Totò nasce alle ore 7,30 antimeridiane del 15 febbraio 1898 al primo piano del numero civico 109 (ma secondo altre fonti al civico 107) in via Santa Maria Antesaecula al rione Sanità. Sua madre Anna Clemente lo registra all'anagrafe come Antonio Clemente,e solo più tardi nel 1921 sposerà il marchese Giuseppe De Curtis che successivamente riconosce Antonio come suo figlio naturale,infine nel 1933 il marchese Francesco Maria Gagliardi adottava Antonio trasmettendogli i suoi titoli gentilizi.
All'educazione del piccolo Antonio provvide la madre e fu lei a dargli il nomignolo di Totò.
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Confessa alla madre il suo desiderio di diventare attore, ma visto che la donna non vede di buon occhio questa "professione" decide di farsi prete. Incomincia naturalmente come chirichetto ma quando finalmente il prete della parrocchia di San Vincenzo decide che per la messa sarà proprio lui Totò ad aiutarlo sull'altare per l'emozione dimentica le battute in latino, e oltre ai rimproveri del prete si prende anche qualche ceffone dalla madre. Non terminò mai gli studi e all'età di 14 anni andò a fare l'aiutante di mastro Alfonso, pittore di appartamenti, ma anche in questo lavoro non durò molto. Conosce il sesso, anzi glielo fanno conoscere i suoi amici che lo portano da Carmela, una prostituta non certo in tenera età. La donna e' una specie di istituzione, tutti i ragazzi per diventare uomini passano da Carmela, ma questa sua prima esperienza sessuale gli lascia un brutto segno, ben presto si accorge di aver contratto la gonorrea (lo scolo) ha paura di dirlo alla madre così confessa il "fattaccio" allo zio Federico (il fratello della madre), che non solo non ne sembrò stupito ma lo aiutò a curarsi. Anche la madre quando venne a sapere del fattaccio con Carmela non se ne stupì più di tanto, ma il suo ruolo di madre le imponeva un comportamento diverso, cominciò a inveire contro Totò: quelle cose portano alla rovina e all'inferno. ![]()
Presentatosi al Distretto Militare di Napoli viene assegnato al XXII Reggimento di Pisa, ma ben presto resosi conto che la vita militare non fa per lui diventa uno specialista nel marcare visita inventandosi di volta in volta i malanni più disparati. Dopo qualche settimana viene trasferito al 182° Battaglione di fanteria destinato ad andare in Francia. Ma prima della partenza per il fronte il comandante del battaglione li avverte che coabiteranno insieme ad un reparto di soldati marocchini e li mette in guardia sulle loro strane abitudini sessuali. Totò è terrorizzato e alla stazione di Alessandria si inventa un attacco epilettico così perfetto da essere ricoverato all'ospedale militare e da lì passerà all'88 Reggimento di stanza a Livorno. Fu proprio durante questo periodo che coniò un motto destinato a diventare celebre :"siamo uomini o caporali?" ,incontrò infatti sulla sua strada un caporale,ignorante e pretestuoso,che lo costringeva ai compiti più umili.
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