Aroldo Tieri e Totò

tratto da Il principe Totò di Orio Caldiron e I film di Totò di Alberto Anile


L'incontro con Totò e' avvenuto quando la mia posizione cinematografica era già avanzata.Qualche volta ho fatto delle partecipazioni anche minime perché mi voleva molto bene e aveva piacere che partecipassi comunque ai suoi film. Qualche film con Totò me lo ricordo con piacere, qualche altro me lo ricordo quasi con vergogna. Allora si facevano perché si era nell'immediato dopoguerra e avevamo bisogno di soldi. Si può dire che ci si sarebbe potuti rifiutare di fare certi film, ma era difficile.

Non è che con questo voglio giustificare le mie malefatte cinematografiche. Adesso sono moltissimi anni che non faccio cinema, posso rifiutare anche perché le mie vecchie amicizie sono un po' scomparse; ma alcuni registi che adesso vanno per la maggiore allora facevano film con Totò, oggi parlano, sono inseriti politicamente e non fanno più film di serie B. Oggi farei del cinema diverso, più decoroso. Forse in un altro paese la mia faccia ispirerebbe delle storie diverse, ma in Italia sanno utilizzare solo i grossi nomi che fanno cassetta.

Un personaggio quando facevo cinema l'ho inventato: il fidanzato geloso, nevrastenico. Totò è stato uno dei ricordi più dolci, più professionalmente seri perché era una persona di una grandissima civiltà. Si è fatta molta polemica sul fatto se era principe o no: lo era comunque senz' altro nella sua grande generosità, nella sua disponibilità verso gli altri. Mi voleva molto bene, mi stimava moltissimo come attore. Mi ha regalato una delle sue prime registrazioni di poesie con la dedica. Era uno dei miei amici, anche se in genere non ho amici attori. Totò è stato un amico caro e sincero, uno dei ricordi più importanti della mia vita. Con lui facevamo i film in presa diretta e lì veniva fuori tutto 1'estro di Totò, la sua fantasia. Abbiamo lavorato insieme come buoni professionisti, o meglio come buoni artigiani.

Con Totò se ne giravano di lunghissimi, ci sono stati ciak che duravano un quarto d'ora, quanto un atto unico, Totò era uno che non si poteva interrompere. Si mettevano delle macchine da presa in due o tre posizioni e giravano tutte e tre, poi eventualmente il montatore faceva dei tagli all'interno della sequenza. Totò era la tranquillità, la certezza, il rigore, il mestiere per non perdere tempo sennò il film non si poteva girare in due o tre settimane. Un meccanismo a parole un po' deludente, ma c'era l'entusiasmo, l'allegria, la partecipazione di tutti noi e poi molti attori, caratteristi di cui oggi si perde anche la memoria. Totò era un uomo molto riservato, non comunicava moltissimo però sentivo che a lui, condannato in un certo senso all'avanspettacolo, alla sua maschera, faceva piacere avere vicino persone come me che provenivano dal teatro di prosa. Una volta mi sono trovato nel suo camerino, allora c'era quell'apparecchietto, il Geloso, un registratorino, e con quello mi ha registrato "'A livella" e un paio di altre poesie sue. Ho ancora il nastro, è un buon ricordo per me.

Filmografia di Totò e Aroldo Tieri

1949 - Totò cerca casa
1950 - Totò cerca moglie
1950 - Totò sceicco
1952 - Totò e i re di Roma
1958 - Totò, Peppino e le fanatiche
1959 - La cambiale
1960 - Chi si ferma e' perduto
1960 - Letto a tre piazze
1962 - Lo smemorato di Collegno
1962 - Il giorno più corto
1963 - Gli onorevoli

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