fiasco al teatro "Della Valle" di Aversa dove era impegnato col suo repertorio di macchiette del De Marco.Questo fatto lo convinse a lasciare Napoli e a partire per Roma.

[Toto' negli anni venti]

Qui chiese inutilmente di recitare in vari teatri,finche' ottenne una scrittura come straordinario presso il Salone Elena dell'impresario Umberto Capece, veniva pero' utilizzato saltuariamente e senza compenso. In realtà il Salone Elena non e' altro che un enorme baraccone di legno dove si cambia spettacolo ogni giorno, ha modo pero' in questo periodo di imparare l'arte dell'improvvisazione. Viene pero' cacciato in malo modo dal Capece il giorno in cui Totò gli chiede almeno i soldi per il tram. Ottiene quindi una scrittura nella compagnia di Francesco De Marco che si esibisce al teatro Diocleziano, ma dopo qualche settimana viene licenziato. E' senza lavoro, depresso , si sfoga con l'amico Giggetto che gli consiglia una cura sicura: un poco di etere, e con quella si mangia,si beve e si....viaggia. Tornato a casa si chiude in camera da letto e sotto le lenzuola usa l'etere, ma l'odore del medicinale insospettisce la madre che entrata in camera lo trova incosciente sul letto, tenta di svegliarlo dandogli ceffoni sulla faccia alla fine lo prende di peso e lo mette con la testa sotto il rubinetto dell'acqua corrente. A contatto dell'acqua Totò cominciò a ridere e a cantare:
Mondo, mondo
adesso vado a fondo
ci ho l'acqua fino al collo
e mi sento mollo mollo.

In seguito conosce un'attricetta calabrese, un giorno sono insieme a letto in casa della ragazza ma lei dice che prima deve dar da mangiare a Bimbo e da una cesta prende un grosso pitone, Totò spaventatissimo prende i vestiti e scappa. La ragazza per vendicarsi di questa fuga mette in giro la voce che Totò sia impotente, la cosa gli dà molto fastidio anche perche' dopo il teatro la cosa a cui tiene maggiormente sono le donne.

Forse sono proprio queste esprezienze negative che gli danno la forza per tentare di lasciare il teatro dialettale con il varietà. Si presenta così da Giuseppe Jovinnelli proprietario del teatro "Teatro Jovinelli" proponendogli le imitazioni di De Marco. Viene scritturato per una settimana, ma il successo e' tanto che il contratto gli viene rinnovato per alcuni mesi. Arrivarono così i primi soldi e il suo nome manifesti.Ma grazie al suo amico barbiere,Pasqualino,riusci' ad essere scritturato al "Teatro Umberto" un locale esclusivo e poco accessibile ai debuttanti.La strada era ormai spianata:recito' al "Trianon" e al "San Martino" di Milano,al "Maffei" di Torino. Era ormai conosciuto in tutta Italia.

Nel 1928 passò alla rivista con la compagnia di Achille Maresca titolare di due compagnie di rivista e di operetta,viene chiamato a sostituire Eugenio Testa che si era ammalato. Con la soubrette Isa Bluette entra così a far parte della Compagnia Maresca nr.2 recitando in "Madame Follia" e poi in "Mille e una donna", "Il paradiso delle donne", "Girotondo", poi nell'estate del '28 e fino all'estate del '29 passa alla Compagnia Maresca nr.1 con la bellissima subrette Angela Iappaviz recitando in "Peccati...e poi virtudi" , "Si...Susette", "Monna Eva" ,"La giostra del'amore".

Nell'agosto del 1928 viene finalmente riconosciuto dal marchese de Curtis.

[Toto' ne I tre moschettieri]

Dopo esibizioni nei vari teatri dell'Italia settentrionale ritornerà a Napoli nel settembre del 1929 con la compagnia "Molinari" per debuttare con "Messalina" al Teatro Nuovo: fu un autentico trionfo.Di questa compagnia faceva parte anche Titina De Filippo.Dopo "Messalina" seguirono "I tre moschettieri" , "Bacco Tabacco e Venere" , "Santarellina" ,"'O balcone 'e Rusinella" , "Amore e Cinema".

[Toto' negli anni trenta]

Le donne impazzivano per lui e agli inizi del 1930 fu protagonista di una tragica vicenda d'amore che si concluse con il suicidio di una giovane e bellissima donna,Liliana Castagnola.E' in onore della chanteuse suicida che battezzerà Liliana la figlia che nel 1934 nascerà dal suo matrimonio con Diana Rogliani Serena di Santa Croce.

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