Diventa fan
- Principe Antonio de Curtis - in arte " Toto' "
Canzoni, poesie e scenette del grande artista, con la Compagnia Belle Epoque
Mercoledì 15 dicembre ore 21,00
Teatro Rossini - Lugo (Ravenna)
Compagnia d'operette La Belle Epoque
Lunedì 21 novembre ore 22,00 a Verona al cinema Pindemonte Guardie e ladri
Mercoledì 1 dicembre ore 22,00 a Padova al Multisala PioX-Mpx Guardie e ladri
Porto dentro di me un’immagine di Totò, sia nel lavoro che nel quotidiano, come fosse una presenza familiare, che spesso sa consigliarmi con una battuta, con una smorfia. Questo forse perché come attore non l’ho mai visto in conflitto con i personaggi che ha interpretato, forte di un volto e di un corpo portati con grande disinvoltura, comunicativi. Lo spettacolo nasce da una doppia suggestione, la tecnica istintiva del comico e le parole dell’uomo che governa o fa a botte con quel comico. Un profilo fragile, in bilico tra i ritmi artificiosi e surreali di Totò e le riflessioni semplici di Antonio De Curtis sulla vita, sulle donne, sul suo desiderio di calma e solitudine, sulla difficile condizione dell’essere comico. Ho scritto esplorando e lasciando vivere queste due anime così diverse, che in scena si provocano, tra scaramantici riti popolareschi e quotidiane considerazioni, tra rappresentazione e necessità di sottrarsi ad essa. Poco per volta i due universi si contaminano, si alimentano, si fondono fino agli ultimi pensieri del Principe che, immerso nella cecità, a Fellini appare come “… un dolcissimo fantasma … un esserino incorporeo …”.
Ho utilizzato testi di varia natura: un estratto dallo spettacolo Volumineide, dove Pinocchio tirato dai fili della politica diventa una marionetta nel paese dei balocchi, schegge da Petrolini, il monologo Lettera d’amore di Karl Valentin, un ricordo di Federico Fellini, La livella e altre brevi poesie tutte a dialogare con le riflessioni di De Curtis, tra le quali, la sua voglia di tornare dal cinema al teatro.
Il testo è accompagnato e contrappuntato dalla musica scritta e suonata dal vivo da Guido Sodo, che ispirandosi all’universo del varietà, spazia nelle citazioni tra l’adagio in sol minore K516 di Mozart e le Folias di Gaspar Sanz, tra un tradizionale Guarracino e la canzone Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno.
Repubblica e L’Espresso in collaborazione con Fabbri Editori presentano AnTOTOlogia: 8 DVD che raccolgono i momenti più brillanti e divertenti del grande cinema di Totò, selezionati da Lello Arena. Un montaggio incalzante di oltre 500 minuti che trascinerà lo spettatore alla riscoperta della contagiosa comicità del Principe della risata.Ogni DVD sarà accompagnato da contenuti speciali a cura di Diana De Curtis e da un fascicolo sulla vita e sull’arte di Totò. La prima uscita è “Punto, punto e virgola; punto e un punto e virgola”, in edicola dal 12 novembre.
Per un totale di oltre 500 minuti, l'unica antologia completa del meglio del Principe della risata, per vedere e rivedere le sue gag più celebri ed esilaranti. Un grande omaggio all’icona che ha cambiato il volto della comicità in Italia, in teatro ma soprattutto al cinema. Tutti gli sketch migliori dell’attore sono stati scelti da un fan d’eccezione come Lello Arena, con la nipote Diana De Curtis come curatrice dei contenuti speciali, che raccolgono photogallery, canzoni, poesie, aneddoti sulla vita privata di Totò e molte altre chicche introvabili ed esclusive sul grande attore, diventato il mito di intere generazioni. Una vera e propria panoramica “totoista” che ripercorre oltre trent'anni di film, con scene scelte e antologizzate per temi come le donne, la nobiltà e la miseria, la politica, le acrobazie con l’italiano e le lingue straniere, i soldi, le tasse, l’arte e molto altro ancora.
Allegato a ogni DVD, un fascicolo di 16 pagine che propone un’analisi della comicità di Totò, smontata e analizzata nei suoi archetipi. Un discorso in 8 puntate che cercherà di analizzare il far ridere di Totò da un punto di vista critico, con alcuni accenni biografici. Dai primi passi nel Quartiere Sanità al teatro, dai film in serie al cinema d'autore con Pasolini e Lattuada: un approfondimento su tutti i suoi personaggi, gli atteggiamenti-tipo per divertire, le reazioni del pubblico e delle autorità, la vita privata del Principe, che cosa diceva di lui chi gli era vicino e che cosa pensava a sua volta Totò dei colleghi attori.
Si parte il 12 novembre - a € 9,90 oltre il prezzo di Repubblica o L’Espresso - con il DVD “Punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola”, la celebre frase che conclude la lettera che Totò e Peppino scrivono alla Malafemmina, colpevole di aver fatto innamorare loro nipote. Il DVD celebra quindi uno degli strumenti migliori e più potenti della comicità di Totò: la lingua italiana. Giocando con le parole, ha saputo creare memorabili modi di dire, diventati patrimonio di tutti gli spettatori. Ecco allora un’esilarante carrellata di lettere, storpiature e personalissime “traduzioni”.
Seguiranno, con cadenza settimanale e sempre a € 9,90 in più:
- “Ma mi faccia il piacere!”: le migliori gag sull’arte di arrangiarsi che si applica in svariati campi, dai mestieri più o meno creativi alle truffe vere e proprie;
- “Signori si nasce, e io lo nacqui modestamente!”: ovvero noblesse oblige, un viaggio tra falsa nobiltà e miseria vera, tra espedienti e trucchi geniali;
- “Poi dice che uno si butta a sinistra”: ...o a destra, a seconda di che cosa fa più comodo di volta in volta. La dimensione politica di Totò, esilarante anche nella surreale campagna elettorale di "Votantonio";
- "E' la somma che fa il totale": un Totò casalingo ma non per questo in pantofole: al fianco di mogli dispotiche, figli viziati e parenti più o meno serpenti c'è posto anche per le immancabili amanti;
- "Ogni limite ha una pazienza": una puntata sulla fisicità di Totò, l'uomo di gomma per antonomasia. E così via a una serie di mosse da marionetta, canzoni che hanno fatto la storia, ma anche sadici dispetti a Peppino e alle altre spalle complici e pazienti;
- "Bazzecole, quisquilie e pinzellacchere": non poteva certo mancare la dimensione spirituale del comico, con un suo personalissimo modo di vivere la religione che talvolta sfocia in divertenti gesti scaramantici, ma sempre rispettosi;
- "A prescindere": il gran finale con le migliori gag del Principe della risata. Un DVD che da solo vale tutta la collana… “E ho detto tutto!”.
CONTENUTI EXTRA
VI RACCONTO MIO NONNO TOTO’
a cura di Diana de Curtis
BOMBETTA QUISQUILIE E PINZILLACCHERE
NAPOLI, IL PRIMO AMORE
MALAFEMMENA, STORIE DI AMORI APPASSIUNATI E DI GRANDI TRAGEDIE
LA COMPAGNIA DI GIRO DEL PRINCIPE TOTO’ CAPOCOMICO
MISERIA E NOBILTA’
FOTO DI UNA FAMIGLIA ALLARGATA
TOTO’ SUPERSTAR
TOTO’ PER SEMPRE
La grazia, la fragranza, il senso comico e malinconico di questo spettacolo gagliardamente e beffardamente romano-partenopeo stanno tutti in un montaggio fedele di episodi del sodalizio fra i due artisti, con retroscena di camerini, di screzi di ribalta e di rivalità tradotte in dispetti. Lo spettacolo si addentra con disinvolto eclettismo nell’arguta allusività di sketches spesso intrisi di una satira politica che costò ai due artisti la persecutoria attenzione del regime. Un allestimento divertentissimo, capace di far rivivere la caleidoscopica incisività di un glorioso avanspettacolo e con essa la ricchezza artistica e umana dei due grandi indimenticabili artisti della nostra scena.
La storia che racconta è quella di Carlo Bindi, un attore nato a Roma negli anni Venti e cresciuto nell’avanspettacolo e nella rivista, prima ammiratore di grandi del palcoscenico come Totò, Erminio Macario e Nino Taranto e poi collega. E’ un personaggio immaginario, fantastico, ma attraverso il quale si possono rivivere gli anni più straordinari dello spettacolo italiano, cominciando appunto dal “teatro leggero”, dalle tavole che videro le macchiette di Totò con l’imitazione di Gustavo De Marco, i “giochi di luce” di Ettore Petrolini, il ciuffetto di Erminio Macario. Quel tipo di spettacolo che poi, grazie a Pietro Garinei e Sandro Giovannini, sarebbe divenuto la “commedia musicale italiana”. Ed Ottavio Buonomo, nella storia travolgente e che si consuma in due ore di scena con ritmi e tempi serratissimi, inserisce il suo grande amore, il principe Antonio De Curtis in arte Totò.
Infatti nella prima scena, quando il protagonista è ancora bambino, si racconta di una infanzia povera vissuta a Roma. Il piccolo Carlo, già affascinato dal mondo del Teatro, riesce ad intrufolarsi dietro le quinte per conoscere i suoi “miti”. Ed una sera incontra Totò, protagonista a Roma di uno dei tanti successi teatrali. Il piccolo Carlo, tornato a casa dai genitori, poveri e privi di ogni ambizione, confessa che il Principe gli ha “messo una mano in testa” e gli ha fatto un piccolo regalo. Nessuno crede al piccolo Carlo… ma da grande Bindi rivelerà che l’omaggio di Totò l’ha sempre portato con se, nella scatola del trucco… il vero tesoro di ogni attore! Si sottolinea la bontà di Totò e l’amore che aveva verso i “deboli”, i più poveri, quei ragazzini vestiti con abiti leggerissimi anche in inverno a causa della miseria, quella vera. Anche lui era stato uno “scugnizzo” della Sanità, a Napoli, e spesso, per nascondere i miseri indumenti, indossava un grande cappotto anche d’estate. Dai vicoli di Napoli ai quartieri di Roma non c’è molta differenza. Cambia il dialetto, forse, qualche calzino in più sorretto da un filo di ferro e due mollette, ma la fame è sempre fame e la povertà ha una sola faccia, così come la vera arte, che nasce proprio dalla povertà.
Totò soleva ripetere “Non si può far ridere se non si conosce la fame, la miseria, il desiderio di un caffellatte…”. Gli stessi desideri e le stesse sventure che accomunano il piccolo Antonio e il giovanissimo Carlo Bindi, il protagonista di questa storia.
E Totò viene citato anche in una canzone del secondo atto dal titolo “I campioni del Teatro Italiano”: in quattro minuti, Ottavio (con il coro de I Cantori del Cuore in una cornice straordinaria e di effetto curata dalla coreografa Maria Rosaria Vitolo), rievoca i grandi della Nostra Scena… infatti l’ultimo verso della prima strofa cita testualmente “Mistero Buffo di Dario Fo e la rivista di Totò”.
E siccome Buonomo non dimentica che già nel 1990 imitava nei teatrini della provincia di Napoli le “mosse” di Totò, anche in questo spettacolo ci offre un accenno della recitazione “marionettistica” e “mimica” del più grande comico del mondo. Pezzo forte di Ottavio è far roteare il braccio destro in senso antiorario dando una piccola spinta con la mano sinistra. Era una caratterista del personaggio Totò. Infatti l'attore non rinunciò mai a quel gesto da marionetta disarticolata, tanto da riproporlo anche negli ultimi anni di vita e di scena in film di successo ed in televisione (a “Studio Uno” con Mina, quando interpretò anche la bellissima “Baciami”).
L’amore “artistico” per Totò, Ottavio Buonomo lo ha dimostrato sempre, non solo agli inizi degli anni Novanta, quando piccolissimo si divertiva ad imitarlo prima di scegliere per la vita “il mestiere dell’attore”. Ottavio ha inciso diverse canzoni di Totò, su tutte una bellissima “Malafemmena” voce e piano, inclusa nell’ album “Era e sarà” del 2009. Non mancano poi "riferimenti" alle espressioni tipiche della recitazione dell'artista.
Nel 2010 poi, Ottavio è stato ospite come “supporter di Totò” nella puntata finale de “Il più grande italiano di tutti i tempi”, programma televisivo in onda su Rai Due condotto da Francesco Facchinetti e Martina Stella. Ottavio, invitato ad intervenire in diretta, parlò della grandezza di Totò, sia a livello artistico che umano. Ricordò anche cosa disse Gerardine Chaplin, figlia di Charlie, quando fu ospite della Piedigrotta a Napolin le 2009… “Mio padre era geloso di Totò”… e Totò considerava Chaplin come un grande maestro, come ha più volte rimarcato in interviste radiofoniche e televisive. Due grandi del nostro spettacolo che non a caso, sono stati anche i due miti e grandi ispiratori dell’arte di Ottavio Buonomo che proprio con “Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto” festeggia i venti anni d’amore con la scena.
L’autore, sa miscelare con poesia e con sottile ironia, la fantasia e la realtà regalando una interpretazione visionaria in cui l’assurdo abbraccia con passione la comicità. La storia di Carlo Bindi è quella di un uomo imprigionato nella ricerca del successo, nel mantenimento dello stesso, fino all'inevitabile declino. Memorie e realtà si intrecciano e si sovrappongono a configurare una crisi che è umana, artistica ed etica.
Per questa nuova commedia musicale, Ottavio schiera un cast di tutto rispetto. La voce fuori campo è quella nota di Luca Sepe.
L’appuntamento è per il 12 novembre 2010 alla Multisala Magic Vision in Casalnuovo di Napoli (Na). Per informazioni tel. 081 5206644 – ilteatrodiottavio@live.it
Il Cineforum Cinit Ezechiele 25.17 a Lucca gli dedica uno speciale "Pasolini, 35 anni fa" con tre eventi domani sera (martedì 2 novembre): alle 18 presso la libreria Edison omaggio musicale alle canzoni scritte da Pasolini con la performance musicale di Giuliana Mentini (pianista), Rosalba Ciucci (cantante), Simona Generali (voce recitante) dell'Associazione Dilettantistica Musicale Canto Libero; alle 19,30 al cinema Italia proiezione di "Uccellacci e uccellini"(Ita 1966) con Totò e Ninetto Davoli; alle 21,30 sempre allItalia serata di approfondimento"Pasolini, poesia in forma di cinema"a cura di Pier Dario Marzi: un percorso biografico che ripercorrerà la vita del poeta attraverso la lettura di alcune delle poesie più significative e la proiezione di sequenze tratte dai suoi film che hanno un preciso riferimento alle vicende personali dell'autore.
Anche quest’anno la Cineteca Nazionale presenta una retrospettiva in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma
A cinquant'anni di distanza dall'uscita nelle sale de La dolce vita, la retrospettiva propone una riflessione sui film che hanno anticipato le atmosfere del capolavoro di Fellini (Le infedeli di Monicelli e Steno, che fotografa il doppio volto della borghesia, Viale della speranza di Risi e La donna del giorno di Maselli, che indagano sui meccanismi dello star-system e sulla effimera notorietà che ne può derivare), sui film che hanno cavalcato l'onda del successo felliniano (Totò, Peppino e… la dolce vita di Corbucci) o ne hanno colto gli effetti nel costume dell'epoca (Divorzio all'italiana di Germi) e, infine, sui film che hanno decretato la fine di un'epoca (la retrospettiva proseguirà a novembre e si chiuderà simbolicamente con moltodipiù di Mario Lenzi, che coglie la deriva della dolce vita nella Roma degli anni Settanta).
E all'interno film curiosi sul crinale di un'euforia dilagante, fra i chiaroscuri di pazze notte di follia (Risate di Gioia di Monicelli, ritratto di comparse cinematografiche ed esistenziali ai bordi di un circo che coinvolge, e travolge, tutti; Il principe fusto di Arena, ovvero il popolo che incrocia l'aristocrazia, l'alto e il basso mischiati in un unico calderone) e luoghi simbolo (via Margutta nell'omonimo film di Camerini; il tour sentimentale-turistico di Un amore a Roma di Risi), con echi persino milanesi (la festa de La notte di Antonioni, che evoca la fine dei giochi e l'inesorabile ritorno-rifugio tra le mura domestiche). E poi la vicenda esistenziale e professionale del Sordi di Una vita difficile, quando gli steccati si eleveranno nuovamente a tracciare distanze abissali di classe e bisognare trovare dentro la forza per gesti ribelli, e il disincantato Tenco de La cuccagna, ribelle di suo, che ha capito tutto e si aggira per la città come un profeta. Inascoltato.
A novembre opere ancor più inclassificabili, specchio di un disagio dilagante nel procedere degli anni Sessanta, tesi verso l'abisso del '68 (Gli arcangeli di Battaglia, Io la conoscevo bene di Pietrangeli, Io, io, io… e gli altri di Blasetti, La notte pazza del conigliaccio di Angeli, l'episodio Toby Dammit di Fellini) fino allo spartiacque di Necropolis di Brocani, che reinserisce l'avanguardia artistica romana nel panorama internazionale, percependo i riflessi di una presenza straniera nella città che si stava rapidamente eclissando (e di cui ritroviamo una tragica testimonianza in Ingrid sulla strada di Brunello Rondi). Preludio della fine, di cui Roma bene di Lizzani e I prosseneti di Rondi offrono un affresco sintomatico. Prima della rievocazione di Corbucci in Night Club e l'omaggio di Neri Parenti ai mitici Paparazzi. In preda ormai alla nostalgia.
Cinema Trevi
venerdì 29 ottobre ore 21,00 : Risate di gioia
domenica 31 ottobre ore 19,15 : Toto, Peppino e la dolce vita
Sabato 30 ottobre ore 17.00:
Cosa sono le nuvole
dal film Capriccio all’italiana (1967) 23’
La terra vista dalla luna
dal film Le streghe (1967) 31’
Totò al circo
dal film Uccellacci Uccellini (1968) 15’
Mercoledì 27 ottobre ore 22,00
Totò, Peppino e la...malafemmina
Martedì 26 ottobre a Urbino, Palazzo Ducale, Sala Convegni ore 20,30
La mandragola
Dal Canova raccontato per fotogrammi da Mimmo Jodice al Totò televisivo, passando per un insolito documentario back-stage di Paolo Virzì fino alla storia dei primi cinquantanni del Guggenheim: ecco alcune delle proposte del festival. Trenta le anteprime, selezionate tra gli oltre 400 documentari provenienti da Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Congo, Costa d' Avorio, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Taiwan, Uruguay e USA.
Il Doc Fest è realizzato con il sostegno di Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, è diretto da Rubino Rubini e presieduto da Carlo Fuscagni. Nel 2010 ha l'adesione del Presidente della Repubblica.
Giovedì 21 ottobre
Sala Chaplin ore 22,45
"RadioTotò, TeleTotò"
(regia di Silvana Palumbieri- Italia 2007 - 50' italiano)
Martedì 5 ottobre ore 21.00
Incontro moderato da Enrico Magrelli con Ennio Bispuri, Vittorio Giacci, Ugo Gregoretti
Nel corso dell'incontro sarà presentato il volume di Ennio Bispuri Totò attore (Gremese, 2010).
a seguire:
Guardie e ladri (1951)
Regia: Mario Monicelli e Steno [Stefano Vanzina]; soggetto: Piero Tellini; sceneggiatura: M. Monicelli, Steno, Vitaliano Brancati, Aldo Fabrizi, Ennio Flaiano, Ruggero Maccari; fotografia: Mario Bava; scenografia: Flavio Mogherini; musica: Alessandro Cicognini; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Totò, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Pina Piovani, Aldo Giuffré, Ernesto Almirante; origine: Italia; produzione: Golden Films, Ponti-De Laurentiis; durata: 105'
Questi i film in programmazione:
Napoli milionaria venerdì 10 settembre ore 18,30
Miseria e nobiltà sabato 11 settembre ore 18,30
Siamo uomini o caporali? venerdì 17 settembre ore 18,30
La banda degli onesti sabato 18 settembre ore 18,30
Totò, Peppino e...la malafemmina domenica 19 settembre ore 18,30
Risate di gioia venerdì 24 settembre ore 18,30
Totòtruffa '62 sabato 25 settembre ore 18,30
I due colonnelli venerdì 8 ottobre ore 18,30
Totò diabolicus sabato 9 ottobre ore 18,30
Totò e Peppino divisi a Berlino venerdì 15 ottobre ore 18,30
Totò contro i quattro sabato 16 ottobre ore 18,30
Uccellacci e uccellini domenica 17 ottobre ore 18,30
La terra vista dalla luna domenica 17 ottobre ore 18,30
Prevista anche la proiezione dell’ultimo documento sulla vita di Totò , un documentario che comprende rarissimi inediti ma anche testimonianze e ricordi. Saranno dedicati anche quattro momenti speciali che affiancano Totò a grandi artisti : “ Totò visto il tratto grafico di Federico Fellini”, “ Totò e Pier Paolo Pasolini “, “ Totò e il grande amico di Aldo Fabrizi” ed infine una sezione dedicata al “ San Giovanni decollato”. Grande spazio verrà lasciato al linguaggio e alla gestualità di Totò , caratteristiche uniche e per questo accompagnate da un programma di diffusione e valorizzazione di carattere scientifico e multimediale che prevede proiezioni , materiali video , sonori , incontri e momenti di discussione. Il tutto affidato ad esperti e studiosi come Goffedro Fofi.
La Mostra nasce da un lavoro già realizzato da Pina Conte , dell’associazione “ Antonio De Curtis”, che da tempo volge cure e attenzioni particolari alla figura di Totò . Hanno partecipato alla conferenza anche Nicola Oddati ,Assessore alla culture del comune di Napoli e Presidente della fondazione Fo rum Universale delle culture e Massimiliano Finazzer Flory Assessore alla Cultura del Comune di Milano , ed infine Marina Vergiani direttrice del PAN.
La mostra si aprirà nel 2011 a Milano e successivamente a Napoli , presso il Teatro Totò e al Teatro PAN ( per la parte d’approfondimento ). La scelta di una prima tappa a Milano rappresenta un “ messaggio di unità “ per le due città Napoli e Milano ma anche per l’intera Nazione. L’iniziativa sarà punto di partenza per valorizzare la figura di Totò anche all’estero e attraverso questa far conoscere al mondo i grandi artisti che hanno fatto la storia del nostro Paese.
Un altro importante momento della iniziativa, che si svolgerà sia a Milano sia a Napoli, sarà il “Concerto per un principe chiamato Totò” del maestro Gianni Lamagna che vede Liliana De Curtis nel ruolo di voce recitante.
Tra i film in programmazione:
Guardie e ladri di Mario Monicelli e Steno con Totò e Aldo Fabrizi
Giovedì 2 settembre 2010
ore 21,30 Olgiate Molgora, Casa Gola, via Emilio Gola
Il corpo di Totò
di Marco Manchisi
Canzoni, poesie e scenette del grande artista, con la Compagnia Belle Epoque
Anteprima nazionale del nuovo spettacolo della compagnia di operette La belle epoque
il 18 agosto al Nuovo Teatro Verdi di Montecatini
Lunedì 16 agosto
Totò e Carolina di Mario Monicelli
In seconda serata, nell'adiacente piazzetta, saranno proiettate alcune delle pellicole più famose di Totò, il principe della risata: "Totò truffa ", "Totò diabolicus", "I due colonnelli", "Totò contro Maciste". Verrà infine allestita, a pochi metri dal teatro e sempre dentro le mura dello storico castello, una sala ristorante all'aperto.
Il riconoscimento quest’anno andrà, per la sezione alla memoria, alla figura del Principe Antonio De Curtis, in arte Totò . Ritirerà il premio la sua amatissima figlia, Liliana , peraltro, scrittrice e attrice. Premiato per l’edizione 2010, sarà inoltre Osvaldo Desideri, scenografo premio Oscar per “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci. Il premio “Il Faro – Uomini che lasciano il segno” si terrà martedì 10 agosto 2010, presso il Porto di Vibo (Molo Rosso).
Domenica 1° agosto ore 17,00
Totò cerca casa
Lunedì 2 agosto ore 17,00
Totò e le donne
Martedì 3 agosto ore 17,00
Totò e i re di Roma
Mercoledì 4 agosto ore 17,00
Totò e Carolina
Mercoledì 4 agosto ore 21,00
Guardie e ladri
Giovedì 5 agosto ore 17,00
I soliti ignoti
Venerdì 6 agosto ore 17,00
Risate di gioia
Grazie al ricchissimo materiale messo a disposizione dalla famiglia De Curtis i visitatori possono entrare in un'altra, sorprendente dimensione rappresentata dal magico mondo di Totò. Al piano terra dell'Expò è ricostruita sia la vita artistica del genio napoletano, sia la sua storia personale. Innumerevoli le curiosità letterarie, musicali, araldiche, fotografiche, della vita privata e di palcoscenico di Totò, spiegate da una guida d'eccezione: la nipote Diana che resterà ad Olbia per tutta la durata della mostra. L'esposizione-tributo è un "viaggio" nelle atmosfere del futurismo, del varietà, della rivista e dell'avanspettacolo, visti attraverso gli inediti, i contratti, gli autografi, le lettere d'amore, il vestiario di scena e le foto, anche poco conosciute, del grande artista partenopeo. In mostra anche documenti e oggetti che testimoniano una dura "gavetta" artistica e di vita vissuta.
Altrettanto interessanti sono gli aspetti più privati che emergono dalle foto che ritraggono Totò insieme ai suoi familiari e alle persone da lui amate. La mostra, già apprezzata in molte importanti città italiane e straniere, per la prima volta viene ospitata in Sardegna, a Olbia. L'apertura ufficiale è stata preceduta dalla proiezione di "Un principe chiamato Totò", film realizzato da Barbara Calabresi e Diana De Curtis: il racconto appassionante di una vita intensa, scandita da gioie, incredibili successi, cocenti tradimenti e inattese tragedie, come la cecità che lo colpì ma non riuscì a fermarlo. Il numeroso pubblico, presente nella sala congressi dell'Expo, è stato conquistato da questo docu-film che, come un album di famiglia, rivela gli aspetti più segreti e privati dell'uomo Antonio de Curtis, principe serio e malinconico, e di Totò, artista immortale, attraverso i luoghi da lui più amati: Capri, Viareggio, Napoli, Roma, Costa Azzurra. Tante e illustri le "voci narranti": la poetessa Alda Merini, Ben Gazzara, Fred Murray Abraham, Alessandro Gassmann, Sabrina Ferilli, Fiorello e altri protagonisti del cinema, della cultura e dello spettacolo. Al centro del racconto ci sono i grandi amori, compreso quello tragico per Liliana Castagnola che morirà suicida, i pensieri poetici, gli aneddoti e le canzoni. Conclusa la proiezione è stato presentato il libro intitolato "Malafemmena", edito dalla Mondadori e scritto da Liliana De Curtis, figlia di Totò e madre di Diana.
Venerdì 16 luglio l'inaugurazione della mostra sarà preceduta da:
Presentazione del libro "Malafemmena" di Liliana de Curtis e Matilde Amorosi, edito da Mondadori; la storia dell'unico vero grande amore di Totò.
Proiezione del film "Un principe chiamato Totò" a cura di Diana de Curtis.
Retrospettiva dedicata al grande attore napoletano con le pellicole piu' amate di cui saranno disponibili anche i sottotitoli in inglese.
Lunedì 19 luglio dalle ore 21,00
serata evento con degustazione culinaria e musica dal vivo.
Nella prestigiosa cornice del Country Club di Portorotondo, una serata evento che richiamerà i grandi nomi della cultura, dello spettacolo, del giornalismo. Durante la stessa, sulla note delle musiche dei film piu' prestigiosi di Totò eseguite dal Maestro Alberto Laurenti e la sua orchestra Rumba de Mar, il noto Chef Gianfranco Pascucci preparerà, in personalissime rielaborazioni culinarie, le ricette piu' care al Principe de Curtis.
Un principe chiamato Totò
Ricostruisce l'itinerario artistico di Totò, narrando sia la dimensione di attore, autore, personaggio piu' noto al grande pubblico, che quella intima e personale. La mostra, vuole costituire la seconda tappa di un percorso espositivo che rappresenti per il territorio una consuetudine con la presentazione di grandi nomi della cultura.
L'obbiettivo e' quello di regalare alla città di Olbia un momento culturale molto elevato, non perdendo d'occhio, però, la lettura in chiave allegra di questa iniziativa, come d'altro canto lo impone il soggetto stesso della mostra in questione
Attraverso materiali inediti e "privati", messi a disposizione dalla famiglia de Curtis, si percorre la vita artistica di Totò. Si passa dal teatro al cinema, alla musica, alla poesia fino ad arrivare agli aspetti piu' curiosi e privati della vita del Principe Antonio de Curtis. Lettere d'amore, vestiario di scena, foto di famiglia - immagini inedite che ritraggono Antonio de Curtis nella sua casa di Viale Parioli a Roma -, la prima macchina di Totò, i documenti, le partiture musicali originali, i premi, le locandine dei film e tantissimi oggetti che hanno fatto parte della sua vita, oltre ai preziosissimi disegni di Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini.
"Un principe chiamato Totò" e' un'occasione unica per dare risalto al genio Partenopeo ed assaporare le immagini che hanno riempito la sua vita; voci e testimoninaze colme di emozione di chi lo ha conosciuto come uomo o chi soltanto ne conosce le vesti di attore, di chi ha amato lui, Antonio de Curtis, e di chi soltanto ha amato Totò, i suoi film, il suo teatro, la sua arte. Un atto d'amore, verso Totò, verso i suoi amici e verso i suoi cari, ma un altrettanto atto d'amore nei confronti del territorio a cui viene offerta la possibilita' di godere di una rinnovata e ricca proposta culturale volta all'arricchimento formativo della cittadinanaza tutta
Giovedì 15 luglio:
Diamante/Piazzetta San Biagio
Retrospettiva "Totò, il principe"
ore 21,30 "Miseria e nobiltà"
Cirella/Piazzetta Margherita
Retrospettiva "Totò, il principe"
ore 21,30 "La banda degli onesti"
Venerdì 16 luglio:
Diamante/Piazzetta San Biagio
Retrospettiva "Totò, il principe"
ore 21,30 "Totò, Peppino e la malafemmina"
Cirella/Piazzetta Margherita
Retrospettiva "Totò, il principe"
ore 21,30 "I tartassati"
Sbarca a San Felice Circeo la troupe de "La valigia dei sogni", il programma in onda su La7 che ritorna nei luoghi dei film che hanno fatto la storia del cinema italiano. La puntata che verrà registrata all'ombra del promontorio è dedicata alla più classica e divertente delle commedie, "Un turco napoletano" con Totò protagonista, di cui alcune scene sono state girate proprio al Circeo.
Il conduttore del programma Simone Annicchiarico, figlio dei noti attori Walter Chiari e Alida Chelli, si recherà nelle stesse locations del centro storico e del lungomare dove, quasi 60 anni fa, precisamente nel 1953, fu girata la pellicola diretta da Mario Mattoli. Durante la visita al Circeo, le telecamere de La7 riprenderanno i punti esatti quegli scorci panoramici che nel tempo si sono trasformati restando comunque nella memoria di chi ha amato il film. Non mancherà ovviamente, come in ogni puntata de "La valigia dei sogni", un approfondimento su ricordi ed aneddoti di chi prese parte alla lavorazione del film.
Ancora oggi, a tanti anni di distanza, la pellicola è tra le più famose che sono state girate a San Felice Circeo. Adattamento al grande schermo della farsa "Nu turco napulitano" (1888) di Eduardo Scarpetta, fu il primo film del trittico scarpettiano, completato da "Miseria e nobiltà" e "Il medico dei pazzi", entrambi del 1954, sempre con Mario Mattoli dietro la cinepresa e con Totò nei panni di Felice Sciosciammocca.
La trasmissione girata al Circeo sarà trasmessa in una delle prossime puntate del programma, in onda ogni domenica alle 14.00 e ogni lunedì alle 21.10.
Il 25 luglio è prevista la giornata conclusiva presso l’ASD Costa del Sole (lungomare Cristoforo Colombo 204), con una serata dedicata a Napoli capitale del Sud intitolata “Tributo a Napoli”.
L’evento, organizzato dal Festival della Valle d’Itria, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma – Cineteca Nazionale e con il Circolo “Buster Keaton” di Martina Franca, sarà il primo di quattro momenti dedicati al cinema, in una rassegna ideata secondo delle connessioni tematiche con le opere che verranno rappresentate (l’opera d’esordio sarà proprio “Napoli Milionaria!” di Nino Rota, 15 e 17 luglio).
Il film interpretato e diretto dallo stesso De Filippo, rappresenta l’esordio dietro la macchina da presa del celebre drammaturgo napoletano, che, grazie a questa pellicola, presentata al Festival di Cannes, ebbe modo di farsi conoscere dal pubblico internazionale. Si tratta di un’opera che, al pari dell’omonima commedia teatrale, offre uno spaccato davvero pregevole della Napoli del dopoguerra, attraverso una galleria di personaggi che ben rappresentano la storia di quegli anni. Un film che stilisticamente rappresenta una naturale prosecuzione del Neorealismo cinematografico italiano, mirabilmente interpretato da un cast davvero d’eccezione: lo stesso Eduardo, Titina De Filippo, Totò, Delia Scala, Leda Gloria e Carlo Ninchi. Le musiche del film portano la firma di Nino Rota. L’ingresso è libero.
Lunedì 12 luglio alle 21.15 nell'atrio del Teatro del Carmine
Gambe d’oro, regia di Turi Vasile
Con Totò, Scilla Gabel, Paolo Ferrari, Rossella Como, Memmo Carotenuto.
Comico, b/n durata 93 min. - Italia 1958
Programma:
12 luglio La dolce vita (bn 173' *)
di Federico Fellini con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg
19 luglio Rocco e i suoi fratelli (bn, 180' *)
di Luchino Visconti con Alain Delon, Renato Salvatori
26 luglio Adua e le compagne (bn, 106' *)
di Antonio Pietrangeli con Simon Signoret, Sandra Milo
2 agosto L'avventura (bn, 140' *)
di Michelangelo Antonioni con Monica Vitti, Gabriele Ferzetti
9 agosto Risate di gioia (bn, 106')
di Mario Monicelli con Anna Magnani, Totò
Piazza Amendola, ore 21.00 - ingresso gratuito
* Film sottotitolati per non udenti
In caso di pioggia i film verranno recuperati a partire da lunedì 16 agosto.
Lo spettacolo, a sostegno delle iniziative dell'Ant, l’Associazione nazionale Tumori, pone l'accento sull'aspetto meno noto del grande artista, che però rivela la sua grande sensibilità ed umanità , il Totò poeta. Lo spettacolo proposto dalla Bottega ha avuto parole di elogio da parte di Liana de Curtis, figlia di Totò, ed è stato curato da Mario Cutrì per i testi e la lettura delle poesie mentre Alessandra Simoni ha curato le ricerche video. Entrambi gli appuntamenti avranno inizio alle ore 21.
Il libro, poderoso nella sua mole di 642 pagine, ricostruisce in modo esaustivo la complessa e multiforme personalità del più importante attore comico italiano e tra i più importanti della storia mondiale dello spettacolo.
L'Autore affronta, attraverso una rigorosa ricerca filologica, che prende le mosse dalla biografia dell'Attore a partire dai primi anni '10 del Novecento, la formazione del Totò teatrale, sviluppata anche in riferimento al suo rapporto con Napoli e al cosiddetto teatro leggero, che affonda le sue radici nella commedia dell'arte, quale il café-chantant, l'avanspettacolo, la sceneggiata, il vaudeville, la macchietta ecc., che furono il nutrimento iniziale e i cromosomi del giovanissimo Totò. Sono così ricostruiti con meticolosa e filologica precisione, anno per anno, dal 1918 al 1956, tutti gli spettacoli teatrali che videro Totò protagonista e trionfatore, fino a diventare l'idolo delle folle.
Di fondamentale importanza è lo studio delle sei tipologie di Totò, ancorate ai vari registri recitativi del grande attore napoletano, che danno luogo ad una vera e propria fenomenologia dell’aspetto attoriale, che è il nucleo del libro, espresso esplicitamente dal titolo.
La parte centrale del libro è dedicata al passaggio di Totò al cinema (1937), sotto la spinta di una crisi industriale del cinema italiano colpito dalle sanzioni a causa delle guerre coloniali, che imponevano ai produttori la ricerca di uno Charlot italiano.
L'Autore analizza dunque tutti e 97 i film interpretati da Totò dal 1937 al 1967, informando il lettore sulla storia produttiva, talora complessa e non sempre conosciuta, di ciascun film: situazione storica, proposte e tentativi, problemi produttivi, valutazione della critica coeva, combinazioni e scelte.
L'opera, che per la prima volta affronta e analizza le presenze televisive di Totò e le sue interpretazioni pubblicitarie, è strutturata su nove momenti, a parte la Nota introduttiva e la bibliografia raccomandata, che rispettivamente comprendono:
L’attore Totò: una fenomenologia globale
Totò e il principe de Curtis
La marionetta
Il tipo
L’uomo qualunque
L’uomo che soffre
La maschera surreale
Il clown
Totò e le sue metamorfosi
Il carattere
La recitazione
Il linguaggio
La commedia
La formazione teatrale di Totò
I cromosomi teatrali e i primi spettacoli (1912-1920)
Totò “il comicissimo” muove i primi passi(1921)
Roma e le prime scritture (1922-1924)
Il profumo del successo (1925-1927)
“La Porta d’oro” e i grandi teatri (1928-1929)
Prodromi di un trionfo: le grandi stagioni (1930-1939)
Il teatro in guerra (1940-1943)
Tra guerra e pace: le grandi riviste (1944-1947)
Verso la fine di Totò attore teatrale (1948-1949)
L’addio al teatro: l’ultimo spettacolo (1950-1957)
Totò attore di cinema
I Film
Totò attore televisivo
Apparizioni televisive di Totò come ospite
Totò doppiatore
Totò protagonista di spot pubblicitari
Bibliografia raccomandata
In modo particolare, di ciascun film il testo fornisce, oltre al cast, alla durata e all'anno di uscita:
l'analisi molto approfondita di ciascun film, che si articola in:
a) Informazioni generali e analisi critica del film;
b) La recitazione di Totò;
f) Commento critico prodotto all'uscita del film;
Chi sia stato veramente Totò, in cosa consista la sua arte, quali soprattutto siano le coordinate della sua recitazione, è ancora oggi un campo di indagine poco studiato, almeno con il rigore scientifico che sarebbe necessario. Questo libro, il più esauriente mai pubblicato, minuziosamente documentato anche attraverso una capillare indagine storico-critica, ha l’ambizione di penetrare all’interno dell’universo attoriale di Totò, sia nell’ambito teatrale sia in quello cinematografico, misurandone i vari registri e le differenze in funzione di ciascuno spettacolo e ciascun film, dalla farsa alla commedia di costume, dalla parodia al realismo, dal dramma al fantastico-surreale di Pasolini. Si scoprirà allora che non esiste un solo Totò, ma tanti quanti sono i livelli recitativi su cui l’attore di volta in volta si colloca, mettendo a frutto un grande tradizione che affonda le sue radici storiche fino alle antiche Atellane e ai Fescennini latini, e successivamente nella commedia dell’arte, alla quale con maestria eccezionale Totò ha sempre voluto rapportarsi. Si comprenderà anche che dietro l’attore Totò c’è la straordinaria scuola napoletana del Pantalena, c’è quell’inimitabile humus antropologico della Campania Felix, c’è Pulcinella con la sua storia lunga quattro secoli. Approfondire l’arte recitativa di Totò è come fare un viaggio all’interno di un mondo solo apparentemente semplice e in realtà complesso e variegato, dove ogni singola tessera rimanda a un preciso contesto stilistico. Questo studio sulla recitazione di Totò intende restituirgli non certo la gloria (di cui non ha bisogno) ma la completezza scientifica di un’indagine definitiva sulla sua forza come attore non solo comico. Una tempra artistica che probabilmente trova riscontro solo in quella di Charlie Chaplin, anche lui interprete della sofferenza degli umili e degli emarginati, rielaborata in forme umoristiche di straordinaria originalità.
Ennio Bìspuri è nato a Roma, dove si è laureato in filosofia con una tesi in estetica sul linguaggio cinematografico. Saggista e critico, con al suo attivo monografie che spaziano dall’ambito filosofico (Nietszche) a quello cinematografico (Federico Fellini, Ettore Scola). È uno dei massimi esperti di Totò, sul quale ha scritto altri due volumi: Totò principe clown (Guida, Napoli, 1997,con la prefazione di Goffredo Fofi) e Vita di Totò (Gremese, Roma, 2000).
È anche autore di alcuni racconti e del romanzo Cronache da una stanza fumosa (Ila Palma, Palermo, 1990). Collabora con le riviste cinematografiche Fellini/Amarcord, Lumière, Cinema Nuovo e Quaderni del Cinema Italiano. Ha diretto gli Istituti Italiani di Cultura di Colonia, Algeri, Santiago del Cile, Mosca, Barcellona e Buenos Aires.
Per eventuale acquisto è possibile prenotare il libro direttamente all’Editore Gremese:
gremese@gremese.com
Dopo tre anni precisi, era il 25 maggio del 2007, arriva il CD "Concerto per un Principe chiamato Totò" di Gianni Lamagna, voce recitante Liliana De Curtis, elaborazioni e direzione musicale Antonello Paliotti, frutto del concerto tenuto al Maschio Angioino nel quarantennale della morte di Totò.
Dedicato a Totò, ai suoi amici, al suo Tempo.
Una produzione "di Musica in Musica" - Rai Trade.
Concerto per un Principe.
Frutto di un progetto pluriennale, che oggi diventa finalmente CD, Concerto per un Principe ci presenta Totò paroliere di canzoni, con elaborazioni e musiche originali di Antonello Paliotti. A proporle è uno degli artisti più significativi del panorama napoletano: Gianni Lamagna, accompagnato da un gruppo di eccezionali musicisti.
Ensemble strumentale dell’associazione “di Musica in Musica”
Gianni Lamagna (voce)
Liliana De Curtis (voce recitante)
Gennaro Cappabianca (violino)
Rosanna Truppa (viola)
Antonello Paliotti (chitarra)
Luigi Pettrone (clarinetto)
Fabio Soriano (flauto)
Armanda Desidery (pianoforte)
Agostino Oliviero (mandolino)
Gianpaolo Nigro (violoncello)
Dario Franco (contrabbasso)
Carmine Bruno (percussioni)
Roberto Bastos (percussioni)
Eventi
L’inaugurazione della mostra, prevista per la serata di giovedì 24 giugno, sarà
preceduta da una serata tematica all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera
in data 23.6.2010 e affiancata da una rassegna di film in programma dal 17.9 al
17.10.2010 presso il Filmmuseum di Monaco.
Artisti in mostra
Irene Bacchi, Renato Begnoni, Cecilia Bianchini, Mauro Boschini,Marcella
Brancaforte, Michele Cavaliere, Debora di Leo, Giorgio Bramante Donini, Licio
Esposito, Ettore Festa,Fiorito & Fluturel, Ezio Flamnia, Gianfranco Gentile, Massimo
Giacon, Adriano Laruccia, Stefano Libertini,Giovanna Magri, Beppe Mora, Bettina
Moras, Daniela Moretto, Roberto Perini, Andrea Petrone, Caterina Plenzick, Pier
Maria Leandro Romani, Barbara Ruzziconi, Leonardo Sonnoli, Sergio Staino,
Sebastiano Tramontana.
Curatela, patrocini e partecipazioni
Curata da Massimo Fiorito in collaborazione con il Valentin-Karlstadt-Musäum, la
mostra multimediale “Totò, il principe italiano della risata” è in programma al Valentin-
Karlstadt-Musäum dal 24 giugno al 17 ottobre 2010.
Il catalogo - edizione bilingue tedesco/italiano, progetto grafico di Narcisa Fluturel – è
stato curato da Massimo Fiorito.
Il progetto ha il patrocinio del Comune di Verona, del Comune di Napoli, dell’Istituto
Italiano di Cultura a Monaco.
È promosso dall’Assessorato alla Cultura della città di Monaco di Baviera, dalla
Commissione Circondariale Monaco di Baviera – Distretto Centro Città,
dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento.
Gode dell’amichevole sostegno di Cinecittà Luce, Filmmuseum, Raumwandler e.V.,
Limelight , Ristorante Buongusto
Fiorito&Fluturel
Massimo Fiorito (Verona, Italia, 1962) e Narcisa Fluturel (Bocsa, Romania, 1963)
lavorano in coppia dal 2005. Fotografo professionista dal 1986, Massimo Fiorito
realizza foto e video artistici. Narcisa, diplomata all‘Istituto Superiore per le Industrie
Artistiche di Urbino ha lavorato per anni in agenzie di pubblicità e in seguito come art
director free lance. Fiorito&Fluturel realizzano propri progetti e curano mostre di arte
contemporanea nella città di Monaco. Con il progetto multimediale “Plasticity” e con il
progetto fotografico “Family Portraits” hanno creato un proprio inconfondibile
linguaggio, molto apprezzato dai collezionisti d‘arte. Fino a oggi sotto la sigla
Fiorito&Fluturel hanno esposto le loro opere nelle città di Monaco di Baviera,
Norimberga, Bordeaux e Venezia.
Per ulteriori informazioni alla Stampa:
Massimo Fiorito
Tel. +49(0)89 35 85 26 89
e-mail: fiorito@fiorito-fluturel.com
Kuratiert von Massimo Fiorito
Sonderausstellung
im Valentin-Karlstadt-Musäum
vom 24. Juni 2010 – 17. Oktober 2010
Ausstellungseröffnung am
Donnerstag, den 24.6.2010 um 19 Uhr
Presseführung:
Donnerstag, den 24.6.2010 um 11.01
Die Sonderausstellung widmet sich dem bekanntesten italienischen Komiker Antonio
de Curtis, Künstlername Totò (1898 – 1967), der nicht zuletzt durch seine
zahlreichen Filme zum festen Bestandteil des italienischen Kollektivgedächtnisses
wurde.
Seine künstlerische Laufbahn begann Totò als Bühnenschauspieler, wo sich schon
bald sein komödiantisches Talent zeigte. Als Komödiant zog er in den 1930er Jahren
mit seinem eigenen Ensemble quer durch Italien. Seine Bühnenkleidung bestand aus
einer alten Melone, zu kurzen Hosen und darunter hervorschauenden bunten
Socken. Darüber hinaus schrieb er Liedtexte und Gedichte.
Ab 1937 bis zu seinem Tod 1967 drehte er 97 Filme. Als italienisches
Medienphänomen ist er im Unterbewusstsein sowohl der Hochkultur als auch der
Kultur des Volkes verankert. 1966 begegnete Totò Pier Paolo Pasolini und spielte in
dessen „Uccellacci e uccellini“ („große Vögel – kleine Vögel“) eine seiner letzten
tragikomischen Rollen.
Totòs Humor spiegelt italienische Leichtigkeit und Freude am Sein wider. Nach wie
vor ist der Komiker aus Neapel eine Inspirationsquelle für italienische Künstler und
Kreative. Massimo Fiorito hat 29 zeitgenössische italienische Künstler zu Totò
befragt. Ihre künstlerischen Antworten werden nun im Valentin-Karlstadt-Musäum
gezeigt.
Karl Valentin und Totò - zwei Künstler aus dem Süden, der eine kommt aus dem
Süden Italiens, der andere aus dem Süden Deutschlands, was aus italienischer Sicht
freilich im Norden liegt, für die Deutschen wiederum der Norden des Südens ist.
München/Monaco die nördlichste Stadt Italiens oder die südlichste Deutschlands -
alles eine Frage des Standpunkts und der Perspektive oder der Weltanschauung.
Beide Städte verfügen über eine eigene Mundart, einen eigenen Dialekt, eine eigene
Sprache des Südens, deren sich die beiden Komiker bedienen, welche die Städte
Napoli/Neapel, München/Monaco hervorgebracht haben. Beide sind zu einzigartigen
Repräsentanten ihrer Stadt geworden. Ist Totò für die Neapolitaner wie das Lachen
von Pulcinella oder der Geschmack der Pizza, so gehört Valentin zu München
wie der Föhn, den man hier immer spürt, auch wenn er nicht da ist. Die
Sonderausstellung bildet den Auftakt einer deutsch – italienischen Begegnung. Im
nächsten Jahr soll eine künstlerische Fortsetzung Karl Valentins in Neapel
präsentiert werden.
Begleitet wird die Ausstellung von einem Themenabend im italienischen Kulturinstitut
in München am 23.6.2010 und von einer Filmretrospektive zu Totò im Münchner
Filmmuseum vom 17.9 bis 17.10.2010.
Zur Ausstellung erscheint ein zweisprachiger Katalog (Italienisch/Deutsch).
Teilnehmende Künstler:
Irene Bacchi, Renato Begnoni, Cecilia Bianchini, Mauro Boschini,Marcella
Brancaforte, Michele Cavaliere, Debora di Leo, Giorgio Bramante Donini, Licio
Esposito, Ettore Festa,Fiorito & Fluturel, Ezio Flamnia, Gianfranco Gentile, Massimo
Giacon, Adriano Laruccia, Stefano Libertini,Giovanna Magri, Beppe Mora, Bettina
Moras, Daniela Moretto, Roberto Perini, Andrea Petrone, Caterina Plenzick, Pier
Maria Leandro Romani, Barbara Ruzziconi, Leonardo Sonnoli, Sergio Staino,
Sebastiano Tramontana.
Massimo Fiorito 1962 in Verona geboren und Narcisa Fluturel 1963 in Bocsca
(Rumänien) geboren, arbeiten seit 2005 als kreatives Künstlerpaar zusammen.
Sie setzen ihre eigenen Ideen um und kuratieren zeitgenössische Ausstellungen
in München. Mit dem multimedialen Projekt „Plasticity“ und ihrem
Fotoprojekt „Family Portraits“ haben sie eine eigene unverwechselbare Sprache
geschaffen, die von Kunstsammlern sehr geschätzt wird.
Seit 1986 arbeitet Massimo als professioneller Fotograf. Seine Fotos und
Kunstvideos wurden in verschiedenen Einzel- und Sammelausstellungen in
Verona, Paris und München ausgestellt.
Unter der Schirmherrschaft von:
Comune Napoli
Comune di Verona
Istituto Italiano di Cultura di Monaco
Gefördert von:
Landeshauptstadt München Kulturreferat
Assessorato alla Cultura della città di Monaco di Baviera
Bezirksausschuss München – Stadtmitte
Commissione Circondariale Monaco di Baviera – Distretto Centro Città
Mit freundlicher Unterstützung:
Filmmuseum München, Raumwandler e.V., Limelight , Ristorante Buongusto, Augustiner
Informazioni
Data: mercoledì 23 giugno 2010
Orari: ore 19
Luogo: Istituto Italiano di Cultura, Hermann-Schmid-strasse 8, Monaco di Baviera
Organizzatori: Progetto di Massimo Fiorito
In collaborazione con: la città di Napoli, Valentin Karlstadt Musäum, Filmmuseum München e Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera
Ingresso libero
Moderation: Massimo Fiorito
Musikperformance für Posaune-Solo "mamifacciailpiacere" von Sebi Tramontana. Videobeiträge und Interviews mit Künstlern
Ziel des Events ist es, den Facettenreichtum von Italiens beliebtestem Komiker, Poeten und Schauspieler, Antonio De Curtis (Totò), dem deutschen Publikum nahe zu bringen. Totò ist der Inbegriff einer leidenschaftlichen Sprache und Kommunikation gepaart mit einer ergreifenden Menschlichkeit. Er ist nach wie vor eine Inspirationsquelle für italienische Künstler und Kreative. Zur Veranschaulichung der Vielseitigkeit des Künstlers und seiner Bedeutung werden unterschiedliche Medien eingesetzt.
Ripartono le visite guidate alla scoperta dei luoghi della nostra città, e sono tanti, che hanno fatto da set ad importanti film: capolavori della storia del cinema (Viaggio in Italia, L’oro di Napoli, Le mani sulla città, Il Decameron – solo per citarne alcuni); film che sono entrati nella storia del grande schermo e nell’immaginario di generazioni di spettatori grazie alla presenza enorme dei suoi protagonisti (Totò, Sofia Loren, i fratelli De Filippo, Massimo Troisi – ma l’elenco è assai più lungo) – quasi sempre sostenuti da una moltitudine di caratteristi tra i maggiori di tutto il cinema italiano (Giacomo Furia, i fratelli Taranto e i fratelli Giuffré, Pietro De Vico, Tina Pica, Enzo Cannavale, Lello Arena ecc.); film che hanno dato nuova linfa a generi in crisi o ne hanno essi stessi creati di nuovi (i musicarelli, per esempio, film canoro-sentimentali, i film-sceneggiata); grandi produzioni internazionali accanto ai B movie; film delle ultime generazioni di autori napoletani che tanto hanno contribuito a rilanciare il cinema italiano degli ultimi anni (Piscicelli, Martone, De Lillo, Capuano, Incerti, Lambertini, Sorrentino).
Tra i vicoli, le gallerie, le colline, i palazzi di Napoli si è mossa dunque instancabile la macchina cinematografica sin dai suoi esordi. La città del sole e dell’oscuro, ha intrecciato il suo fascino al fascio luminoso già a partire dai fratelli Lumière che approfittarono della veduta sul lungomare e da precocissime case di produzione che trovarono il successo sfruttando le scenografie naturali e il “colore” locale. Così, in seguito, Napoli è prescelta come ambientazione di memorabili film come L’oro di Napoli (De Sica 1954), Questi fantasmi (De Filippo, 1954), Matrimonio all’italiana (De Sica, 1964), Operazione San Gennaro (Risi, 1966), Il Decameron (Pasolini, 1971), La pelle (Cavani, 1982), Pacco, doppio pacco e contropaccotto (Loy, 1993) e moltissimi altri.
Queste sono solo alcune delle tappe che verranno raggiunte nel corso di questa terza edizione di Santa Sofia Movietour, un progetto dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Napoli Servizio giovani, della Mediateca Santa Sofia e dell’associazione FILMapART .
Gli itinerari proposti quest’anno sono quattro, distribuiti in otto appuntamenti, previsti il venerdì pomeriggio alle ore 17.30 e il sabato mattina alle ore 10.30.
Le visite guidate, gratuite e fruibili su prenotazione, partiranno dalla Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, dall’Istituto di Cultura francese “Le Grenoble”, dalla Biblioteca Universitaria e dalla sede del CEICC (Centro europeo di informazione cultura e cittadinanza), tutti partner del progetto.
I Movietour si svolgeranno a piedi e saranno preceduti da un filmato di montaggio che presenterà le scene girate nei luoghi che si andranno a visitare lungo i percorsi, mentre fotogrammi e foto di scena aiuteranno a rievocare, durante il movietour, le pellicole cinematografiche. Sarà anche un’occasione per confrontare le immagini storiche della città con la sua veste attuale.
Novità importante di quest’edizione di Santa Sofia Movietour sarà l’inserimento di performance attoriali lungo il percorso: sulle location cinematografiche, infatti, un gruppo di attori rievocherà alcune scene indimenticabili del cinema partenopeo.
Durante il movietour potremmo così assistere, ad esempio, agli esilaranti dialoghi di Massimo Troisi, alle gesta di Sofia Loren, alla lettura delle “Lettere dal set” di de Sica, rivivendo i momenti che hanno reso celebri i luoghi nell’immaginario collettivo.
L’invito ai movietour è per tutti coloro che desiderano scoprire un volto nuovo della città attraverso le pellicole storiche del cinema e per tutti i partecipanti alle precedenti edizioni perché avranno la possibilità di scoprire le novità di quest’anno.
Il calendario e i luoghi
Venerdì 18 giugno e venerdì 25 giugno - ore 17.30
Istituto di Cultura Francese “Le Grenoble” – Via Francesco Crispi, 86
Itinerario: da via Crispi a Mergellina
Sabato 19 giugno e sabato 3 luglio - ore 10.30
Biblioteca Universitaria – Via Giovanni Paladino, 39
Itinerario: da via Paladino a via Marina
Sabato 26 giugno e sabato 10 luglio - ore 10.30
Mediateca Santa Sofia – Via Santa Sofia, 7
Itinerario: da via S. Sofia a piazza della Sanità
Venerdì 2 luglio e venerdì 9 luglio - ore 17.30
CEICC – Via Partenope, 36
Itinerario: da via Partenope a Piazza del Plebiscito
Info e prenotazioni:
Mediateca Santa Sofia
tel. 081/7953183, 081/456425 – e-mail: giovani@comune.napoli.it
Campania Movietour
www.campaniamovietour.com - info@campaniamovietour.com
Quattro vie per quattro grandi del cinema italiano. Nel quartiere Adriano-Marelli di Milano arrivano Ugo Tognazzi, Antonio De Curtis in arte Totò, Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman. Ad annunciarlo è l’assessore comunale alla Cultura: "Ugo Tognazzi - spiega Massimiliano Finazzer Flory - è stato un grande attore anticonformista, un uomo di gusto, sperimentalista e allo stesso tempo tradizionalista. Le sue scelte sono sempre andate al di fuori dei canoni tradizionali. Sapeva immedesimarsi intuitivamente e con forza nei personaggi, anche in quelli lontani dalla sua personalità e dal suo stile. In lui tragedia e commedia erano un tutt'uno".
Quanto a Totò l’assessore lo definisce "una grande maschera nel solco della tradizione della Commedia dell’Arte. A distanza di decenni molte delle sue memorabili battute e gag sono spesso diventate anche perifrasi nel linguaggio comune. E il suo modo di prendersi gioco dei vizi della politica italiana mi pare esemplare e attuale".
Una via ricorderà anche Mastroianni, "attore elegantissimo: la sua recitazione scaturiva in modo del tutto naturale, niente in lui era costruito. Era contraddistinto da una eloquente semplicità".
Infine, grande festa per l'intitolazione della via Vittorio Gassman, il 29 giugno, quando ricorre il decennale della morte: "Un genio versatile e magnetico, con profonde radici nel mondo del teatro più impegnato. Nella sua carriera ha attraversato tutti i generi e i ruoli rappresentando, sempre con grande successo, autori classici e moderni, sia in Italia che all’estero. Gassman è un maestro per tutti noi".
Il grande regista italiano al Biografilm Festival di Bologna per raccontare gli anni '60 dell'altra dolce vita: domenica 13 alle 19.00 sarà presentato Risate di Gioia, con Totò e Anna Magnani.
BAGNOREGIO – (m) In anteprima, al “Civita Film Fest”, il primo ed unico festival dedicato ai motori nel cinema, in programma da oggi al 13 giugno a Bagnoregio, un'autentica chicca: la Cadillac di Totò, la Regina delle auto d'epoca.
Tutti la vorrebbero. Si tratta di una cadillac fiammante, 5500 cc di cilindrata, tappezzata in pelle finissima, cromature lucenti. Un pezzo unico da far sognare, ad occhi aperti, tutti gli appassionati d'auto d'epoca e non solo. Ha ricoperto ruoli da protagonista nel cinema italiano, con la partecipazione in importanti film come “Uccellacci e Uccellini”, diretto da Pier Paolo Pasolini, e presentato in concorso al 19º Festival di Cannes.
Già al primo sguardo si intuisce che non si tratta di un'auto qualunque. Rileva la sua sorpresa al tatto: il rivestimento esterno della carrozzeria è in velluto finissimo bicolore, giallo e verde. Oggetto del desiderio di chiunque ami distinguersi ad ogni costo. E qualcuno ci è riuscito. Antonio de Curtis, il principe della risata, in arte Totò, è stato il proprietario della meravigliosa Cadillac, una Sedan del 1954, targata NA 213338. Dal libretto risulta appartenuta a Sua Altezza Imperiale Antonio della stirpe Costantiniana dei Focas di Bisanzio e fu acquistata da Totò di seconda mano.
Se è vero che lo stile di una persona o la posizione non possono prescindere dall'abito che si indossa o dall'auto che si guida, Totò sicuramente non fu da meno: era del resto uno che di eleganza se ne intendeva. Nato poverissimo, ha inseguito la notorietà ad ogni costo. E questa splendida auto , ora ritrovata, lo dimostra.
La Cadillac di Totò può essere di certo definita la Regina delle auto d'epoca. Oggi il suo valore è incalcolabile, ma la sua attuale proprietaria, Anna di Lallo, racconta che il padre la ha acquistata con il suo stipendio di allora, da un proprietario di un night napoletano, al quale era stata data da Totò in persona.
L'auto sarà protagonista al festival, e presentata in occasione della Notte dei motori, che si terrà sabato 12 giugno. La notorietà e lo status hanno sempre attratto l'uomo terribilmente. Cosa si è disposti a fare per raggiungerla? Questo dilemma probabilmente non sarà mai risolto, e continua ad attrarre tutte le classi sociali. Saranno intervistati sul tema i tanti personaggi del mondo dello spettacolo presenti sabato alla Notte dei Motori
Nata a Genova il 25 novembre 1938, acquisisce notorietà a soli diciotto anni apparendo sulle copertine dei più importanti rotocalchi dell'epoca e debuttando cinematograficamente in Totò lascia o raddoppia? (1956) di Camillo Mastrocinque. Trasferitasi con la famiglia a Roma e dilettandosi in veste di pittrice tra gli artisti di via Margutta, parallelamente ai film in costume dei quali diverrà un'interprete ricorrente (Orlando e i paladini di Francia, Ferdinando I Re di Napoli, Il ratto delle Sabine, L'avventuriero), viene nobilitata dal cinema di autori quali Francesco Rosi, Mauro Bolognini, Mario Camerini, Alberto Lattuada, Damiano Damiani, Alessandro Blasetti. La sua sensualità tipicamente mediterranea rappresenta appieno la perfezione dei suoi morbidi lineamenti, oltre a farla divenire il simbolo di un'eterno fascino classico: non a caso un autore attento quale Luciano Salce allude alla sua figura nelle sembianze del personaggio interpretato da Donatella Turri ne La cuccagna (1962), prima di affidarle il ruolo di Jeronima, modella prediletta (e poi moglie) del pittore El Greco (1964), mentre Vittorio De Sica la eleggerà a simbolo della bellezza italiana all'estero facendola comparire nel ruolo di se stessa in un cameo di Un mondo nuovo (1965), ambientato a Parigi. Sposatasi nel 1963 con il produttore Alfredo Bini, dal quale sei anni dopo avrà una figlia, Annabella, la Schiaffino lascia le scene nella seconda metà degli anni Settanta quando il cinema smette di offrirle occasioni di rilevo quasi dimenticandola, prima di unirsi in seconde nozze all'imprenditore Giorgio Enrico Falck, che la renderà madre di Guido nel 1981 e con il quale vivrà un rapporto particolarmente conflittuale. Il ciclo di film proposti (tra i quali l'antologia pressoché inedita Incontri Internazionali del Cinema 1965 e la rarissima versione de La mandragola comprendente la sequenza con Totò a colloquio con la Morte nella cripta del convento, all'epoca eliminata nel montaggio definitivo per volontà dell'autore) vuole essere un doveroso omaggio alle sue semplici doti d'interprete umile e spontanea. Programma, testo introduttivo e schede a cura di Graziano Marraffa
venerdì 11
ore 17.00
La mandragola (1965)
Regia: Alberto Lattuada; soggetto: dalla commedia omonima di Niccolò Machiavelli; sceneggiatura: Luigi Magni, Stefano Strucchi, A. Lattuada; fotografia: Tonino Delli Colli; scenografia: Carlo Egidi; costumi: Danilo Donati; musica: Gino Marinuzzi jr.; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Rosanna Schiaffino, Philippe Leroy, Romolo Valli, Totò, Armando Bandini, Nilla Pizzi; origine: Italia/Francia; produzione: Arco Film, Lux C.C.F.; durata: 102'
"Totò Movie" e "Da domani mi alzo tardi", questi i due spettacoli che il Napoli Film Festival ha inserito quest’anno nel programma della rassegna che si terrà dal 5 all’11 giugno a Castel Sant’Elmo. Le due serate rappresentano un omaggio che la rassegna dedica nell’auditorium di Castel Sant’Elmo, ai due simboli della comicità napoletana del secolo scorso.
Il 5 giugno, quindi, il Napoli Film Festival si aprirà con la serata "Totò Movie", uno spettacolo ideato da Sergio Marra e presentato da Rosaria De Cicco e Fabio Canessa, che ricorda l’arte immortale di Totò attraverso una carrellata di brani tratti dalla sua filmografia. Dai duetti con Peppino agli incredibili problemi con la censura, la sua carriera dimostra come Antonio De Curtis abbia sperimentato e spesso anticipato ogni forma e genere dell'arte della risata: la gag mimica e il calembour verbale, il tormentone e il guizzo surreale, il meglio dell'avanspettacolo e la commedia brillante sensibile e raffinata, l'uso burattinesco del corpo e l'agrodolce spaccato sociale, l'origine della commedia all'italiana e la farsa pirotecnica.
Lunedì 7 giugno il Napoli Film Festival presenta invece una serata dedicata a Massimo Troisi, con lo spettacolo "Da domani mi alzo tardi". Sul palco Anna Pavignano, la scrittrice che ha collaborato alla sceneggiatura con Troisi tutti i suoi film, da "Ricomincio da tre fino" a "Il Postino": la sceneggiatrice, accompagnata dal chitarrista Alfredo Morabito, ripercorre la vita personale e artistica dell’attore e regista campano, fingendo che l’attore non sia morto subito dopo aver finito di girare "Il Postino", ma abbia scelto invece di ritirarsi a vivere in una misteriosa località di campagna, lontano dai palcoscenici e dalla notorietà.
SEDE
Castel Sant’Elmo
Via Tito Angelini 20 – 80129 NAPOLI
Per informazioni:
NapoliFilmFestival - Segreteria Organizzativa
tel. +39 081 4238127; email: info@napolifilmfestival.com
24 Maggio 2010
ore 11.30 Sala Conferenze PROVINCIA di SALERNO
Conferenza e Presentazione
“ A PRESCINDERE… arte,cultura,spettacoli,mostre,cineforum “
Coordina il Dott. Ciro Troccoli e il Dott. Massimiliano Coppola
Venerdì 4 Giugno 2010
ore 19.00 Hotel La Scogliera ( Marina di Camerota )
Presentazione Manifestazione “ A Prescindere… “
conferenza e presentazione del film-documentario:
“ OMAGGIO a TOTO’ Maschera Principe & Poeta “
Saranno presenti il regista Arnaldo Ninchi e l’ideatore Alberto De Marco
Modera il Dott. Ciro Troccoli
Ore 20.30 Terrazza Piazza Simon Bolivar
Apertura Manifestazione con Gianni Parisi
PROIEZIONE in ANTEPRIMA NAZIONALE del FILM:
OMAGGIO a TOTO’ Maschera Principe & Poeta
Ore 22.10 Terrazza Piazza Simon Bolivar
PREMIO CABARET TOTO’ ( Prima Edizione )
Conduce Gianni Parisi
Con la partecipazione di:
Compagnia Teatrale L’Arte dei pazzi
A ‘ Mossa - duo cabarettistico
Pane Amore e Fantasia - ( trio cabarettistico )
‘A ‘Ntrasatta - ( duo cabarettistico)
Ospite della serata direttamente da “Made in Sud” ENZO FISCHETTI
Sabato 5 Giugno 2010
ore 18.30 Hotel la Scogliera Marina di Camerota
Presentazione del libro “ Mala Femmena “ di Lorenza Fruci
( Donzelli Editore )
modera il Dott. Massimiliano Troccoli
Sarà presente l’autrice Lorenza Fruci
Ore 19.30 Corso Piazza Simon Bolivar
Apertura stand gastronomici degustazione di prodotti tipici locali ( area Stand )
Mostre fotografiche e mostre di pitture ( percorso piazza S.Bolivar )
Ore 20.30 Terrazza Piazza Simon Bolivar
Cineforum: TOTO’ TRUFFA 62
Di Camillo Mastrocinque ( Italia 1961 )
Con Toto’ – Nino Taranto – Estella Blain – Lia Coppelli
Ore 22.10 Terrazza Piazza Simon Bolivar
TRIBUTO MUSICALE e VIDEO al Principe Toto’
Segue:
JACENTINO IN CONCERTO
Con la partecipazione di:
Rosaria Musiello (voce solista- coro) e Lello Scarpati (chitarre)
Domenica 6 Giugno 2010
ore 10.30 – Lungomare - Marina di Camerota
Mercatino dell’artigianato locale cilentano,campano e camerotano
A cura dell’associazione OPERA e la PRO LOCO CAMEROTA
Domenica 6 Giugno 2010
ore 11.30 Hotel la Scogliera Marina di Camerota
Convegno “ Le Tre C Campania,Cilento Camerota “
Organizzato dall’associazione Opera e da CONFESERCENTI Camerota
Modera il Dott. Ciro Troccoli
Ore 19.30 Corso Piazza Simon Bolivar
Apertura stand gastronomici tradizionali locali ( area Stand )
Mostre fotografiche e mostre di pitture ( percorso piazza S.Bolivar )
Espone il Prof. Gino Celia e altri artisti Cilentani.
Ore 20.30 Terrazza Piazza Simon Bolivar
Cineforum: LA BANDA DEGLI ONESTI ( Toto’ Falsario )
Di Camillo Mastrocinque ( Italia 1956 )
Con Toto’ e Peppino De Filippo
Ore 22.10 Terrazza Piazza Simon Bolivar
L’Associazione artistico culturale IL CARILLON presenta:
NAPULE E’… mille culure IL MUSICAL
Coreografie: Rosa Cusati - Regia: Catello Balestrieri ANTEPRIMA REGIONALE
Ore 24.00 Terrazza Simon Bolivar
Ringraziamenti e Premiazioni ai gruppi partecipanti al CABARETOTO’.
4-5-6 giugno 2010 - Marina di Camerota " A PRESCINDERE... "
Conduce: Gianni Parisi
Direzione Artistica: Pietro D'Andrea
info-line: 3202126467 www.cilentotv.com
Omaggio a Napoli e Totò, la cui immagine vestito da ”pazzariello” nel film “L'Oro di Napoli” accoglieva simbolicamente il pubblico nell’ingresso del teatro. Un omaggio che ha per protagonista uno degli attori napoletani più apprezzati del momento, Vincenzo Peluso. A Milano, sarà in scena a Milano il 19 maggio ore 21,00 con lo spettacolo “Napoli... cu' poco e niente”, un recital di canzoni e poesie con musica e danze, che ricorda la tradizione del teatro di varietà. Peluso è accompagnato sul palco da Nadia Pepe, ballerina e cantante, da Sergio Colicchio al pianoforte e da Adriano Poledro voci, nacchere e tamorre. Regia è di Geppi Di Stasio. Lo spettacolo utilizza il meraglioso repertorio del grande Totò, dalle poesie alle canzoni (fra cui le note A livella e Malafemmena) ma anche storielle ironiche. Un modo di ascoltare capisaldi del repertorio musicale e poetico della città più imprevedibile, passando da Totò a Viviani, dall’erotismo nella poesia napoletana a racconti di leggende popolari. Vincenzo Peluso racconta un recital di canzoni e poesie sulla realtà sociale della Napoli di ieri e di oggi. Questo spettacolo, ha già riscosso lusinghieri consensi nella capitale e in tante altre città italiane, Vincenzo Peluso, dopo aver esordito nel 1992 nel premiatissimo “Il ladro di bambini” di Gianni Amelio, ha intrapreso una carriera segnata da film d'autore. Nel 1995 il Festival di Ginevra lo annovera come uno dei più promettenti attori europei, interpreta così uno dei ruoli più importanti in “La mia generazione” di Wilma Labate, nominato all'Oscar come miglior film straniero. Protagonista di pellicole importanti come ”Quello che le ragazze non dicono” di Carlo Vanzina, “L'amore di Marja” e “I banchieri di Dio”, il pubblico televisivo lo ha conosciuto e apprezzato per la sua partecipazione alla famosa trasmissione di Rai Uno “Ballando con le stelle”. Protagonista anche di importanti successi teatrali a Castiglion Fiorentino porta un omaggio a Totò e alla sua Napoli con l'intento di scandagliare le motivazioni profonde di certi contraddittori atteggiamenti della napoletanità attraverso un percorso recitativo e musicale che, se pur disincantato, asseconda tutta l’emozionalità di Napoli.
Omaggio a Totò
Vincenzo Peluso in Napoli... cu' poco e niente
recital in due atti con Nadia Pepe e Adriano Poledro al piano Sergio Colicchio
un ringraziamento ai sostenitori CASINO’ DI LUGANO E DESIGN STYLE
Nunzia Giannattasio
ufficio stampa e impresario
tel 334 7623319
info@luter.it
Autore della pubblicazione:
Nunzia Giannattasio
Luter&Company adv
Presenti anche il procuratore capo della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore e il procuratore generale Vincenzo Galgano. Ma al compleanno in piazza, non hanno partecipato solo autorità istituzionali: molti, infatti, i volti dello spettacolo. A fare da preludio alla cerimonia, un video dedicato a Totò e l'augurio agli agenti delle forze dell'ordine della figlia Liliana De Curtis.
Napoli, un cd e un concerto per rendere
omaggio al principe della risata Totò
L'iniziativa presentata nella sede del Museo Totò
Oddati: «L'apertura del museo entro l'autunno»
NAPOLI (13 maggio) - Un cd e un concerto per rendere omaggio alla figura del principe Antonio De Curtis, in arte Totò. Gli appuntamenti, presentati oggi a Palazzo dello Spagnuolo, a Napoli, prossima sede del Museo Totò, alla presenza della figlia Liliana De Curtis, dell'assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati, dell'attore e ideatore del progetto Gianni Lamagna, del critico musicale Federico Vacalebre, e di Mauro Buttinelli di Rai Trade, prendono spunto da «Concerto per un principe chiamato Toto», evento che si tenne il 25 maggio 2007 al Maschio Angioino in occasione del quarantennale dalla morte di Totò.
E proprio a seguito del grande successo che ebbe il tributo musicale, quello stesso concerto diventa ora un cd realizzato con il contributo della Regione Campania e coprodotto da Raitrade e «Di Musica in Musica», in collaborazione con le associazioni «Antonio De Curtis» e «Progetto Oasi Onlus».
Il cd propone agli ascoltatori l'immagine di Totò nella sua veste più romantica, riflessiva e malinconica di poeta e paroliere. Tra i brani presenti, solo per citarne alcuni, Malafemmena, Core analfabeta, Felicità, Mergellina blu interpretati da Gianni Lamagna con le elaborazioni musicali dell'ensemble strumentale di Antonello Paliotti.
Ma a impreziosire ulteriormente il cd, la partecipazione della figlia del «principe della risata», Liliana De Curtis, che recita due componimenti del padre: «Ludovico e Sarchiapone», riflessione sulla vecchiaia e l'egoismo umano, e «Balcune e Logge» poesia per la sposa.
Ma il progetto musicale «Concerto per un principe chiamato Toto» è anche un omaggio agli artisti contemporanei di Totò, come Viviani, agli amici che lo accompagnarono durante la sua carriera come Peppino De Filippo e Nino Taranto e alle canzoni di suoi film celebri, come «La banda degli onesti» e «Carme».
Un evento, quello del 2007, che oltre a rivivere nel cd, sarà nuovamente riproposto nello spettacolo-concerto che si terrà al teatro San Ferdinando sabato 15 maggio. E proprio dalle stanze del Palazzo dello Spagnuolo, l'assessore Oddati ha annunciato la prossima conclusione dei lavori e la possibile apertura del Museo Toto «per l'autunno».
Il Palazzo nella zona dei Vergini, nel quartiere Sanità, inoltre, sarà come spiegato dall'esponente di Palazzo San Giacomo, una delle sedi in cui si svolgeranno gli eventi del Forum delle Culture in programma a Napoli nel 2013, evento da cui prenderà il via una mostra itinerante dal titolo «Totò l'italiano» che si sposterà nelle città menzionate e protagoniste dei film del celebre attore partenopeo.
Sabato 15 maggio 2010 ore 20,00
Teatro San Ferdinando Piazza E. De Filippo, Napoli
ingresso ad esaurimento posti.
Concerto per un Principe.
Frutto di un progetto pluriennale, che oggi diventa finalmente CD, Concerto per un Principe ci presenta Totò paroliere di canzoni, con elaborazioni e musiche originali di Antonello Paliotti. A proporle è uno degli artisti più significativi del panorama napoletano: Gianni Lamagna, accompagnato da un gruppo di eccezionali musicisti.
Ensemble strumentale dell’associazione “di Musica in Musica”
Gianni Lamagna (voce)
Liliana De Curtis (voce recitante)
Gennaro Cappabianca (violino)
Rosanna Truppa (viola)
Antonello Paliotti (chitarra)
Luigi Pettrone (clarinetto)
Fabio Soriano (flauto)
Armanda Desidery (pianoforte)
Agostino Oliviero (mandolino)
Gianpaolo Nigro (violoncello)
Dario Franco (contrabbasso)
Carmine Bruno (percussioni)
Roberto Bastos (percussioni)
Il prossimo 5 maggio all’allenatore del Napoli Walter Mazzarri verrà consegnato il premio “La terza Napoli: la città che eccelle” presso la sala Gemito all’interno della Galleria Principe di Napoli. Dopo averlo appreso verbalmente ed anche attraverso i vari mezzi stampa, il tecnico toscano a breve riceverà la lettera ufficiale d’invito all’evento in cui verrà premiato insieme alla figlia di Totò Liliana De Curtis e al cantante Gigi Finizio. Questa la motivazione per la quale Mazzarri sarà insignito di questo prestigioso premio: “Per la forza con la quale una squadra del cuore come il Napoli si è potuta trarre dai fondali del calcio riportandola a splendere”. (napolisport.net)
L’arte di Totò è l’universalità del vicolo, la violenza buona e incontentabile del lazzaro, l’eternità di Pulcinella principe in sogno. È il golfo senza colera, la collina senza cemento, un pomodoro fresco schiacciato in mezzo alla palata di pane, uno sberleffo più libero e solenne della Marsigliese. È la ricchezza del morto di fame, una risata senza perfidia, una sensualità senza peccato. Ci deve essere una ragione del resto, perché perfino gli intellettuali del «Manifesto», perfino i rivoluzionari di «Lotta Continua» abbiano dedicato ai suoi film un elogio incondizionato, quando la critica colta – lui vivente – aveva stroncato senza pietà le porcheriole che gli facevano girare i produttori per sfruttare fino all’osso quella inesauribile macchina per far soldi.
Totò non si è sporcato neppure girando le idiozie e le assurdità. Totò non era avido: era, al contrario, generosissimo di sé e del suo denaro. La forza umana che si nascondeva in quel piccolo uomo senza cultura e senza repertorio, era tale che una donna giovane, intelligente, preparata e bella come Franca Faldini gli rimase fedele fino e oltre la morte. Di solito gli attori sono legati, reciprocamente, da un sentimento incoercibile di gelosia e di odio – un collante infame – che tiene insieme perfino i fratelli: ma Totò non fu mai odiato, Totò non fu mai oggetto di gelosia o di invidia. Il s’imposait comme un prince, s’imponeva come se fosse davvero un principe di stirpe reale (e forse lo era, che importa chiederselo?).
La sua grandezza era semplice com’è appunto semplice un burattino, una marionetta, un impasto di fili, di legno e di misero percalle. Viviani fu più sociale, Eduardo più drammatico, Peppino più esilarante: ma Totò, come Charlot, non può essere circoscritto da alcuna definizione: Totò è la natura che si disarticola, è un punto esclamativo che apre e chiude il discorso come nella grafia spagnola, è un fuoco d’artificio, una fanfara, un «movimento» che solca lo spazio come una lingua di fuoco.
Totò trattò la parola come l’avevano trattata i dadaisti, Marinetti, Majakovskij: solo che non se ne rese conto e non se ne rese conto perché non aveva bisogno di capire. Gli bastava di essere, di realizzarsi, come una castagnola lanciata contro un muro, che rimbalza sulla pietra vesuviana del selciato, scoppietta, rotola, frigge, si spegne, tra le risate degli scugnizzi e gli strilli di falsa paura delle commarelle.
Totò è così napoletano che in fondo alle sue smorfie non s’indovina neppure l’ombra delle lagrime che sottolineano la fine di Calvero e lo stupito declino di Buster Keaton. la vita, per lui, fu puro teatro, come lo è per tanti di noi. I suoi compagni di lavoro, sul set cinematografico, dovevano compiere sforzi crudeli per non ridere di fronte alla sua favolosa, inverosimile capacità di improvvisazione, in un’arte che atomizza e falsifica perfino una scena d’amore.
I lazzi e i fescennini dei nostri antichissimi padri osci convivevano in lui con l’eredità dei saltimbanchi medievali, delle maschere cinquecentesche, dei Cammarano, dei Petito, di Scarpetta. la sua recitazione si adattava a qualunque scenario: dal San Carlino al Madison Square Garden, dal Pallonetto al progetto Apollo. Dentro di noi, vecchi e ragazzi, napoletani e forestieri, passatisti e rivoluzionari, Totò è ancora, sarà sempre vivo. Purtroppo resta solo il cinema a restituircelo, ogni volta che è possibile, mentre il teatro, dove egli fu incomparabilmente più grande, è inabissato in fondo alla nostra memoria.
Anche se a far rivivere Totò hanno tentato in molti, chi non lo ha mai sentito come una presenza perduta è Franca Faldini che, in un libro scritto a quattro mani con Goffredo Fofi, ha dedicato ottanta dolcissime pagine agli anni vissuti accanto a lui. L’affascinante donna che ancora giovane strinse con Antonio un patto d’amore, racconta molti aneddoti sulla loro felice convivenza, ma la pagina più toccante è quella in cui rievoca la sera più drammatica nella vita del suo compagno: «Antonio divenne cieco in scena, sulle tavole del Politeama a Palermo, vestito da Napoleone, a tre passi da me... sottovoce pacato mi disse: non ci vedo, è buio pesto». In sala nessuno se ne accorse: «Accelerando i tempi, tagliando battute, con una vitalità selvaggia, scaricò se stesso in una mimica frenetica che fece delirare il pubblico, e tra le ovazioni di un teatro impazzito che urlava ”Totò sì ’na muntagna ’e zuccaro!”, si avviò a intuito verso le quinte».
Nella sua vita a parte Franca e la prima bellissima moglie, Diana, da cui finì per separarsi, c’è stata un’altra donna seducente e fatale, una celebre soubrette, Liliana Castagnola, che egli ha amato follemente in gioventù consumandosi di una gelosia asfissiante fino a staccarsene bruscamente per non soffrire più.
Distrutta dal suo abbandono, stravolta dalla solitudine in cui è piombata, Liliana ha finito per suicidarsi. Totò non è mai riuscito a dimenticarla e anzi con una incredibile, tenera decisione le ha dato sepoltura nella sua tomba di famiglia, ma questo non gli ha impedito di alternare nel tempo gli incontri più futili con altri appassionati innamoramenti, fino a quello ultimo per la Faldini.
ROMA (15 aprile) - «Con Raimondo Vianello scompare per sempre un'intera generazione di comici, capeggiata proprio da mio nonno di cui oggi ricorre, è singolare, il 43/mo anniversario della morte: hanno girato insieme due film (Sua eccellenza si fermo a mangiare e Totò Diabolicus) e si sono voluti molto bene».
Lo dice Diana, la nipote del grande artista Totò, raggiunta al telefono della sua abitazione. «Nei racconti fatti in casa - prosegue la nipote - si è sempre parlato di un grande rispetto e una grande amicizia fra i due. Ma soprattutto quando hanno girato insieme, mi è stato raccontato di grandi risate». In 'Sua eccellenza si fermò a mangiarè, ultimo film di Totò con Mario Mattoli, forse neanche tra i più riusciti, oltre a Vianello c'era anche Ugo Tognazzi, che con l'attore scomparso oggi avrebbe poi costituito una celebre coppia.
Una serata all’insegna dei ricordi quella che vedrà come ospite dell’ultimo incontro della rassegna Culturalmente a Scafati, Liliana De Curtis, autrice di “Malafemmena”.
Giovedì 15 aprile 2010, presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale di Scafati, alle ore 18,00, l’autrice ed il presidente dell’associazione Mezzogiorno e Futuro, Salvo Iavarone, ripercorreranno la storia d’amore tra il principe della risata, Antonio De Curtis, in arte Totò, e sua moglie Diana, ispiratrice della sua canzone più famosa.
Una data importante il 15 aprile, che coincide con il 43esimo anniversario della scomparsa di uno dei più amati protagonisti del patrimonio culturale italiano, ricordato in una lettera dalla figlia Liliana De Curtis come “un uomo generoso, una persona perbene nel senso più ampio e nobile del termine”.
Ed è proprio l’ultimo verso della canzone “Malafemmena” a racchiudere l’essenza della vita sentimentale tumultuosa di Totò che, da autentico sciupafemmine, pur avendo conosciuto numerose donne, ne ha amato profondamente soltanto una: sua moglie Diana.
“Prima di raccontare la storia d’amore dei miei genitori, – racconta Liliana De Curtis nell’introduzione –ho riflettuto a lungo sull’opportunità di rivelare senza falsi pudori i segreti di famiglia. Alla fine, però, sono giunta alla conclusione che la verità vada detta comunque, con il merito, nel mio caso, di rendere finalmente giustizia a mia madre, Diana: è lei l’ispiratrice della canzone più famosa di mio padre, Malafemmena, scaturita dal suo dolore di averla perduta”.
Un legame intenso e passionale quello tra il principe De Curtis e sua moglie Diana, che portò entrambi a commettere follie e infrangere tabù. Un amore conflittuale avvelenato, tra liti e riconciliazioni, dalla gelosia di Totò al punto tale da spingerlo nel ’39, a causa del timore di essere tradito, a chiedere ed ottenere il divorzio in Bulgaria. Un amore struggente che, anche dopo la morte di Totò, Diana ha rimpianto amaramente fino all’anno della sua scomparsa, nel 2006.
Nel corso della serata sarà proiettato l’esclusivo documentario dal titolo “Un principe chiamato Totò”, una carrellata dei ricordi dei personaggi del mondo dello spettacolo che hanno conosciuto e amato il principe De Curtis.
“Si tratta di un appuntamento imperdibile e di grande levatura culturale. – ha dichiarato Pasquale Aliberti, Sindaco di Scafati – L’incontro con la figlia del grande Totò rappresenta un momento importante della rassegna ‘Culturalmente a Scafati’ che permetterà di conoscere una persona brillante e di grande carisma, profonda conoscitrice della vita e del carattere di suo padre nonché musa ispiratrice. Scrittrice ed autrice, Liliana De Curtis, saprà raccontare con grande minuzia le entusiasmanti vicende che hanno segnato la vita di suo padre e di conseguenza la sua”.
Omaggio a Totò, Maschera, Principe e Poeta
In data 15 aprile 2010 alle ore 10.30 si terra' in Napoli, presso la
Basilica di Santa Maria della Sanita', nel quartiere che diede i
natali a Toto' e in occasione del 43° anniversario della scomparsa,
la presentazione del film documentario, dedicato ad Antonio
de Curtis: “Omaggio a Toto', Maschera, Principe e Poeta” (dopo
l’anteprima mondiale di Genova). La lavorazione del film ha
avuto inizio nel quarantesimo anniversario della morte del
Principe, si è protratta per oltre due anni e recentemente ha
ottenuto il nulla osta per la distribuzione cinematografica dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale
per il Cinema.
La manifestazione è organizzata da Alberto De Marco, poeta e scrittore di origine salernitana, Presidente dell’Associazione Amici di Totò… a prescindere! – Onlus di Roma, da Mario De Rossi, scrittore e giornalista, Delegato di Napoli, da Elisabetta Campelli, Rappresentante dell’Associazione Un Tetto Insieme e da Ermelinda Federico, Direttore - General Manager di INCIPIT centro studi e agenzia letteraria.
L’importante iniziativa si svolgerà con il Patrocinio Morale del Comune di Napoli - Assessorato alle Politiche Sociali. Ospite d’Onore l’attore Carlo Croccolo , per antonomasia l’erede artistico di Totò, che declamerà alcune poesie del Principe Antonio de Curtis.
In apertura, la presentazione dell’iniziativa culturale da parte dei curatori: Alberto De Marco, Mario De Rossi ed Ermelinda Federico. Previsto poi il saluto di Don Antonio Loffredo, Parroco della storica Basilica di Santa Maria della Sanità, nonché Direttore delle vicine Catacombe di S. Gennaro. Seguirà un intermezzo musicale della giovane cantante Diletta Pagano e di Paolo Pezzella già tenore dell'Accademia di Santa Cecilia in Roma, accompagnato dal violino di Elena Pezzella dell'Orchestra Giovanile di Santa Cecilia e, infine, una performance dell’artista di origine napoletana Gennaro Momo. Presenterà l’attore Angelo Blasetti. Interverrà Arnaldo Ninchi, il regista del film: l’attore, già Presidente del Teatro Stabile di Trieste, declamerà una memorabile pagina poetica di Antonio de Curtis dedicata a Napoli. Parteciperanno altresì: Tito Lucrezio Rizzo, Consigliere Capo Servizio della Presidenza della Repubblica, Presidente del Sindacato dei Funzionari del Quirinale; Lucia Marchi, Consulente letteraria del film e Coordinatrice dell’Ufficio Normative e Relazioni Internazionali del Diritto d’Autore presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale della Biblioteca; Giancarlo Giojelli, Vice Direttore di Rai International; Padre Rynkiewiez Lech, Responsabile Ufficio Promozione di Radio Vaticana; Antonio Scandola, Responsabile Commerciale del Proyecto Team Antorva; Luciano Somma, poeta e scrittore di canzoni, autore del brano inserito nella colonna sonora del film; Peter Ciani, arrangiatore ed interprete della stessa, di origine napoletana che vive in Australia ed ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali; Francesco D’Episcopo, Docente di Filologia moderna all’Università Federico II di Napoli; Giovanna Carfora, Presidente del Movimento Federativo, femminile donne d’Europa; Alberto De Marco, autore e sceneggiatore, nonché Vincenzo De Sio, special guest director.
Il film è arricchito da alcune immagini inedite di Totò, trovate a Roma dall’ideatore del film in modo rocambolesco nel mercato di “Porta Portese”. Durante la manifestazione saranno esposte alcune opere pittoriche dei Maestri: Irio Ottavio Fantini, il pittore del Vaticano, giornalista e autore di programmi di Radio Vaticana e Aniello Torretta, recentemente scomparsi, ai quali è dedicato il film documentario. Sarà presente Rai International con una troupe per riprendere l’evento: lo Special sarà trasmesso in diretta e in alcuni continenti in differita, in riferimento ai fusi orari.
Aperitivo a conclusione, offerto dalla D&D Ricevimenti di Sergio De Simone e fine pasticceria offerta dalla storica ditta Rescigno.
La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione all’indirizzo e-mail eventi@incipitweb.it oppure al telefono n° 3663596378.
L’iniziativa di presentazione a Napoli del film documentario “Omaggio a Totò, Maschera, Principe e Poeta” nasce dalla collaborazione tra INCIPIT centro studi e agenzia letteraria e l’Associazione Amici di Totò… a prescindere – Onlus, con l’intento culturale di favorire la conoscenza e lo studio della figura umana e artistica di Totò. Tale collaborazione è iniziata dal convegno di studi sull’arte poetica di Antonio de Curtis del 2007 a Napoli per il 40° anniversario della scomparsa.
INCIPIT, centro studi e agenzia letteraria, nata come osservatorio permanente interattivo sul settore editoriale, opera presso il Business Innovation Centre di Città della Scienza ove svolge talent scouting, attività di consulenza per autori e editori, valutazione di testi inediti, editing e revisione critica, traduzioni e proof reading, studio di soluzioni editoriali e intermediazione. Impegnata nell'alta formazione, INCIPIT progetta seminari e coordina workshop. Organizza eventi di promozione culturale e sperimenta forme innovative di comunicazione basate sulla Information and Communication Technology. È membro dell'Humanistic Management, movimento internazionale per lo sviluppo qualitativo della vita imprenditoriale.
L’Associazione Amici di Totò… a prescindere! – Onlus organizza ogni anno il Concorso Internazionale Antonio de Curtis, Totò, giunto alla XIII Edizione, in collaborazione con INCIPIT centro studi e agenzia letteraria e con altri importanti enti: la prestigiosa Rivista del Made in Italy “Lifestyle.it”, la Direzione Regionale Inail del Lazio, l’Associazione Aditus (Tutela e Promozione Sociale); Hermes 2000 con il Tavolo della Solidarietà; Los Ninos del Mar; U.N.V.S. (Unione Nazionale Veterani dello Sport); Ancis International Association; UN.I.A.C. (Unione Italiana Associazioni Culturali); Mondoconsumatori; Movimento Internazionale Neoumanista; DIMOS (Associazione Italiana Donatori di Midollo Osseo; Moto For Peace e AISA (Associazione Italiana per la lotta alle sindromi atassiche), etc. Il Concorso si svolge, inoltre, con l’adesione del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, di Radio Vaticana, di RAI senior (Associazione Nazionale Seniores Rai); della Regione Lazio, della Provincia di Roma, etc.; di prassi vengono assegnati vari Premi alla Carriera a personaggi della cultura e dello spettacolo: la medaglia della Presidenza della Repubblica, la medaglia del Senato della Repubblica, la medaglia d’argento della Camera dei Deputati...
Lo scorso dicembre si è tenuta a Roma presso la “Sala Conferenze” della Camera dei Deputati, in collaborazione con l’Agenzia Stampa Internazionale “Fidest”, la Conferenza Stampa di presentazione pubblica del film documentario “Omaggio a Totò, Maschera, Principe e Poeta”, nella quale è stata ufficialmente resa nota la finalità sociale: il ricavato ottenuto dalla distribuzione del film documentario nelle sale cinematografiche del territorio nazionale e internazionale sarà devoluto integralmente dal produttore “Associazione Amici di Totò… a prescindere! - Onlus”, unitamente al 5 X 1000 della prossima dichiarazione dei redditi a favore della Onlus, ad un progetto di solidarietà che nascerà in sinergia con l’Associazione “Un Tetto Insieme” per contrastare il disagio mentale attraverso la realizzazione di una Community Housing per sofferenti psichici, che possa garantire ad essi una residenza protetta, cure e riabilitazione, reinserimento sociale e lavorativo; le procedure saranno sottoposte al controllo di un Comitato di garanti composto di personaggi autorevoli, distintisi per alta moralità e impegnati da tempo in attività culturali e sociali. La Conferenza Stampa di Roma si è giovata delle Relazioni di importanti rappresentanti di Istituzioni pubbliche e personalità di Enti di maggior spicco nella ricerca medica specialistica internazionale: “Centro di Terapia Strategica” di Arezzo, Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università di Siena, Università “La Sapienza”, Presidenza della XII Commissione Affari Sociali – Sanità…
Il programma di promozione del film documentario “Omaggio a Totò, Maschera, Principe e Poeta” include tappe nazionali e internazionali: in America, in Australia, etc. Successivamente alle celebrazioni di Napoli, seguirà sul territorio italiano la presentazione del film a Roma nel prestigioso Teatro “Salone Margherita”.
Non sono partiti gli interventi di ripristino dopo la frana al cimitero del Pianto. Per adesso si indagano ancora le cause: una delle più plausibili riguarda la scoperta di un abuso edilizio. Per evitare infiltrazioni d’acqua, venne eretto un muro di contenimento, abusivo, che isolò una serie di cappelle che si trovano al di sotto della strada spaccata.
Il muretto impedì lo scorrimento dell’acqua che iniziò ad appantanarsi nelle cappelle. Della situazione si accorsero gli addetti cimiteriali quando notarono che alcune casse avevano cominciato a galleggiare e a risalire verso l’alto spinte dall’acqua che aveva trasformato le cappelle in vere e proprie piscine.
Nel frattempo, ieri Liliana De Curtis, la figlia di Totò, ha fatto un blitz al cimitero del pianto per capire qual è la reale situazione. Si è soffermata a lungo nella cappella del padre, poi ha chiesto di essere accompagnata a vedere i danni provocati dalla frana che sta facendo crollare la parte bassa del cimitero. La figlia del principe De Curtis si è mostrata preoccupata.
Per adesso la tomba di Totò, così come quelle di Nino Taranto e del grande tenore Enrico Caruso, non hanno subito danni, ma Liliana ha insistito sulla necessità di intervenire: «Ribadisco il messaggio lanciato tre giorni fa, quando, però, non avevo ancora visto quel che era accaduto: fate in fretta, non permettete che questo luogo vada in rovina.
Ora che ci sono venuta di persona, e ho visto le strade spaccate e le cappelle che stanno per crollare, sono ancora più convinta che sia urgente un intervento». Liliana De Curtis è decisa a fare qualcosa per il cimitero del Pianto, anche per dare seguito a un segnale premonitore contenuto in un sogno, del quale lei stessa racconta nella prima pagina del nostro giornale, in cui proprio i morti di quel cimitero si rivolgevano al padre per essere salvati dal crollo.
Fra quattro giorni cade l’anniversario della morte di Totò, sono passati 43 anni, ma l’amore della città per il principe non s’è mai spento: così la preoccupazione per la sorte della sua tomba tiene con il fiato sospeso tutta Napoli. C’è preoccupazione anche per la sorte di tutte le altre cappelle del cimitero. Nuovi segnali di cedimento vengono notati ogni giorno, da quando il Mattino ha dato notizia della frana. Dai sopralluoghi è stata riscontrata una profonda crepa nel muro di tufo che sostiene la parte bassa della collina di Totò.
È una frattura (la vedete anche in una delle foto di questa pagina), che parte dall’alto e scivola fino alla base del muro. Potrebbe rivelarsi come punto debole e diventare la causa del definitivo cedimento delle cappelle. Anche in basso, nel terrapieno sottostante il cimitero, il muro di contenimento di tufo sembra malmesso. È completamente «spanciato», significa che si è creata una immensa rigonfiatura giusto al centro.
È un segnale che indica una forte pressione da parte del terreno retrostante, sui mattoni di tufo. Per via della pressione il tufo si spinge verso l’esterno e, prima o poi, rischia di cedere. Proprio questi ultimi due segnali spostano l’allarme verso la cava greca, che si trova esattamente sotto al punto in cui si è verificata la frana. Se venisse giù di schianto la collina, inevitabilmente provocherebbe un crollo di quella grotta che resiste da 2.500 anni e che solo venti anni fa, scoperta dallo speleologo Enzo Albertini, ha mostrato i segni lasciati dai cavatori, incisi in un alfabeto che ancora nessuno è riuscito ad interpretare.
Ieri sono stata al cimitero del Pianto a dire una preghiera sulla tomba di Totò, il mio papà. Ho potuto vedere di persona la frana che ha aggredito quella bella collina, e sono rimasta attonita. Anche se l'emozione più profonda me l'ha data un racconto che voglio condividere con tutti i napoletani.
Padre Giuseppe Garofalo, il sacerdote del cimitero, due mesi fa ha fatto uno strano sogno, che solo ieri mi ha confidato e che io adesso vi svelo.
Nel sogno era notte fonda, e padre Giuseppe sentiva il rumore di una folla che si agitava nel cimitero del Pianto. Per capire cosa stesse accadendo, ha scavalcato il muro di cinta. Davanti agli occhi uno spettacolo incredibile: una moltitudine di persone che si accalcava davanti alla tomba di mio padre e lo chiamava insistentemente. "Esci Totò, vieni a vedere che succede". Totò si è presentato sulla porta della sua cappellina e ha chiesto di essere lasciato a riposare in pace. La moltitudine, allora, gli ha risposto: "Anche noi siamo morti come te e dormiamo in questo cimitero. Solo che noi non possiamo riposare in pace. Stiamo laggiù e stiamo male: le casse sono rotte, le ossa stanno rotolando a terra. Aiutaci". Così Totò si è voltato, ha fatto un cenno come per dire, aspettate un momento, e ha detto "Piglio 'a casciulella cu 'e qquatt'osse e vengo con voi".
Il racconto finisce qui. Non so voi cosa pensiate dei sogni premonitori, ma quando ho ascoltato la storia del sacerdote, mi sono venuti i brividi. Ho pensato subito a quel che sta succedendo, oggi, in quel cimitero che frana; ho riguardato le fotografie pubblicate sul Mattino, quelle con le bare scoperchiate dentro alla chiesa. Io sono convinta che erano proprio loro, i morti abbandonati, quelli che si rivolgevano a mio padre, a Totò.
Ora che ho visto con i miei occhi ciò che sta avvenendo, ribadisco l'appello che ho lanciato due giorni fa proprio sul Mattino: per piacere fate qualcosa, intervenite per cancellare i segni del degrado, dell'abbandono e della frana. Per adesso, comunque, voglio rassicurare tutti: la tomba di mio padre non è stata lesionata. Non ancora. Ma lo stato di abbandono che c'è in quel luogo mette tanta tristezza.
La figlia: «Intervenite, salviamo tutti i nostri morti
Per me la livella è reale, non è una poesia»
NAPOLI - Rischia di crollare la tomba di Totò. Una frana sta travolgendo la zona del cimitero di Napoli e le cappelle dell’area dove è sepolto il principe De Curtis.
«Lancio un appello: intervenite subito, bloccate la frana, evitate che i nostri morti subiscano questo tormento». La figlia di Totò sostiene di non essere al corrente delle condizioni del cimitero e aggiunge di non parlare solo per suo padre: «Per me la livella è reale, non è una poesia. Non esistono morti più importanti di altri. Bisogna avere rispetto di tutti».
Poesia e realtà. Proprio nei versi ricordati da Liliana de Curtis, il principe della risata aveva immaginato una paradossale scena nel cimitero di Napoli: il povero don Gennaro rimproverato aspramente da un marchese che non sopportava la vicinanza di un defunto di basso rango. «Si fosse vivo - recita La livella - ve farrei cuntento, pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse e proprio mo, obbj'...'nd'a stu mumento mme ne trasesse dinto a n'ata fossa». Quella di Totò al cimitero di Santa Maria del Pianto non è una «casciulella» (piccola cassa) ma una cappella nobiliare, eppure le sue «qquatt'osse» omaggiate tutto l'anno dai fedeli del culto comico, non trovano pace.
La Collina del Paradiso, infatti sta franando, trascinando giù anche le cappelle del cimitero e la chiesa seicentesca di Santa Maria del Pianto. Le strade si spaccano a metà, come documenta un reportage, le lastre di marmo si staccano dalle tombe e dai loculi spuntano resti umani. Vent’anni fa fu predisposto un sostegno per salvare la collina, un muro di cemento; dal novembre scorso, però, il supporto non ha retto.
4>
Il grande Totò, il più amato comico italiano di tutti i tempi è finalmente arrivato su iPhone e iPod Touch! iTotò è la prima e unica applicazione interamente dedicata al Principe della risata e alle sue battute memorabili. iTotò è l'unica applicazione in grado di strapparvi una risata ovunque e in qualunque momento. Basterà agitare l'iPhone o l'iPod Touch per generare diverse centinaia di battute pronunciate nell'arco della sua carriera cinematografica e teatrale. Ridere non è mai stato così semplice e veloce! iTotò è anche l'unica applicazione che permette di condividere le divertenti battute con i propri amici! Basterà cliccare il tasto Pubblica su Facebook per scrivere sul proprio profilo Facebook e far morire dal ridere tutti gli amici! Infine, la colonna sonora composta in esclusiva per iTotò e dal Principe stesso che accompagna ogni frase con le sue tipiche esclamazioni vi regaleranno ore di allegria!
Prezzo al pubblico: GRATIS
iTotò è disponibile all'indirizzo:
http://itunes.apple.com/it/app/id364610214?mt=8
Scheda tecnica:
http://www.kiwistudio.net/itoto.html
Note sull'autore:
Giacinto Attanasio è uno sviluppatore indipendente di applicazioni per iPhone e iPod Touch. Tra le sue applicazioni di maggior successo figurano "iLatitanti", "Ueué" e "La Fattoria Parlante", queste ultime best seller nelle rispettive categorie e in quelle generali.
L’Associazione Culturale “OPERA” con sede in Marina di Camerota alla Via S.Domenico –snc- Apolitica,aconfessionale e senza scopo di lucro svolgerà attività di promozione,divulgazione,distribuzione nel campo teatrale,musicale,cinematografico,televisivo,editoriale,intende promuovere,sviluppare e diffondere la cultura musicale e culturale,gli artisti operanti in tutto il mondo,valorizzandone l’opera, l’immagine e l’ingegno in Italia e all’Estero. Tutto ciò senza discriminazioni di spazio, di tempo di tendenza e di stile,favorendo,nel mondo più completo possibile , la diffusione, la produzione e la distribuzione della loro opere mediante la divulgazione,la valorizzazione artistica e d’immagine con creazione di iniziative e servizi,anche rivolti a terzi,nei settori della cultura, del turismo, dell’arte e dello spettacolo. Per la realizzazione di quanto su esposto l’Associazione si prefigge la qualificazione,il miglioramento professionale,sociale ed artistico dei soci e dell’ambito territoriale in cui svolgerà le proprie attività.In particolare rivolgerà le proprie specifiche competenze ai campi:della cultura,dello spettacolo,del turismo,dell’animazione,della comunicazione,del recupero e salvaguardia delle tradizioni e dell’arte in generale. Inoltre con determina del 17-02-2010 del Ministreo dello Sviluppo Economico Dipartimento Comunicazioni – Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica e di Radiodiffusione l’Associazione Culturale “ OPERA “ è anche Tv con il marchio “ CILENTO TV “ prossimamente in onda sul Digitale Terrestre.
Alla luce di quanto esposto, questa Associazione da inizio ai lavori con un primo evento denominato:
“ A PRESCINDERE… ” arte, cultura, spettacoli, mostre
in programma il prossimo giugno c.a. nei giorni 4 – 5 – 6
conduce: Gianni Parisi
La manifestazione al suo primo anno di vita, presenta un personaggio triste comico ancora oggi amato da tutti, ragazzi, giovani e meno giovani
“ ANTONIO DE CURTIS in arte TOTO’ “
E’ noto che la città di Marina di Camerota ospita nel periodo estivo moltissimi turisti che affascinati dalle bellezze naturali e dalla cultura campana sono lieti di passare le vacanze estive in questi luoghi.
Ci sembra molto efficace ed interessante offrire nell’arco di un fine settimana una serie di eventi di grande cultura ed originalità, di cui alleghiamo il programma, eventi che vedranno protagonisti importanti professionisti dello spettacolo nazionale ed internazionale.
L’Associazione culturale TerrAurunca, il Comune di Formia, con il patrocinio del Parco regionale dei monti aurunci sono lieti di presentare la rassegna cinematografica dal titolo “La terra del cinema” che si terrà dal 01/04/10 al 13/05/10 a Formia (LT), con frequenza settimanale presso la sala comunale di Formia "Archivio Comunale".
La rassegna cinematografica, dal titolo “La terra del cinema”, vuole proporre al gentile pubblico una serie di film girati nel comprensorio e perciò strettamente legati con l’identità e il costume di questa terra.
Il Programma (che potrà subire modifiche) prevede la proiezione di 5 film+1 Documentario tra cui:
TITOLO FILM REGISTA ANNO LOCATIONS
Totò terzo uomo - Mario Mattoli 1951 Formia-Minturno
Giorni d'amore - G.De Santis 1954 Fondi
A 30 milioni di km dalla terra - N. Juran 1957 Sperlonga
Bluff - S.Corbucci 1976 Gaeta
Scipione detto anche l'africano - Magni 1971 Itri
Al termine del cineforum verrà proiettato in anteprima il documentario: "(H)olivewood" di Luca Corretti, alla presenza dell’autore.
Alle proiezioni saranno presenti critici e autori cinematografici che introdurranno il pubblico alla visione dei film.
Il presidente
Daniele Iadicicco
Pubblicato da La terra del cinema
A SORRENTO, TUTTI PAZZI PER CIOCCOLATOTÒ
Venerdì 26 marzo, in corso Italia, festa golosa ideata dal pasticciere dei Vip Antonio Cafiero, dedicata al Principe della Risata, Antonio De Curtis. A fine serata, spaghettata da record in omaggio al film “Miseria e Nobiltà” Si scrive “CioccolaTotò” si legge serata gustosa dedicata al Principe della Risata, Antonio De Curtis. Una festa stuzzicante, ideata dal pasticciere dei Vip Antonio Cafiero, che venerdì 26 marzo prenderà forma e sapore in corso Italia, a Sorrento, a partire dalle 20. Per l’occasione, negli open space della gelateria “Primavera”, si potranno ammirare uova di cioccolato extralarge, tutte dipinte a mano, ispirate ai film più noti del mitico Totò. Da “Gli onorevoli” a “L’imperatore di Capri” passando per “La banda degli onesti” e “Signori si nasce”. Una sfilza di prelibatezze abbinata alla tipica bombetta che l’attore amava indossare nelle sue pellicole realizzata, nelle misure più disparate, con cioccolato al latte e fondente. Stessa materia prima utilizzata per plasmare il busto di Totò, tutto da sgranocchiare, del peso di oltre 100 chili, che domina la sala principale del frequentatissimo ritrovo sorrentino. L’appuntamento, che aprirà ufficialmente i festeggiamenti per la Pasqua 2010, vedrà la partecipazione anche della nipote del grande artista partenopeo Diana, figlia di Liliana De Curtis. L’evento si concluderà in strada, alle 21.30, con una spaghettata da record “aglio, olio e peperoncino” pronta a deliziare le centinaia di avventori che si ritroveranno in corso Italia per un ghiotto tributo all’indimenticabile scena del film “Miseria e Nobiltà” trasmesso su maxi schermo. Momento goloso reso possibile, oltre che da Antonio Cafiero, anche dai titolari dei ristoranti “Ciao Totò” di Sant’Agnello e “Donna Sofia” e “La Lanterna” di Sorrento.
(ANSA) - NAPOLI, 22 MAR - Prende il via a Capri una nuova rassegna cinematografica organizzata dall'Assessorato al Turismo del Comune di Capri: ''Napul'e'''. Una rassegna sul cinema umoristico napoletano che andra' in scena a partire dal 25 Marzo alle ore 18.00 nell'Auditorium del Centro congressi con Toto' a Colori. Nelle successive settimane verranno proiettati altri classici come Carosello Napoletano, Ieri Oggi e Domani, L'Oro di Napoli, Mi Manda Picone, Cosi' Parlo' Bellavista e Scusate il ritardo.
Chi fosse la vera musa ispiratrice della canzone Malafemmena si è saputo solo di recente grazie alle dichiarazioni di Liliana de Curtis, figlia del principe Antonio de Curtis, in arte Totò. Fu infatti lui nel 1951 a comporre la canzone, scrivendone parole e musica, senza peraltro essere né musicista, né paroliere. Eppure, Totò non la incise mai, né mai la cantò in pubblico, limitandosi a seguirne il successo da lontano. Il primo a inciderla su un 78 giri fu infatti Giacomo Rondinella, e il lancio ufficiale avvenne ad opera di Mario Abbate in occasione del Festival di Piedigrotta. Da allora la canzone conobbe un’ondata montante di popolarità, tanto in Italia che all’estero, e ben presto si guadagnò l’aurea di un classico. Ancora oggi è al centro del repertorio di grandi nomi della musica italiana, uno fra tutti Renzo Arbore, che la porta in giro per il mondo con la sua Orchestra Italiana, come simbolo di una lunga tradizione. Il testo in napoletano non ha impedito alla canzone di parlare un linguaggio universale, espresso da una melodia di particolare forza e qualità. Solo un grande amore – e burrascoso – come quello tra Antonio de Curtis e la moglie Diana Rogliani poteva dunque ispirare una canzone tanto popolare come Malafemmena, con buona pace dei paparazzi… Dai gossip alla ricostruzione fedele, il libro racconta storia e retroscena di una leggenda musicale
L'autore
Lorenza FRUCI
Lorenza Fruci, giornalista, si occupa di cultura, costume e eros per varie testate, tra cui «Cultumedia.it», «Blue» e «Terza Pagina». In tv lavora come inviata e opinionista per la Rai e per canali Sky.
Andrea Petrone, napoletano di origini abruzzesi, avviatosi alla pittura nello studio dello zio, Tommaso Cascella e del padre Mario, anch’egli pittore, rimane fedele a quest’arte interpretandola nello spirito più contemporaneo.
La sua produzione artistica più importante è costituita prevalentemente da ritratti di personaggi noti, quali Massimo Troisi, Totò, Lucio Dalla, ecc, che egli spesso accosta “a memorie del suo vissuto personale, in pose dove, con felice e lucida immaginazione, l’artista è in grado di gettare luce su angoli riposti e per questo autentici della loro personalità, elevandoli dalla condizione di singolarità a quella di archetipo” (E. Di Mauro).
E grazie alla qualità del suo lavoro Lucio Dalla, nel 2002, per la copertina della sua compilation “Caro amico, ti scrivo” volle utilizzare un suo ritratto realizzato da Petrone.
Riguardo alla sua produzione più recente così ha scritto Roberto Serino:
“Attraverso ed oltre la rappresentazione -necessaria- si intravede, nel suo lavoro contemporaneo, l’accesso a quella dimensione intrigante che autorizza lo stupore rinnovato di fronte all’opera picta.
Il lavoro recente di Petrone sembra intensamente attratto da questa doppia trascrizione: della sospensione e della provocazione e lo realizza attraverso l’applicazione del colore ben consapevole di come la superficie colorata possa decostruire lo spazio da ogni presunta naturalità e di come, nel contempo, possa offrirsi come puro “mundus imaginalis” in cui ogni cosa sembra perdere la sua linearità temporale e riconfigurarsi con altra geometria”.
Giovedì 25 marzo 2010, sarà l'ultimo giorno utile per visitare la mostra personale del maestro Andrea Petrone, in corso di svolgimento nelle prestigiose sale del Mediamuseum di Pescara. Inaugurata lo scorso mercoledì 17 marzo, "Dadàdodecafonica", dalla Prof.ssa Gabriella Ciaffardini, ha interessato ed entusiasmato una grande folla di appassionati e visitatori. Si sottolinea la stretta connessione tra Totò e l'analisi critica di Ennio Flaiano: infatti la mostra riporta personaggi e film alla memoria attraverso queste infinite trasformazioni del grande Principe della risata che Flaiano amò moltissimo affermando che Totò aveva scritto "l'autobiografia degli italiani". Nelle tre sale sono esposte 70 opere, tra tele e disegni, alcune sculture ed un busto in bronzo raffigurante il Principe De Curtis.
Si comincia giovedì 4 marzo con “Miseria e nobiltà”, celebre film girato nel 1954 da Mario Mattoli, dall'altrettanto nota commedia di Eduardo Scarpetta. Sophia Loren, Franca Faldini, Carlo Croccolo e Valeria Moriconi sono tra gli acclamati interpreti della pellicola, nella quale il ruolo assoluto di mattatore è affidato a Totò, perfetto nei panni di Felice Sciosciammocca, che Scarpetta inventò come sorta di “maschera” moderna intorno alla quale costruire gli esilaranti intrecci delle sue farse dialettali.
A seguire il programma dedicherà due appuntamenti al teatro di Eduardo e dei fratelli De Filippo, a cominciare giovedì 11 marzo con il film “Non mi muovo”, interpretato nel 1943 da Titina, Peppino e dallo stesso Eduardo, che ne curò anche la sceneggiatura da una commedia di Diego Petriccione; si prosegue quindi giovedì 18 con “Matrimonio all'italiana”, pellicola del 1964 firmato da Vittorio De Sica, con la grande coppia Loren-Mastroinanni nei panni di Filumena Marturano e Domenico Soriano, protagonisti del capolavoro che Eduardo scrisse circa vent'anni prima per la sorella Titina De Filippo.
Ultimo appuntamento giovedì 25 marzo con uno degli autori più seguiti del teatro napoletano contemporaneo: Vincenzo Salemme è infatti autore, regista ed interprete della spassosa commedia “L'amico del cuore”, film che nel 1998 portò al cinema l'omonima pièce interpretata dal gruppo di suoi fedelissimi compagni di palcoscenico, ovvero Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande e Nando Paone, affiancati per l'occasione dalla conturbante bellezza di Eva Herzigova.
Diana De Curtis e' la nipote di Toto'. Al mondo del suo celebre nonno dedica da anni tanta passione e impegno continuo. Benche' fosse poco piu' che una ragazzina quando il Principe della Risata mori', nel 1967, Diana conserva ricordi vivissimi di Antonio De Curtis nelle sue vesti familiari, lontano da quelle scene che pure furono gran parte della sua vita. Basta passare qualche ora nell'abitazione romana di Diana per trovare le tracce di un profondo legame: tutto parla di Toto' fra quelle mura, Toto' e' nella collezione di oggetti a lui dedicati, nelle foto, negli scritti autografi. Nonostante la sua straordinaria popolarita' il grande attore comico non ebbe vita facile con la critica italiana: a rileggere oggi certi giudizi c'e' proprio -e' il caso di dirlo- da ridere. Gli si rimproverava una comicita' banale, dice lo storico del cinema Orio Caldiron. Tante recensioni erano condizionate dai preconcetti, aggiunge Diana De Curtis. Per fortuna con gli anni Settanta cambia l'atteggiamento verso il genere comico e a Toto' viene accordato dagli specialisti quello che il pubblico gli aveva gia' riconosciuto da tempo: lo status di Principe dello spettacolo comico.
Il film documentario "Omaggio a Totò Maschera, Principe e Poeta" nasce nel 2007 da un'idea di Alberto De Marco, Presidente dell'Associazione Amici di Totò… a prescindere! - Onlus nel 40° anniversario della scomparsa di Totò. E' un viaggio nella vita del grande Artista Antonio de Curtis. Ad accompagnare lo spettatore c'è una galleria di immagini curata dal grande fotografo della “Dolce Vita”, Carlo Riccardi e con dei filmati inediti del grande Totò. Il film la cui lavorazione è terminata nel 2009 si articola in otto parti fondamentali:
The documentary film “A Tribute to Totò: Masque, Prince and Poet ” germinated in 2007, on Totò’s 40th death anniversary, from an idea of Alberto De Marco, President of the Association Totò’s Friends... Independently of Anything.
It is a journey in the life of the great artist Antonio de Curtis. A gallery of pictures assembled by Carlo Riccardi, the great photographer of Fellini’s Dolce Vita will accompany the spectator, alongside with some previously unreleased footage on the great Totò.
The documentary film was finished in 2009. It is composed of eight main parts:
Credits
Titolo: “Omaggio a Totò Maschera, Principe e Poeta”
Produzione: Associaziona Amici di Totò....A Prescindere! - Onlus
Genere: Film Documentario
Durata prevista: 108 min. circa
Formato : 4:3 Colore/Bn
Lingue: Italiano
Sottotitoli: non presenti
Regia : Arnaldo Ninchi
Aiuto regia : Alberto De Marco
Sceneggiatura : Alberto De Marco
Fotografia : Vincenzo De Sio
Montaggio : Vincenzo De Sio
Mixaggio audio : Vincenzo De Sio
Colonna sonora : Renato Zero,Vincenzo Incenzo,Peter Ciani e Orazio Roberti
Cast artistico : Totò, Mario Castellani (il film si compone di immagini e filmati di archivio)
Mauro Bolognini nasce a Pistoia nel 1923. Frequenta il liceo Classico "Forteguerri", quindi intraprende gli studi di architettura che non poco lo influenzeranno nella propria concezione del cinema. Perfeziona poi le sue spiccate attitudini figurative durante il Corso di scenografia al Centro Sperimentale di Cinema, diventando aiuto-regista di Luigi Zampa, figura di rilievo del neorealismo e anche di cineasti transalpini come Yves Allegret e Jean Delannoy. L'approdo al lungometraggio avviene con Ci troviamo in galleria che, se non altro, rivela in una piccola parte una giovanissima Sophia Loren. Seguono un paio di commedie [...] fino a Gli innamorati, del '55, che è un risultato interessante sia per la leggerezza con cui si raccontano gli amori di diverse coppie sia per l'abilità nella direzione di un manipolo di promettenti giovani attori: è questo certamente uno dei pregi più rimarchevoli del regista pistoiese. Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo - titolo chilometrico di almeno quindici anni in anticipo su quelli wertmulleriani - è anch'essa una commedia divertente sorretta dalle robuste spalle dei migliori attori comici nostrani: Sordi, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Gino Cervi, Nino Manfredi [...]. Non banali ritratti dell'Italia della ripresa appaiono anche Marisa la civetta, con un'Allasio scintillante, I giovani mariti e Arrangiatevi!, film in cui Bolognini incontra "il principe della risata" Totò, una riflessione pungente all'indomani della legge Merlin.
Con La notte brava, per alcuni uno dei suoi esiti migliori, Bolognini descrive il degrado delle borgate della periferia romana che Pasolini, non a caso qui co-sceneggiatore, aveva tanto acutamente descritto nel dittico romanzesco Ragazzi di vita e Una vita violenta. Nel 1960, con Il Bell'Antonio, si apre una nuova maniera nel viatico dell'artista giacché egli si sofferma con maggiore accuratezza sulla resa formale e la confezione dei suoi lavori, da qui in avanti, conoscerà una raffinatezza più ricercata - che talvolta sarà accusata, non sempre con ragione, di calligrafismo. Inoltre Il Bell'Antonio assume un'importanza primaria nella carriera bologniniana poiché si tratta del suo primo grande lavoro tratto da un'opera letteraria, il bellissimo romanzo di Vitaliano Brancati, che il regista trasporta dall'epoca fascista a quella in cui il film è girato ovvero a cavallo fra il decennio dei Cinquanta e dei Sessanta. L'"istanza di attualizzazione" (Simona Costa) attira più volte Bolognini, ad esempio ne La Viaccia, in cui il regista rilegge con molte varianti il romanzo d'impronta verista dell'amiatino Mario Pratesi, L'eredità, dimostrandosi comunque "uno dei più fini metteur en-scene" del cinema italiano" (Maurizio Del Vecchio). Succede lo stesso nello sveviano Senilità, in cui il tempo della storia viene fatto slittare da quello post-risorgimentale del romanzo a quello tra le due guerre del film.
Con La giornata balorda il regista opera una sorta di approfondimento dei temi già filmati ne La notte brava, con Agostino si confronta per la prima volta con un lavoro di Alberto Moravia, uno dei suoi referenti letterari più frequenti (girerà per la televisione, addirittura, un suo libro, Gli indifferenti).
La corruzione è l'ultimo lungometraggio prima della lunga parentesi dedicata ai film a episodi, tanto in voga allora. [...]. Usufruisce poi di un cast internazionale, come sovente gli accade, per Arabella e di una diva del calibro della Lollo per Un bellissimo novembre dopodiché firma forse il suo film più bello e giustamente più celebre, Metello, opera anch'essa di stretta matrice letteraria perché tratta dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini che, dopo qualche titubanza, apprezzò molto la riduzione cinematografica. Ottavia Piccolo, per questo film, ottenne il premio di migliore attrice al Festival di Cannes, così come accadrà sei anni più tardi alla Dominique Sanda de L'eredità Ferramonti, esito non trascurabile di un modesto romanzo di fine Ottocento del massese trapiantato a Roma Gaetano Carlo Chelli. Bolognini s'infiltra in uno scandalo felsineo di inizio Novecento in Fatti di gente perbene e pone il suo sguardo, sempre garbato, sul ventennio fascista in Libera, amore mio, quarto ed ultimo sodalizio con Claudia Cardinale. Vira poi al grottesco e macabro (insieme ai coevi Brutti, sporchi e cattivi di Scola e Casotto di Sergio Citti) con Gran bollito, anche se la stagione più felice sembra ormai conclusa. Nondimeno riesce sempre a impiegare attori di rango internazionale, come Isabelle Huppert in La storia vera della signora delle camelie e Liv Ullmann in Mosca addio - fatto sintomatico del prestigio di cui ancora Bolognini gode all'interno dell'industria cinematografica. [...] Non può essere dimenticata, ché farebbe torto alla poliedricità dell'autore, l'attività teatrale e lirica di Bolognini che, in tal senso, dev'essere ritenuto regista di prim'ordine, al fianco di Ingmar Bergman e Zeffirelli» (Francesco Sgarano - Centro Mauro Bolognini).
Le citazioni presenti nelle schede sono in buona parte estrapolate dal Castoro su Bolognini di Pier Maria Bocchi e Alberto Pezzotta (2008).
Questi i film con Totò in programmazione:
Giovedì 18 febbraio ore 21,00 Arrangiatevi
Martedì 23 febbraio ore 17.00 Le streghe
"Mariti maltrattati"
commedia in due atti ispirata dal Principe Antonio de Curtis e scritta da Renzo Palermo
Sabato 13 e domenica 14 febbraio 2010 ore 20,30
Cinema Teatro Italia - Roggiano Gravina (CS)
Clicca qui per vedere una riduzione di circa 40 minuti della commedia
Quello proposto è un viaggio entusiasmante attraverso i versi di celeberrimi autori quali Eduardo, Salvatore Di Giacomo, Totò, Raffaele Viviani e simili che, attraverso le loro poesie, hanno inteso raccontare la vera Napoli, allontanandosi dalle stereotipate immagini che ne facevano un’idillica città, caratterizzata unicamente dalla presenza del mare e dalla mitezza del clima. La loro capacità di penetrare la realtà partenopea, portando alla luce le difficili dinamiche che l’hanno attraversata, viene valorizzata dall’uso della lingua dialettale, variamente attinta dal repertorio popolare.
L’azienda Mansfield, partendo da un vecchio flacone appartenuto proprio a Totò, ha riportato in vita la colonia che il Principe utilizzava nel suo quotidiano: il profumo Antonio De Curtis Uomo, piccante nelle note di testa, dolce nel cuore e dal fondo speziato, è accompagnata da un album di ricordi in cui “o’rre” si racconta nelle sue più intime abitudini, manie, paure, emozioni e affetti.
La famiglia Scalella ha scelto, poi, di creare una fragranza complementare alla colonia maschile, un'essenza in grado di racchiudere il mondo segreto di Diana. Nasce così Malafemmena, profumo dalle note orientali e speziate che rispecchia questa donna carismatica e che, anche ad occhi chiusi, sa rievocare l'immagine dell'unico, vero, grande amore del Principe De Curtis. “Per una donna audace e di carattere” afferma Massimo Scalella “che non ha paura di indossare una fragranza capace di far voltare gli uomini”. Il profumo è racchiuso in un elegante flacone rosso rubino con un tappo impreziosito da arabeschi serigrafati, il tutto in un cofanetto molto raffinato. “Abbiamo pensato al colore rosso perchè l'anima della donna che porta Malafemmena è profonda e passionale, come l'amore sfrenato che ha legato questa coppia” afferma Simona Scalella “siamo stati letteralmente rapiti da questa tormentata storia d'amore e dalla personalità di una grande donna che è rimasta sempre dietro le quinte di una relazione in bilico tra gioia e dolore, le due facce raccontate proprio nella canzone che il marito le dedicò”.
Il rapporto tra Fred Buscaglione e il cinema attraverso la proiezione di film gangster a cui si ispirò per la costruzione del suo personaggio e di filmati d’epoca in cui fu protagonista.
La rassegna - curata da Francesca Lonardelli dell’Associazione culturale F.E.A., in collaborazione con Gabriele Diverio, Alessandro Gaido e Vittorio Sclaverani dell’Associazione Piemonte Movie - si divide idealmente in due sezioni.
La prima sezione è dedicata alla presenza diegetica, ma soprattutto extradiegetica, di Buscaglione nel cinema italiano. Un esempio su tutti: “Noi duri” di Camillo Mastrocinque, dove nello stesso film si alternano i caratteristi Paolo Panelli, Bice Valori ed Elio Pandolfi e, in particolare, il Principe Antonio De Curtis, alias Totò l’Algerino insieme a Fred Buscaglione.
La seconda sezione, invece, è incentrata sul titolo della rassegna “I re della malavita” e sui film noir, in particolare, che si contraddistinguono per la presenza di gangster, pistole, femme fatale e morti violente. Non è difficile, infatti, immaginare quanto piacessero a Fred Buscaglione i protagonisti di tali film: personaggi carismatici, di successo, belli anche se di brutto aspetto, ammirati anche se autori di atti deplorevoli. Il suo amore per Clark Gable e per gli attori di genere americano è riscontrabile non solo nell’abbigliamento – doppiopetto gessato e cappello a larghe falde – ma anche negli atteggiamenti da duro che adottò per la costruzione del suo mito. Una breve parentesi è dedicata ai film che hanno condizionato il giovane spettatore Fred, con la ricostruzione della programmazione ideale dei cinema nella Torino del dopoguerra, quando in pochissimi anni gli italiani recuperarono i film (americani e francesi, soprattutto) censurati dal ventennio fascista.
La rassegna dedicata a Fred Buscaglione, inoltre, avrà un’importante appendice all’interno del Piemonte Movie gLocal Film Festival (www.piemontemovie.com), in programma a Torino e a Moncalieri dal 4 al 12 marzo.
Venerdì 5 febbraio ore 21,30 Noi duri
Rielaborazione per 2 mandolini delle musiche delle colonne sonore dei film e delle canzoni di quella maschera che per un miracolo della natura nacque a Napoli e assunse forma umana.
mandolini:
Pierangelo Fevola
Alessandro Pignalosa
Totò è sempre vivo, e il tempo non consuma la sua maschera, ma la rende più definita. Il cinematografo ha preservato la sua arte contribuendo alla immortalità dell'attore, riportandola fino ai nostri giorni, non facendo verificare il triste bilancio della sua arte scritto di suo pugno, che non trovò riscontro ai risvolti del suo operato che immaginava senza storia dopo la sua morte. Come disse di Petrolini Totò si definiva venditore di chiacchiere e quindi prossimo a perdersi nel dimenticatoio, per questo diceva di non essere un artista. Se Totò non avesse avuto la fortuna di vivere nell'era del cinema allora anche di lui non se ne saprebbe molto. Difatti tutta la sua produzione teatrale fatta di improvvisazioni esilaranti, quelle delle riviste e dell'avanspettacolo a noi non è pervenuta perché non ne rimane alcuna testimonianza su pellicola, e un racconto delle sue gesta teatrali da spazio solo a una storia filtrata dall'immaginazione. Quindi è grazie alla cinepresa che il suo genio rivive e può essere sempre apprezzato e rispolverato nell'analisi delle sue sfumature, perché quelle "chiacchiere" che lui diceva sono rimaste scritte nel libro della sua arte per mezzo dei suoi film. Nel bilancio dei posteri invece, si può dire che Totò non è stato mai dimenticato e che le sue chiacchiere hanno preso forma nell'immaginario collettivo, si sono rivelate battute immortali e vocabolario quotidiano dei napoletani e degli italiani. Ha chiuso la sua carriera non in fallimento come anche scrisse, ma in un modo sorprendente, perché nacque marionetta al teatro e finì marionetta al cinema, interpretando la sua morte nell'ultima sua pellicola nel cortometraggio di Pasolini: Che cosa sono le nuvole? tratto dal film: Capriccio all'italiana, dove il commento musicale della scena teatrale è affidato a due mandolini. Quei due mandolini che accompagnarono la fine della marionetta, oggi ripercorrono la sua vita.
Tutto questo si fonde in poesia, e diventa TOTO' PER SEMPRE. Un racconto ricamato dai suoni di due mandolini moderni, che in forma contemporanea cantano con la voce di oggi, sottolineando in questo l'attualità dell' artista nonostante il cambiamento generazionale. I mandolini intessono un elegante tessuto attorno alla figura di Totò uomo e maschera, girandogli attorno con un fare reverenziale, senza mai toccarlo, rielaborando forma e armonie in un leggero acquerello attraverso le melodie dei suoi film e delle sue canzoni.
Sabato 23 gennaio 2010 ore 20,00
Bottega "Anema e Corde" - Nuova liuteria napoletana - Via Port'Alba, 30 - 80134 Napoli - Cell. 389 5141352
Introduzione: Dino Cofrancesco, docente di Storia del pensiero politico – Università di Genova Interventi: Marisa Forcina, docente di Storia del pensiero politico - Università del Salento Maurizio Nocera, docente di Antropologia culturale – Università del Salento Giancarlo Montelli, illustratore e direttore artistico Ladif Roma Coordina Antonietta Fulvio, giornalista – direttore editoriale Il Raggio Verde Lecce
Gli autori: Ferruccio Bertini, Dino Cofrancesco, Liliana De Maria, Marisa Forcina,
Antonietta Fulvio,
Giovanni Invitto, Giancarlo Montelli, Michela Nacci, Peppino Ortoleva.
Totò. Tocchi e ritocchi. Un libro, completamente illustrato con le prove d’autore del maestro romano Giancarlo Montelli, per celebrare uno dei protagonisti della cultura del Novecento, Antonio De Curtis in arte Totò. Dopo la presentazione, lo scorso 18 novembre 2009, nelle sale del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, il libro edito dalla casa editrice Il Raggio Verde sarà presentato a Napoli mercoledì 20 gennaio, ore 16,30, presso l’anti-sala dei Baroni del Maschio Angioino. E non poteva che essere il Maschio Angioino, luogo emblematico della Cultura e della Storia partenopea, la sede ideale per una serata interamente dedicata all’artista che è “uno dei beni culturali di Napoli”. Già straordinaria location della mostra monografica “Un principe chiamato Totò” (realizzata in occasione del quarantennale della morte e curata dalla figlia Liliana de Curtis dal 24 aprile al 26 maggio 2007), l’anti-sala dei Baroni ospiterà la presentazione del libro “Totò. Tocchi e ritocchi” con un ospite d’eccezione: Diana de Curtis, nipote del Principe Antonio de Curtis in arte Totò.
A Dino Cofrancesco, docente di Storia del pensiero politico presso l’Università di Genova, sarà affidata la relazione introduttiva della conferenza, che registrerà anche gli interventi di Marisa Forcina, docente di Storia del pensiero politico dell'Università del Salento, di Maurizio Nocera, docente di Antropologia culturale dell'Università del Salento, del maestro romano Giancarlo Montelli, illustratore e direttore artistico della Ladif (Agenzia della illustrazione e della fotografia di Roma), autore delle illustrazioni che impreziosiscono il volume: un’autentica galleria d’immagini che si soffermano sull’uomo e la maschera Totò.
Il Progetto
L’attenzione che suscita il Principe, ad oltre quarant’anni dalla morte, è del resto segno della straordinarietà della sua vita e del suo pensiero. Oggetto di celebrazioni e convegni in tutto il mondo, non ultimo quello svoltosi nell’autunno 2007 a Santa Margherita Ligure, organizzato dal Centro Internazionale di Studi italiani dell’Università di Genova, promosso e coordinato dallo stesso Dino Cofrancesco (il cui saggio nel libro si unisce a quelli di Ferruccio Bertini (Docente di Letteratura Latina Università di Genova), Marisa Forcina (Docente di Storia del pensiero politico Università del Salento), Giovanni Invitto (Docente di Filosofia Teoretica Università del Salento), Michela Nacci (Docente di storia del pensiero politico università di L’Aquila), Peppino Ortoleva (Docente di Storia della comunicazione Università di Torino).
Completano la raccolta i testi di Antonietta Fulvio, giornalista e direttore editoriale della casa editrice “Il Raggio Verde”, e di Liliana De Maria, responsabile di associazioni culturali giovanili.
Nelle 140 pagine del volume, impreziosite dai disegni del maestro romano Giancarlo Montelli, Totò è raccontato da diversi e intriganti punti di vista. Peppino Ortoleva nel suo saggio mette a confronto la comicità di Chaplin e quella di Totò, argomentando con rigore e ricchezza di particolari i punti di confluenza ma, soprattutto, la diversità tra i due comici. Totò interprete plautino è il fulcro del testo di Ferruccio Bertini, che accosta “il Principe della risata” al celebre autore latino, mentre Dino Cofrancesco analizza soprattutto il contesto sociale e politico dell’epoca in cui è vissuto e ha operato il principe de Curtis. Aspetto indagato anche da Michela Nacci, che nel suo testo delinea Le due Italie dell’italiano Totò, aristocratico e plebeo: quella formale di Roma, delle istituzioni e del perbenismo in contrapposizione a quella popolare di Napoli, del buon senso, dello sberleffo. Un attraversamento nel cinema e nel rapporto tra Totò e il genere femminile è il tema del saggio di Marisa Forcina, che suggerisce originali riflessioni sull’autore di Malafemmena. Altrettanto ricche di spunti e di riflessioni sono le schede di Giovanni Invitto, il quale pone l’accento su Totò e la filosofia dell’esistenzialismo inteso in un’accezione amplissima, quale modo di concepire la vita e la morte, e la sua particolare visione degli uomini, dei caporali e della società. La napoletanità di Totò è invece l’aspetto sul quale si sofferma Antonietta Fulvio: un rapporto con la città d’origine delineato attraverso gli scritti, le poesie le canzoni. La figura dell’artista Totò così come viene percepito dai giovani d’oggi è invece argomento del saggio di Liliana De Maria che chiude il libro, precedendo la galleria con i disegni del maestro Giancarlo Montelli , che regala un vero e proprio compendio per immagini del grande artista napoletano.
Il libro “Totò tocchi e ritocchi” è realizzato anche grazie alla sinergia della casa editrice “Il Raggio Verde edizioni” e la Essecci s.r.l. (agenzia di organizzazione eventi , promozione pubblicitaria e media), nelle persone di Carmelo Sergi e Ilio Tarantini, due realtà imprenditoriali che hanno unito in questo progetto editoriale ed espositivo le reciproche competenze, dando vita ad un evento di altissimo spessore culturale di carattere itinerante; dopo Lecce e Napoli sarà la volta di Genova, Bari, Roma.
Un vivo ringraziamento alle aziende partner che sostengono l’iniziativa: il Gruppo GENERAL CONSTRUCTION, società leader nel settore energetico, Piemme Matacena , azienda leader nel settore della sicurezza e antincendio; la società edilizia RAMIREZ GROUP, la società Cog srl e la società Cog heat exchangers nel settore metalmeccanico
Un libro nel libro.
Trenta tavole originali nel segno di Montelli che racconta il grande Totò.
“Giancarlo Montelli è un grafico di riconosciuto valore internazionale” – scrive nel libro Giovanni Invitto, curatore della stessa collana Ris-volti. “La sua produzione ha sempre avuto una forte carica culturale e politica e il suo tratteggio non è quasi mai divertissement e certamente mai ironia gratuita”.
All’interno di un libro di discorsi su Totò i disegni di Giancarlo Montelli fissano alcune “maschere” che hanno caratterizzato la lunga attività cinematografica di Totò, e si insinuano tra gli scritti costituendo alla fine un libro nel libro. “Perché Totò è soprattutto immagine, smorfia, atteggiamento che sono sincronici a parole, frasi, motti, sberleffi, dialoghi... “Assecondando la filosofia editoriale del Raggio Verde, che presta nei suoi libri sempre particolare attenzione alle connessioni tra immagine e parola. Non poteva essere diversamente per questa nuova collana – Ris-volti – finalizzata a presentare al lettore una serie di discorsi su personaggi che hanno segnato con la propria arte il Novecento. Ris-volti, come la vecchia consuetudine di ripiegare la pagina di un libro che troviamo particolarmente interessante, poiché l’intento è potersi soffermare sui volti, sui diversi aspetti della personalità degli artisti trattati nella collana offrendo nuovi spunti di lettura e riflessione.
La collana
Il titolo del volume, Totò. Tocchi e ritocchi che apre la collana Ris-volti, sta ad indicare la natura della stessa e le intenzioni degli autori: offrire spunti di lettura del fenomeno sociale e culturale rappresentato da Totò e dai suoi film dopo oltre quarant'anni dalla sua morte.
Mauro Bolognini nasce a Pistoia nel 1923. Frequenta il liceo Classico "Forteguerri", quindi intraprende gli studi di architettura che non poco lo influenzeranno nella propria concezione del cinema. Perfeziona poi le sue spiccate attitudini figurative durante il Corso di scenografia al Centro Sperimentale di Cinema, diventando aiuto-regista di Luigi Zampa, figura di rilievo del neorealismo e anche di cineasti transalpini come Yves Allegret e Jean Delannoy. L'approdo al lungometraggio avviene con Ci troviamo in galleria che, se non altro, rivela in una piccola parte una giovanissima Sophia Loren. Seguono un paio di commedie [...] fino a Gli innamorati, del '55, che è un risultato interessante sia per la leggerezza con cui si raccontano gli amori di diverse coppie sia per l'abilità nella direzione di un manipolo di promettenti giovani attori: è questo certamente uno dei pregi più rimarchevoli del regista pistoiese. Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo - titolo chilometrico di almeno quindici anni in anticipo su quelli wertmulleriani - è anch'essa una commedia divertente sorretta dalle robuste spalle dei migliori attori comici nostrani: Sordi, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Gino Cervi, Nino Manfredi [...]. Non banali ritratti dell'Italia della ripresa appaiono anche Marisa la civetta, con un'Allasio scintillante, I giovani mariti e Arrangiatevi!, film in cui Bolognini incontra "il principe della risata" Totò, una riflessione pungente all'indomani della legge Merlin.
Con La notte brava, per alcuni uno dei suoi esiti migliori, Bolognini descrive il degrado delle borgate della periferia romana che Pasolini, non a caso qui co-sceneggiatore, aveva tanto acutamente descritto nel dittico romanzesco Ragazzi di vita e Una vita violenta. Nel 1960, con Il Bell'Antonio, si apre una nuova maniera nel viatico dell'artista giacché egli si sofferma con maggiore accuratezza sulla resa formale e la confezione dei suoi lavori, da qui in avanti, conoscerà una raffinatezza più ricercata - che talvolta sarà accusata, non sempre con ragione, di calligrafismo. Inoltre Il Bell'Antonio assume un'importanza primaria nella carriera bologniniana poiché si tratta del suo primo grande lavoro tratto da un'opera letteraria, il bellissimo romanzo di Vitaliano Brancati, che il regista trasporta dall'epoca fascista a quella in cui il film è girato ovvero a cavallo fra il decennio dei Cinquanta e dei Sessanta. L'"istanza di attualizzazione" (Simona Costa) attira più volte Bolognini, ad esempio ne La Viaccia, in cui il regista rilegge con molte varianti il romanzo d'impronta verista dell'amiatino Mario Pratesi, L'eredità, dimostrandosi comunque "uno dei più fini metteur en-scene" del cinema italiano" (Maurizio Del Vecchio). Succede lo stesso nello sveviano Senilità, in cui il tempo della storia viene fatto slittare da quello post-risorgimentale del romanzo a quello tra le due guerre del film.
Con La giornata balorda il regista opera una sorta di approfondimento dei temi già filmati ne La notte brava, con Agostino si confronta per la prima volta con un lavoro di Alberto Moravia, uno dei suoi referenti letterari più frequenti (girerà per la televisione, addirittura, un suo libro, Gli indifferenti).
La corruzione è l'ultimo lungometraggio prima della lunga parentesi dedicata ai film a episodi, tanto in voga allora. [...]. Usufruisce poi di un cast internazionale, come sovente gli accade, per Arabella e di una diva del calibro della Lollo per Un bellissimo novembre dopodiché firma forse il suo film più bello e giustamente più celebre, Metello, opera anch'essa di stretta matrice letteraria perché tratta dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini che, dopo qualche titubanza, apprezzò molto la riduzione cinematografica. Ottavia Piccolo, per questo film, ottenne il premio di migliore attrice al Festival di Cannes, così come accadrà sei anni più tardi alla Dominique Sanda de L'eredità Ferramonti, esito non trascurabile di un modesto romanzo di fine Ottocento del massese trapiantato a Roma Gaetano Carlo Chelli. Bolognini s'infiltra in uno scandalo felsineo di inizio Novecento in Fatti di gente perbene e pone il suo sguardo, sempre garbato, sul ventennio fascista in Libera, amore mio, quarto ed ultimo sodalizio con Claudia Cardinale. Vira poi al grottesco e macabro (insieme ai coevi Brutti, sporchi e cattivi di Scola e Casotto di Sergio Citti) con Gran bollito, anche se la stagione più felice sembra ormai conclusa. Nondimeno riesce sempre a impiegare attori di rango internazionale, come Isabelle Huppert in La storia vera della signora delle camelie e Liv Ullmann in Mosca addio - fatto sintomatico del prestigio di cui ancora Bolognini gode all'interno dell'industria cinematografica. [...] Non può essere dimenticata, ché farebbe torto alla poliedricità dell'autore, l'attività teatrale e lirica di Bolognini che, in tal senso, dev'essere ritenuto regista di prim'ordine, al fianco di Ingmar Bergman e Zeffirelli» (Francesco Sgarano - Centro Mauro Bolognini).
Le citazioni presenti nelle schede sono in buona parte estrapolate dal Castoro su Bolognini di Pier Maria Bocchi e Alberto Pezzotta (2008).
Questi i film con Totò in programmazione:
Mercoledì 13 gennaio ore 19,00 Arrangiatevi
Domenica 17 gennaio ore 17.00 Le streghe
Martedì 19 gennaio ore 17.00 Capriccio all'italiana
Dal mese di Dicembre 2009 presso la Vinoteca Trinca è possibile vedere una serie di mostre legate ad un aperitivo a base di ostriche e prosecco. Il mese di Gennaio è dedicato a Totò con foto, musiche e abiti di scena.
"Il principe ci invita alla risata, ritratto o fotografato nelle sue innumerevoli interpretazioni a teatro e al cinema e con alcuni preziosi oggetti del suo camerino"
Tutti i sabato dalle 18:00 fino alle 21:00 e tutte le domeniche dalle 11:00 alle 21:00 sarà possibile prendere un aperitivo a base di ostriche, sushi, salmone e prosecco a soli € 10,00 e soltanto in questi due giorni della settimana sarà possibile acquistare libri e altri prodotti del Principe della risata.
Info: 0694010266 - 9456816 - 3341096084 - aziendavinicolatrinca@virgilio.it
Camillorè - Il regno di Sghisghigno
Un giorno Re Camillo I di Sghisghigno , prima di allontanarsi nella terra dei sogni e perdersi nei cieli d’estate, consegnò nelle mani di pochi audaci musicanti le chiavi della follia e le chitarre dell’ironia metaforica; poi chiese loro di proteggere il regno fino al suo ritorno…molto molto vicino… Da quella magica notte ai musicanti s’aggiunsero carrozzoni,cantastorie,eroi e furfanti in cerca di salvezza,cantautori,mascalzoni e calzolai di Paris….Un caldo mattino di giugno,il socratico kazoo svegliò la strimpellante comitiva che,guidati dal suo “pernacchioso”ma affascinante suono, giunsero in una grotta dove conobbero e amarono per sempre il Principe Antonio De Curtis di Sghisghigno…amorevolmente detto Totò. Da allora ebbero una fonte d’ispirazione…si sentirono felici e protetti….Camillo tornerà e brinderemo all’allegria della vita e della musica……