Dino Valdi, nome d'arte di Osvaldo Natale (Napoli, 1º giugno 1922 – Roma, 5 giugno 2003) è stato per anni la controfigura "ufficiale" di Totò. Inizia la sua collaborazione con il principe nel 1947 con il film I due orfanelli e lo sostituisce in alcune scene mentre Totò è in tournee a teatro con " Ma se ci toccano nel nostro debole ". Due anni dopo lo vediamo nei panni di un imitatore di Totò nel film "Bellezze in bicicletta".Nel film due ballerine, Silvana (Silvana Pampanini) e Delia (Delia Scala), partono in pullman per Milano, per raggiungere la compagnia di Totò.La mattina seguente, arrivate in un paese, credono d'aver raggiunto la compagnia di Totò; ma non è il vero Totò, bensì un imitatore appunto Dino Valdi.

Tra novembre '57 e gennaio '58 a Venafro nei pressi di Cassino si gira "La legge è legge" ma Totò preso dalla temperatura gelida e colpito da un distacco della retina interrompe le riprese e si ritira nella sua casa di Roma . Il film viene completato in fretta da Dino Valdi. Il film "Totò al giro d'Italia" venne quasi completamente girati in esterni ma Antonio de Curtis che non si trovava a suo agio in esterni ne tantomeno a pedalare, sovente si fa sostituire da Dino Valdi.

Nei film di Totò oltre a fargli da controfigura alcune volte fa anche brevi apparizioni,come in Totò,Fabrizi e i giovani d'oggi nella scena quando i due attori raggiungono la chiesa e uno dei tassisti (Valdi) chiede a Fabrizi di essere pagato,ma anche in "TuttoTotò-La scommessa" dove interpreta il parcheggiatore di biciclette.
Nel film "Uccellacci e uccellini": esclusi i primi piani, le sequenze con le corse nei campi e le passeggiate a fianco di Ninetto Davoli sono state girate interamente da Valdi.

Ecco alcune testimonianze :
Sandro Mancori:
"Nel film Totò a Parigi negli esterni della casetta posta sull’albero a salire e scendere era Dino Valdi, eravamo sul lungotevere".
Totò Tovarich” questo era il titolo nel copione e sul ciak; qui Totò impersonava un reduce dalla Russia. Fu distribuito col titolo “Letto a tre piazze”. Quando sono inquadrati i soli piedi del reduce, non sono quelli di Totò, ma quelli di Dino Valdi
Elio Pandolfi:
“Noi duri”: vi partecipai una sola giornata, non ricordo se al Centro Sperimentale o se a Cinecittà. Sì, qui c’era Dino Valdi.
Giancarlo Ukmar:
Ho lavorato anche per “Totò e Cleopatra”: quando al sottofinale Totò alias Marcantonio cade, a cadere realmente fui io, che lo sostituii! Dino Valdi ne era la controfigura per le luci, “di spalle” e per le corsettine, e le “esposizioni” quando Totò non c’era, ma le cadute e le scene d’azione le facevo io.
Adriana Spadaro:
Il marito di una mia sarta, Angela Viglino, somigliava a Totò e gli faceva da controfigura; Ah, si chiamava Dino Valdi?..Ecco, tale Valdi era bravissimo. Questo fu il mio unico film con Totò (Le motorizzate)
Ruggero Deodato:
Lo smemorato di Collegno fu girato molto in teatro di posa, alla TITANUS-APPIA(la ex Scalera); la sequenza di apertura, quella del gabinetto pubblico fu girata vicino a San Giovanni: quando lo smemorato è inquadrato dall’alto, l’interprete ripreso era Dino Valdi.
Dino Valdi ricorda "Fifa e arena"
"In realtà i tori erano due:uno vero l'altro finto.Non erano però dello setsso colore,non mi ricordo di chi fu la brillante idea,pensarono niente di meno di scurire il primo,quello vero.Dopo le prime spennellate,l'animale comiciò a dare segni di nervosismo,fino a quando si arrabbiò sul serio,ruppe le corde che lo trattenevano e, in una frazione di secondi.....l'avvocato Mattoli era già in cima al proiettore"

Toto' si affezzionò a Valdi al punto di confidargli anche i suoi pensieri meno lieti.
"La vita in fondo non mi ha dato niente" gli diceva "sono un uomo deluso negli affetti e posso contare soltanto sulla notorietà e pure "malamente" visto che i critici giudicano i miei film una schifezza. Stai sicuro che tu sei più felice di me." Poi passando dalla tristezza alla felicità prendeva in giro Valdi, osservando che sostituendosi a lui aveva fatto la sua fortuna "Appriesso a me stai rompendo 'o zito int'opiatto!",alludendo al piacere per chi mangia i gustosissimi ziti.
Valdi fu testimone anche delle molte umiliazioni che Totò subì nella sua lunga carriera. "Quando giravano con qualche "grande" artista come Eduardo de Filippo, il principe veniva messo in sottordine e persino svillaneggiato, tutte le lodi della troupe, regista compreso erano per l'altro, mentre dietro le spalle di Totò sfioravano le frasi cattive. "E' un guitto fetente" sentii dire di lui "Non e' nemmeno bravo perchè fa sempre le stesse cose". "Un giorno non ci vidi più e replicai furente:-"Invece di criticare il principe provate a fare quello che fa lui!" In quel momento sopraggiunse Totò, in tempo per sentire la mia frase. Sorrise con un ombra di amarezza e disse:"Guagliò, lassa stà, pigliammoce 'na tazzulella 'e cafè". "Era un gran signore,superiore alla meschinità di chi non lo capiva,na soffriva egualmente nel sentirsi poco apprezzato

Alla morte di Totò, Franca Faldini regalò a Valdi il tight, le camicie con lo stemma principesco, i gilet, le scarpe e la bombetta che gli erano appartenute e che in seguito sarebbero state esposte varie volte in mostre commemorative. Si dice che al funerale del principe della risata, nel 1967 a Napoli nella Basilica del Carmine, alcune persone alla vista di Dino Valdi furono colta da malore

Nel 1980 Dino Valdi partecipa a "Un uomo da ridere" una miniserie televisiva diretta da Lucio Fulci ed interpretata da Franco Franchi, andata in onda su Rai Due nel 1980. Interpreta naturalmente Totò, che dal paradiso veglia e consiglia il comico Bianco Bianchi (Franco Franchi) stella dell'avanspettacolo del passato caduta in rovina ed in cerca di riscatto.

A teatro imita Totò nello spettacolo Cinecittà andato in scena al teatro Orfeo di Taranto il 21,22 e 23 aprile 1986 con Antonio Calenda,Pietro De Vico,Anna Campori e Rosalia Maggio