Isa Barzizza e Totò

tratto da Il principe Totò di Orio Caldiron


Con Totò ho lavorato la prima volta nell'estate del '48 ne I due orfanelli di Mattòli. Quell'anno facevo teatro con Macario e Mattòli venne a offrirmi di fare questo film che per me era il primo. Nell'inverno successivo Totò mi volle nella rivista C'era una volta il mondo e poi in Bada che ti mangio: abbiamo lavorato insieme per due anni di seguito. Il famoso "sketch" del vagone-letto, che poi è stato ripreso anche in Totò a colori, l'ho fatto per la prima volta in C'era una volta il mondo: era uno "sketch" per modo di dire perché alla fine era diventato lungo quasi come un atto di una commedia, durava quarantacinque minuti, mentre al momento del debutto durava sì e no dieci minuti: ogni sera Totò aggiungeva qualche cosa. Nella stagione successiva feci Fifa e arena, un film che ha incassato moltissimo, avevo la parte che in Sangue e arena era stata di Rita Hayworth, la miliardaria americana che si innamora del solito mistificatore.

Totò al giro d'Italia è stato faticosissimo. Andammo veramente tutto il periodo in giro per l'Italia con questi ciclisti, anche se facemmo una serie di tappe che non erano quelle ufficiali. Totò a colori puntava tutto sul colore, nel vestito o nel trucco ci voleva sempre qualcosa di rosso o di verde. Non ho più avuto occasione di rivedere Figaro qua. Figaro là. Le sei mogli di Barbablù, Sette ore di guai: i titoli me li ricordo, ma i film molto meno. Spesso erano film tirati via, fatti in fretta. In quel periodo facevo quattro, cinque film durante un'estate, uno dopo l'altro, senza neppure il tempo per ricordarmi le storie, del resto abbastanza idiote. Quando ho rivisto molti dei film di Totò, quasi tutti abbastanza brutti, tirati via, fatti senza cura, mi sono accorta che Totò era sempre di una bravura eccezionale, sia che il film fosse bello o che fosse brutto, lui era Totò quasi al di fuori della storia, era straordinario, riusciva a salvarsi sempre.

Totò era come due persone in una. Quando era al di fuori del palcoscenico, a casa sua o per la strada, era un tipo di persona, sul palcoscenico diventava un altro. Nella vita privata era molto gentile ma molto schivo, non dava confidenza neppure a quelli che lavoravano con lui da molto tempo. Prima dello spettacolo non parlava con nessuno, stava chiuso in camerino, poi nel momento in cui metteva piede sul palcoscenico si accendeva, sembrava che esplodesse, con tutto il suo umorismo, con la sua forza mimica, con le sue battute surreali. Anche nei film è spesso un personaggio surreale, nel contesto di una scena viene fuori con dei gesti, con una battuta al di sopra delle righe, una rottura totale con la situazione che si voleva rappresentare. Nei rapporti di ogni giorno era sempre abbastanza formale, anche con quelli che lavoravano con lui, addirittura un po' carente dal punto di vista umano, anche se sempre molto corretto, privo di tutte le rivalse, le ripicche, che ci sono spesso tra colleghi. Si diceva allora che fosse molto geloso, innamoratissimo della prima moglie, era sempre con lei, l'adorava.

Si raccontavano storie di gelosie folli, patologiche. Sembra che quando usciva spargesse di borotalco la soglia di casa per vedere se passava qualcuno su quel velo di polvere, oppure mettesse un pezzettino di carta in cima alla porta. Non so se sia vero o no. Quando faceva teatro non faceva niente durante tutta la giornata, se non dormire a lungo, dormiva sempre molto, mangiava, andava in teatro sempre molto prima dello spettacolo, si chiudeva in camerino dove aveva una specie di sdraio e si metteva lì a riposare. Solo sul palcoscenico si scatenava. Non come altri comici che nella vita privata sono uguali a come li vedi sul palcoscenico, come Walter Chiari che ti subissa di parole, no, Totò era un'altra cosa.

Filmografia di Totò e Isa Barzizza

1947 - I due orfanelli
1948 - Fifa e arena
1948 - Totò al giro d'Italia
1949 - I pompieri di Viggiù
1950 - Le sei mogli di Barbablù
1950 - Figaro quà Figaro là
1951 - 7 ore di guai
1952 - Totò a colori
1953 - Il più comico spettacolo del mondo
1953 - Un turco napoletano
1954 - Totò cerca pace

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